Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
lunedì 29 agosto 2011
Confcommercio, stallo dei consumi 17 regioni sotto il livello del 2000
Manovra, oggi il vertice Berlusconi-Bossi. A Milano sindaci in piazza contro i tagli
Usa: 20 morti per uragano, Irene ha raggiunto il Canada
Siria: attivisti, 8 civili uccisi nella notte da militari a Dayr az-Zor e Abu Kamal
Usa: Irene, 21 morti e 4 milioni al buio sulla East Coast
Italia: il giorno della verità sui conti
Libia, scoperta nuova strage dei lealisti: 170 prigionieri uccisi e bruciati
Il portavoce di Gheddafi: il colonnello vuole negoziare Gli insorti: abbiamo preso Ben Jawad
ROMA - Calma oggi a Tripoli, dove però nella notte si sono sentite forti esplosioni e raffiche di armi automatiche, con scontri isolati fra lealisti e ribelli. L'aeroporto e la zona intorno sono stati messi in sicurezza ieri, assicurano i ribelli. Nel quartiere di Abu Salim, considerato pro-Gheddafi e teatro di violenti combattimenti nei giorni scorsi, la vita è ripresa, i negozi riaprono poco a poco e gli abitanti ripuliscono le strade dai resti degli scontri. Ieri, un convoglio da 60 a 80 veicoli delle forze lealiste è stato visto fuggire verso Bani Walid, un centinaio di chilometri a sud-est di Tripoli, località considerata pro-Gheddafi. I ribelli a Tripoli temono ancora le azioni di lealisti isolati, in particolare intorno all'aeroporto, dove si sospetta la presenza di cecchini. Intanto giunge notizia di una nuova strage compiuta dai fedelissimi di Gheddafi in fuga: circa 170 prigionieri sono stati uccisi e i cadaveri bruciati in un edificio a una trentina di metri dalla base della 32/a brigata, guidata da Khamis Gheddafi, a Salah Dein, sulla strada per l'aeroporto di Tripoli. Nell'edificio la scena è raccapricciante: gli scheletri si contano a decine, mentre all'esterno altri cadaveri non dati alle fiamme hanno piedi e mani legati. Di fronte all'edificio c'è un blindato per il trasporto prigionieri. La base della 32esima brigata è stata rasa al suolo dai raid notturni della Nato che per diverse ore hanno martellato la caserma. I principali edifici del compound sono devastati, mentre i tuwar (i combattenti rivoluzionari) rastrellano la zona alla ricerca di munizioni, mezzi e soldati del rais di cui non sembra esserci più traccia nel raggio di diversi chilometri.
Continua ...
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=161073&sez=HOME_NELMONDO
IRAQ: ATTENTATO SUICIDA CONTRO UNA MOSCHEA A BAGHDAD, 29 MORTI
(AGI) - Baghdad, 29 ago. - Un attentato suicida contro una moschea sunnita a Baghdad ha causato almeno 29 morti, tra cui un parlamentare, e 35 feriti. Ad essere colpita la moschea di Umm al-Qura nela quartiere occidentale di Al-Ghazaliyah della capitale. Lo riferiscono fonti militari.
Prodi: sì al referendum elettorale "Vado in comune e firmo"
Messaggio del Professore sul suo sito web: "E' tempo di restituire ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti, e il referendum è lo strumento giusto per farlo"
La P3, la P4 e quei milioni regalati la pista del denaro porta al Cavaliere
Sei procure, sei filoni d'indagine, migliaia di pagine agli atti. Tutte le inchieste che negli ultimi mesi hanno intrecciato il mondo della politica hanno un filo conduttore comune. Fatto di bonifici, assegni e faccendieri di CONCITA DE GREGORIO
Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi
Tremonti al telefono con il Cavaliere "Stop attacchi, il decreto è anche tuo"
L'ultimo colloquio tra i duellanti alla vigilia del summit di Arcore per decidere gli emendamenti alla manovra. Resta il gelo, ma il ministro non farà le barricate. Per il ministro dell'economia unico punto non modificabile sono i saldidi CARMELO LOPAPA
ROMA - L'ultima, algida telefonata intercorsa tra la dimora di Arcore e il rifugio di Lorenzago non ha sciolto il gelo di questa vigilia. Così, il premier Berlusconi e il suo ministro Tremonti si presentano all'appuntamento decisivo di questa mattina con lo stato maggiore della Lega senza uno straccio di accordo preventivo tra loro due che sarebbero pur sempre i firmatari della manovra da 45 miliardi. Al Cavaliere il responsabile dell'Economia si è ritrovato a chiedere conto degli attacchi frontali e ormai senza sosta dalla sponda pidiellina. Un fuoco di fila al quale lui ha opposto solo il silenzio, come ha fatto notare al premier, e dal quale come al solito il premier ha preso le distanze. Tremonti ripete quel che sostiene da giorni e cioè che tutti tirano al piccione della manovra "come se il decreto fosse solo mio", come se non fosse stato approvato da tutto il Consiglio dei ministri all'unanimità. Il professore le sue carte intende giocarsele in prima persona e de visu questa mattina al tavolo di Arcore. Se qualcosa trapela, alla vigilia, è che non si immolerà a questo punto per la difesa a oltranza dell'Iva, sebbene l'innalzamento di un punto preferirebbe rinviarlo alla riforma fiscale. Né per una riapertura del capitolo pensioni, né insisterà sui tagli ai Comuni. L'unica linea del Piave che difenderà a spada tratta sarà il mantenimento dei saldi invariati. E dei tempi celeri. Ma farà presente tanto al Senatur quanto al Cavaliere, ancora una volta, che la manovra varata il 12 agosto è stata "apprezzata" da Bruxelles e cambiarle i connotati aprirebbe a nuovi scenari, imprevedibili. Detto questo, le perplessità sul florilegio di ipotesi e di modifiche maturate nel partito, ma anche dal Carroccio. Ecco, sullo spettacolo al quale si sta assistendo da una settimana a questa parte, una volta tanto non la pensa diversamente dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che ha parlato di "gara a chi inventa la tassa più esotica". Isolato, forse. Ma non sconfitto, giurano i suoi. Comunque per nulla disposto a gettare la spugna. Un isolamento anche fisico che ha voluto frapporre con Roma e le mediazioni di questi giorni. Dopo l'intervento al Meeting di Cl Tremonti è tornato a Lorenzago di Cadore dove si è rifugiato dopo Ferragosto. Le dimissioni, raccontano, non sono un'ipotesi che abbia mai preso in considerazione. E quando lo sottolinea lo fa ancora con una punta di velenosa presunzione, convinto com'è che il presidente del Consiglio non potrebbe permettersi di dimissionare il ministro dell'Economia che è "l'unico interlocutore credibile per l'Europa"."Nell'affare Falck anche le Coop" le accuse lambiscono il Pd nazionale
Le indagini dei pm di Monza Walter Mapelli e Franco Macchia: la partecipazione delle cooperative sarebbe stato "snodo fondamentale" per l'esito e per il "loro rapporto organico con i vertici nazionali" del partito di SANDRO DE RICCARDIS e WALTER GALBIATI
MILANO - Le cooperative dovevano "necessariamente" entrare nell'affare dell'area Falck di Sesto San Giovanni. Per i pm di Monza Walter Mapelli e Franca Macchia, che indagano sul sistema di presunte tangenti e che hanno chiesto l'arresto dell'ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati e del suo braccio destro Giordano Vimercati, la presenza del Consorzio cooperative costruttori di Bologna era la condizione per "compiacere la controparte politica nazionale". Proprio indagando sul ruolo del consorzio, la procura intende chiarire i legami tra gli affari e i casi di presunte corruzioni a Sesto e il partito nazionale. Secondo i pm, l'imprenditore Giuseppe Pasini, uno dei grandi accusatori di Penati, accetta le coop perché le riconosce come "snodo fondamentale per il buon esito dell'affare" e per il "loro rapporto organico con i vertici nazionali del Pds". "Stupisce - scrivono i pm - come a fronte delle inadempienze del socio emiliano (la Ccc non pagherà la quota per rilevare i terreni), Pasini riconosca loro il diritto a entrare in ogni caso nell'affare senza chiedere corrispettivi né pretendere indennizzi, ma anzi pagando mediazioni inesistenti", fino a 3,5 milioni di euro ai due professionisti Francesco Agnello e Giampaolo Salami, che stando all'inchiesta, ricevettero quattro pagamenti da 620mila euro senza realizzare nulla. Dazioni che sarebbero "destinate a regolare i conti, a spese di Pasini e non di tasca loro, con la politica a livello centrale". Il costruttore è chiaro con i pm: "Non potevo contraddire le coop se non rischiando di affossare tutta l'operazione, perché sono il braccio armato del partito". L'area Falck fu acquistata nel 2000. L'input di coinvolgere i bolognesi sarebbe arrivato direttamente dall'allora sindaco Penati e da Vimercati. Lo racconta ai pm Luca Pasini, figlio del costruttore. "Durante la trattativa conobbi Degli Esposti e un certo Salami come rappresentanti delle coop: ci venne detto, mi pare da Vimercati, che avrebbero garantito la parte romana del partito".Gb, la nuova rivolta del tè inglesi contro il cambio di miscela
Il leggendario marchio Twinings cambia la formula del suo prodotto più popolare, l'Earl Grey. I fedelissimi del gusto tradizionale protestano. La casa britannica si difende: "Temono le novità"dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
Da Tarantini alla P4: i soldi che Silvio regala
L’elenco diventa sempre più imbarazzante. Quello dei beneficiati di Berlusconi, poi, ha una specificità: quasi sempre si tratta di inquisiti. Concita De Gregorio ci regala due paginone su Repubblica su tutti i soldi che Silvio regala:
Vuol dire regalo. Non rendono niente, soldi a perdere. Abbiamo qui, venti pagine di relazione . della GdF, la relazione sui soldi regalati negli ultimi tre anni da Berlusconi a Dell’Utri. Dieci milioni in tre parti: il 22 maggio 2008 attraverso il Monte dei Paschi, filiale di Segrate (la stessa che stipendiava le Olgettine), febbraio e marzo 2011 su Banca Intesa. Coprono uno scoperto di oltre 3 milioni di euro di Dell’Utri, e sette avanzano.“Le agevolazioni alla Chiesa restano”
Il segretario del PdL Alfano mette il veto
Stop alle chiacchiere. Quella che sembrava una battaglia persa in partenza alla fine è stata persa anche all’arrivo. Angelino Alfano, segretario del PdL, chiude alla possibilità di discussione sulle agevolazioni alla Chiesa. Ne parla Maria Antonietta Calabrò sul Corriere:
Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha rassicurato la Chiesa italiana. Nulla cambierà rispetto alla «necessità di una fiscalità favorevole per i beni e le opere di matrice cattolica» perché Chiesa e non profit sono — soprattutto in un momento di crisi — la «ricchezza dei poveri». Mentre è falso («sono bugie») che la Chiesa «beneficia di esenzioni dall’Ici anche per attività commerciali». Nero su bianco, Alfano ha scritto una lettera al direttore dell’Avvenire pubblicata ieri nella pagina degli editoriali. Il testo è stata una risposta immediata a un durissimo commento firmato sabato dal direttore del giornale dei vescovi Marco Tarquinio contro chi, secondo Tarquinio, per attaccare la Chiesa ha usato cifre fantasiose e inventato privilegi che non esistono.Rai, Report ancora a rischio
La Gabanelli a Repubblica: sono ancora senza contratto
Report, l’unica trasmissione d’inchiesta nel panorama della tv italiana, è ancora a rischio? La Rai giura di no, ma Milena Gabanelli non ne è convinta. E a Leandro Palestrini di Repubblica segnala di essere ancora senza contratto:
Il compenso di Milena Gabanelli si aggira sui 180mila euro l’anno, non tra i più alti, nonostante Report sia tra i programmi più seguiti della domenica sera. Qual è quindi la ragione dei tanti ostacoli alla sua messa in onda?«IL 31 agosto scade il mio impegno con la Rai e l’azienda non mi ha ancora dato la bozza del contratto. Sono preoccupata, come tutti quelli che stanno con me nella squadra di Report e che hanno lavorato l’intera estate per andare in onda regolarmente ». Dopo aver vinto la battaglia per la tutela legale del suo programma di inchieste, Milena Gabanelli si trova di fronte a un bivio: accettare il contratto last minute che le offre la Rai («ora dicono che entro lunedì avrò la bozza») o passare armi e bagagli a La 7, dove per lei le porte sarebbero spalancate, visto che Paolo Ruffini (ex RaiTre) sarà il nuovo direttore.