lunedì 29 agosto 2011

Libia, scoperta nuova strage dei lealisti: 170 prigionieri uccisi e bruciati

Il portavoce di Gheddafi: il colonnello vuole negoziare Gli insorti: abbiamo preso Ben Jawad

Un ritratto di Gheddafi crivellato di colpi a Tripoli (foto Francois Mori - Ap)

ROMA - Calma oggi a Tripoli, dove però nella notte si sono sentite forti esplosioni e raffiche di armi automatiche, con scontri isolati fra lealisti e ribelli. L'aeroporto e la zona intorno sono stati messi in sicurezza ieri, assicurano i ribelli. Nel quartiere di Abu Salim, considerato pro-Gheddafi e teatro di violenti combattimenti nei giorni scorsi, la vita è ripresa, i negozi riaprono poco a poco e gli abitanti ripuliscono le strade dai resti degli scontri. Ieri, un convoglio da 60 a 80 veicoli delle forze lealiste è stato visto fuggire verso Bani Walid, un centinaio di chilometri a sud-est di Tripoli, località considerata pro-Gheddafi. I ribelli a Tripoli temono ancora le azioni di lealisti isolati, in particolare intorno all'aeroporto, dove si sospetta la presenza di cecchini. Intanto giunge notizia di una nuova strage compiuta dai fedelissimi di Gheddafi in fuga: circa 170 prigionieri sono stati uccisi e i cadaveri bruciati in un edificio a una trentina di metri dalla base della 32/a brigata, guidata da Khamis Gheddafi, a Salah Dein, sulla strada per l'aeroporto di Tripoli. Nell'edificio la scena è raccapricciante: gli scheletri si contano a decine, mentre all'esterno altri cadaveri non dati alle fiamme hanno piedi e mani legati. Di fronte all'edificio c'è un blindato per il trasporto prigionieri. La base della 32esima brigata è stata rasa al suolo dai raid notturni della Nato che per diverse ore hanno martellato la caserma. I principali edifici del compound sono devastati, mentre i tuwar (i combattenti rivoluzionari) rastrellano la zona alla ricerca di munizioni, mezzi e soldati del rais di cui non sembra esserci più traccia nel raggio di diversi chilometri.

Continua ...

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=161073&sez=HOME_NELMONDO

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