martedì 13 settembre 2011

Manovre invernali

Talento puro

Per brindare ad un incontro

NEI PANNI...

Cina sempre più vicina

Soccorso rosso?

Tbc, nuovo doppio caso: madre e figlio positivi Roma, denuncia nell'ambito dell'inchiesta del Gemelli

Il bambino ha due mesi. Nei giorni scorsi chi indaga ha disposto una articolata consulenza tecnica per accertare se vi sia un nesso tra i casi di positività registrati al Policlinicoe la malattia che ha colpito lo scorso luglio l’infermiera.

Roma, 13 settembre 2011 - Madre e figlio di due mesi positivi al test della tbc. E’ questo il contenuto di un esposto depositato all’attenzione del procuratore aggiunto Leonardo Frisani, che sulla vicenda del contagio avvenuto al Gemelli ha aperto un’inchiesta per epidemia colposa, al momento a carico di ignoti.

L’avvocato Luca Petrucci ha formalizzato la denuncia. Secondo quanto si è appreso l’atto del penalista è il primo da quando il caso è finito all’attenzione della magistratura capitolina. Adesso i magistrati potrebbero procedere con le iscrizioni sul registro degli indagati.

Nei giorni scorsi chi indaga ha disposto una articolata consulenza tecnica per accertare se vi sia un nesso tra i casi di positività registrati al Policlinico Gemelli e la malattia che ha colpito lo scorso luglio l’infermiera in servizio presso il reparto di neonatologia e per verificare se i responsabili del Gemelli abbiano adottato tutte le precauzioni e le terapie idonee per evitare il diffondersi del virus.

L'11/9 agirono tanti servizi

spiecollabIntervista di Paolo Sidoni a Giulietto Chiesa - «Storia in rete», settembre 2011.

L’11 settembre? Un grande fenomeno mediatico capace di instillare la paura a più di due miliardi di persone. Grazie a quella «paura» è stato possibile portare avanti la politica di aggressione degli USA in Medio oriente e in Afghanistan negli anni successivi. E’ quello che pensa Giulietto Chiesa, giornalista di lungo corso e tra i più attivi e ascoltati esperti «non allineati» dell’11 settembre. Il suo film «Zero» è tra i principali documentari dedicati all’attacco alle Twin Towers. Che, secondo lui, fu voluto da frange deviate di molti servizi segreti: americani, arabi, israeliani, pakistani…

Secondo il giornalista Giulietto Chiesa gli attentati dell’11/9 sarebbero stati una «false flag operation» , opera di spezzoni di diversi servizi segreti internazionali. L’obiettivo? Creare una tale shock emotivo nell’opinione pubblica mondiale che avesse giustificato l’intervento militare in Medio Oriente. Giulietto Chiesa è un noto giornalista italiano (a lungo corrispondente da Mosca de «L’Unità» e de «La Stampa») che si occupa in prevalenza di guerre e globalizzazione. È stato parlamentare europeo fino al 2009 e fondatore di Megachip – Associazione per la democrazia nell’informazione. (www.megachip.info) . Ha curato alcune pubblicazioni nelle quali la versione ufficiale degli attacchi viene completamente smentita. Da una sua inchiesta è stato realizzato il video documentario «Zero, inchiesta sull’11 settembre», presentato al Festival del Cinema di Roma il 23 ottobre 2007. «Storia in Rete» lo ha intervistato.

È difficile districarsi tra le varie teorie che individuano dietro i fatti dell’11 settembre un complotto dell’allora amministrazione Bush. Qual è in sintesi il quadro che lei si è fatto?

«Io non perdo tempo a districarmi tra le teorie. Sono stato tra i primi a vedere che la versione ufficiale faceva acqua da tutte le parti. I fatti non collimano con la vulgata del 9/11 Commission Report. A dieci anni di distanza diverse domande sono diventate certezze. Non è andata così come ci hanno raccontato. All’11 settembre hanno partecipato spezzoni di diversi servizi segreti, tra cui la CIA, l’FBI , il Mossad, i servizi sauditi e pakistani. Ci sono gli estremi per incriminare diversi cittadini americani come partecipanti attivi. Li si dovrebbe chiamare a testimoniare sotto giuramento».

C’è qualche critica che vorrebbe muovere ad altre teorie che, comunque, vedono dietro quei fatti un complotto americano?

«Ci sono diverse ipotesi su “ciò che è realmente accaduto”. L’unica critica che muovo è rivolta a chi, non potendo disporre di dati (che sono stati mantenuti segreti) si avventura in ipotesi non dimostrabili. È un errore di metodo che può costare caro a chi ricerca la verità. Molto più utile restare alle cose che si sanno e che sono dimostrabili. Sono ormai più che sufficienti».

Qual era la politica che il governo di Bush intendeva attuare per il Medio Oriente? Quali collegamenti possono esserci tra questa linea e gli attentati?

«I neocon progettavano di attaccare l’Iran prima ancora dell’Iraq e dell’Afghanistan. Obiettivi? Tanti: controllo del petrolio, controllo politico dell’area, bastione contro la Russia, coinvolgimento e sputtanamento dell’Europa. L’11 settembre fu l’accensione della miccia».

Sul comportamento dei terroristi prima degli attentati ci sono alcuni episodi che lasciano perplessi. Ce li può brevemente riassumere?

«Troppo lungo riassumerli tutti. E non è nemmeno importante. Quelli erano terroristi da operetta, capri espiatori. Ne cito uno solo: i due presunti piloti del volo AA77 che si sarebbe (condizionale d’obbligo) schiantato contro il Pentagono, vissero per dieci mesi a San Diego, in California, in casa di un agente dell’FBI, tale Abdulsattar, e vennero ricevuti e finanziati da un altro agente dell’FBI, tale al-Bayoumi, che era anche funzionario dell’ambasciata dell’Arabia Saudita. I loro files erano nelle mani dell’FBI; erano seguiti dalla CIA, erano stati segnalati dalla NSA. Tre servizi segreti li tenevano d’occhio. Adesso l’FBI dice che non ne sapeva niente (e mente) e accusa la CIA di avere protetto i terroristi con l’obiettivo di assumerli al suo servizio. Fatti loro, direi, io aspetto che aprano un procedimento penale contro l’allora capo della CIA, George Tenet, e l’allora capo dell’FBI, Mueller. Ovviamente tutto questo non accadrà, ma poco importa. La verità si farà strada a dispetto di tutti coloro che fanno ogni cosa per impedirlo».

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http://www.megachip.info/finestre/zero-11-settembre/6765-l119-agirono-tanti-servizi.html

Abusi sacerdoti: vittime chiedono all'Aia di indagare Papa

Abusi sacerdoti: vittime chiedono all'Aia di indagare Papa

AMSTERDAM - Gli avvocati delle vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti hanno chiesto alla Corte penale internazionale (Icc) di indagare Papa Benedetto XVI e tre alti prelati per crimini contro l'umanità, per aver consentito stupri e abusi sessuali su minori.

Secondo la Reuters, assieme al gruppo newyorkese Center for constitutional rights (Ccr), il gruppo Survivors network of those abused by priests (Snap) ha presentato una denuncia all'Icc in cui sostiene che prelati del Vaticano hanno tollerato e consentito crimini sessuali.

"I crimini contro decine di migliaia di vittime, per lo più bambini, vengono coperti da prelati al più alto livello del Vaticano. In questo caso, è davvero il caso di dire che tutte le strade portano a Roma", ha detto il rappresentante legale del Ccr, Pam Spees.

La Chiesa cattolica è stata scossa da una serie di scandali sessuali sia in Europa che negli Stati Uniti negli ultimi anni.

Un portavoce del Vaticano ha detto che per il momento non ci sono commenti. Non parla neppure l'ufficio del procuratore.

E' comunque improbabile che l'Icc apra il caso, poiché non ha giurisdizione sul Vaticano, che non ha ratificato il trattato istitutivo del tribunale dell'Aia.

Pechino compra debito pubblico italiano: 'Bel Paese' diventa una colonia dei cinesi

Pechino compra debito pubblico italiano: 'Bel Paese' diventa una colonia dei cinesi

ROMA - L'Italia ha chiesto a Pechino l’acquisto significativo di titoli di stato e investimenti in società strategiche. Questo è quanto viene scritto sulla nota testata economica “Financial Times” citando fonti ufficiali italiane. A questo riguardo Lou Jiwei, presidente della China Investment Corp, uno dei piu' ricchi fondi sovrani, nella sua recente (e confermata) visita a Roma, avrebbe avuto colloqui con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e con rappresentanti della Cassa Depositi e Prestiti. Il Financial Times ricorda come lo stesso Tremonti ha scritto molto sui propri timori su una colonizzazione cinese dell’Europa ma adesso e' costretto a cercare nuove alternative con la crisi del debito e la messa in guardia della Banca Centrale Europea (Bce) sull’acquisto di bond che non puo' continuare in modo indefinito. Secondo la stessa fonte la Cina avrebbe acquistato circa il 4% del debito pubblico italiano, che ammonta a 1.900 miliardi di euro. La possibilita' di un investimento cinese arriva in un momento critico per l’Italia, con i mercati che chiedono rendimenti sempre piu' alti per acquistarne il debito, che e' previsto salire quest’anno al 120% del pil, risultando in Eurolandia secondo solo alla Grecia. Ma perche' un Governo dovrebbe acquistare in massa i titoli di uno stato in forte crisi ed a rischio default? La ragione e' semplice, acquistando tali titoli il Governo darebbe ai cinesi il via libera per l’acquisto di azioni nelle grandi aziende italiani (Eni ed Enel il prima fila). La mossa di Pechino corrisponde ad una manovra gia' collaudata soprattutto negli Stati Uniti ed in Paesi deficitari come la Grecia. Ci si chiede se anche l’Italia diventera' una colonia dei cinesi? Comunque si tratta di una vittoria tutta cinese soprattutto perche', tramite Atene e Roma, sono riusciti ad entrare all'interno delle strutture economico-finanziarie dell'Unione europea. Certamente queste missioni in Europa fanno presupporre che Pechino ha voglia di iniziare una colonizzazione economica del Vecchio Continente.

Libia: aggredita ambasciata Usa a Tripoli

Libia: aggredita ambasciata Usa a Tripoli
TRIPOLI – L’ambasciata statunitense a Tripoli, situata nel quartiere “Hai ash-Shuhada” è stata aggredita oggi, martedì, da ignoti armati. Secondo l’agenzia iraniana Fars che cita fonti locali, è stato colpito proprio l’edificio dell’ambasciata statunitense. Al momento non sono disponibili ulteriori dettagli. Oggi anche l’ambasciata Usa a Kabul è stata aggredita. Lo stesso, è successo ieri pure in Egitto.

Trapani, spettacolo multiscafi in gara il meglio del mondo

La sesta tappa del circuito internazionale dedicato ai catamarani da velocità ( e sciuffie) spaziali. Ad affrontarsi 10 team d'altissimo livello, e tanti ex di Coppa America per un totale di 40 velisti tra i migliori al mondo provenienti da 9 paesi. Da Luna Rossa a Niceforyou, dal Groupe Edmond de Rothschild al plurimedagliato olimpico Ben Ainslie. In vista della prossima, contestata edizione del trofeo a San Francisco nel 2013

di SIMONA CASALINI
Trapani, spettacolo multiscafi  in gara il meglio del mondo
TRAPANI - Per il secondo anno consecutivo, dal 14 settembre, Trapani ospiterà la sesta tappa del circuito internazionale dedicato agli Extreme 40. Ad affrontarsi 10 team d'altissimo livello, per un totale di 40 velisti tra i migliori al mondo provenienti da 9 paesi. Tra questi anche due squadre italiane: Luna Rossa con skipper Max Sirena (timoniere Paul Campbell-James Gbr, trimmer Alister Richardson Gbr e prodiere Manuel Modena) e Niceforyou, skipper Alberto Barovier (tattico Stefano Rizzi, trimmer Lorenzo Mazza e prodiere Simone de Mari). E' il circuito con tanti ex di Coppa America che si contrappone alla manifestazione organizzata in previsione della prossima, contestata edizione del trofeo a San Francisco nel 2013 che si correrà sui multiscafi. Gli equipaggi avversari dei nostri due scafi sono Alinghi, affidata a francese Tanguy Cariou, Emirates Team New Zealand con l'australiano Adam Beashel, la francese Groupe Edmond de Rothschild con Pierre Pennec, il team austriaco Red Bull Extreme Sailing di Roman Zagara, team belga Extreme, 'Sailing Seacily' di Sebbe Godefroid, Team Gac Pindar il cui timoniere è Ian Williams (GBR) mentre la tattica è affidata all'italiano Pierluigi De Felice e ben due team dell'Emirato dell'Oman: il recente vincitore della tappa inglese di agosto The Wave, Muscat affidato all'inglese Leigh McMillan, e Oman Air che, proprio da questa tappa, si avvarrà per la prima volta del talento dell'inglese Ben Ainslie, pluri-medagliato olimpico. L'Extreme Sailing Series quindi,
dopo aver toccato quattro continenti su cinque (Mascate in Oman, Qingdao in Cina Istanbul in Turchia, Boston negli USA, Cowes in Inghilterra) sbarca in Italia grazie al supporto della provincia di Trapani e di Impresa Semplice di Telecom Italia. A seguire, gli spettacolari Extreme 40, tutti catamarani da velocità spaziali, si affronteranno a Nizza (Fra) ad Almeria (Esp) per concludere la stagione a Singapore. Nel giorno del debutto verranno disputate le prime prove fuori dal porto di Trapani, mentre da venerdì 16 sarà possibile vedere le acrobazie di questi multiscafi all'interno del porto che costituisce uno stadio naturale e il pubblico può partecipare all'azione a pochi metri di distanza. Un Villaggio delle Regate è stato allestito nel centro storico di Trapani, in Viale Regina Elena - Banchina Marinella dove, oltre alle regate, è previsto anche un ampio programma d'intrattenimento con commenti e dirette televisive, musica dal vivo ogni giorno, stand gastronomici. Nel corso della cerimonia d'apertura è previsto anche uno spettacolo pirotecnico. Inoltre, 50 giovani velisti locali si affronteranno a bordo di 10 Optimist.

In Italia cambiano sesso 100 persone l’anno

Il professor Felici dell’ospedale San Camillo racconta il ricorso al bisturi nel Belpaese

“Sono circa 100 gli interventi di cambio di sesso effettuati ogni anno in Italia. E la casistica nel nostro Paese ci dice che 1 persona su 35.000 chiede il passaggio dal sesso femminile a quello maschile e 1 su 18.000 il contrario”. A fotografare per l’Adnkronos Salute il ricorso al bisturi per scegliere la propria sessualita’ e’ Aldo Felici, fondatore del Servizio di consulenza e di sostegno per le persone che chiedono il cambio di sesso (Saifip) dell’Ospedale ‘San Camillo’ di Roma.

LA VICENDA INGLESE – In merito alla vicenda del bambino inglese di dieci anni, che ha chiesto ai genitori di cambiare sesso, iniziando a vestirsi da donna e annunciando che iniziera’ ad assumere ormoni fra due anni, il chirurgo avverte: “Se a chiedere il cambio di sesso e’ un bambino o una bambina di dieci anni, non si puo’ far nulla. E’ troppo presto per un intervento. I genitori e gli specialisti possono soltanto sostenere psicologicamente la persona e controllare l’evoluzione dell’insofferenza nei confronti del proprio genere. Inoltre a quell’eta’ e’ impossibile fare una diagnosi definitiva”.
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Caius, l'uomo che spaventa gli Usa

Il 31enne è accusato di aver rapito e ucciso tre persone Si è fatto un impianto sulla fronte per avere le corna

Caius Veiovis in tribunale (Ap)
Caius Veiovis in tribunale (Ap)
MILANO- Un tatuaggio sulla fronte «666». Poi un impianto sottocutaneo per «avere» le corna come satana. E piercing sul setto nasale. Caius Veiovis dice di essere un discepolo del diavolo e ha fatto di tutto per assomigliarci. L'uomo, il vero nome è Roy Gutfinski, è accusato con altri due complici di aver rapito e ucciso tre persone in Massachusetts. E quando è apparso in tribunale, le sue foto hanno fatto il giro del mondo.
IL CULTO DI SATANA- Secondo la polizia Caius, come i suoi presunti complici, potrebbe far parte degli Hells Angel chapter, un gruppo di motociclisti. L'uomo però è anche un fanatico satanista, tanto che ha fatto di tutto per assomigliare, appunto, al diavolo. Così si è fatto un impianto sottocutaneo e ha cambiato il suo nome. Le tre persone uccise sarebbero tutte amici. E una di loro avrebbe dovuto testimoniare contro uno contro la setta.

Al via il censimento degli italiani costerà 590 milioni, migliaia di rilevatori

Un esercito di precari assunti dai Comuni. Polemiche sulla casella dei conviventi gay. Bandi riaperti a Roma e Milano per le eventuali candidature di extracomunitari

Il logo del 15° censimento 2011
Il logo del 15° censimento 2011
ROMA - Un esercito di lavoratori precari avrà impiego per almeno 4, talvolta 6 mesi. Soltanto nella Capitale si tratta di 1.935 rilevatori, 28 responsabili degli Uffici Decentrati, 296 coordinatori. Circa 1500 rilevatori a Milano. Ben 400 a Bologna. E altre migliaia in tutti i comuni d'Italia. Sono i nuovi addetti assunti dalle amministrazioni comunali per il 15° Censimento della popolazione e delle abitazioni, il cui costo - si calcola - dovrebbe sfiorare nel complesso i 590 milioni di euro, almeno stando alle previsioni dell'Istat.

Il presidente dell'Istat Enrico Giovannini
Il presidente dell'Istat Enrico Giovannini
CHE COSA SAPREMO - La rilevazione, partita lunedì 12 settembre, «fotograferà» la situazione italiana alla data del 9 ottobre 2011. Per la prima volta, infatti, i questionari - che prima venivano recapitati casa per casa dai rilevatori - saranno spediti per posta, e le famiglie potranno compilarli via Internet, collegandosi al sito censimentopopolazione.istat.it e inserendo la propria password di accesso stampata sul questionario. I primi risultati provvisori per Provincia e Comune saranno diffusi dall'Istat il 31 marzo 2012, cioè a un mese dalla fine delle operazioni sul territorio, mentre la popolazione legale sarà disponibile entro il 31 dicembre 2012. Ed ecco cosa racconteranno: non solo quanti siamo, ma anche risposte a domande nuove che riguardano l'ambiente (il tipo di combustibile o di energia usata per riscaldare l'abitazione o l'eventuale presenza di impianti a energia rinnovabile); quanti cellulari abbiamo in casa; quante abitazioni hanno le connessione a Internet; gli handicap quotidiani che affrontiamo per lavorare a causa di eventuali problemi di salute.
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Serena Dandini rimane alla Rai

Fandango accetta un «taglio» del compenso del 5-6%. La partenza del programma sarà comunque in ritardo.

Serena Dandini  (Ansa)
Serena Dandini (Ansa)
MILANO - Serena Dandini rimane nella squadra Rai, il suo programma cult «Parla con me» andrà regolarmente in onda su Rai3, la Fandango - società esterna di produzione cui la conduttrice è legata da un contratto in esclusiva - ha accettato la proposta di «taglio» del compenso formulata dal vertice Rai. Il «taglio» del compenso - apprende l'Agi - è intorno al 5-6 per cento, il doppio di quello che l'azienda risparmierebbe se la produzione fosse tutta interna. In sostanza la Fandango per mantenere la titolarità di parte della produzione di «Parla con me» si fa carico di limare i costi in misura maggiore di quanto l'azienda di viale Mazzini otterrebbe da sè. In pratica 3 per cento interno, con la Fandango però che sarebbe rimasta fuori, contro il 5-6 per cento trovato ora.

LORENZA LEI - È passata la linea - sembra di capire - del direttore generale Lorenza Lei. La partenza del programma sarà comunque in ritardo rispetto a quanto era previsto dal palinsesto della rete, che in origine fissava la ripresa per il 27 settembre. Questo è il quadro ad oggi, stando ad indiscrezioni AGI, e tale dovrebbe restare giovedì nel momento in cui il Cda di viale Mazzini si ritroverà sul tavolo la proposta formulata dal direttore generale Lei. La quale a questo punto sarebbe riuscita a piazzare un altro dei suoi colpi trovando una soluzione che tenesse conto di due esigenze di partenza: ridurre i costi Rai verso la produzione esterna, nel rispetto di una policy aziendale mirata all'ottimizzazione delle spese; ottenere che un nome «forte» come quello della Dandini non sparisse dalla Rai per prendere altre strade (verosimilmente La7) e dunque offrire il fianco a critiche anche di taglio politico.

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http://www.corriere.it/spettacoli/11_settembre_13/serena-dandini-resta-rai_1b315a22-de1c-11e0-aa0f-d391be7b57bb.shtml

Obama e la crisi Ue, timori per l'Italia E Pechino frena sull'acquisto di Btp

l presidente americano: «Grecia caso più urgente», ma attenzione ai mercati e ai rischi per Spagna e Italia

Barack Obama
Barack Obama
MILANO - «La Grecia è evidentemente il problema più urgente» in Europa. Barack Obama entra così nel merito della crisi del debito del Vecchio Continente. Non senza una riflessione sulla Spagna e anche sul nostro Paese. L'occasione è una tavola rotonda con dei giornalisti ispanici, cui ha preso parte anche un giornalista della Afp. Il presidente americano è convinto che finchè non sarà risolta la crisi europea del debito l'economia mondiale resterà debole. A riguardo, Obama ha voluto sottolineare che gli Stati Uniti lavorano con le autorità europee per stabilizzare la situazione. «Si stanno adottando misure per rallentare la crisi, non per fermarla», ha detto anche l'inquilino della Casa Bianca. «Un problema più grave - ha aggiunto senza nascondere preoccupazione - è cosa accadrebbe in Spagna e in Italia se i mercati dovessero continuare a prendersela con questi due grandi Paesi», ha affermato Obama.
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I pm: «Il premier si presenti a Napoli» Scontro sull'accompagnamento coatto

Indicate 4 date possibili. In caso di rifiuto, i pm potrebbero rivolgersi alle Camere. Il Pdl: velleità golpiste.

MILANO - I pm di Napoli hanno chiesto al premier Silvio Berlusconi di presentarsi in procura in una di quattro date possibili, da giovedì 15 settembre a domenica 18, per l'audizione in qualità di persona offesa, nell'ambito dell'inchiesta ai suoi danni sulla presunta estorsione da parte dell'imprenditore Gianpaolo Tarantini. Altrimenti, i magistrati partenopei potrebbero avviare la procedura per l'accompagnamento coatto del testimone. In questo caso, i pm potrebbero «solo rivolgersi al Parlamento», come ha spiegato il procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore. La mossa della procura partenopea ha fatto andare su tutte le furie il Pdl, che con Osvaldo Napoli, accusa i magistrati di «velleità golpiste». I deputati Enrico Costa e Manlio Contento hanno depositato un'altra interrogazione a Montecitorio per chiedere al ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma di mandare subito gli ispettori di via Arenula negli uffici della Procura di Napoli.

«MEMORIA DIFENSIVA NON BASTA» - Un primo faccia a faccia tra il Cavaliere e i pm napoletani era in programma per oggi, ma è saltato a causa degli impegni in Europa del capo del governo. I legali del presidente del Consiglio hanno depositato la memoria difensiva scritta dal Cavaliere. Ma questa «non basta ad evitare il faccia a faccia coi magistrati», ha detto Lepore, intervenuto a «24 Mattino» su Radio 24. E proprio queste parole hanno "scatenato" la reazione dei parlamentari del Pdl. «Non è un memoriale ma una memoria difensiva. Ma non basta, anche se va letto ciò che c'è scritto e bisogna tenerne conto ai fini processuali. Va sentita la parte lesa, noi abbiamo elementi per pensare che ci sia un'estorsione e la vittima, il premier, nega l'estorsione, quindi dobbiamo sapere i particolari. La memoria difensiva non basta perché - ha aggiunto Lepore - è una versione unilaterale, vanno fatte le domande e ci sono fatti specifici da contestare. Le controdeduzioni con domande da parte dei magistrati sono necessarie per fare chiarezza, non per senso di persecuzione nei confronti di qualcuno. Nessun cittadino si può sottrarre a suo piacimento all'esame da parte dei magistrati. Lo stesso presidente della Repubblica può essere sentito come teste, con prerogative come quella di essere sentito al Quirinale, ma non si può sottrarre». «Non credo che il premier stia fuggendo dai magistrati, comunque non si è presentato», ha anche aggiunto Lepore.

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http://www.corriere.it/cronache/11_settembre_13/berlusconi-procura-napoli_d7b6e342-ddf4-11e0-aa0f-d391be7b57bb.shtml?fr=box_primopiano

P.a.: Tribunale lavoro Livorno solleva incostituzionalita' legge Brunetta su malattie

Livorno, 13 set. - (Adnkronos) - Il giudice del Tribunale del lavoro di Livorno Jacqueline Monica Magi ha sollevato l'incostituzionalita' della legge Brunetta che prevede per i dipendenti pubblici una decurtazione dello stipendio per i primi dieci giorni di malattia. Il giudice Magi ha firmato un'ordinanza che rimette quindi la norma al giudizio della Corte Costituzionale, accogliendo cosi' l'eccezione sollevata da 50 tra docenti e personale Ata della provincia di Livorno, che si erano rivolti al Tribunale.

Case da gioco: da Nord a Sud, da destra a sinistra, 15 proposte in Parlamento

Roma, 13 set. (Adnkronos) - Da destra a sinistra, da Nord a Sud, tutti le vogliono. Sono le case da gioco, oggetto di ben 15 proposte di legge presentate dall'inizio della legislatura tanto alla Camera quanto al Senato per l'apertura di 10 nuovi casino' in mezza Italia, "lasciandosi alle spalle falsi moralismi", dicono i promotori delle iniziative di legge, convinti che il tavolo verde possa contribuire a dare impulso al settore turistico. Naturalmente con regole ad hoc per la gestione delle case da gioco a garanzia di regolarita' e trasparenza.

Kabul, scontri a fuoco ed esplosioni presso l'ambasciata Usa e il comando Nato

Kabul, 13 set. (Adnkronos/Aki/Xinhua/Ign) - E' di nove feriti il bilancio dell'attacco compiuto oggi nel centro di Kabul da un gruppo di miliziani islamici talebani, che hanno anche rivendicato l'azione. Lo ha riferito una fonte della polizia afghana alla tv araba 'al-Jazeera'.

In particolare si contano cinque miliziani talebani e quattro civili feriti.

Scontri a fuoco e esplosioni si sono registrati nei pressi nell'area di Char Rahi Abdul Haq, in prossimità dell'ambasciata degli Stati Uniti e del Comando della missione Isaf. Gli assalitori si sono asserragliati in un edificio mentre le forze di sicurezza afghane faticano a riportare la situazione sotto controllo. Nella loro rivendicazione i talebani indicavano come obiettivi ''le sedi ministeriali e quella dei servizi segreti presenti in città".

Un razzo ha anche colpito la sede delle tv iraniane 'al-Alam', in lingua araba, e 'Press Tv', in inglese, nel centro di Kabul. Secondo quanto riferiscono le due emittenti la deflagrazione ha provocato il ferimento di uno dei loro giornalisti. Non è chiaro se il riazzo sia stato lanciato dai talebani impegnati nell'attacco.

La sparatoria è stata avvertita anche dall'ambasciata d'Italia a Kabul. Lo riferisce all'ADNKRONOS un carabiniere del corpo di guardia dell'ambasciata. L'Unità di crisi della Farnesina, riferiscono fonti del ministero degli Esteri, è stata allertata ed è in contatto con l'ambasciata.

Per il segretario generale dell'Alleanza atlantica, Anders Fogh Rasmussen, gli attacchi degli insorti talebani non fermeranno il graduale passaggio della responsabilità della sicurezza dalle forze Nato a quelle afghane. "I talebani stanno tentando di mettere alla prova il processo di transizione , ma non possono fermarlo. La transizione è in corso e continuerà", ha detto Rasmussen nel corso di una conferenza stampa.

Milanese: ''Contro di me un massacro mediatico''. Udc: in Giunta sì all'arresto

Marco Milanese
Roma, 13 set. (Adnkronos/Ign) - "Contro di me c'è stato un vero e proprio massacro mediatico". E' quanto avrebbe detto il deputato Pdl, Marco Milanese, nella sua audizione nella Giunta delle autorizzazioni della Camera. L'ex collaboratore di Tremonti avrebbe inoltre negato di aver ricevuto dal ministro dell'Economia l'incarico di referente per la Guardia di finanza, come sostenuto dall’ex comandante della Guardia di Finanza Cosimo D’Arrigo.

La Giunta per le autorizzazioni a procedere voterà domattina, alle 9.15, sulla richiesta di arresto da parte della Procura di Napoli con l’accusa di corruzione e associazione a delinquere. Mentre la prossima settiamana,giovedì 22, prima dell’ora di pranzo, toccherà all’aula di Montecitorio votare sull’arresto di Milanese.

Sulle posizioni in campo di certo per ora c'è il no all'arresto del Pdl e il sì del Partito democratico. L'Udc ha sciolto oggi la riserva, dicendo con Pierluigi Mantini, che in Giunta ''voterà per l'arresto'' del deputato perché non ritiene che ci sia 'fumus persecutionis'. Ma in aula lascerà libertà di voto ai deputati centristi.

L’audizione in Giunta di Milanese non sembra avere avuto effetti sulle posizioni già note di Pdl e Pd. Dunque no all’arresto ''perché non esistono elementi oggettivi – ha detto Maurizio Paniz - che suffraghino il quadro" prospettato dai magistrati. E sì alla richiesta dei pm perché, dice Marilena Samperi (Pd), Milanese ''non ha fornito alcun elemento utile per favorire un'ulteriore riflessione rispetto a quanto scritto nella sua memoria. Nell'insieme, è risultata un'audizione poco credibile''.

Resta ancora l'incognita della Lega, da sempre vicina al ministro Tremonti. "Sapremo che cosa ci dirà", si è limitato a dire il leader del Carroccio Umberto Bossi prima dell'audizione di Milanese in Giunta.

Caso Tarantini: Pdl insiste, Palma invii ispettori a Napoli

Roma, 13 set. (Adnkronos) - Il Pdl insiste: il ministro della Giustizia, Nitto Francesco Palma, intervenga. Il Guardasigilli, chiedono in un'interrogazione urgente i deputati Enrico Costa, Manlio Contento e Francesco Paolo Sisto, deve valutare l'opportunita' di inviare un'ispezione presso la Procura di Napoli dopo le dichiarazioni del procuratore capo Giovandomenico Lepore secondo il quale "la memoria difensiva inviata dal premier non basta, vanno fatte le domande e ci sono fatti specifici da contestare".