giovedì 28 aprile 2011

NUOVO CARTELLO

Italia: morte misteriosa del giornalista scrittore Fausto Biefeni Olevano

Italia: morte misteriosa del giornalista scrittore Fausto Biefeni Olevano

ROMA- E’ deceduto a Roma, all’età di 49 anni, per cause ancora da accertare, il giornalista scrittore Fausto Biefeni Olevano. Autore del libro “La verità nascosta”, edito da Arkadia Editore.

Il libro inchiesta narra la misteriosa scomparsa dell’imam Moussa Sadr e dei suoi accompagnatori nel 1978. Un’opera appassionante che rivela i rapporti complessi e non sempre chiari tra il governo italiano e quello libico.

Le indagini sulle morte dell’Imam rivelano un intreccio di interessi politici ed economici, intrighi e cospirazioni che hanno quale protagonista assoluto il colonnello Gheddafi.

Un’inedito spaccato, ricco di dettagli ed indiscrezioni, sull’arroganza del potere, sulla sete di ricchezza ed il disprezzo delle libertà civili a tutela dei privilegi di casta e dei vantaggi economici.

Durante la presentazione del libro avvenuta a Cagliari lo scorso 24 marzo, presso al sede della Provincia di Cagliari, alla presenza del Presidente Graziano Milia, Biefeni aveva detto “Se qualche magistrato leggerà attentamente questo libro immagino sia difficile che non ravvisi quantomeno alcune ipotesi di reato, comportamenti non propriamente degni che hanno calpestato i diritti umani di tre persone e delle rispettive famiglie, che attendono da oltre trent’anni di conoscere la verità!

”In questi giorni si svolgerà l’autopsia sul corpo del giornalista per accertare le cause dell’improvviso decesso.

Scoperto “l’accordo Libia” fra Stati Uniti e Arabia Saudita

Scoperto “l’accordo Libia” fra Stati Uniti e Arabia Saudita

Fonte: Eurasia./// Voi invadete il Bahrain. Noi cacciamo Muammar Gheddafi dalla Libia. Questa, in breve, è l’essenza di un accordo raggiunto fra l’amministrazione Obama e la dinastia saudita. Due fonti diplomatiche, presso le Nazioni Unite, confermano indipendentemente che Washington, tramite il Segretario di Stato, Hillary Clinton, abbia dato il via all’Arabia Saudita di invadere il Bahrain e schiacciare i movimenti pro democrazia dei loro vicini, in cambio di un voto affermativo, da parte della Lega Araba, per la realizzazione della no-fly zone sulla Libia – il fondamento principale che ha condotto alla risoluzione del 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

La rivelazione proviene da due differenti funzionari diplomatici, uno europeo ed uno membro del BRIC, ed è stata fatta separatamente ad uno studioso statunitense, e alla redazione dell’Asia Times Online. Secondo il protocollo diplomatico i loro nomi non possono essere comunicati. Uno dei diplomatici ha riferito “Questa è la ragione per la quale non possiamo sostenere la risoluzione 1973. Abbiamo discusso del fatto che Libia, Bahrain e Yemen erano dei casi simili, ed abbiamo richiesto una missione esplorativa. Manteniamo la nostra posizione ufficiale, ovvero che la risoluzione non è chiara, e che possa essere interpretata in modo belligerante”.

Come l’Asia Times Online ha riportato, una piena adesione alla no-fly zone, da parte della Lega Araba, è pura fantascienza. Dei 22 membri a pieno titolo, solo 11 erano presenti alla votazione. Sei di loro erano membri del Consiglio di Cooperazione per gli Stati Arabi del Golfo (CCASG, sigla in inglese), il club dei regni e degli emirati appoggiati dagli Stati Uniti, di cui l’Arabia Saudita è il capo banda. Siria e Algeria hanno votato contro. Lasciando così all’Arabia Saudita il compito di “sedurre” i restanti tre membri in grado emanare un voto.

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http://italian.irib.ir/analisi/articoli/item/91606-scoperto-%E2%80%9Cl%E2%80%99accordo-libia%E2%80%9D-fra-stati-uniti-e-arabia-saudita

Wikileaks: Repubblica, Vaticano approvò lager di Guantanamo

Wikileaks: Repubblica, Vaticano approvò lager di Guantanamo

ROMA - Un cable di WikiLeaks pubblicato da Repubblica ed Espresso getta luce sull’atteggiamento delle gerarchie cattoliche nei confronti dei metodi ‘spicci’ degli americani.

Lo scrivono Repubblica e l’Espresso, citando ancora una volta un cable di Wikileaks che illustra le reazioni del Vaticano nei confronti del lager di Guantanamo. E soprattutto, cosa pensa il Papa della prigione per detenuti che molti hanno definito un lager. Il rapporto dice che la Casa Bianca è preoccupata di avere un largo consenso su Guantanamo, il Vaticano fa resistenze, ma per fortuna c’è un monsignore, entusiasta del pugno di ferro di Bush, pronto a dare informazioni importanti e il suo beneplacito.

Nel gennaio di quell’anno l’ambasciatore statunitense in Vaticano è Jim Nicholson, le cui attività per guadagnare Giovanni Paolo II alla causa della guerra contro Al Qaeda sono oggetto anche di altri cablo svelati da WikiLeaks. Nicholson riferisce che nell’ambito delle sue attività alla Santa Sede il dibattito sulla guerra al terrorismo è «diventato uno degli argomenti salienti» e il suo punto di riferimento è monsignor Luis Mariano Montemayor, in quel momento responsabile vaticano per Afghanistan e Pakistan. Il prelato è sollecito nel fornire particolari su come si svolge la discussione sul trattamento dei detenuti, che «potrebbe diventare questione preminente», si legge nel cablo, all’interno del Vaticano, dove «un dibattito teso si è concluso con un solido sostegno, a parte alcune riserve, alla campagna condotta dagli Usa».

A convincere i contrari, sempre secondo Montemayor, sarebbe stato il buon esito umanitario dell’intervento in Afghanistan, ma «il modo in cui ora gli Usa decideranno di trattare i detenuti» potrebbe diventare un ostacolo da superare:

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http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/91605-wikileaks-repubblica-vaticano-approv%C3%B2-lager-di-guantanamo

Italia: missione in Libia costata finora 700 milioni di euro, le spese nel caso di bombardamenti

Italia: missione in Libia costata finora 700 milioni di euro, le spese nel caso di bombardamenti
TEHERAN - Riportiamo la relazione del sito italiano business people sulla spesa che l'Italia ha affrontato e dovra' affrontare per via della crisi libica.Diversi i costi fissi come le portaerei da 130 mila euro al giorno e i caccia Eurofighter da 61 mila euro l’ora, ma il peso maggiore arriva dai costi variabili. Un esempio? Il missile Storm Shadow da 300mila euro…

Per la Lega, tanto contraria ai bombardamenti dell’Italia in Libia, i costi di tre mesi della missione militare in Nord Africa e dei rimpatri sono costati 700 milioni di euro. Che sia questa la cifra oppure no, sicuramente l’impegno rafforzato dell’Italia in Libia comporterà dei costi che, al momento non sono quantificabili. I bombardamenti (o interventi mirati su singoli obiettivi) hanno dei costi variabili che dipendono dal numero delle missioni, dalle armi e dai mezzi impiegati dalle Forze Armate. L’agenzia Ansa riporta, però, delle tabelle di conversione, non ufficiali, che servono per quantificare i costi fissi di navi e aerei per la missione Nato, che vanno dal carburante al personale, dalla manutenzione alle infrastrutture. Ad esempio la Marina militare italiana ha impegnato quattro navi e quattro aeroplani imbarcati sulla portaerei Garibaldi. Il costo della portaeromobili è di a circa 130 mila euro al giorno, mentre gli 8 caccia Av-8B Plus imbarcati costano 9 mila euro per ogni ora di missione (ognuna ne può durare anche 5). A disposizione della Nato anche la un fregata classe Maestrale (la nave Libeccio) che costa giornalmente 60 mila euro; la rifornitrice Etna - 40 mila euro al giorno - e un pattugliatore classe Comandanti, il Comandante Bettica, che costa 15 mila euro al giorno.

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http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/91599-italia-missione-in-libia-costata-finora-700-milioni-di-euro-le-spese-nel-caso-di-bombardamenti

Calciopoli, l'ora della verità Tre fronti ancora aperti

Calciopoli, l'ora della verità Tre fronti ancora aperti
Calciopoli: martedì prossimo a Napoli inizia la requisitoria del pm Narducci al processo per associazione a delinquere e frode sportiva. Non si sa ancora quante sedute ci vorranno e quando ci saranno le richieste di condanna. Forse a fine maggio. Il 20 maggio intanto è prevista una tappa importante: se il presidente della giuria, Maria Tesera Casoria, dovesse essere ricusata, come chiesto dai pm, ci sarebbe un forte stop al processo, e dovrebbe essere ricostituita la giuria. Non si comincerebbe da capo, d'accordo, ma i tempi si allungherebbero oltre l'estate. Sicuramente, i pm (Narducci e Capuano che ha preso il posto di Beatrice, trasferito a Roma) hanno sempre tenuto una certa linea durante tutte le udienze: ed è probabile, quindi, che possano puntare, nelle loro richieste di condanna, sulle schede Sim, sui sorteggi, sui pranzi, sulle griglie arbitrali, sui reati associativi (anche se il vincolo esclusivo, come si è visto ultimamente, tanto esclusivo non era...). Ma quanti anni chiederà Narducci per i principali imputati? Considerato come è finito il processo di primo grado ad Antonio Giraudo (che aveva chiesto il rito abbreviato ed era stato condannato a 3 anni), è possibile, secondo alcuni avvocati, che Narducci chieda condanne intorno a 6-8 anni. Di sicuro però sono venuti a galla, a processo in corso, molti fatti nuovi in questi ultimi tempi: numerosissime intercettazioni- che, stranamente, non erano state prese in considerazione dagli investigatori-hanno fatto riaprire addirittura l'inchiesta sportiva, anche se bisogna vedere quale rilevanza avranno a livello penale. Di sicuro però di alcune circostanze, sembra impossibile che non se ne tenga conto.
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Ue: "Clandestini non punibili con carcere" Maroni: "Rischio espulsioni impossibili"

La Corte di Giustizia del Lussemburgo boccia la legge italiana che introduce il reato di clandestinità punibile con la reclusione perché in contrasto con la direttiva comunitaria sui rimpatri. L'organismo invita il giudice nazionale a disapplicare la legge. Il ministro: "Altri Paesi non sono stati censurati"

BRUXELLES - La Corte di Giustizia della Ue boccia la norma italiana che prevede il reato di clandestinità, introdotto nell'ordinamento italiano nel 2009 nell'ambito del "pacchetto sicurezza". Punendo la clandestinità con la reclusione, la norma è in contrasto con la direttiva europea sui rimpatri degli irregolari, spiegano i giudici europei, la cui più importante prerogativa è garantire che la legislazione Ue sia interpretata e applicata in modo uniforme in tutti i paesi dell'Unione.
Laura Boldrini, portavoce dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati, non è sorpresa. "La sentenza è coerente e in armonia con quanto già espresso dai giudici italiani - afferma all'Ansa -. La Corte costituzionale e la Cassazione avevano già rilevato come punire con la detenzione il mancato allontanamento del migrante fosse una misura sproporzionata e inutile". Ora l'Unhcr "auspica che la direttiva Ue sui rimpatri venga quanto prima recepita, poiché stabilisce in modo chiaro le modalità di allontanamento dei migranti irregolari e ribadisce anche l'inderogabilità del principio del non respingimento per richiedenti asilo e rifugiati". Anche Oliviero Forti, responsabile nazionale immigrazione della Caritas, si aspetta "che venga recepita la direttiva dell'Unione europea sui rimpatri e sia rispettata la sentenza europea". Ma il ministro dell'Interno Roberto Maroni, dicendosi "insoddisfatto" del verdetto, riapre la polemica con le istituzioni comunitarie.
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La figlia del boss si candida con Silvio

Nunzia Stolder, intervistata dal Corriere del Mezzogiorno, afferma: “Seguo una strada diversa da quella della mia famiglia”.

E’ un brutto mondo quello in cui le colpe dei padri ricadono sui figli. Così, è giusto e accettabile che Nunzia Stolder, figlia del boss di Forcella, Raffaele. Il suo cognome fino a ieri significava solamente potere, sopraffazione e mafia: oggi significa anche impegno politico, negli occhi della figlia che si candida nella municipalità napoletana di San Lorenzo in Vicaria, a sostegno di Gianni Lettieri, candidato sindaco a Napoli per il centrodestra.

UNA STRADA DIVERSA – Nunzia Stolder passa gran parte della sua intervista a ribadirlo: sono diversa da mio padre, ho scelto di non seguirne le orme. Giudicatemi dalle mie azioni e non dal mio passato.

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http://www.giornalettismo.com/archives/123123/la-figlia-del-boss-si-candida-con-silvio/

Quei quaranta deputati assenti che oggi hanno fatto vincere la maggioranza

Oggi al voto sul Documento economico del governo: le defezioni dell’opposizione permettono al PdL e alla Lega di passare senza problemi

“E’ inutile gridare al lupo quando poi non c’e’ nessun cane che lo azzanni”. Velina Rossa, l’agenzia di stampa vicina a Massimo D’Alema, punta il dito contro le assenze nelle file dell’opposizione.

ASSENZE DETERMINANTI – Oggi al voto sul documento economico e finanziario del governo mancavano quasi 40 deputati dell’opposizione: 18 del Pd, 10 dell’Udc, 6 di Fli, 4 dell’Idv. Il documento e’ stato approvato con 283 voti a favore e 263 contrari. Le assenze, dunque, sono state determinanti. “Meno libri e’ piu’ attivismo”, sprona Democratici e alleati Pasquale Laurito, decano dei giornalisti parlamentari. “Se tutti i giorni critichiamo Berlusconi per non aver mai superato la soglia di 314, salvo una volta a 316, non possiamo a nostra volta fermare l’opposizione a 263, quando sulla carta e’ a 304″. Anche perche’, aggiunge Velina, “non e’ la prima volta che succede”. Insomma: “Non si puo’ parlare di opposizione a Berlusconi, quando poi, negli atti ufficiali del Parlamento vengono a mancare i rappresentanti degli elettori”.

Libia: scontri sconfinano in Tunisia

(ANSA) - DEHIBA (TUNISIA) - Violenti combattimenti tra insorti libici e forze leali a Gheddafi sono sconfinati oggi in Tunisia, quando i ribelli hanno perso il controllo del posto di frontiera di Dehiba-Wazin al termine di un'offensiva delle forze governative. "I combattimenti sono sconfinati in Tunisia, a Dehiba, dopo che le forze di Gheddafi hanno attaccato il posto di frontiera", ha detto un testimone.

Libia, Berlusconi sale al Colle. Mozione del Pd, si vota il 3 maggio

Roma, 28 apr. (Adnkronos/Ign) - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si sta recando al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Al centro dei colloqui gli sviluppi legati alla situazione libica.

Intanto il premier getta acqua sul fuoco a proposito delle tensioni interne alla maggioranza e prende le distanze dall'attacco del 'Giornale' al ministro dell'Economia. ''Riconfermo la mia piena fiducia nel ministro Tremonti e debbo perciò nella maniera più assoluta smentire il 'Giornale' di oggi", afferma Berlusconi. "D'altronde - aggiunge - proprio oggi, alla Camera, come tutti sanno, abbiamo approvato il Documento economico finanziario che reca la sua firma con la mia. Subito dopo porteremo avanti il lavoro che Giulio Tremonti e i ministri competenti stanno preparando sul terreno delle politiche reali". Non solo, chiarisce il premier: "Tremonti è impegnato con me a ritrovare con la Lega i termini di un comune impegno politico anche sulla politica estera".

Ne frattempo il Pd ha depositato alla Camera una mozione sull'intervento militare nell'ex colonia. Primo firmatario è il capogruppo Dario Franceschini e la discussione del testo, secondo quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo, è stato messo in calendario il 3 maggio dopo l'esame di due decreti legge.

"Quello che accade nel Parlamento - ha spiegato Franceschini - deve corrispondere al dibattito politico in corso. Quando il ministro dell'Interno e la Lega attaccano duramente il governo e dicono di non condividere quanto è stato deciso sulla Libia, è doveroso chiedere se il Carroccio avrà un po' più coraggio ed un po' meno di codardia nel manifestare i propri intendimenti con un voto parlamentare. Dovrebbero esserci grati per aver permesso loro un'assunzione di responsabilità''. Un documento, aggiunge, non necessario "dal punto di vista formale perché le nuove scelte sono già ricomprese nel testo a suo tempo approvato, ma dal punto di vista politico: non si puo' andare avanti con il doppio gioco e con le ambiguità. Il voto dell'Aula servirà a fare finalmente chiarezza''.

Dal canto suo la Lega, attraverso il capogruppo Marco Reguzzoni, ha smentito ogni tensione tra Berlusconi e il Carroccio: "Non è il governo ma la posizione sulla Libia che contestiamo. Siamo molto preoccupati, avremmo agito con più prudenza e cautela", ha spegato a 'Mattino cinque' sottolineando che "ogni bomba che cade vuol dire un maggior numero di immigrati clandestini che arrivano sulle nostre coste, non quelle di altri Paesi". Reguzzoni ha anche smentito divisioni interne alla Lega: "Non ci sono posizioni divise nella Lega, abbiamo condiviso questo tipo di contrarietà all'operazione in Libia che risale a qualche mese fa. Siamo tutti d'accordo. Io ieri ho fatto un discorso articolato in commissione Esteri ma non c'è niente di diverso tra le posizioni mie, di Maroni, di Bossi e degli altri componenti della Lega". L'esponente leghista ha anche negato che sia Tremonti l'ispiratore delle proteste del Carroccio: "Bossi ha fondato la Lega 30 anni fa, le posizioni in politica estera sono sempre le stesse, non credo che ci sia nulla di vero in questo", ha detto Reguzzoni.

Cina: la popolazione ha raggiunto 1.339 miliardi di persone

Pechino, 28 apr. (Adnkronos/Xin) - La popolazione cinese ha raggiunto 1.339 miliardi di persone, con una crescita di 73,9 milioni di abitanti nell'ultimo decennio. Lo ha reso noto l'Ufficio Nazionale di Statistica, diffondendo i dati del censimento realizzato nel 2010. La crescita annuale della popolazione e' stata dello 0.57% negli ultimi decenni, in calo rispetto al tasso di crescita dell'1, 07% registrato fra il 1990 e il 2000.

Rai addio, Masi passa alla guida di Consap. Monorchio confermato alla presidenza

Roma, 28 apr. - (Adnkronos) - Mauro Masi, che lascia la direzione generale della Rai, è il nuovo Ad di Consap. Andrea Monorchio è stato confermato alla presidenza. E' quanto ha deciso l'assemblea totalitaria della Concessionaria dei servizi assicurativi pubblici.

La notizia dell'uscita di scena di Masi dai vertici di viale Mazzini fa esultare l'opposizione. "Oggi è una bella giornata per la Rai. La nomina di Mauro Masi ad altro incarico mette fine a una gestione negativa dal punto di vista manageriale e subalterna ai voleri della politica", afferma il consigliere di minoranza Giorgio Van Straten al quale fa eco il collega Nino Rizzo Nervo che auspica una svolta per la Rai attraverso "una guida competente ed esperta che abbia a cuore le sorti dell'Azienda e sappia dire no all'invadenza della politica. Il nuovo direttore generale restando in carica per poco più di un anno deve avere la capacità di rimettere subito in moto la macchina, di ridare autorevolezza al servizio pubblico e di traghettare l'azienda nel nuovo mercato digitale".

Per il vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai, Giorgio Merlo (Pd) ora la Rai ha bisogno di "un direttore generale interno" che dia il via alla fase del rilancio. "Con l'uscita di scena di Masi - afferma Merlo in una nota - si può aprire, finalmente, una nuova fase del servizio pubblico radiotelevisivo. Ma la futura scelta del Direttore generale, oltreché essere il più possibile condivisa, deve rispondere almeno a due criteri: e cioè un Dg che esalti il ruolo del servizio pubblico e che, soprattutto, non lo trasformi in un banale prolungamento delle reti Mediaset. Per questi motivi è consigliabile avere un Dg che provenga dall'azienda".
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Governo: Berlusconi al Quirinale per incontrare Napolitano

Roma, 28 apr. - (Adnkronos) - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si sta recando al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Al centro dei colloqui gli sviluppi legati alla situazione libica.

Agcom richiama la Rai: troppo spazio a Berlusconi in vista delle amministrative

Roma, 28 apr. - (Adnkronos) - Berlusconi sovraesposto e Rai richiamata perché assicuri maggior rispetto verso le istituzioni, in relazione alle trasmissioni 'Qui Radio Londra' e 'Potere'.

Questa la principale considerazione e il principale atto del Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) in relazione all'esame, avvenuto oggi, "anche a seguito degli esposti presentati", dei "dati del monitoraggio sul pluralismo politico relativi alla campagna elettorale in corso (periodi 31 marzo-9 aprile; 10-16 aprile; 17-23 aprile)".

L'Agcom sottolinea, si legge in una nota dell'Autorità stessa, che "nel tempo di parola (criterio prevalente di verifica) si nota ancora un qualche squilibrio, nonostante che nell'ultima settimana siano stati sensibilmente riequilibrati sbilanciamenti precedenti".

L'Autorità ha altresì rilevato che "nel tempo di notizia vi è un'obiettiva sovraesposizione del Presidente del Consiglio, il quale, oltre tutto, èdirettamente parte nelle elezioni amministrative in quanto capolista a Milano".

L'Autorità poi, "con particolare riferimento alla trasmissione 'Qui Radio Londra' del 19 aprile e alla trasmissione 'Potere' del 18 aprile, ha richiamato la Rai ad assicurare un maggiore rispetto verso le Istituzioni".

"Relativamente al tempo di notizia, pur considerando la libertà editoriale nel rappresentare l'attualità della cronaca, l'Autorità -specifica l'Agcom- ha rilevato la necessità che nella cronaca politica venga posta maggiore attenzione alla rappresentazione equilibrata di tutti i punti di vista, specialmente fra le opinioni delle forze politiche di maggioranza e quelle di opposizione, evitando che si determinino situazioni di vantaggio per determinate forze politiche o determinati competitori elettorali".

L'Autorità ha quindi "ribadito a tutti i telegiornali di attenersi con particolare rigore ai principi di completezza, correttezza, obiettività, equità, imparzialità e parità di trattamento di tutte le liste e i soggetti concorrenti, fino alla fine della campagna elettorale, ricordando che non è consentito un uso di riprese televisive con presenza diretta, non giustificata, di membri del governo o di esponenti politici".

Uragani devastano il sud degli Stati Uniti: almeno 230 morti, di cui 130 in Alabama

Washington, 28 apr. (Adnkronos/Ign) - Una serie di tempeste e tornado ha devastato il sud degli Stati Uniti causando almeno 230 morti, 130 delle quali solo in Alabama, secondo quanto ha reso noto la portavoce del governatore dello stato, Robert Bentley.

Il presidente americano Barack Obama la scorsa notte ha ordinato l'immediato invio di aiuti federali, comprese unità di ricerca e salvataggio. "Mentre non possiamo conoscere la portata dei danni per alcuni giorni, continueremo a monitorare queste gravi tempeste che stanno attraversando il paese, pronti ad aiutare la popolazione dell'Alabama e gli altri cittadini colpiti. Lodiamo gli eroici sforzi di tutti coloro che hanno lavorato senza sosta per rispondere a questo disastro", ha detto il capo della Casa Bianca.

In Mississippi le autorità parlano di 32 vittime, mentre altre 11 persone sono state rimaste uccise in Georgia ed una in Tennessee e in Virginia, riporta il sito del Washington Post. La zona maggiormente colpita in Alabama è quella di Tuscaloosa, dove la furia del tornado ha distrutto centinaia di abitazione ed edifici e reso impraticabili decine di strade. "Sono stati rasi al suolo letteramente interi isolati della citta'", ha dichiarato alla Cnn il sindaco Walter Maddox, spiegando che le infrasttrutture della sua città sono state "decimate".

Ma per un bilancio dei morti e dei danni bisognerà aspettare che faccia giorno. Si ritiene che numerose persone siano rimaste intrappolate nelle macerie delle loro case. Gran parte degli studenti dell'università dell'Alabama sono stati costretti a trascorrere la notte nel campus. Almeno 335mila persone sono rimaste senza energia elettrica in Alabama, ha dichiarato Michael Sznajderman, portavoce della compagnia elettrica dello Stato. Le forti piogge dei giorni scorsi, ha spiegato al New york Times, hanno impregnato il terreno permettendo ai venti di sradicare interi alberi che hanno travolto i tralicci dell'elettricità.

Il tornado ha colpito anche Birmingham, soprattutto la parte nord orientale della città, dove si contano centinaia di feriti e di dispersi. Secondo il servizio metereologico, sono 138 i tornado che hanno colpito il sud degli Stati Uniti entro la mezzanotte (ora locale).

Libia, prima missione dei Tornado italiani. Vescovo Tripoli chiede dimissioni governo

Roma, 28 apr. (Adnkronos/Ign) - Prima missione dei Tornado Ids italiani per colpire obiettivi militari in Libia. I caccia italiani si sono levati in volo da Trapani e hanno portato a termine la missione assegnata.

Sono due i Tornado impiegati per la prima missione: si tratta di velivoli in configurazione Ids (Interdiction and Strike) specializzati nell'acquisizione di target specifici a terra.

A quanto apprende l'Adnkronos, i due Tornado avrebbero operato nell'area di Misurata. L''ordine di ingaggio' assegnato dal comando della missione internazionale prevedeva infatti per i nostri caccia una missione operativa nella zona della città simbolo degli insorti, da settimane sotto assedio delle forze di Tripoli."La nostra attività non si è mai fermata, a partire dal 19 marzo". Dalla base militare di Trapani Birgi, dove sono schierati quattro Tornado e quattro Eurofighter per la missione libica, replicano così alla domanda se i caccia muniti di armamenti di precisione si sono levati in volo per raggiungere lo Stato nordafricano.Intanto il vicario apostolico di Tripoli, Monsignor Giovanni Martinelli, chiede le dimissioni del governo italiano in seguito alla decisione presa dal presidente del Consiglio di dare il via ai bombardamenti da parte dell'aviazione italiana impegnata a fianco della coalizione Nato.

Attentato in caffè a Marrakesh: 18 morti. Tra le vittime due francesi e un britannico

Rabat, 28 apr. (Adnkronos/Aki/Ign) - Una forte esplosione è avvenuta questa mattina nel caffè Argana situato a poca distanza dalla famosa piazza Jama'a al-Fna di Marrakesh, in Marocco.

''E' conseguenza di un attentato terroristico" ha reso noto il ministero dell'Interno di Rabat. La conferma è arrivata anche da Khalid Naciri, ministro marocchino delle Comunicazioni e portavoce del governo. ''Per circa un'ora abbiamo lavorato sull'ipotesi di un incidente - ha detto alla tv France24 - Ma i primi risultati delle indagini hanno confermato che abbiamo a che fare con un vero atto criminale''.

Nell'esplosione sono morte 18 persone e altre 20 sono rimaste ferite.Tra le vittime due cittadini francesi e uno britannico secondo quanto ha riferito 'al-Arabiya'.

Al momento non risultano esserci italiani, secondo quanto hanno reso noto fonti della Farnesina ad AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL. Le stesse fonti hanno precisato che il ministero degli Esteri sta proseguendo nelle verifiche per accertare che non ci siano nostri connazionali tra le vittime. Sul campo sono operativi alcuni funzionari del consolato italiano di Casablanca.

La polizia ha arrestato un uomo sospettato dell'attacco. Secondo quanto riferisce il sito informativo marocchino 'Hespress', "l'uomo si trovava nel caffè prima dell'esplosione con una grossa valigia e ha chiesto un'aranciata a un cameriere, prima di allontanarsi".

Sono quattro le bombole di gas esplose contemporaneamente nel caffè, ha detto una fonte della polizia marocchina, citata dall'edizione araba della tv Bbc. Il caffè è andato distrutto e sono stati colpiti i negozi circostanti. La polizia marocchina sta seguendo anche una pista secondo la quale è stato un kamikaze a farsi saltare in aria. Le autorità sono convinte che si tratti di un attentato pianificato in precedenza.
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