giovedì 28 aprile 2011

Ue: "Clandestini non punibili con carcere" Maroni: "Rischio espulsioni impossibili"

La Corte di Giustizia del Lussemburgo boccia la legge italiana che introduce il reato di clandestinità punibile con la reclusione perché in contrasto con la direttiva comunitaria sui rimpatri. L'organismo invita il giudice nazionale a disapplicare la legge. Il ministro: "Altri Paesi non sono stati censurati"

BRUXELLES - La Corte di Giustizia della Ue boccia la norma italiana che prevede il reato di clandestinità, introdotto nell'ordinamento italiano nel 2009 nell'ambito del "pacchetto sicurezza". Punendo la clandestinità con la reclusione, la norma è in contrasto con la direttiva europea sui rimpatri degli irregolari, spiegano i giudici europei, la cui più importante prerogativa è garantire che la legislazione Ue sia interpretata e applicata in modo uniforme in tutti i paesi dell'Unione.
Laura Boldrini, portavoce dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati, non è sorpresa. "La sentenza è coerente e in armonia con quanto già espresso dai giudici italiani - afferma all'Ansa -. La Corte costituzionale e la Cassazione avevano già rilevato come punire con la detenzione il mancato allontanamento del migrante fosse una misura sproporzionata e inutile". Ora l'Unhcr "auspica che la direttiva Ue sui rimpatri venga quanto prima recepita, poiché stabilisce in modo chiaro le modalità di allontanamento dei migranti irregolari e ribadisce anche l'inderogabilità del principio del non respingimento per richiedenti asilo e rifugiati". Anche Oliviero Forti, responsabile nazionale immigrazione della Caritas, si aspetta "che venga recepita la direttiva dell'Unione europea sui rimpatri e sia rispettata la sentenza europea". Ma il ministro dell'Interno Roberto Maroni, dicendosi "insoddisfatto" del verdetto, riapre la polemica con le istituzioni comunitarie.
Continua ...

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