"UN PAESE che mi definisce giovane banchiere, a 51 anni, ha problemi". Va diritta al cuore la stoccata di Alessandro Profumo, sorridente di fronte alla platea di studenti del Collegio di Milano che lo seguiva per l’inaugurazione dell’anno accademico. L’ad di Unicredit mostrava una ferita molto italiana: la struttura della popolazione assomiglia a un fungo instabile dove la maggior parte ha più di 35 anni, con una classe dirigente a dir poco attempata. "Giovani fatevi avanti, in politica serve un ricambio generazionale" ha ammesso la settimana scorsa l’ultraottantenne Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. E i dati ne confermano l’urgenza.
TRA I PAESI della Ue lo Stivale vanta il primato della più bassa percentuale (14,1) nella fascia d’età compresa fra zero e 14 anni, e la più alta dall’altra parte della struttura, da 65 anni in su (19,5%). Il corrispettivo, dal punto di vista delle classi dirigenti, è altrettanto evidente: capelli grigi. Secondo una ricerca di Merrill Lynch gli imprenditori italiani che hanno superato i cinquant’anni sfiorano l’80%, un esercito ben più numeroso di quello inglese che solo per il 12% ha raggiunto la mezza età, e il 63% non ha superato i quaranta.
Dietro le cattedre non funziona diversamente: quasi la metà (45%) dei professori ordinari delle nostre università è senior, con più di 60 anni, e il 24% ne ha più di 65. Abbiamo i docenti più vecchi d’Europa e soltanto il 5% di loro è sotto i 35 anni. Nelle professioni domina il sessantenne, la storia si ripete in politica: a Montecitorio 83 deputati su 630 hanno meno di quarant’anni (13,2%), ma 354 (56,2%) ne hanno più di cinquanta. Com’è ovvio al Senato l’età media è più alta: sale fino a poco meno di 57 anni. Non che gli Usa si segnalino per un Congresso più giovane (dai 51 anni del 1951 l’età media è cresciuta ai 57 odierni). Ma Obama è presidente a 47 anni, come lo fu Clinton quando venne eletto nel ‘93: in Italia per cercare un leader di governo di giovane età bisogna risalire al caso, per nulla esaltante, di Mussolini. Negli anni Ottanta si distinsero Bettino Craxi, premier a 49 anni, e Giovanni Goria: ne aveva 44.
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