venerdì 25 novembre 2011

Siria: dura critica della Russia all'ultimatum Lega Araba

Siria: dura critica della Russia  all'ultimatum Lega Araba

DAMASCO - In questa fase non abbiamo bisogno di sanzioni, di pressioni, ma di dialogo: dialogo intersiriano, ha dichiarato il portavoce del Ministero degli esteri russo a proposito dell'ultimatum della Lega araba a Damasco, scaduto da poco, secondo cui la Siria dovrebbe aderire entro oggi ad accogliere centinaia di osservatori della Lega, nonché tutta una serie di altre condizioni che violano la sovranità del Paese, pena l'imposizione di sanzioni. Damasco ha intanto ignorato la scadenza fissata dalla Lega e il Comitato olimpico siriano ha annunciato che la Siria non parteciperà ai prossimi Giochi dei paesi arabi, in programma dal 9 dicembre nel Qatar che è tra i maggiori sostenitori dei gruppi terroristici che operano in Siria.

Inchiesta P4, Bisignani patteggia un anno e 7 mesi

Napoli, 25 nov. (Adnkronos) - Luigi Bisignani ha patteggiato una pena di un anno e sette mesi di reclusione davanti al giudice per le indagini preliminari Maurizio Conte. Bisignani era rimasto coinvolto nell'inchiesta denominata P4.

Fiat, Passera convoca i sindacati: domani riunione al ministero su Termini Imerese

Roma, 25 nov.(Adnkronos) - Il ministero dello Sviluppo economico ha convocato per domani alle 10 un nuovo confronto tra le parti sulla vertenza di Termini Imerese, lo stabilimento Fiat che dovrebbe essere rilevato da Dr Motor.

Al tavol siederanno i rappresentanti del ministero del Lavoro, della Regione siciliana, dell'advisor del dicastero Invitalia, assieme ai segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e dei metalmeccanici di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl metalmeccanici.

Per leader della Uilm, Rocco Palombella, la riunione sarà "propedeutica" a quella in programma mercoledi' prossimo a cui parteciperanno solo i sindacati metalmeccanici e Invitalia per verificare "esclusivamente tra le due parti presenti se esistono le condizioni per arrivare ad un'intesa positiva sul futuro dello stabilimento siciliano". Un confronto che per la Uilm sara' anche l'occasione "per stemperare il clima difficile che sta caratterizzando nelle ultime ore la situazione del sito tuttora di proprieta'

Bossi: governo fa schifo. Silvio? Ha lasciato su ricatto. La replica: no, per responsabilità

Milano, 25 nov. - (Adnkronos/Ign) - Berlusconi "ha dovuto dimettersi perché era ricattato. Gli ricattavano le imprese, che sono crollate in Borsa in una giornata del 12%". Umberto Bossi spiega così, a margine di una visita ad un centro ricerche nel varesotto, la caduta dell'esecutivo targato Lega e Pdl. "Ero presente quando i suoi dirigenti gli hanno detto 'qui ci distruggono le imprese, vai a dimetterti'", ha spiegato il 'senatur' confermando di non aver incontrato Berlusconi perché "è ancora troppo presto". Mentre per quanto riguarda la loro amicizia "tutto dipenderà -ha osservato - da cosa accadrà in aula".

Immediata la replica di Palazzo Grazioli. "Le dimissioni del presidente Berlusconi - si legge in una nota ufficiale dello staff dell'ex premier - sono state motivate dal senso di responsabilità e dal senso dello Stato,nell'interesse esclusivo del Paese. Chi ha seguito le vicende di quei giorni sa bene che non esiste nessuna altra motivazione"

Ma Bossi non ha risparmiato neanche il governo Monti. "Fa schifo, mi sembra un Governo di improvvisati. Il presidente della Repubblica ha dato il mandato di capocordata ad una persona che le montagne le ha viste solo in cartolina", spiegando che quello che varerà il nuovo esecutivo sarà un programma "lacrime e sangue". Non arriverà al 2013, ha concluso.

Liberata la nave 'Rosalia D'Amato' Sette mesi nelle mani dei pirati

Genova, 25 nov. (Adnkronos/Ign) - E' stata liberata la nave italiana 'Rosalia D'Amato', sequestrata dai pirati il 21 aprile scorso a 350 miglia dalle coste dell'Oman, nell'Oceano Indiano. Dopo sette mesi è dunque finalmente finita l'odissea dei 22 marinai a bordo, 16 filippini e sei italiani.

La Farnesina, che attraverso l'Unità di Crisi segue direttamente le fasi della liberazione, ha precisato in una nota che si tratta di un'operazione ancora in corso in una zona a rischio, che pertanto potrà considerarsi conclusa solo dopo che l'equipaggio sarà stato preso in consegna dalle Autorità militari italiane.

A quanto apprende l'Adnkronos da fonti vicine a Confitarma, la 'Rosalia D'Amato' è stata liberata questa mattina e l'equipaggio è in buone condizioni di salute. Il rilascio è avvenuto a seguito della positiva conclusione della trattativa avviata da tempo con i pirati dall'armatore, la Perseveranza Spa di Navigazione di Napoli.

La notizia della liberazione della nave è arrivata a Confitarma 'in diretta', mentre era in corso una riunione sul tema dei rapporti banche-armatori. A quanto è stato riferito ai presenti all'incontro, l'equipaggio ha salutato la liberazione facendo suonare la sirena di bordo.

In questi mesi le trattative per il rilascio della nave sono andate avanti senza sosta e nel più assoluto riserbo. Una linea di riservatezza che puntava a salvaguardare la vita dei 22 componenti dell'equipaggio, tenuti costantemente sotto tiro in questi mesi dai sequestratori somali.

Il fatto che il sequestro della nave sia avvenuto a una così rilevante distanza dalla terraferma dimostra tra l'altro il miglioramento delle capacità operative delle organizzazioni criminali responsabili degli attacchi alle navi mercantili in transito. La nave venne catturata mentre attraversava il corridoio di mare tra Yemen e Oman, nel Corno d'Africa, una delle aree considerate più a rischio di attacchi da parte dei pirati.

La notizia della liberazione "si è sparsa a macchia d'olio sull'isola, una bella notizia e siamo molto felici" ha detto all'Adnkronos Vincenzo Capezzuto, sindaco di Procida, luogo di origine di due dei marinai italiani sequestrati. "La notizia poteva essere ancor più bella se ci fosse stata anche la liberazione della Savina Caylyn, solo allora la soddisfazione sarà completa", ha aggiunto il sindaco. Procida, sottolinea, "è un'isola di marittimi nella quale la comunità è molto unita, e la notizia, anche se non ancora ufficiale perché manca il 'marchio' della Farnesina, si è diffusa subito. Sono contento in particolar modo per le famiglie, per le quali è finita una lunga attesa".

Per Mazara del Vallo la notizia arriva come "un giorno di primavera" commenta all'Adnkronos il sindaco Nicolò Cristaldi. Sulla motonave c'è anche Antonio Di Girolamo, direttore di macchina, di Mazara del Vallo. "Per una città abituata, purtroppo, ai sequestri, per mano dei pirati o per mano delle autorità di paesi stranieri, questa notizia - rimarca il sindaco - arriva come un piccolo sollievo".

TASSA SUGLI ANIMALI DOMESTICI, LA RABBIA CORRE SUL WEB

ROMA - Tassa sì, tassa no. Non è ancora chiaro se il contributo sugli animali domestici, di cui si parla da giorni sui social network nonostante le smentite istituzionali, ci sarà o meno, ma l'unica cosa certa è che l'eventualità che possa effettivamente essere inserito sta facendo impazzire gli internauti. Il nuovo premier Monti, secondo le voci che impazzano sul web, starebbe prendendo in considerazione l'ipotesi di considerare il possesso di animali domestici come un bene di lusso, idea di cui si era parlato già col precedente governo, in occasione della manovra estiva. Le associazioni di categoria, nel dubbio, si sono scagliate contro la proposta, che potrebbe essere sia un deterrente a chi vorrebbe un animale in casa, sia un incentivo all'abbandono. In realtà, la tassa sugli animali domestici non è mai stata presa in considerazione: l'unica eventualità simile era legata ad una dichiarazione di qualche mese fa di Marco Melosi, presidente dei medici veterinari, che segnalava come nel nuovo redditometro sperimentale comparisseero "le spese veterinarie per gli animali": in altre parole, le spese per il proprio animale, secondo l'idea del vecchio esecutivo, come "metro" per sapere quanto una famiglia spende in proposito, aumentare la trasparenza e sfavorire l'evasione fiscale. Come spesso accade, in molti hanno provato su Facebook e Twitter a smascherare la bufala, ma inutilmente, anche se l'argomento più inflazionato è quello del "complotto" (parlare dei cani per nascondere altro). E chi conosce i social network, sa bene che questa della pseudotassa "fantasma" non è la prima né l'ultima volta che una bufala "diventa" realtà.

Nota sul registro ...

Mangiò verdure di Fukushima, star tv con leucemia

Norikazu voleva dimostrare che non c'era nulla da temere

Subito dopo l’incidente, provocato dal forte terremoto e dallo tsunami, le autorità di Tokyo restrinsero la vendita di determinati prodotti alimentari. Quando il divieto fu tolto i giapponesi non si fidavano e così il presentatore tv mangiò in diretta cibo della zona contaminata.

Tokyo, 25 novembre 2011 - Voleva tranquilizzare la popolazione giapponese a aiutare gli agricoltori locali dopo il grave incidente nucleare di Fukushima dello scorso marzo, e per questo ha mangiato davanti alle telecamere delle verdure coltivate nelle vicinanze della centrale danneggiata.

Ora però a Otsuka Norikazu, famoso presentatore della tv giapponese, i medici hanno diagnosticato una leucemia linfatica acuta. Lo riporta il sito web del quotidiano spagnolo El Mundo.

Subito dopo l’incidente, provocato dal forte terremoto e dal sisma che ha colpito il Giappone lo scorso marzo, le autorità giapponesi proibirono alla popolazione di avvicinarsi all’area contaminata e restrinsero la vendita di determinati prodotti alimentari, come il latte e le verdure, provenienti da Fukushima.

Alcune settimane dopo il governo ha revocato tali restrizioni, ma la popolazione continuava a non fidarsi e a non comprare i prodotti considerati a rischio per la fuoruscita di radiazioni.

Per convincere i giapponesi che non c’era nulla da temere Yusuhiro Sonoda (nella foto), esponente del Partito Democratico al potere, ha bevuto davanti alle telecamere un bicchiere di acqua proveniente dalla centrale, opportunamente trattato.

Analogamente, il presentatore Otsuka (63 anni) ha mangiato in diretta tv verdure di Fukushima, insieme alla sua collaboratrice. Pochi giorni dopo i medici gli hanno diagnosticato la leucemia. Otsuka non si è perso comunque d’animo e ha promesso che tornerà in tv la prossima primavera.

Pakistan: denuncia contro gli Usa per attacchi droni al Consiglio Onu per diritti umani

Pakistan: denuncia contro gli Usa per attacchi droni al Consiglio Onu per diritti umani
ISLAMABAD – Il Pakistan ha annunciato di voler denunciare il governo degli Stati Uniti al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite per via degli attacchi illegali condotti dai droni nelle aree tribali del nord-ovest del Pakistan, a ridosso del confine con l’Afghanistan. Secondo il sito www.antiwar.com l’iniziativa è stata presa dal Parlamento di Islamabad che ha raccolto documenti sulle migliaia di morti causati dai bombardamenti dei droni Usa e che li consegnerà come parte dell’atto di accusa. Negli attacchi quasi giornalieri contro le zone tribali muoiono civili, molte volte donne e bambini, ma le autorità Usa insistono sul fatto che si tratti di operazioni contro militanti talebani. Gli attacchi dei droni vennero avviati dal presidente Bush ed incrementati notevolmente dall’attuale presidente Obama. Il 9 Ottobre scorso il portavoce pakistano Tehmina Janjua ha affermato che i bombardamenti dei droni sono chiaramente una violazione della sovranità pakistana ed un’azione inaccettabile. Philip Alston, inviato speciale Onu, scrisse nel suo rapporto del 2010 che l’assassinio di civili ad opera della Cia tramite i droni, avviene con la mentalità che si stia giocando alla “playstation”, mentre negli attacchi la gente muore veramente.

Siria: Global Research, l’alta finanza di Usa, Israele e Turchia finanzia il terrorismo in Siria

Siria: Global Research, l’alta finanza di Usa, Israele e Turchia finanzia il terrorismo in Siria
DAMASCO – Un prestigioso esperto politico ha scritto che i membri del gruppo anti-governativo “Free Syria Army” non sono militari ritiratisi dall’esercito siriano ma militanti finanziati da Stati Uniti, Israele e Turchia. In un articolo pubblicato dal sito Global Research e firmato dall’esperto di geopolitica Tony Cartalucci, lo studioso cita dati tratti da un rapporto dell’International Institute for Strategic Studies che rivela che l’opposizione armata in Siria è stata formata per spingere il paese nel caos. “Il rapporto è in netto contrasto con la propaganda dei media e dei governi occidentali che danno l’immagine di una violenza unilaterale e del presidente siriano Bashar Assad che uccide placidi e pacifici protestanti pacifici”, ha scritto Cartalucci. Secondo l’esperto, “Free Syria Army” è di fatto un gruppo di militanti esremisti addestrato dalle agenzie d’intelligence di Usa e Gb e che ha la sua base principale a Londra e a Washington. Secondo l’articolo, a finanziare il caos in Siria sono le corporazioni finanziarie occidentali che hanno obbiettivo a lungo termine nel paese e sono interessati nel cambio di regime a Damasco. Secondo Cartalucci, il cambio del regime in Siria venne pianificato sin dal 1991.

Usa: candidato alle presidenziali, ‘bisogna uccidere più scienziati nucleari iraniani’

Usa: candidato alle presidenziali, ‘bisogna uccidere più scienziati nucleari iraniani’
WASHINGTON – Newt Gingrich, ex speaker del Congresso ed uno dei candidati del partito repubblicano per le primarie ha affermato che bisogna cercare di uccidere sempre maggiori scienziati iraniani per danneggiare il programma nucleare di Teheran. Secondo Russia Today, Gingrich ha fatto la sua macabra proposta durante un programma televisivo alla quale hanno preso parte gli otto candidati dei repubblicani per la presidenza tra i quali si dovrà trovare il rivale di Obama alle prossime elezioni. In questa occasione Gingrich ha promesso di usare “ogni mezzo” per impedire la presunta fabbricazione da parte dell’Iran della bomba atomica. Sulla stessa lunghezza d’onda Mitt Romney che ha spiegato che a suo avviso bisogna minacciare direttamente l’Iran di un attacco militare. I candidati repubblicani cercano apparentemente di sottrarsi ai discorsi sulla situazione economica drammatica negli States soffermandosi sul tema dell’Iran.

Attacco alla Siria: portaerei Usa CVN77 a largo delle coste siriane

Attacco alla Siria: portaerei Usa CVN77 a largo delle coste siriane

WASHINGTON – La task force navale degli Usa, guidata dalla portaerei CVN77, detta pure USS George Bush (nella foto), si è posizionata a largo delle coste della Siria, nel Mediterraneo. Secondo Press TV, le navi Usa sono giunte nella regione subito dopo l’invito degli Usa ai propri cittadini di “lasciare immediatamente” il territorio siriano. Altro segnale preoccupante, è che l’ambasciatore Usa in Siria Robert Ford, che avrebbe dovuto rientrare nel paese questo mese, non rientrerà a Damasco. È degno di nota che la CVN77, è una portaerei in grado di trasportare 70 aerei tra cui 48 cacciabombardieri. L’altro sviluppo esclusivamente “militare” intorno alla Siria è l’allerta delle forze turche che secondo alcuni fonti paventerebbero un attacco alla Siria attraverso il confine. Il presidente turco Abdullah Gul ha detto pubblicamente che l’esercito turco potrebbe entrare in territorio siriano con la scusa di dare la caccia ai membri del gruppo terroristico del PKK attivi in Siria. I media arabi ritengono probabile l’imposizione di una no-fly zone alla Siria, simile a quella imposta alla Libia prima dell’inizio dei bombardamenti Nato. Tutto ciò mentre proseguono gli sforzi occidentali al livello politico, diretti dagli Stati Uniti, per mettere sotto pressione il presidente Bashar Assad.

ITALIA - Magistrati senza responsabilita' civile. Corte Ue: contrario al diritto comunitario

La legge italiana sulla responsabilita' civile dei magistrati per i danni arrecati ai singoli a seguito dalla violazione del diritto Ue e' contraria al diritto dell'Unione. Lo ha stabilito oggi una sentenza della Corte di Giustizia secondo cui l'esclusione ovvero la limitazione della responsabilita' dello Stato ai casi di dolo o di colpa grave e' contraria al principio generale di responsabilita' degli Stati membri per violazione del diritto dell'Unione da parte di un organo giurisdizionale di ultimo grado. Il diritto dell'Unione, indica la Corte, impone agli Stati membri di risarcire i danni arrecati ai singoli a seguito di violazioni del diritto dell'Unione ad essi imputabili, principio che vale nel caso in cui la violazione sia commessa dal potere giudiziario. La Commissione sostiene che la legge italiana sul risarcimento dei danni provocati nell'esercizio delle funzioni giudiziarie e sulla responsabilità civile dei magistrati e' incompatibile con la giurisprudenza della Corte di giustizia relativa alla responsabilita' degli Stati membri per violazione del diritto dell'Unione da parte di un proprio organo giurisdizionale di ultimo grado. Bruxelles ha contestato all'Italia di avere escluso qualsiasi responsabilita' dello Stato per i danni causati a singoli qualora la violazione del diritto dell'Unione derivi da un'interpretazione di norme di diritto o dalla valutazione di fatti e di prove effettuata da un siffatto organo e di aver limitato la possibilita' di invocare tale responsabilita' ai soli casi di dolo o colpa grave. La Corte rileva che la legge italiana esclude in via generale la responsabilita' dello Stato nei settori dell'interpretazione del diritto e della valutazione di fatti e di prove, mentre il diritto dell'Unione non prevede una esclusione generale della responsabilita' dello Stato per i danni arrecati ai singoli a seguito di una violazione del diritto dell'Unione imputabile a un organo giurisdizionale di ultimo grado qualora tale violazione risulti dall'interpretazione di norme di diritto o dalla valutazione di fatti e di prove operata dall'organo medesimo. Inoltre, l'Italia non ha dimostrato che la normativa italiana venga interpretata dai giudici nazionali nel senso di porre un semplice limite alla responsabilità dello Stato e non nel senso di escluderla. Secondo la Corte, inoltre, la Commissione ha fornito sufficienti elementi volti a provare che la condizione della colpa grave, prevista dalla legge italiana, come interpretata dalla Corte di Cassazione italiana, "si risolve nell'imporre requisiti piu' rigorosi di quelli derivanti dalla condizione di violazione manifesta del diritto vigente". Per contro, "l'Italia non e' stata in grado di provare che l'interpretazione di tale legge ad opera dei giudici italiani sia conforme alla giurisprudenza della Corte di giustizia". Questa la conclusione: la normativa italiana "e' in contrasto con il principio generale di responsabilità degli Stati membri per la violazione del diritto dell'Unione". Qui la sentenza

soldi contanti

Santoro: "Mediaset mi ha citato per danni" E su Monti: "Bene, ma aspettiamo i conigli"

Quarta puntata di Servizio pubblico è dedicata al tema della corruzione e a Finmeccanica. Il conduttore apre al nuovo premier ("ma aspettiamo di vedere cosa uscirà dal cilindro") e torna a parlare di conflitto di interessi. E su Fiorello ironizza: "E' un perfetto ansiolitico"

ROMA - Santoro dà il via alla trasmissione con un'apertura di credito nei confronti di Monti: "Sono soddisfazioni vederlo accanto a Merkel e Sarkozy, praticamente alla pari. Siamo tutti in attesa di capire cosa uscirà dal cilindro, solo allora potremo vedere i conigli e giudicarli". VIDEO SANTORO: "BENE MONTI" 1 Poi Santoro rivela l'ennesimo scontro con Berlusconi: "Ho avuto una citazione per danni da parte di Mediaset perché ho parlato in un'intervista di conflitto d'interessi. Questa citazione casualmente arriva dopo che Berlusconi ha chiesto a Masi e all'Agcom di chiudere Annozero, dopo che siamo stati costretti ad andar via dalla Rai, dopo che le porte di La7 si sono chiuse, e insomma dopo che casualmente la scorsa settimana il Tg5 ha dedicato un clamoroso articolo al fatto che gli attentati ai ripetitori in Trentino ce li eravamo fatti praticamente da soli, insomma una cosa del genere.... Tutte cose casuali". E anche alla vigilia di questa puntata c'è stato un sabotaggio, stavolta in Emilia-Romagna 2.
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Vertice segreto della maggioranza Monti con Bersani, Alfano e Casini

Nuovo summit nella notte a Palazzo Giustiniani. Sul tavolo le misure del governo e il caso Finmeccanica. Berlusconi indispettito per l'assenza di contatti e pensa al voto in primaveradi FRANCESCO BEI

ROMA - Palazzo Giustiniani, esterno notte. Il portone è serrato, qualche turista passeggia lì davanti, ignaro che al primo piano, nell'ufficio da senatore a vita di Mario Monti, da ore si sta svolgendo il primo vertice di maggioranza del nuovo governo. Passati di nascosto attraverso il tunnel che parte dal dirimpettaio palazzo Madama, Angelino Alfano, Pier Ferdinando Casini e Pier Luigi Bersani hanno eluso telecamere e giornalisti. E, davanti al premier, affrontano tutti insieme la questione dei sottosegretari. La grana infatti è lungi dall'essere risolta, soprattutto perché il Pdl non può permettersi l'ingresso di alcun politico o ex politico nel governo. Al contrario, il Pd e il terzo polo spingono perché qualche "tecnico d'area" entri fra i magnifici trenta. Monti vorrebbe invece che a scegliere fossero i suoi ministri e si riserva comunque l'ultima parola sulle rose ricevute dai partiti. Insomma, un caos dal quale non si riesce a venir fuori e che ha richiesto, appunto, un lungo screening collegiale delle liste con i nomi. Così le nomine slittano alla prossima settimana, con la conseguenza di bloccare ancora il lavoro delle commissioni parlamentari.
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GOVERNO: DI PIETRO, SUBITO LEGGE 'BUON ESEMPIO'. NO ICI INDISTINTA

(ASCA) - Roma, 25 nov - Subito la ''legge del buon esempio''. ''E' la prime legge che il Presidente del Consiglio dovrebbe varare. E' la legge contro la casta, contro noi politici, la legge che sottrae benefici, prebende, auto blu e tutto il resto''. Lo afferma il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, in una intervista al Corriere della Sera. Si tratta di una legge che Di Pietro considera' 'obbligatoria'' perche' ''e' l'unica che consentira' poi al governo di presentarsi agli italiani e chiedere i sacrifici necessari''. Quanto all'Ici sulla prima casa, misura allo studio del governo nell'ambito della nuova manovra, Di Pietro ha detto ''no ad un'ici indistinta. Non si puo' chiedere di pagara l'ici a una giovane coppia che il mutuo l'ha appena acceso e nemmeno ad un pensionato che vive in una casa di proprieta'''. La patrimoniale, invece ''e' sacrosanta, ma solo sui grandi patrimoni''. I soldi, secondo Di Pietro, si possono trovare anche in altre maniera, ad esempio ''risparmiando sulle spese militari, colpendo gli evasori, rinunciando al ponte sullo Stretto di Messina''. Quanto alla durata del governo Monti, Di Pietro ha ribadito: ''questo e' un esecutivo di emergenza e deve durare il tempo di risolvere l'emergenza. Se no da istituzionale diventa governo incostituzionale''. Quindi ''risolvere i guai economici, facciamo il referendum, cambiamo la legge elettorale e andiamo a votare''.

una luce ...

Mills sarà sentito dai giudici di Milano

Respinta la richiesta del rinvio dell'interrogatorio dell'avvocato inglese avanzata dai suoi legali.

David MillsDavid Mills
MILANO - La giustizia inglese ha respinto la richiesta, avanzata dai legali dell'avvocato inglese David Mills, di bloccare l'interrogatorio a Milano, in collegamento video da Londra, dello stesso Mills, la figura chiave del processo per corruzione di testimone in cui è imputato l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Nel dare l'annuncio della sua decisione, il giudice britannico David Bean ha accusato gli avvocati di Berlusconi di tentare di ritardare il procedimento, già più volte rinviato tramite «i più sofisticati tatticismi». Secondo il pm di Milano Fabio De Pasquale, Mills avrebbe ricevuto 600 mila dollari da Berlusconi come «regalo» per le sue testimonianze reticenti in due vecchi processi a carico dell'ex premier: All Iberian e quello su presunte tangenti alla Guardia di Finanza.

PRESCRIZIONE - Mills è stato condannato in primo e secondo grado a 4 anni e mezzo per corruzione in atti giudiziari e poi la Cassazione ha dichiarato la prescrizione del reato. Il processo a Berlusconi, invece, dovrebbe terminare, stando a un calendario già fissato, il prossimo 16 gennaio, con il termine di prescrizione che scadrà qualche settimana dopo. Tuttavia, proprio l'empasse sulla testimonianza di Mills avrebbe potuto far slittare la sentenza. Mills, attraverso il suo legale, l'avvocato Federico Cecconi, aveva presentato all'Alta Corte di Londra il problema del «rischio di auto-incriminazione», ricordando, tra l'altro, quello che successe nel 2003, quando testimoniando da Londra nel processo Sme, a carico tra gli altri di Berlusconi, l'avvocato d'affari venne poi accusato di falsa testimonianza dalla Procura di Milano (il gip ha recentemente archiviato per prescrizione). I rappresentanti del pm De Pasquale avevano invece chiesto all'Alta Corte di autorizzare la testimonianza di Mills. La decisione dell'Alta Corte ha dato il via libera all'interrogatorio. Ora però si pone la questione, tutta interna stavolta all'ordinamento italiano, se sentire Mills come teste «semplice», con l'obbligo di dire la verità, come vuole l'accusa, o assistito dal legale, con la facoltà di non rispondere, come chiede la difesa. Sarà il tribunale di Milano a dover «sciogliere il nodo».

Trattativa Stato-mafia: indagato Dell'Utri. Il senatore del Pdl sotto inchiesta a Palermo

MILANO - Il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri è indagato dalla procura di Palermo nell'inchiesta sulla cosiddetta trattativa tra Stato e mafia. Condannato in appello a 7 anni per concorso in associazione mafiosa, Dell'Utri sarebbe accusato in questa indagine di violenza o minaccia a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario.

Marcello Dell'UtriMarcello Dell'Utri
PAPELLO - L'inchiesta, condotta dai pm Nino Di Matteo, Paolo Guido e Lia Sava, ipotizza l'esistenza di una trattativa tra Stato e mafia che negli anni avrebbe visto alternarsi diversi protagonisti istituzionali, politici e mafiosi. Nell'indagine sono coinvolti, oltre ai boss Totò Riina; Bernardo Provenzano e Antonino Cinà; il generale dei carabinieri Mario Mori; il suo ex braccio destro al Ros; Giuseppe De Donno; Angelo Angeli, un ufficiale dei carabinieri che, pur avendo messo le mani sul «papello» (il foglio della trattativa,ndr) durante la perquisizione della cassaforte nella casa di Massimo Ciancimino non l'avrebbe sequestrato; alcuni esponenti dei Servizi e lo stesso Ciancimino jr.. A tirare per primo in ballo Dell'Utri nell'indagine sulla trattativa è proprio il figlio di Vito Ciancimino, l'ex sindaco mafioso di Palermo. È lui a raccontare al processo al generale Mori, imputato di favoreggiamento mafioso, di avere saputo dal padre di stretti rapporti tra il senatore e Provenzano. Don Vito avrebbe riferito al figlio anche che sarebbe stato proprio Dell'Utri, con l'avallo del boss di Corleone, a sostituirlo nella conduzione della trattativa che, fino al '92 sarebbe stata portata avanti da Ciancimino e dai carabinieri.

«NELLE MANI» - A fare il nome di dell'Utri ai pm è anche il pentito Stefano Lo Verso che ha sostenuto di aver saputo da Provenzano che, dopo le stragi del '92 e del '93, Dell'Utri, ex manager di Publitalia tra i fondatori di Forza Italia, si sarebbe offerto come garante politico degli interessi di Cosa nostra. Dall'altra parte del tavolo ancora Provenzano che, in nome dell'accordo stretto, avrebbe assicurato il sostegno elettorale dei boss al partito dell'ex premier Silvio Berlusconi. E anche le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza, a cui il boss Giuseppe Graviano avrebbe detto che «grazie al paesano (Dell'Utri, ndr) e a Berlusconi la mafia aveva il Paese nelle mani», sarebbero finite nell'inchiesta sulla trattativa condotta dai pm di Palermo.

«ALLUCINANTE» - «Io indagato per la trattativa tra lo Stato e Cosa nostra? È veramente allucinante». Così, Marcello Dell'Utri commenta la sua iscrizione nel registro degli indagati. «La procura di Palermo ha fatto una grande insalata russa - ha detto ancora - per quanto mi riguarda i magistati stanno pestando l'acqua nel mortaio». E sui collaboratori che lo accusano tra cui Stefano Lo Verso e il dichiarante Massimo Ciancimino, dice: «Assurdità. È una cosa inesistente solo a pensarla. Tutta questa vicenda è veramente allucinante».

Mazzette al Comune di Palermo, 5 arresti

(ANSA) - PALERMO - Tre dipendenti del comune di Palermo e due liberi professionisti sono stati arrestati dagli agenti della squadra mobile nell'ambito di un'indagine su presunte "mazzette" che sarebbero stato versate per il rilascio di autorizzazioni in favore di imprenditori o commercianti. I cinque indagati, ai quali sono stati concessi i domiciliari, devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla concussione, corruzione e falsità ideologica.