venerdì 25 novembre 2011

Liberata la nave 'Rosalia D'Amato' Sette mesi nelle mani dei pirati

Genova, 25 nov. (Adnkronos/Ign) - E' stata liberata la nave italiana 'Rosalia D'Amato', sequestrata dai pirati il 21 aprile scorso a 350 miglia dalle coste dell'Oman, nell'Oceano Indiano. Dopo sette mesi è dunque finalmente finita l'odissea dei 22 marinai a bordo, 16 filippini e sei italiani.

La Farnesina, che attraverso l'Unità di Crisi segue direttamente le fasi della liberazione, ha precisato in una nota che si tratta di un'operazione ancora in corso in una zona a rischio, che pertanto potrà considerarsi conclusa solo dopo che l'equipaggio sarà stato preso in consegna dalle Autorità militari italiane.

A quanto apprende l'Adnkronos da fonti vicine a Confitarma, la 'Rosalia D'Amato' è stata liberata questa mattina e l'equipaggio è in buone condizioni di salute. Il rilascio è avvenuto a seguito della positiva conclusione della trattativa avviata da tempo con i pirati dall'armatore, la Perseveranza Spa di Navigazione di Napoli.

La notizia della liberazione della nave è arrivata a Confitarma 'in diretta', mentre era in corso una riunione sul tema dei rapporti banche-armatori. A quanto è stato riferito ai presenti all'incontro, l'equipaggio ha salutato la liberazione facendo suonare la sirena di bordo.

In questi mesi le trattative per il rilascio della nave sono andate avanti senza sosta e nel più assoluto riserbo. Una linea di riservatezza che puntava a salvaguardare la vita dei 22 componenti dell'equipaggio, tenuti costantemente sotto tiro in questi mesi dai sequestratori somali.

Il fatto che il sequestro della nave sia avvenuto a una così rilevante distanza dalla terraferma dimostra tra l'altro il miglioramento delle capacità operative delle organizzazioni criminali responsabili degli attacchi alle navi mercantili in transito. La nave venne catturata mentre attraversava il corridoio di mare tra Yemen e Oman, nel Corno d'Africa, una delle aree considerate più a rischio di attacchi da parte dei pirati.

La notizia della liberazione "si è sparsa a macchia d'olio sull'isola, una bella notizia e siamo molto felici" ha detto all'Adnkronos Vincenzo Capezzuto, sindaco di Procida, luogo di origine di due dei marinai italiani sequestrati. "La notizia poteva essere ancor più bella se ci fosse stata anche la liberazione della Savina Caylyn, solo allora la soddisfazione sarà completa", ha aggiunto il sindaco. Procida, sottolinea, "è un'isola di marittimi nella quale la comunità è molto unita, e la notizia, anche se non ancora ufficiale perché manca il 'marchio' della Farnesina, si è diffusa subito. Sono contento in particolar modo per le famiglie, per le quali è finita una lunga attesa".

Per Mazara del Vallo la notizia arriva come "un giorno di primavera" commenta all'Adnkronos il sindaco Nicolò Cristaldi. Sulla motonave c'è anche Antonio Di Girolamo, direttore di macchina, di Mazara del Vallo. "Per una città abituata, purtroppo, ai sequestri, per mano dei pirati o per mano delle autorità di paesi stranieri, questa notizia - rimarca il sindaco - arriva come un piccolo sollievo".

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