domenica 20 novembre 2011

Spagna, trionfo dei popolari Rajoy ha la maggioranza assoluta

Secondo gli exit poll, i conservatori avrebbero tra 181 e 185 seggi su 350. Il miglior risultato di sempre. I socialisti crollano al minimo storico del 30%. Un esito annunciato, effetto dell'alto prezzo pagato dal Paese alla recessione. Buona affermazione della sinistra radicale indipendentista basca

MADRID - Il conservatore Partido popular ha vinto le elezioni politiche spagnole con il 43,5%% dei voti contro il 30% del partito Socialista. Questo il risultato annunciato dagli exit poll diffusi da Radio nacional, che darebbe al partito di Mariano Rajoy 1 la maggioranza assoluta (tra 181 e 185 seggi su 350). Se il risultato sarà confermato si tratterà per i popolari del miglior risultato di sempre: Rajoy supererebbe i 183 seggi conquistati nel 2000 dal suo mentore Josè Maria Aznar. Inutile la corsa a limitare i danni del candidato del Psoe, Alfredo Pèrez Rubalcaba: i socialisti crollano al loro minimo storico, il 30: avrebbero conquistato tra 115 e 119 seggi, meno del precedente risultato peggiore, nel 2000, quando con Joaquim Almunia ottennero appena 125 deputati. Si chiude così l'era Zapatero, cancellata dagli effetti della recessione sulla Spagna che dopo anni di boom, soprattutto a causa del crollo del settore costruzioni, si ritrova oggi con il maggior tasso di disoccupazione fra tutte le grandi economie del mondo.
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Ruby, Imane Fadil parte civile contro Fede, Mora e la Minetti

La modella 27enne ha chiesto di costituirsi nel processo al via a Milano e nel quale sono imputati il direttore del Tg4, il manager dei vip e il consigliere regionale del Pdl

Lo aveva annunciato tempo fa. E Imane Fadil, la modella marocchina di 27 anni, una delle tante ragazze ospiti delle serate ad Arcore, ha chiesto di costituirsi parte civile contro Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, imputati al processo sul caso Ruby che si aprirà domani a Milano. La giovane, tramite il suo avvocato Danila Di Domenico, lo scorso 9 novembre ha depositato nella cancelleria della quinta sezione penale del tribunale, presieduta dal giudice Anna Maria Gatto, l'istanza di costituzione di parte civile in quanto ritiene di essere stata indotta alla prostituzione "per essere stata coinvolta - come ha spiegato il legale - nell'ingranaggio delle feste di Silvio Berlusconi con la prospettazione di opportunità lavorative in televisione". Opportunità poi sfumate perché "non ha partecipato al bunga-bunga - ha proseguito l'avvocato - né si è prestata ad altro". Imane, la modella che vide la Minetti vestita da suora
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Arriva la tutela dell'Eurozona Ispettori Ue per Paesi in difficoltà

Il 'six pack' approvato dall'Unione prevede la nascita a livello nazionale di un 'Consiglio indipendente di bilancio' autonomo e con il compito di monitorare l'applicazione delle regole di bilancio. La Commissione europea deciderà se inviare ispettori che raccomanderanno gli aiuti finanziari

BRUXELLES - Un Paese dell'Eurozona con problemi di stabilità potrà essere sottoposto alla "vigilanza rafforzata" della Commissione Ue che poi invierà regolarmente ispettori che verificheranno l'operato e proporranno al Consiglio di 'raccomandare' aiuti finanziari. Secondo due regolamenti che saranno varati mercoledì, rappresentanti dei Paesi sotto tutela potranno essere invitati a riferire al Parlamento Ue, così come esponenti della Commissione potranno andare a spiegare la situazione ai Parlamenti nazionali. Il nuovo giro di vite sul controllo dei conti pubblici nazionali e sui piani destinati ad assicurare la loro sostenibilità, si spiega nei due provvedimenti, deriva dalla necessità di applicare in concreto e in dettaglio la riforma della governance economica sancita nel cosiddetto 'six pack' da poco approvato dall'Ue. Oltre a prevedere la nascita a livello nazionale di un 'Consiglio indipendente di bilancio' - totalmente autonomo dalle autorità preposte e con il compito di monitorare l'applicazione delle regole di bilancio - i provvedimenti in arrivo fissano il calendario delle politiche fiscali.
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"La Cina vicina al sorpasso degli Usa Il G8 non rappresenta più la realtà"

Jim O'Neill, il banchiere di Goldman Sachs che coniò il termine Brics, nel suo ultimo libro chiede una riforma delle istituzioni economiche internazionali: "Non ci sono i paese più influenti. Non logica la presenza dell'Italia"

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA - L'economia cinese supererà quella degli Stati Uniti entro il 2027, e forse molto prima. Il G8 dovrebbe cambiare assetto, includendo, oltre al governo di Pechino, anche quelli di India e Brasile. I paesi del G8 che hanno la stessa moneta, come Germania, Francia e Italia, dovrebbero avere un singolo rappresentante in seno all'organizzazione delle otto potenze industriali della terra. O altrimenti quelli più piccoli e meno influenti, come l'Italia, dovrebbero esserne esclusi, perché non sono più abbastanza importanti e rilevanti da sedersi a discutere i destini globali del pianeta. Sono alcune delle raccomandazioni di Jim O'Neill, il banchiere della Goldman Sachs che dieci anni fa inventò il termine Bric (acronimo di Brasile, Russia, India, Cina) per identificare le economie emergenti con cui il mondo doveva fare i conti e che ora ha scritto un libro per aggiornare le sue predizioni. In "Growth Map" (La mappa della crescita), O'Neill afferma che occorre ripensare il G8 e altre organizzazioni internazionali: l'Occidente non domina più il mondo come lo dominava nel 1975, l'anno in cui fu fondato il G7 (a cui si è aggiunto in seguito un ottavo membro, la Russia), e come ancora parzialmente accadeva nel 2001, quando lui coniò il termine Bric.
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Appalti Enav, Borgogni si autosospende da Finmeccanica

Appalti Enav, Borgogni si autosospende da Finmeccanica
Lorenzo Borgogni, braccio destro del presidente Finmeccanica, si è "autosospeso dall'incarico" di direttore centrale delle relazioni esterne "in attesa che sia fatta piena luce" su episodi riportati oggi sulla stampa. Il direttore centrale relazioni esterne, indagato nell’ambito dell’inchiesta Enav, “pur nella certezza di aver operato legalmente, nel maggior interesse e a tutela dell’immagine dell’Azienda e del suo Presidente, nonchè nel rispetto dell’operato della magistratura”, ha comunicato la propria decisione. A renderlo noto, un comunicato di Finmeccanica. Secondo i verbali d'interrogatorio nelle indagini giudiziarie che toccano il gruppo, in particolare per gli appalti dell'Enav e altre vicende, l'11 gennaio 2011 Borgogni avrebbe detto ai magistrati della Procura di Roma di aver ricevuto pagamenti da diverse società che lavoravano con Finmeccanica, fino ad accumulare cinque milioni e 600mila euro. Nell'indagine relativa alla vendita della barca di Marco Milanese, ex consigliere di Giulio Tremonti al ministero dell'Economia, i pm avevano chiesto l'arresto di Borgogni, ma il gip di Roma ha respinto l'istanza. Nella nota della Finmeccanica che annuncia l'autosospensione, Borgogni dice che la decisione è stata presa "in riferimento alle notizie riportate dagli organi di stampa" e che questa scelta "pur nella certezza di aver operato legalmente", viene fatta "nel maggior interesse e a tutela dell'immagine dell'azienda e del suo presidente, nonché nel rispetto dell'operato della magistratura.
Non frequentazioni con esponenti politici, ma solo “sporadici contatti”. È quanto precisa l’ad dell’Enav, Guido Pugliesi, da ieri agli arresti domiciliari, per bocca del suo avvocato difensore Francesco Scacchi. “In riferimento alle informazioni di stampa circa presunte frequentazioni da parte dell’Amministratore delegato di Enav con esponenti politici quali i Ministri Matteoli, Tremonti e Brancher”, il legale di Pugliesi “smentisce categoricamente tali frequentazioni, essendo risultati gli sporadici contatti in questione, allorchè effettivamente intercorsi, intrattenuti per esclusive finalità istituzionali”. Anche Giulio Tremonti corre ai riparti, precisando che in “riferimento alle notizie apparse oggi sulla stampa relative all' 'inchiesta Enav mi dispiace deludere ma non sono mai stato il referente politico del dottor Pugliesi Guido, che ho la fortuna di non frequentare, nè dell'Enav”. L’inchiesta Enav, secondo Walter Veltroni, “non è il segno dell’inizio di una campagna contro i centristi” dell’Udc”, e rispondendo a Lucia Annunziata durate “In mezz’ora”, aggiunge che le indagini “sono solo il segno che la magistratura fa il suo dovere”. Le reazioni politiche intanto proseguono.“Gli sviluppi dell’inchiesta Enav sono molto preoccupanti e impongono misure urgenti per cancellare una volta per tutte il mercato delle poltrone dei consigli di amministrazione delle società pubbliche - dichiara Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni Economiche del Gruppo del Pd alla Camera – Per questo il Partito Democratico ha depositato da tempo una proposta di legge che chiede l’azzeramento dei loro Cda”. Così invece Italia dei Valori: “I nuovi sviluppi dell'inchiesta Enav, con la rivelazione di nuove presunte tangenti sotto forme diverse a politici che spetterà alla magistratura accertare, impongono comunque da parte della politica una risposta pronta e non più rinviabile” sostiene Silvana Mura, deputata di Idv. “Da troppo tempo è all'esame del Parlamento una legge contro la corruzione che ora deve essere approvata al più presto - aggiunge - Troppi sono stati nel corso della legislatura i casi che hanno accostato ed in alcuni casi sovrapposto la politica a fenomeni di corruzione, dunque il nuovo clima che si è venuto a creare in questi giorni con la nascita di un governo tecnico deve costituire un'occasione da non perdere per il parlamento per approvare una legge con la quale la politica si doti di anticorpi nei confronti di un fenomeno, come quello della corruzione, che continua purtroppo a rimanere in grande salute e che è uno dei fattori che contribuisce a ridurre la crescita economica dell'Italia”.

Uranio: Sardegna, inizio indagine epidemiologica previsto a dicembre

Cagliari, 20 nov. - (Adnkronos) - L'indagine epidemiologica nell'area del Poligono interforze del Salto di Quirra, in territorio di Perdasdefogu, Villaputzu, Villasalto, a cavallo tra le provincie di Cagliari e Ogliastra, partira' ufficialmente con una visita congiunta dell'assessore della Sanita' della Regione Sardegna, Simona De Francisci, e dei rappresentanti dell'Istituto superiore di sanita', a meta' dicembre. E' quanto e' stato concordato in settimana durante un incontro promosso dal Gruppo di lavoro sui poligoni di tiro della Commissione parlamentare di inchiesta ''sull'esposizione a possibili fattori patogeni, con particolare riferimento all'uso dell'uranio impoverito'', che ha sentito i consulenti dell'organismo e l'assessore De Francisci.

Vendola: l'ombra delle lobby sul nuovo governo. Berlusconi? E' risorto in 3 giorni

Milano, 20 nov. (Adnkronos) - Se, da una parte, la fine del governo Berlusconi rappresenta una discontinuità rispetto alla commistione pubblico-privato, contemporaneamente c'è, nel nuovo governo, qualche ombra. Parola del leader di Sel, Nichi Vendola, che intervenendo al programma 'Che tempo che fa' di Fabio Fazio, fa notare come c'è chi, alla puntuale domanda se il riferimento va a Corrado Passera, risponde: "Mi riferisco a chi viene da una esperienza di azionista di importanti aziende, che hanno un ruolo decisivo nella vita italiana, nel mondo delle infrastrutture e dei trasporti, nel mondo di chi, con la sua banca, ha operato una politica del credito, ma anche ha operato come un protagonista nel sistema delle imprese e oggi varca quella porta ed entra nel luogo del controllo politico".

"A parte le olgettine, lo stile berlusconiano era la commistione tra pubblico e privato. Rompere quello stile e creare discontinuità significa mettere una linea di demarcazione netta tra interessi privati e interesse pubblico. Significa - sottolinea Vendola - proclamare il primato del bene collettivo rispetto a interessi lobbistici". E "da questo punto di vista -spiega il leader di Sel- mi dispiace, con tutta la simpatia e il rispetto per il professor Monti e per il suo governo, anche in quel Gabinetto c'è qualche ombra che danza".

Quanto a Berlusconi per Vendola è tutt'altro che finito. "Se la fisiognomica fosse una scienza politica, il suo volto, nel giro di pochi giorni, ha mandato a dire all'Italia all'inizio di una grave sconfitta: il Berlusconi che entra al Quirinale circondato da una piazza ostile a un tempo, a una stagione, a una ubriacatura della vita pubblica, aveva la faccia di un rais sconfitto e in fuga, il colore, il volto quasi tumefatto. E - fa notare Vendola - nel giro di pochi giorni, quasi a incarnare la famosa profezia di Fiorello che diceva 'attenzione che Berlusconi dopo 3 giorni può resuscitare', ritroviamo un volto da dominus, da signore della politica, da combattente che non solo non si sente fuori gioco, ma è ancora interprete di un ruolo decisivo per il futuro dell'Italia". Un volto che "parla della consapevolezza - sottolinea ancora il leader di Sinistra e libertà - di avere di fronte un anno di tempo nel quale le responsabilità della destra che ha portato l'Italia a un disastro morale ed economico e sociale verranno completamente occultate".

Dunque sarebbe stato meglio andare al voto? "Io non sono insensibile agli appelli autorevoli del Capo dello Stato, che in questa notte buia della Repubblica italiana ha rappresentato un faro. E poi sono alleato del Pd e dell'Italia dei Valori e la sento, quell'alleanza, come un vincolo morale e ideale". Vendola, in sostanza, ribadisce il significato dell'alleanza di Vasto e spiega che "quando i miei alleati, anche sulla base del richiamo del Quirinale, dicono che c'è bisogno di una fase di governo di emergenza, io dico 'va bene'. Ma pongo una condizione: se il tema è l'emergenza - conclude Vendola - che sia un governo che assume l'elemento fondante della crisi, che io considero la disuguaglianza sociale e faccia della discontinuità su questo terreno l'agenda politica e programmatica".

E come primo punto del programma Vendola indica la patrimoniale: "Se non ci sarà la patrimoniale, non ci sarà più nemmeno il cambiamento". Del resto, ricorda, il governo Berlusconi senza che nessuno se ne rendesse conto aveva già messo la patrimoniale sui ceti medio bassi ma ora "abbiamo bisogno - osserva il governatore pugliese - di iniziare la musica di questo governo nuovo dallo spartito della patrimoniale".

Egitto, militari contro dimostranti in piazza Tahrir: vittime e feriti

Cairo, 20 nov. (Adnkronos/Dpa) - Violenti scontri al Cairo tra forze di sicurezza e dimostranti che cercavano di raggiungere piazza Tahir, simbolo della primavera egiziana. Tre manifestanti sono rimasti uccisi negli scontri tra militari e forze di sicurezza da una parte e dimostranti dall'altra. A renderlo noto sono stati alcuni attivisti. Migliaia di dimostranti sono tornati nella piazza poco dopo che le forze di sicurezza e i militari li avevano attaccati nel tentativo di costringerli ad andarsene.

Nonostante la situazione si faccia sempre più incandescente, il governo egiziano non intende rinunciare e conferma le elezioni previste per il 28 novembre. Questo quanto annunciato in un comunicato diffuso dalla televisione statale al termine della riunione di emergenza che si è tenuta nella sede del Consiglio Supremo dell'esercito.

Militari e forze di sicurezza egiziane sono intervenuti contro le migliaia di dimostranti in piazza Tahrir al Cairo per costringerli a lasciare la piazza. Durante l'attacco sono stati usati gas lacrimogeni e sono stati uditi colpi di arma da fuoco, hanno reso noto alcuni attivisti, aggiungendo che le forze di sicurezza hanno attaccato un ospedale da campo allestito nell vicinanze e hanno appiccato il fuoco a diverse tende situate nel centro della piazza.

Intanto oggi Talaat al-Sadat, l'uomo che aveva assunto la guida del partito - ora disciolto - al potere in Egitto (NDP) dopo la cacciata dell'allora presidente Hosny Mubarak a febbraio, è morto al Cairo all'età di 64 anni per un attacco di cuore. Al-Sadat era nipote di Anwar al-Sadat, che fu presidente tra il 1970 ed il 1981, anno in cui venne assassinato. Gli succedette l'allora vicepresidente Hosni Mubarak.

Quel pasticciaccio brutto delle tangenti all’UdC

Il tesoriere di Casini nell’inchiesta Enav. Ecco il nuovo che è avanzato a Berlusconi

Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini sono due politici con un destino comune: tutti e due avevano un alto destino politico e una missione da assolvere. Ovvero, prendere il posto di Berlusconi. Adesso che la crisi dello spread ha disarcionato il Cavaliere, l’inchiesta Enav rischia però di mostrare a tutti il vero volto dell’UdC: un partito familiare e familista, al quale si accede per numero di pacchetti che si controllano. E con una grande attenzione alle potenzialità delle società pubbliche. L’articolo di Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera ci racconta il sistema Enav e chi ne erano i beneficiari:

Posti di lavoro e consulenze affidate ai figli e ad altri familiari di politici. Quote di società private intestate a parlamentari oppure a loro parenti che ottengono appalti dalle aziende pubbliche. Eccolo il «sistema di illegalità» illustrato dal giudice Anna Maria Fattori che porta all’Enav e ad aziende del Gruppo Finmeccanica. Ecco come «il potere politico, distratto dalla cura della res pubblica, esige di trarre dall’esercizio del potere economico di cui individua i detentori, utilità per i singoli e per i partiti che li sostengono». Sono le rivelazioni del consulente Lorenzo Cola, dell’imprenditore Tommaso Di Lernia, del commercialista Marco Ianilli a delineare «con dichiarazioni ripetute e concordanti la serie di rapporti, relazioni, cointeressenze e conflitti di interessi personali e imprenditoriali ». E così a descrivere il meccanismo delle «frodi fiscali da cui generano risorse extracontabili utilizzate per erogare somme non dovute a infedeli apparati e uomini dello Stato e delle imprese per ottenere appalti e nomine».

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http://www.giornalettismo.com/archives/170247/quer-pasticciaccio-brutto-delle-tangenti-alludc/

Il manager Finmeccanica che vendeva filmini pedofili

Manlio Fiore e l’indagine Selex: un archivio pedopornografico nel suo pc

La moglie di Cesare, si sa, deve essere specchiata. Per questo Guarguaglini sceglieva i manager per le aziende di Finmeccanica con grande attenzione. E in questo pezzo del Corriere della Sera si raccontano le mirabolanti gesta di Manlio Fiore, direttore tecnico di Selex Sistemi Integrati:

La prima perquisizione nell’ufficio e nell’abitazione di Manlio Fiore risale a un anno fa. La delega affidata ai carabinieri del Ros riguardava la ricerca di documentazione sulle false fatturazioni della società Selex Sistemi Integrati. Gli specialisti dell’Arma portarono via computer e materiale informatico. Il risultato dell’esplorazione sul disco rigido dei pc e la visione di alcuni video e chiavette usb custodite insieme ai fascicoli delle pratiche aziendali ha portato alla luce una realtà agghiacciante: un vero e proprio archivio pedopornografico. Chi lo ha visionato parla di «foto e filmini raccapriccianti» e subito è scattata l’accusa specifica oltre a quella di aver commercializzato prodotti riguardanti minori. Fiore non si sarebbe limitato a «scaricare» da Internet filmati e fotografie, ma sarebbe inserito in un vero e proprio circuito di pedofili.

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http://www.giornalettismo.com/archives/170253/il-manager-finmeccanica-che-vendeva-filmini-pedofili/

«Società e posti di lavoro ai figli: così pagavano i politici»

Le accuse: con la valigetta nell'ufficio dei centristi. Matteoli, Brancher e Tremonti referenti dell'ad

Un'immagine di archivio di Guido Pugliesi (sito Enav)Un'immagine di archivio di Guido Pugliesi (sito Enav)
ROMA - Posti di lavoro e consulenze affidate ai figli e ad altri familiari di politici. Quote di società private intestate a parlamentari oppure a loro parenti che ottengono appalti dalle aziende pubbliche. Eccolo il «sistema di illegalità» illustrato dal giudice Anna Maria Fattori che porta all'Enav e ad aziende del Gruppo Finmeccanica. Ecco come «il potere politico, distratto dalla cura della res pubblica, esige di trarre dall'esercizio del potere economico di cui individua i detentori, utilità per i singoli e per i partiti che li sostengono». Sono le rivelazioni del consulente Lorenzo Cola, dell'imprenditore Tommaso Di Lernia, del commercialista Marco Ianilli a delineare «con dichiarazioni ripetute e concordanti la serie di rapporti, relazioni, cointeressenze e conflitti di interessi personali e imprenditoriali». E così a descrivere il meccanismo delle «frodi fiscali da cui generano risorse extracontabili utilizzate per erogare somme non dovute a infedeli apparati e uomini dello Stato e delle imprese per ottenere appalti e nomine».

I politici di riferimento Nell'ordinanza vengono citati come politici di riferimento di Guido Pugliesi, l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti, il senatore Giulio Andreotti, l'ex ministro dei Trasporti Altero Matteoli. Ma la lettura delle carte processuali fa ben comprendere come gli «omissis» nei verbali dello stesso Cola, apposti dal pubblico ministero Paolo Ielo, nascondano un quadro ben più ampio nel quale sono inserite personalità tuttora al centro di verifiche e accertamenti. Una ricerca che, dice il giudice, è invece già terminata in maniera positiva per ricostruire quanto accadde il 2 febbraio 2010 nella sede dell'Udc in via Due Macelli a Roma.

È Di Lernia a raccontare di aver versato 200 mila euro al tesoriere Giuseppe Naro alla presenza di Pugliesi. Scrive il giudice: «Nell'interrogatorio del 25 maggio 2011 l'imprenditore afferma che Pugliesi aveva sempre rifiutato le offerte di denaro, tuttavia "nell'ultimo periodo" gli aveva sollecitato un'offerta di denaro presso l'ufficio dell'onorevole Casini; che a tale richiesta aveva aderito prelevando 200 mila euro da un conto acceso presso un istituto della Repubblica di San Marino dove si era recato accompagnato dalla segretaria Marta Fincato; che la consegna era avvenuta negli uffici dell'Udc dove era potuto accedere solo dopo che il Pugliesi, che ivi già si trovava, era sceso e lo aveva con sé sopra condotto; che a ricevere il denaro era stata una persona che gli veniva presentata come tesoriere dell'Udc, "forse un parlamentare"; che a questi Di Lernia era stato presentato dal Pugliese come "uno che lavora con Selex". Tali dichiarazioni sono state ribadite e circostanziate nel corso dell'interrogatorio del 13 luglio 2011 durante il quale Di Lernia riconosceva nell'effige fotografica di Naro Giuseppe la persona alla quale aveva consegnato il denaro e che non lo fece accedere nello studio personale in quanto vi era in corso una "bonifica"».

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http://www.corriere.it/cronache/11_novembre_20/sarzanini-societa-posti-lavoro-ai-figli_e0e40114-134d-11e1-8f9c-85bd5d41d537.shtml

Iraq: soldati Usa uccidono due civili

Iraq: soldati Usa uccidono due civili
BAGHDAD - Due civili sono rimasti uccisi e cinque altri feriti oggi in Iraq quando una pattuglia americana ha aperto il fuoco indiscriminatamente in risposta ad un attentato, secondo quanto reso noto da una fonte della sicurezza irachena citata dall'agenzia Nina. Il fatto e' avvento nell'area di Yousifiya, a sud di Baghdad. I militari Usa, secondo la fonte, hanno aperto il fuoco dopo che una bomba piazzata al lato di una strada su cui transitavano e' esplosa.

Occupy Wall Street, agente spruzza spray contro manifestanti seduti

Occupy Wall Street, agente spruzza spray contro manifestanti seduti

CALIFORNIA - Un video che circola su internet mostra un agente spruzzare spray al peperoncino contro alcuni manifestanti seduti con le braccia dietro la testa all'Università della California di Davis. Il filmato è stato girato venerdì, quando la polizia ha sgombrato un campo di dimostranti all'università, ed è stato poi pubblicato su Youtube. Non è chiaro a quale corpo delle forze di sicurezza appartenga l'uomo. Il capo della polizia locale Annette Spicuzza ha detto che gli agenti hanno usato spray al peperoncino dopo essere stati circondati. Il rettore dell'Università Linda Katehi ha chiesto l'apertura di un'inchiesta.

Nucleare Usa: il programma che costa 50 volte l’intero budget dell’Onu

Nucleare Usa: il programma che costa 50 volte l’intero budget dell’Onu

Gli Stati Uniti d’America hanno speso fino ad ora 8 mila miliardi di dollari per il loro programma di costruzione, mantenimento e modernizzazione di armi nucleari; una cifra che ammonta al circa 60% delle spese fatte in tutto il mondo sulle armi nucleari; per avere idea della cifra galattica spesa dagli Stati Uniti, si può ad esempio dire che 8 mila miliardi di dollari sono circa 50 volte il budget annuo delle Nazioni Unite.

I nuovi dati sul più imponente programma nucleare militare del pianeta sono state diffuse recentemente da David Krieger, presidente della Fondazione per la Pace nell’Era nucleare (Nuclear Age Peace Foundation) che assistendo alle votazioni nelle conferenze tenute alle Nazioni Unite sulla questione nucleare, ha detto :«Fino a che che gli Stati Uniti continueranno ad affidarsi al proprio arsenale nucleare per la loro sicurezza, sarà difficile sostenere che altri stati non dovrebbero seguire la stessa strada».

Gli Stati Uniti spendono mediamente, ogni anno, circa 60 miliardi di dollari in armi nucleari, e secondo gli esperti, questa cifra salirà a 70 miliardi all’anno nel prossimo decennio.

La questione importante da capire, è che questa spesa, non riguarda solo gli Stati Uniti d’America, ma è un qualcosa di “doloroso” per l’umanità intera. Basta pensare che basterebbe spendere 60 miliardi di dollari all’anno fino al 2015, e cioè la stessa cifra che gli americani spendono per le armi nucleari, per poter sradicare la povertà sulla base di quanto previsto dal programma di sviluppo del millennio delle Nazioni Unite.

All’interno degli Usa, poi, è inutile dire che effetto magico potrebbero avere soltanto una parte di quei soldi, su fenomeni come la povertà, la sanità l’istruzione. Gli Usa, spendendo quei 60 miliardi di dollari all’anno, potrebbero cambiare il corso della storia; cancellare la povertà dal mondo intero, ridurre le morti in Africa, combattere l’Aids e le altre malattie letali, costruire insomma un mondo migliore.

Sotto l’amministrazione Obama, Washington ha firmato il nuovo START che però include anche la modernizzazione delle armi nucleari che rimangono in possesso degli Usa.

Attualmente, infatti, gli Usa sono in possesso di 5 mila testate nucleari pronte ad essere usate; ciò oltre ad altre 5 mila che attendono di essere distrutte o che ormai sono superate dal punto di vista tecnologico.

L’effetto più tragico delle armi nucleari Usa, oltre al loro costo, è la situazione psicologica che creano nella politica internazionale. La Casabianca, forte delle sue spaventose armi nucleari, non si vede obbligata a rispettare le leggi internazionali e si crede libera di minacciare, sanzionare, attaccare qualsiasi paese.

Ed infatti, John Burroughs, presidente del Comitato degli Avvocati per la Politica Nucleare (Lawyers Committee on Nuclear Policy), commentando le politiche Usa in materia di nucleare ha detto:

“Contrariamente a quanto richiesto dai requisiti della legge internazionale gli Stati Uniti non agiscono in ‘buona fede’ per mettere in pratica l’articolo VI che vincola alla negoziazione del disarmo nucleare”.

Accordo di Sicurezza del Mar Caspio, nuova sconfitta geopolitica per gli Usa

Accordo di Sicurezza del Mar Caspio, nuova sconfitta geopolitica per gli Usa

Sabato 19 Novembre la Duma russa ha detto sì alla ratifica dell’accordo di Sicurezza del Mar Caspio, firmato il giorno prima nel corso della terza conferenza dei vertici dei paesi rivieraschi del più grande lago del mondo.

In base all’accordo firmato da Repubblica Islamica dell’Iran, Federazione Russa, Repubblica dell’Azerbaijan, Kazakistan e Turkmenistan, solo i paesi rivieraschi potranno assumere impegni per garantire la sicurezza del Mar Caspio, con un sottosuolo ricco di giacimenti di gas e petrolio.

L’accordo è di fatto una base per le cooperazioni di sicurezza e d’intelligence tra i cinque paesi in settori come la lotta al terrorismo ed alla criminalità organizzata, al narcotraffico, al contrabbando di armi ed essere umani ed all’immigrazione clandestina; nell’accordo vi sono anche articoli specifici che prevedono la lotta alla pirateria ed alla pesca illegale nel Mare.

Secondo gli esperti politici, l’accordo, approvato dal Parlamento russo, è uno storico messaggio all’Occidente ed ai paesi che hanno cercato di ottenere una fetta di ricchezza in questo Mare.

Gli Stati Uniti e persino Israele, negli ultimi anni, approfittando delle divergenze tra Azerbaijan e Turkmenistan sul possesso di alcuni giacimenti e intervenendo a favore dell’Azerbaijan, stavano programmando la presenza nella regione. Una presenza che avrebbe favorito l’Azerbaijan a scapito del Turkmenistan, e che sarebbe servita principalmente come potenziale minaccia militare nei confronti della Federazione Russa e dell’Iran.

E sull’Azerbaijan si basa anche il progetto Nabucco, una idea americana per portare verso Occidente il gas della zona del Caspio escludendo però con gran cura sia l’Iran che la Russia dal tragitto.

In questa situazione, l’approvazione dell’accordo di sicurezza all’interno dei paesi del Mar Caspio è di fatto una vittoria per questi ed un ostacolo per “i piani di dominio” americani nella regione. Un’altra delusione in politica internazionale per un Obama che vede sempre più lontana la rielezione.