domenica 20 novembre 2011

Quel pasticciaccio brutto delle tangenti all’UdC

Il tesoriere di Casini nell’inchiesta Enav. Ecco il nuovo che è avanzato a Berlusconi

Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini sono due politici con un destino comune: tutti e due avevano un alto destino politico e una missione da assolvere. Ovvero, prendere il posto di Berlusconi. Adesso che la crisi dello spread ha disarcionato il Cavaliere, l’inchiesta Enav rischia però di mostrare a tutti il vero volto dell’UdC: un partito familiare e familista, al quale si accede per numero di pacchetti che si controllano. E con una grande attenzione alle potenzialità delle società pubbliche. L’articolo di Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera ci racconta il sistema Enav e chi ne erano i beneficiari:

Posti di lavoro e consulenze affidate ai figli e ad altri familiari di politici. Quote di società private intestate a parlamentari oppure a loro parenti che ottengono appalti dalle aziende pubbliche. Eccolo il «sistema di illegalità» illustrato dal giudice Anna Maria Fattori che porta all’Enav e ad aziende del Gruppo Finmeccanica. Ecco come «il potere politico, distratto dalla cura della res pubblica, esige di trarre dall’esercizio del potere economico di cui individua i detentori, utilità per i singoli e per i partiti che li sostengono». Sono le rivelazioni del consulente Lorenzo Cola, dell’imprenditore Tommaso Di Lernia, del commercialista Marco Ianilli a delineare «con dichiarazioni ripetute e concordanti la serie di rapporti, relazioni, cointeressenze e conflitti di interessi personali e imprenditoriali ». E così a descrivere il meccanismo delle «frodi fiscali da cui generano risorse extracontabili utilizzate per erogare somme non dovute a infedeli apparati e uomini dello Stato e delle imprese per ottenere appalti e nomine».

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http://www.giornalettismo.com/archives/170247/quer-pasticciaccio-brutto-delle-tangenti-alludc/

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