giovedì 18 agosto 2011

Crolla il tendone, sei morti a un concerto Secondo i media locali centinaia di feriti La struttura cede a causa di una violenta tempesta

MILANO - Almeno sei vittime e centinaia di feriti in Belgio. Una violenta tempesta di pioggia e vento che si è abbattuta su tutto il Paese a fine pomeriggio ha divelto e fatto crollare le strutture approntate per un mega concerto di tre giorni, il noto festival di Pukkelpop, che si tiene vicino a Saint-Trond nelle Fiandre, e a cui partecipano dalle 40mila alle 60 mila persone. Il pubblico si era rifugiato sotto delle grandi tensostrutture su cui però si sono caduti alberi abbattuti dal vento.

I FERITI - Tra le decine di migliaia di presenti, riferiscono i media belgi presenti sul posto, ci sarebbero centinaia e centinaia di feriti e, finora, sei vittime, ma si tratta di un bilancio ancora provvisorio. Tutti i concerti per la serata sono stati sospesi e si avviano a esserlo anche quelli dei prossimi giorni, mentre le comunicazioni via cellulare sono state interrotte per permettere il lavoro dei soccorritori.

REFERENDUM CONTRO IL "PORCELLUM"

contro

PERCHÈ FIRMARE

"In un momento drammatico come questo, con un governo di fatto commissariato dall'Europa, il Paese ha piu' che mai bisogno di un Parlamento pienamente rappresentativo, capace di prendere decisioni impegnative ma condivise da tutti.
Affidando la nomina dei parlamentari a pochi capipartito, la legge elettorale che chiamiamo Porcellum li ha separati dai cittadini, facendoli apparire come una casta di privilegiati.
Vogliamo impedire che la "legge porcata" sporchi anche il prossimo Parlamento: lo dicono in troppi da 6 anni, ma il porcellum è ancora lì.
Firmate per consentire al popolo di abrogarla.
Firmate per ridare al cittadino il diritto costituzionale di scegliere i propri rappresentanti attraverso i collegi uninominali.
Firmate per rafforzare e migliorare il sistema bipolare italiano e assicurare l'alternanza politica, consentendo ai cittadini di scegliere i parlamentari e chi deve governare il Paese."
Andrea Morrone presidente del comitato
Arturo Parisi coordinatore politicoo

''Chi sarà?'', studio svela come il cervello elabora le previsioni quotidiane

Roma, 18 ago. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Ogni giorno sono centinaia le previsioni che il nostro cervello elabora per un'infinità di piccole questioni. Quando arriverà l'autobus? Chi sta bussando alla porta? Chi c'è all'altro capo del telefono? Troverò il prodotto che cerco al supermercato? Ora, in uno dei primi studi di questo tipo, in pubblicazione sul 'Journal of Cognitive Neuroscience', i ricercatori della Washington University di St. Louis (Usa) hanno iniziato a far luce sul processo con cui il cervello elabora questi mini-pronostici.

Secondo gli scienziati, di questi studi potrebbero beneficiare in futuro i pazienti con malattie neurologiche come la schizofrenia, l'Alzheimer o il Parkinson. "Predire il futuro è di vitale importanza per guidare il comportamento - afferma Jeffrey M. Zacks, autore dello studio - Ed è una componente chiave delle teorie della percezione, dell'elaborazione del linguaggio e dell'apprendimento. Tutti i giorni facciamo previsioni su quello che accadrà in pochi secondi attorno a noi. E la maggior parte del tempo le nostre previsioni sono giuste". La ricerca, grazie all'utilizzo di una speciale risonanza magnetica, ha dimostrato che gli errori maggiori avvengono invece quando si verifica un 'corto circuito' nel flusso di coscienza.

I ricercatori si sono concentrati sulla parte centrale del cervello dove agisce il sistema della dopamina, quello che fornisce ai neuroni del resto del cervello i segnali di un evento imprevisto. Utilizzando una speciale risonanza magnetica e la proiezione di un video, che aveva come oggetto un evento quotidiano, gli studiosi hanno scoperto che questo sistema di previsione può cadere in errore quando gli spettatori sono forzati a scegliere quali fatti potrebbero accadere nel video.

"Le previsioni che hanno successo, in un flusso regolare di coscienza, sono associate con l'esperienza soggettiva della persona - avvertono gli studiosi - Ma può accadere che un paio di volte al minuto le nostre previsioni subiscano un blocco nel flusso di coscienza, accompagnato da un incremento delle attività del cervello coinvolte con il sistema che regola l'attenzione e l'adattamento ai cambiamenti imprevisti". Un corto circuito che può essere fatale nelle piccole previsioni di tutti i giorni.

Musica: Vasco Rossi, chi sostiene proibizionismo fa interessi della malavita

Roma, 18 ago. (Adnkronos) - "Chi sostiene il proibizionismo, sostiene (di fatto) gli interessi della mafia e della malavita". Cosi' Vasco Rossi in quello che promette essere il suo ultimo intervento sulla droga su Facebook, rivolto al sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Politiche Antidroga, Carlo Giovanardi, e al Capo del Dipartimento Politiche Antidroga, Giovanni Serpelloni.

Firenze: busta con proiettili a presidente Anpi Gavinana

Firenze, 18 ago. - (Adnkronos) - Una busta contenente due proiettili e' stata recapitata a Giorgio Pacini, presidente dell'Associazione nazionale partigiani italiani (Anpi) di Firenze, sezione di Gavinana. Oltre alle pallottole, una delle quali inesplosa e una a salve, la busta di colore giallo conteneva anche la copertina del dvd di un documentario intitolato ''La Repubblica sociale italiana-Vita quotidiana a Salo'''. E' quanto denuncia, con una querela sporta contro ignoti, lo stesso Pacini.

Milano in profondo rosso: -6,15%. Crollano europee e Wall Street

(Xinhua)
Milano, 18 ago. (Adnkronos) - Un'altra giornata da brividi per la Borsa di Milano, che chiude con i principali indici in forte calo in scia alle consorelle europee e alle piazze Usa, colpite e affondate da una 'tempesta perfetta', l'ennesima, di previsioni negative e dati macro deludenti, che convergono nell'indicare un rallentamento dell'economia globale. Milano, come capita quasi sempre per via della rilevanza dei titoli bancari nei panieri, finisce in fondo alla classifica, con il Ftse Mib che cede il 6,15% a 14.970,42 punti, sotto quota 15mila, e l'All Share a 15.748,58 (-5,82%).

Ad affondare le Borse è stata una gragnuola di notizie, in maggioranza negative, arrivate fin dalla mattinata: tra l'altro, esportazioni del Giappone in calo del 3,3% in luglio, sotto le attese; vendite al dettaglio nel Regno Unito in luglio +0,2%, cresciute meno del previsto. Inoltre, Morgan Stanley ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita per il Pil globale per il 2011, da +4,2% a +3,9% e dal 4,5% al 3,8% per il 2012. Per la banca d'affari, l'economia globale è "pericolosamente vicina ad una recessione". Le Borse europee hanno reagito con forti vendite, anche sull'onda dei futures sugli indici americani, che presagivano un'apertura pesante per le Borse Usa.

Così è stato, anche per via dei primi dati macro Usa del primo pomeriggio ora italiana, a partire dalle richieste iniziali di sussidio di disoccupazione, salite oltre le attese nella settimana terminata il 13 agosto a 408mila (anche se la media mobile a quattro settimane ha visto una flessione a 402.500). A dare il colpo di grazia a indici già agonizzanti sotto i colpi dell'Orso è stato l'indice manifatturiero della Fed di Philadelphia, conosciuto anche come Philly Fed, che in agosto è crollato ai minimi dal marzo 2009, unitamente a vendite di case esistenti in luglio sotto le attese.

Il superindice del Conference Board in luglio è andato meglio del previsto, ma gli esperti del Cb concordano nel prevedere un rallentamento dell'economia Usa in autunno. Così, su tutte le Borse d'Occidente sono piovute le vendite, dopo che già le principali piazze asiatiche avevano chiuso in calo, da Tokyo ad Hong Kong, da Shanghai a Shenzhen. A Milano sono risaliti gli scambi, per un controvalore di 2,39 mld di euro dagli 1,9 mld di ieri.
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Siria: Onu, regime responsabile della morte di almeno 1900 persone

Ginevra, 18 ago. (Adnkronos/Dpa) - Il regime siriano e' responsabile della morte di almeno 1900 persone dall'inizio delle proteste lo scorso marzo. E' questa la stima di un rapporto di una commissione dell'Onu presentato oggi a Ginevra. Allo stesso tempo il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha annunciato oggi una riunione speciale per lunedi' sulla situazione in Siria. In una bozza di risoluzione presentata dalla Polonia a nome dell'Unione Europea si denunciano "le continue e gravi violazioni dei diritti umani da parte delle autorita' siriane, comprese esecuzioni sommarie, abusi di potere e violenza letale contro manifestanti pacifici".

Lavora come se non avessi bisogno di soldi. Ama come se non avessi mai sofferto. Danza come se nessuno ti guardasse.

(Satchel Paige)

Corruzione, evasione e capitali mafiosi I 330 miliardi che lo Stato non vuole

Tanto vale l'economia nera italiana. Recuperarne una parte è possibile e alleggerirebbe i sacrifici di famiglie e pensionati. Tra le proposte non accolte dal governo Berlusconi, la ritassazione dei capitali scudati e norme più severe per rompere il sistema delle mazzette. Mentre il nuovo codice contro la criminalità organizzata ostacola la confisca dei beni Trecentotrenta miliardi di euro ogni anno, un oceano di soldi. Dove si potrebbe andare a pescare, in un momento in cui il governo vara una manovra che promette almeno tre anni di lacrime e sangue, con più tasse e drastici tagli alla spesa pubblica. E’ l’oceano dell’economia illegale italiana. In dettaglio: 150 miliardi, il fatturato della criminalità organizzata, secondo la Commissione parlamentare antimafia (e 180 mila posti di lavoro persi al Sud, secondo il Censis); 60 miliardi il costo pubblico della corruzione secondo la Corte dei conti, cioè mille euro tondi a cittadino, neonati compresi; 120 miliardi di evasione fiscale, stima il ministero dell’Economia, con l’Italia al primo posto in Europa per la quota di reddito non dichiarato, il 51,1 per cento secondo un recente studio di Krls-Network of Business Ethic. Totale: 330 miliardi di euro all’anno che sfuggono a ogni imposizione, un ordine di grandezza a cui arriva anche la stima dell’Istat, che valuta il “sommerso” tra i 255 e i 275 miliardi di euro, cioè tra il 16 e il 17 per cento del Pil. Un dato strutturale dell’economia italiana, che mette insieme fenomeni diversi, dallo scontrino non battuto al carico di cocaina sbarcato al porto di Gioia Tauro, e tutte le sfumature di illegalità che ci stanno in mezzo, dal lavoro nero alle mazzette. Ma ora che il governo impone sacrifici ai lavoratori, ai pensionati, ai giovani, alle famiglie, qualcuno comincia a mettere la questione sul tavolo. Quei soldi si possono recuperare. Né tutti, né subito, naturalmente. Ma l’oceano è talmente vasto che anche una piccola percentuale avrebbe un impatto sostanzioso sulle casse dello Stato. A lanciare il sasso nello stagno ci ha provato Avviso pubblico, la rete di oltre 180 enti pubblici contro le mafie presieduta da Andrea Campinoti, sindaco di Certaldo in provincia di Firenze. “Non ci risulta”, si legge in un comunicato dell’associazione, che nei vari “tavoli” tra governo e parti sociali “sia stato affrontato il tema dei costi economici e sociali dell’illegalità”. Eppure “i costi delle mafie, della corruzione, dell’evasione fiscale e dell’economia sommersa incidono pesantemente sulla qualità della nostra economia, della nostra sicurezza, della giustizia e della vita in generale”. Ogni singolo italiano paga un “ticket dell’illegalità” pari a 5.500 euro all’anno, cioè 15 euro al giorno. La manovra appena approvata contiene alcuni provvedimenti che pescano nelle acque grigie dell’economia, come la tracciabilità delle transazioni sopra i 2.500 euro (prevista con soglie ancora più basse dal governo Prodi e cancellata dal centrodestra tornato in sella nel 2008) e le misure più severe per chi non emette fattura. Ma si può fare molto di più e il tema non è più appannaggio esclusivo dei soliti paladini della legalità: “Rinnovo la mia proposta al Governo di trattare i grandi evasori fiscali come i grandi criminali mafiosi, con la sanzione conseguente della immediata confisca dei beni”, ha dichiarato il senatore del Pdl Raffaele Lauro pochi giorni prima dell’approvazione della manovra.
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Equazione Finale

Delitto Rea: Parolisi, un mese in carcere tra solitudine, libri e lettere

Ascoli Piceno, 18 agosto 2011 – SALVATORE Parolisi vive da quasi un mese in una cella di tre metri per due. Passa tutto il giorno dentro il carcere di Castrogno: si è sempre rifiutato di uscire per l’ora d’aria. Non è mai sceso nel cortile insieme agli altri detenuti.

Parolisi è stato arrestato il 19 luglio e portato a Marino del Tronto: da qui è stato trasferito a Castrogno il 30 luglio. Salvatore non è da solo nella cella. Insieme a lui c’è un albanese di 40 anni accusato di violenze contro la compagna.

ATTUALMENTE si trova nel reparto osservazione: il caporalmaggiore è in attesa di essere spostato nel reparto dei protetti, quello dove sono detenuti i militari, gli agenti delle forze di poliziae rientra nella prima sezione del carcere quella dei sex offender, ovvero di chi è ritenuto colpevole di reati di violenza contro le donne oppure contro minori.

LA VITA di Parolisi nel carcere di Castrogno scorre nel silenzio. Salvatore in cella scrive molto, moltissimo. Il caporalmaggiore accusato dell’omicidio della moglie Melania ha scelto di affidare alle missive e alle parole la sua verità.

Scrive lettere e le spedisce non ha restrizioni né vincoli) e annota tutte le incongruenze che riscontra nell’ordinanza di custodia del gip di Teramo, Cirillo. Queste pagine saranno importanti per chiedere ai giudici dell’Aquila di tornare in libertà.

Parolisi non esce e non passeggia nel cortile, ma ha ottenuto in prestito alcuni libri alla biblioteca del carcere. Nella sua cella di sei metri quadrati (con un piccolo bagno annesso) legge per passare il tempo. E quando può telefona alla figlia Vittoria a Somma Vesuviana. Ma il caporalmaggiore è solo. Da quando è qui nessuno della sua famiglia è venuto a trovarlo. Nessun parente ha chiesto di poterlo vedere e di poter scambiare qualche parola con lui. Non il fratello Rocco, non la sorella Francesca, non il padre e la madre. Nessuno.

SOLO gli avvocati, Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, quasi quotidianamente, salgono a Castrogno per incontrare Salvatore. Con loro il caporalmaggiore parla e si sfoga. Si prepara all’udienza del Tribunale del Riesame dell’Aquila fissata per il prossimo lunedì 22 agosto. In carcere Salvatore ha incontrato gli assistenti sociali e anche il cappellano, Don Delfino Reggimenti. “Io sono a Castrogno quattro volte alla settimana — spiega il sacerdote — e il mio compito è proprio questo ascoltare e portare conforto ai detenuti. Sì ho incontrato Salvatore, ho parlato con lui. Sì, Parolisi mi ha cercato e si è confidato ma tutto quello che ci siamo detti deve restare nel segreto del mio cuore”. Don Delfino ascolta e accoglie da anni le parole di questo popolo che vive chiuso dietro le sbarre di un carcere sovraffollato (416 detenuti contro i 240 consentiti) sospeso in una valle incuneata tra la Montagna dei Fiori e la veduta il Gran Sasso teramano.

SCRIVE e legge, Salvatore. E riceve anche centinaia di lettere da tutta Italia. “Sono le persone che credono nella sua innocenza — spiega il suo legale, Valter Biscotti — e che vogliono stargli vicino in un momento così difficile”. Cosa manca a Salvatore in questa vita sospesa nella cella di Castrogno? Per il caporlamaggiore, che resta detenuto e in silenzio, risponde l’avvocato Biscotti: «Gli manca la libertà. Gli manca la piccola Vittoria. Gli manca tutto”.

Natalia Encolpio

Usa-Cina, Joe Biden a Pechino per il debito "Sosteniamo una sola Cina, non Taiwan o il Tibet"

Il vicepresidente americano, ricevuto dal suo omologo Xi Jinping, ha dichiarato: "Nessun rapporto è più importante per gli Stati Uniti della relazione con la Cina", assicurando di non sostenere l'indiopendenza di Taiwan o del Tibet.

Pechino, 18 agosto 2011 - Il vicepresidente americano Joe Biden è stato ricevuto oggi al Grande palazzo del popolo di Pechino dal suo omologo Xi Jinping, con cui ha sottolineato l’importanza del rapporto tra Washington e Pechino per la stabilità economica mondiale.

“Felici di ricevervi - ha esordito Xi - so che siete molto occupati dai vostri affari interni”. “Voi fate parte dei nostri affari interni”, ha risposto Biden, probabilmente facendo riferimento al fatto che la Cina è oggi il primo creditore straniero degli Stati Uniti.

Xi ha quindi detto di concordare con Biden sull’idea che “una Cina stabile e prospera sia positiva per gli Stati Uniti e il mondo intero”. “Nessun rapporto è più importante per gli Stati Uniti della relazione con la Cina”, ha replicato il vicepresidente americano.

Biden è arrivato ieri in Cina, dove ha in programma una visita di cinque giorni, in cui incontrerà il presidente Hu Jintao e il premier Wen Jiabao. Al centro dei colloqui, proprio la questione del debito Usa e le “misure concrete” che Pechino ha chiesto di adottare per farvi fronte.

Il vicepresidente americano ha garantito l'appoggio Usa alla politica di ‘’una sola Cina’’ di Pechino, senza sostenere la ‘’indipendenza di Taiwan’’ e riconoscendo totalmente che il Tibet e’ una ‘’inalienabile parte della Cina’’.

La cooperazione tra Stati Uniti e Cina è cruciale per garantire la stabilità economica mondiale. “Sono assolutamente certo che la stabilità economica del mondo si basi in grandissima parte sulla cooperazione tra Stati Uniti e Cina”, ha detto Biden.

Biden ha poi ribadito l'appello a Pechino perchè rimetta in libertà l’avvocato e militante per i diritti umani Gao Zhisheng, detenuto dal febbraio 2009. L’appello è stato lanciato da Washington in concomitanza con la visita in Cina del vicepresidente americano.

“Permettemi di approfittare di questa occasione per chiedere di nuovo al governo cinese di adottare le misure necessarie perché Gao Zhisheng sia immediatamente liberato - ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Victoria Nuland - nel corso della visita, il vicepresidente Biden terrà conto dei nostri motivi di preoccupazione riguardo alla situazione dei diritti dell’uomo in Cina, come facciamo sempre”.

Arrestato una prima volta nel 2006, l’avvocato è detenuto in luogo segreto dal febbraio 2009 e le autorità cinesi si rifiutano di fornire un mandato di arresto o di rendere pubblici i capi di accusa che gli sono stati contestati. Pechino si ostina anche a non confermare la sua detenzione nè a spiegare alla famiglia i motivi della sua prigionia.

Stiamo facendo una cosa importante, piazzeremo le tende a Roma – Leggere e diffondere

Stiamo provando a fare una cosa importante, mai vista in Italia, straordinaria come il momento politico che il nostro Paese sta attraversando. Ci incontreremo a Roma, ad inizio settembre, a piazza San Giovanni e lì costruiremo un accampamento civico, un presidio di democrazia e di partecipazione a due passi dal Palazzo sordo e ottuso: pianteremo le tende, i gazebo (così come sta avvenendo in altri paesi d’Europa) e tutto ciò che serve per rendere la piazza un luogo ospitale per tutti quelli che da ogni parte d’Italia verranno a Roma a confrontarsi, a condividere proposte e progetti ma anche ad organizzarsi in vista dell’autunno più grave e impegnativo della storia della Repubblica. Staremo lì (almeno) due giorni: sabato 10, giorno in cui sfileremo in corteo per le strade di Roma contro la manovra, contro i privilegi della Casta e per le dimissioni del governo, e domenica 11 settembre. Assieme a noi ci saranno anche tanti esponenti della cultura, della scienza, del giornalismo, figure di grande statura morale come Dario Fo e Margherita Hack, Antonio Tabucchi, Marco Travaglio, Paolo Flores D’Arcais che hanno aderitoall’appello. Utilizzeremo ogni momento di questo grande appuntamento, anche la notte, per discutere dell’Italia che vogliamo e per cacciare il governo che non vogliamo. Occorre, da subito, mobilitarsi e mobilitare per fare del 10-11 settembre un appuntamento storico che preluda ad un cambiamento vero, alla liberazione dell’Italia da questo governo di corrotti e di incapaci che sta portando il Paese alla rovina. Non avremo altre occasioni.

Il popolo viola

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Crisi economica: Obama manda Biden in Cina per chiedere aiuto

Crisi economica: Obama manda Biden in Cina per chiedere aiuto

PECHINO – Il vice-presidente Usa Joe Biden in Cina per chiedere al gigante asiatico aiuto per superare la crisi economica che ha colpito gli Stati Uniti.

E' cominciato a Pechino, nella Grande Sala del Popolo, l'incontro ufficiale tra il vicepresidente Usa Joe Biden e quello cinese Xi Jinping. Clima disteso tra i due che, dopo l'accoglienza formale dinanzi ai fotografi si sono riuniti a porte chiuse. Entrambi hanno auspicato che le relazioni tra i due paesi, anche personali tra i leader, continuino a svilupparsi. Quello con Xi e' il primo incontro ufficiale: Biden vedra' anche il premier cinese Wen Jiabao e il presidente Hu Jintao.

Alla vigilia della visita, Il Quotidiano del popolo, l'organo ufficiale del partito comunista, ha sottolineato che "la Cina, dal momento che e' il piu' grande creditore straniero degli Usa e il piu' importante possessore estero di dollari, e' evidentemente piu' preoccupato degli altri per la politica degli Stati Uniti". Ne consegue che "esortiamo il governo americano ad assumersi le sue responsabilita' con serieta' e a prendere misure concrete".

GB: danni disordini 100 milioni, evasione fiscale ricchi 7 miliardi di sterline

GB: danni disordini 100 milioni, evasione fiscale ricchi 7 miliardi di sterline

LONDRA – Basta dare uno sguardo ad alcuni numeri riguardanti il Regno Unito per capire i motivi delle proteste scoppiate nei giorni scorsi.

Mentre i danni causati dalle proteste in varie città sono stati stimati intorno ai 100 milioni di sterline ecco alcune cifre messe a paragon:

Debito della “Vodafone” per tasse: 6 miliardi di sterline,

Fondi spesi per la guerra in Libia: 1 miliardo di sterline,

Evasione fiscale dei ricchi nel 2010: 7 miliardi di sterline,

Aiuti alle banche in crisi: 131 miliardi di sterline.

Afghanistan: esplosione in base Usa a Paktia, morti 27 soldati americani

Afghanistan: esplosione in base Usa a Paktia, morti 27 soldati americani
KABUL - E' quasi sicuramente il colpo piu' duro mai inferto dai talebani alle forze americane in Afghanistan. Sale minuto per minuto il bilancio dei soldati americani morti a seguito di una violentissima esplosione verificatasi giovedì mattina nella base militare Usa situata nella città di Gardez, nella provincia di Paktia. La bomba era stata piazzata all’interno di un camion. I talebani hanno rivendicato l’attacco sostenendo che centinaia di chili di esplosivo erano stati nascosti nell’automezzo. Al momento 27 morti e 34 feriti e' il bilancio provvisorio delle vittime tra l'esercito Usa.

GB: polizia uccide protestante di 20 anni con pistola Taser

GB: polizia uccide protestante di 20 anni con pistola Taser

LONDRA – La polizia britannica ha ucciso un ragazzo di 20 anni nella regione nord-occidentale di Cumbria. Secondo Press TV il ragazzo è morto per l’intensità delle scosse ricevute da una pistola Taser dopo il suo arresto. Il ragazzo si è sentito male dopo essere stato colpito ripetutamente con la pistola ed egli, secondo la versione della polizia inglese, è morto prima che potesse essere portato in ospedale. La polizia britannica ha ucciso pure il 4 Agosto scorso nel quartiere londinese di Tottenham un giovane di colore di 29 anni ed ancora oggi sono oscure le motivazioni di tale atto.

Attentato ad Eliat, 14 i morti Israele risponde su Gaza con raid aereo

Gli attacchi nel Sud. I terroristi hanno fatto fuoco sui due bus, utilizzando anche un lanciagranate. Poi ci sono stati dei conflitti a fuoco con le forze di sicurezza e sette di loro sarebbero morti. Barak accusa Gaza: "Agiremo con tutta la forza". Una prima ondata di raid colpisce la striscia facendo cinque vittime

TEL AVIV - Due autobus sono stati attaccati nel Sud d'Israele, non lontano dalla città turistica di Eilat. I morti sono in tutto 14, tra cui 7 israeliani e 7 terroristi palestinesi. Più di 25 i feriti. Il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, si è detto certo del fatto che "l'origine degli attentati terroristici odierni è Gaza". "Agiremo contro di loro con tutta la forza e con determinazione", ha aggiunto. E gli analisti militari prevedono fin d'ora che la reazione militare nei confronti della Striscia sarà particolarmente dura. Una prima ondata di raid aerei è stata condotta oggi pomeriggio dall'aviazione israeliana sulla Striscia rappresaglia. Lo riferiscono testimoni locali, secondo i quali si registrano alcune vittime. Stando ai servizi medici di Gaza, al momento si contano cinque morti. Tutti militanti palestinesi. Riguardo gli attentati i mezzi di informazione israeliani hanno riferito che uomini armati hanno fatto fuoco sui due mezzi. Il secondo è stato colpito con un lanciagranate e l'azione è stata seguita da "un conflitto a fuoco fra aggressori e forze di sicurezza". Sul primo autobus attaccato, in viaggio da Beersheva a Eilat, viaggiavano anche alcuni militari in libera uscita. L'autista ha raccontato che i componenti del commando erano vestiti come soldati egiziani. Stando alla ricostruzione fornita dal sito del quotidiano Yediot Ahranot, dopo gli attacchi ai bus sono esplosi una serie di ordigni piazzati sul ciglio della strada e alcuni razzi sono stati lanciati contro i soldati israeliani di guardia al confine con l'Egitto provocando altri morti. IL VIDEO All'interno di uno dei bus colpiti 1 - MAPPA INTERATTIVA 2 - LE FOTO 3 In un primo momento si era parlato di un unico commando, composto da almeno tre persone vestite di blu che si spostavano a bordo di una berlina. Successivamente ha preso piede l'ipotesi che gli attacchi possano essere stati compiuti da più gruppi, almeno tre che hanno agito simultaneamente contro obiettivi diversi nel Neghev, distanti fra di loro.
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Il 45 per cento dei bimbi di Fukushima presenta tracce radioattive

Rilevate contaminazioni della tiroide. Le concentrazioni di iodio aumentano il rischio di sviluppare un tumore.

Tokyo, 18 ago. (TMNews) - Tracce di elementi radioattivi sono state rilevate nella ghiandola tiroidea del 45% dei bambini sottoposti a controlli delle municipalità limitrofe alla centrale nucleare di Fukushima. Lo si è appreso da fonti ufficiali. Le concentrazioni di iodio radioattivo osservate nelle analisi effettuate cinque mesi fa nella prefettura di Fukushima non sarebbero tuttavia allarmanti in termini di impatto sulla salute: "La posizione ufficiale del governo è che nessuno dei bambini testati mostri livelli problematici di contaminazione radioattiva", ha dichiarato un funzionario. Un gruppo di esperti governativi ha effettuato delle analisi su 1.149 bambini sotto i 15 anni, due settimane dopo il sisma e lo tsunami dell'11 marzo, che hanno colpito la centrale nucleare di Fukushima provocando il black out dell'impianto di raffreddamento dei nuclei dei reattori e fughe radioattive di enorme entità. Dei 1.080 test validi, il 44,6% presenta tracce di contaminazione della tiroide, la ghiandola dove si fissa lo iodio radioattivo, aumentando in questo modo il rischio di sviluppare un tumore. I risultati dei test sono stati comunicati alle famiglie solo la settimana scorsa.

L’origine del debito pubblico italiano? Brunetta, Tremonti e Sacconi consulenti di Craxi

3nding scrive: “a metà degli anni ‘80 il governo Craxi aveva tre consulenti economici di alto livello che aprirono la voragine del debito pubblico italiano passato dal 73% del Pil nel 1984 al 96% del 1988. I loro nomi? Maurizio Sacconi, Renato Brunetta, e soprattutto Giulio Tremonti.”

Il fatto che siano tutti e tre nell’attuale Governo in una crisi del genere è spaventoso. Questa infografica chiarisce poi meglio chi ha creato, attenuato ed aperto il debito pubblico italiano negli anni:

E di chi è il debito pubblico italiano, 1577 miliardi di euro? Il 15% delle banche italiane, il 14,6% dei gruppi assicurativi esteri e fondi comuni europei, il 14% di investimenti privati, il 12,3% di banche estere, l’11,4% di compagnie assicurative italiane, l’11,1% di altri investitori internazionali.

Eppure secondo l’Economist rispetto agli altri debiti pubblici non siamo messi poi così male.

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Bersani boccia lo scudo bis "Diremo no con ogni mezzo"

Il leader del Pd contro l'ipotesi di un nuovo rientro di capitali dall'estero ventilata da Berlusconi: "Ci opporremo all'ennesimo scandalo". Calderoli frena: "Nessuna nuova sanatoria". E sulle pensioni avverte: "Non toccare diritti acquisiti"

ROMA - Contro l'ipotesi di un nuovo condono fiscale 1 il Pd è pronto a opporsi con ogni mezzo mentre è favorevole all' "una tantum" sui condonati per reperire risorse da trasferire ai Comuni e ai pagamenti dovuti dalla Pubblica amministrazione alle piccole imprese: lo scrive il segretario Pierluigi Bersani nella sua pagina su Facebook2 intervenendo così nella discussione che si è aperta sulla questione se sia illegale chiedere un contributo straordinario ai condonati mentre sarebbe legale chiederlo ai tassati. Intanto, proprio sull'eventualità di una nuova sanatoria, arriva la significativa frenata dall'interno del governo del ministro leghista Roberto Calderoli: "Lo scudo bis è una realtà virtuale, nella manovra non c'è", afferma il responsabile della Semplificazione normativa ai microfoni di SkyTg24. Bersani: "No all'ennesimo scandalo". "Attendo con ansia - scrive Bersani - che qualcuno si confronti con me pubblicamente su questa tesi. Porterò un elenco sterminato di casi in cui si sono introdotte deroghe al patto fiscale e al patto di cittadinanza (naturalmente per le persone normali che non occultano i loro redditi nè le loro condizioni di vita e di lavoro). Aggiungerò la dimostrazione di come i condonati siano facilmente raggiungibili e di come si possa preservare il loro anonimato. Naturalmente una siffatta misura mina la praticabilità futura di simili condoni. Appunto. Noi non abbiamo mai fatto condoni e non ne faremo. Sono regali che incentivano l'evasione. Con la nostra proposta non avremmo dunque, fra le centinaia di deroghe che il legislatore ha introdotto, finalmente una deroga che incentiva un principio di legalità? Vogliono riflettere su questo i critici in buona fede?". Quanto poi all'ipotesi di un nuovo condono, Bersani invita il governo a pensarci "molto bene" perchè il Pd è pronto a opporsi "all'ennesimo scandalo con ogni mezzo a disposizione". "L'una tantum che proponiamo - spiega il segretario Pd - vogliamo dedicarla ad un piano immediato di piccole opere nei Comuni e ai pagamenti della Pubblica Amministrazione alla piccola impresa, così da dare finalmente un pò di respiro alla congiuntura economica, di cui nessuno parla. Tutte le altre misure che proponiamo sono strutturali, per l'equità fiscale e la crescita. Vorremmo fossero prese sul serio nel loro insieme, come è giusto fare per un progetto responsabile e alternativo". L'Idv: "In piazza contro lo scudo bis". Contro l'ipotesi di nuovo scudo fiscale anche l'Italia dei valori, per bocca del presidente dei senatori Felice Belisario. "Il messaggio politico di questa manovra è chiaro: premiare i truffatori e penalizzare gli onesti", dice Belisario. "Un nuovo scudo fiscale sarebbe l'ennesimo vergognoso trucco di un Governo che ha a cuore solo gli interessi degli evasori". "Per questo - annuncia Belisario - ci opporremo fermamente al rientro agevolato di capitali, spesso frutto di odiosi reati, con un nuovo scudo fiscale. Chi fa riciclaggio deve pagare di più e subito, basta accampare ostacoli tecnici o cavilli giuridici, perchè è evidente la malafede della maggioranza: porteremo in piazza la protesta dei cittadini stanchi di essere presi in giro da questo Governo dei condoni, che - conclude Belisario - fa scempio della legalità portando al collasso la nostra economia".
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E si spacca la stampa di destra in tv rissa Belpietro-Sallusti

I direttori dei due quotidiani di fede berlusconiana arrivano agli insulti negli studi di La7. L'appello del responsabile di Libero a "non violare il patto anti-tasse e tornare il Cav di una volta". La risposta di quello del Giornale: "Dipietrista". Ma tutti e due danno la colpa a Tremonti e Legadi CARMINE SAVIANO

Un match. Senza esclusione di colpi. Il ring è lo studio di "In Onda", programma di La7 condotto da Luca Telese. Negli angoli i direttori dei due quotidiani più vicini a Silvio Berlusconi, Alessandro Sallusti de Il Giornale e Maurizio Belpietro di Libero. Materia del contendere, nella puntata di ieri sera, la manovra economica e il futuro del premier. L'atmosfera si scalda subito. Sallusti: "Sembri un bersaniano, anzi un dipietrista". Belpietro: "Allora lo è anche il tuo vicedirettore, Nicola Porro". Ancora Sallusti: "Sei peggio di Bocchino, non mi fai parlare". Replica: "Il Cavaliere aveva promesso di non imporre nuove tasse". Le scintille si trasformano in una discussione rovente. Dalle provincie ai privilegi della casta. Divisi su tutto. A manifestare il terremoto che scuote il centrodestra. L'abolizione delle provincie. Inizia tutto quando i due commentano le misure contenute nella manovra riguardo l'abolizione e l'accorpamento delle provincie. Sallusti, più filogovernativo, prende tempo: "Non sappiamo ancora quali effetti produrrà questo provvedimento". Poi la stoccata: "Ma noi rispetto a Libero siamo più responsabili. Cavalcando l'onda anticasta si vende qualche copia in più e si guadagna qualcosa". Belpietro replica all'istante: "E' Berlusconi a dire che il taglio delle province non produrrà alcun guadagno". Anti casta. La palla resta a Belpietro, che fornisce le spiegazioni della linea di Libero: "Non è facile cavalcare l'onda dell'antipolitica. Ci sono elettori del centrodestra fedelissimi a Berlusconi che vedono in ogni critica al governo una critica al Cavaliere. Ma non è così". E ancora: "Noi stiamo dicendo che Berlusconi deve tornare a fare il Berlusconi, invece ha ceduto alla Lega e a Tremonti". Sallusti non resta a guardare. "Trovo analogie fra le posizioni di Belpietro e quelle di Bersani e Di Pietro". Il direttore di Libero è colpito sul vivo: "Forse Sallusti dovrebbe dare del dipietrista al suo vicedirettore, Nicola Porro, che sul suo blog ha scritto: 'Cav. Non ci sono parole' e 'Una tassa assurda'". L'appello di Belpietro. Poi il colpo di scena. Maurizio Belpietro guarda in camera e si rivolge direttamente al premier: "Caro Silvio, questa mossa ti farà perdere le elezioni. Con questi provvedimenti hai perso 500mila voti. Bisogna rimediare". Sallusti non si fa sfuggire l'occasione: "Beh, questo significa dire che gli elettori del centrodestra sono tutti deficienti". Il direttore di Libero interrompe, Sallusti urla: "Non mi fai parlare, sei peggio di Bocchino". Sallusti è un fiume in piena, passa all'attacco di Tremonti: "E' un problema, la sua linea è diversa da quella del Governo". Una questione di principio. Belpietro non accetta l'interpretazione. E ribatte: "Non si tratta di una questione economica, ma di principio. Berlusconi ha sempre ripetuto che non avrebbe mai messo le mani nelle tasche degli italiani". E il finale non lascia spazio a dubbi: "Il governo tradisce il patto con gli elettori. E potrebbe essere il primo di una lunga serie". Parole che trovano conferma nella nuova campagna lanciata da Libero, con il "Manifesto del partito No-Tax". Ancora crepe nell'estate agitata del centrodestra.