giovedì 18 agosto 2011

Milano in profondo rosso: -6,15%. Crollano europee e Wall Street

(Xinhua)
Milano, 18 ago. (Adnkronos) - Un'altra giornata da brividi per la Borsa di Milano, che chiude con i principali indici in forte calo in scia alle consorelle europee e alle piazze Usa, colpite e affondate da una 'tempesta perfetta', l'ennesima, di previsioni negative e dati macro deludenti, che convergono nell'indicare un rallentamento dell'economia globale. Milano, come capita quasi sempre per via della rilevanza dei titoli bancari nei panieri, finisce in fondo alla classifica, con il Ftse Mib che cede il 6,15% a 14.970,42 punti, sotto quota 15mila, e l'All Share a 15.748,58 (-5,82%).

Ad affondare le Borse è stata una gragnuola di notizie, in maggioranza negative, arrivate fin dalla mattinata: tra l'altro, esportazioni del Giappone in calo del 3,3% in luglio, sotto le attese; vendite al dettaglio nel Regno Unito in luglio +0,2%, cresciute meno del previsto. Inoltre, Morgan Stanley ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita per il Pil globale per il 2011, da +4,2% a +3,9% e dal 4,5% al 3,8% per il 2012. Per la banca d'affari, l'economia globale è "pericolosamente vicina ad una recessione". Le Borse europee hanno reagito con forti vendite, anche sull'onda dei futures sugli indici americani, che presagivano un'apertura pesante per le Borse Usa.

Così è stato, anche per via dei primi dati macro Usa del primo pomeriggio ora italiana, a partire dalle richieste iniziali di sussidio di disoccupazione, salite oltre le attese nella settimana terminata il 13 agosto a 408mila (anche se la media mobile a quattro settimane ha visto una flessione a 402.500). A dare il colpo di grazia a indici già agonizzanti sotto i colpi dell'Orso è stato l'indice manifatturiero della Fed di Philadelphia, conosciuto anche come Philly Fed, che in agosto è crollato ai minimi dal marzo 2009, unitamente a vendite di case esistenti in luglio sotto le attese.

Il superindice del Conference Board in luglio è andato meglio del previsto, ma gli esperti del Cb concordano nel prevedere un rallentamento dell'economia Usa in autunno. Così, su tutte le Borse d'Occidente sono piovute le vendite, dopo che già le principali piazze asiatiche avevano chiuso in calo, da Tokyo ad Hong Kong, da Shanghai a Shenzhen. A Milano sono risaliti gli scambi, per un controvalore di 2,39 mld di euro dagli 1,9 mld di ieri.
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