giovedì 18 agosto 2011

Il miliardo di Silvio regalato al faccendiere


Un assegno girato da Flavio Carboni  a un suo creditore: “E’ di Berlusconi, non incassarlo subito”
E’ una testimonianza nuova, quella di Stefano Gullo, avvocato siciliano; ma soprattutto, è documentata: ha consegnato ai magistrati che indagano sulla P3 un assegno datogli da Flavio Carboni in pagamento di un debito di un miliardo fatto per costruire una serie di complessi in Sardegna. E la firma, secondo quanto gli disse Carboni, è di Silvio Berlusconi. Ne parla Repubblica in un articolo a firma di Francesco Viviano e Federica Angeli:
“Conobbi Flavio Carboni negli anni ’90. Mi disse che aveva degli affari in corso con Berlusconi e che progettava di acquisire dei terreni in Sardegna, per realizzarvi dei villaggi turistici. A tal fine gli occorrevano dei finanziamenti”. Sulle prime Gullo lo mise in contatto con un finanziatore, un imprenditore di Fiuggi, poi decise di entrare lui nella partita. “Vendetti degli appartamenti di pregio che possedevo nel centro di Palermo, ricavandone oltre un miliardo di lire. Consegnai a Carboni la somma di 800 milioni di lire in assegni, più del denaro in contante ricavato dalla vendita di alcuni titoli”.
I fatti si riferiscono agli anni ’90, ma Gullo si fa sentire inviando a Carboni un fax di recente, per chiedere la restituzione di quella somma, quando il faccendiere è già in galera, per chiedergli la restituzione della somma. I giudici leggono la richiesta e convocano l’avvocato, che poi spiega tutto:
In totale dunque consegnò a Carboni un miliardo di lire. “Carboni in cambio mi consegnò in garanzia quattro, cinque o sei assegni, con l’impegno da parte mia di non metterli all’incasso”. Due di questi assegni sono firmati da un uomo e girati ad una donna, di cui l’avvocato indica le generalità, gli altri avevano firme illegibili. Tranne uno. “In uno si distingueva (nella firma, ndr) una “B”; il Carboni mi disse essere di Berlusconi, tale assegno era di un importo di 250 milioni di lire”. Gullo non incassò mai quegli assegni, come da accordi. Riuscì a recuperare, negli anni, solo 200 milioni circa.
Chissà se una perizia calligrafica può aiutare a chiarire tutto.

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