giovedì 18 agosto 2011

C'è una casta nella casta: i baby pensionati d'oro Ecco gli ex parlamentari con super vitalizi Ogni mese lo Stato stacca 2.308 assegni in forma diretta ed eroga 1.048 trattamenti di reversibilità. In tutto 200 milioni l'anno


Roma, 18 agosto 2011 - E pensare che il ministro Brunetta se la prendeva con gli statali «fannulloni»... Ora, non pago di avergli alzato l’età pensionabile, bloccato il tfr, messo a rischio la tredicesima, imposto i ticket sanitari, cosa dirà dei suoi colleghi parlamentari?
Per carità, nulla che non si sapesse, nulla che non fosse già stato messo a nudo dal fortunato libro di Stella e Rizzo ‘La Casta’. Ma l’inchiesta de L’Espresso ha tolto, con nomi e cognomi, per il grande pubblico il velo ai privilegi e ai benefit di onorevoli e senatori. Passati e presenti.

Un esercito di pensionati (per la cronaca i vitalizi erogati tutti i mesi dallo Stato sono 2308 in forma diretta e 1048 come reversibilità, per un totale di 3356) che costa ogni anno ai contribuenti almeno 200 milioni di euro.
Un esercito di avvocati, magistrati, professori universitari, giornalisti, ma anche sportivi e gente di spettacolo con uno stipendio maturato che oscilla dai 1700 ai 7mila euro al mese. Signori che riscuotono la pensione già a 50 anni e che, magari, continuano a lavorare.

Qualche esempio? Oliviero Diliberto, segretario dei Comunisti italiani, ex ministro della Giustizia, che, uscito dalla scena parlamentare nel 2008 con lo tsunami che si abbattè sulla sinistra radicale, percepisce a soli 55 anni 5305 euro netti. Oppure Paolo Cirino Pomicino, ministro della Balena bianca negli anni 80, oggi dirigente Udc, che riscuote ogni mese 5934 euro.

La schiera è folta e annovera fior di (ex) ministri come Alfonso Pecoraro Scanio, leader dei Verdi, che con cinque legislature alle spalle porta a casa, dalla tenera età di 49 anni, ben 5802 euro netti. Come l’ex enfant prodige del Pci-Pds, poi Rifondarolo, Pietro Folena che a 51 anni ha cominciato a riscuotere 5527 euro al mese che gli consentono di fare tranquillamente il presidente di Italiatour e di Metamorfosi e di organizzare eventi culturali nel Paese.

Un altro grande ex è Cesare Salvi, senatore Ds fino al 2008, ministro e giurista, alfiere della lotta agli sprechi e ai costi della politica, incassa 5346 euro per le sue legislature. E ancora, Tiziana ‘Titti’ Parenti, ex magistrato salito alla ribalta per le indagini sulle tangenti rosse, eletta con Forza Italia per due legislature, che alla cassa fanno 3190 euro; Toni Negri, ex leader di Potere operaio, prof universitario, filosofo e scrittore, eletto con i radicali a Montecitorio ma subito fuggito in Francia per evitare l’arresto. Per la sua breve esperienza riscuote 2199 euro. Nomi importanti si aggiungono, come gli industriali Luciano Benetton e Merloni, intellettuali come Arbasino e Alberto Asor Rosa, avvocati di grido, come Carlo Taormina. Curiosità tutte documentate e consultabili.
E poi c’è l’altra ‘casta’, quella dei consiglieri regionali. Secondo alcuni anche più conveniente che fare il deputato. Ma è un’altra storia, un’altra puntata.
di Gerardo Bombonato

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