sabato 18 giugno 2011

Vendola: non si vince al centro ma con il popolo del referendum


vendola spiega 304
«Eravamo in tanti a non aver capito e sono felice che Bersani abbia chiarito. Se il tema è quello della sfida, allora siamo d'accordo. Naturalmente il tema per noi non è la sfida politica alla cultura della Lega e del centrodestra. La nostra sfida è contro quella cultura che ha fatto del centrodestra italiano un blocco sociale che ha danneggiato pesantemente il Paese». Così il leader di Sel, Nichi Vendola, commenta, a margine dell'assemblea nazionale di Sel, la replica del segretario del Pd Pier Luigi Bersani che da Genova chiarisce che la sua non era un'apertura al Carroccio ma una sfida vera e propria. «Comunque - ribadisce Vendola - sono contento di questo chiarimento e di questa correzione di rotta di Bersani».«Non si vince al centro, si vince quando la politica viene percepita come strumento di cambiamento reale».E «la politica del centrosinistra sarà vincente solo se si riconnette alla vita». Per questo «il principale alleato da cercare è il popolo del referendum», ha detto il leader di Sel, Nichi Vendola, aprendo l'assemblea nazionale del partito in corso a Roma. «Il centrosinistra - ha ricordato - ha giocato molto sulla spallata parlamentare» ma nelle elezioni amministrative, nei ballottaggi, nel referendum «il politicismo e la politologia hanno perso. Ha perso lo schema delle alleanze a tavolino, la costruzione della cronologia che porterà alla vittoria». Nonostante ciò «persiste ancora l'idea che si vinca al centro. E non vale la domanda: 'cos'è il centro?' È quello che mette al centro la famiglia tradizionale? E chi ha portato oggi quella famiglia alla povertà? Bisogna uscire da questi schemi perché non significano niente, smettere di inseguire formule alchemiche con cui la politica cerca di individuare l'identikit del leader vincente che tende ad assomigliare sempre al candidato avversario».
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http://www.unita.it/italia/vendola-non-si-vince-al-centro-br-ma-con-il-popolo-del-referendum-1.305477 

Libia: scontri vicino Misurata, 10 ribelli uccisi

Tripoli, 18 giu. - (Adnkronos/Aki) - E' di almeno dieci ribelli morti il bilancio degli scontri registrati nelle ultime ore nei pressi di Misurata, citta' sul Golfo della Sirte tra insorti e forze fedeli al colonnello Muammar Gheddafi. Lo riferisce il corrispondente della tv araba al-Jazeera, spiegando che gli scontri hanno interessato in particolare la zona di el-Krarem, nei pressi di Misurata. Scontri sono in corso da ieri sera anche a Nalut, citta' sul confine con la Tunisia, dove si contano almeno otto ribelli uccisi.

Boom in tv e sul web per Santoro


Lo spettacolo del conduttore a Bologna per la festa della Fiom con Benigni spinge gli ascolti di Current tv. Ma i dati sono inferiori a "Raiperunanotte". E scatta il trend topic su Twitter

Non c’erano solo i 30 mila del parco di Villa Angeletti a Bologna ad assistere ieri sera lo spettacolo "Tutti in piedi: signori, entra il lavoro" organizzato da Michele Santoro nell’ambito della festa per i 110 anni della Fiom. Centinaia di migliaia di persone hanno seguito la lunga diretta (3 ore e 45 minuti) sulle tv satellitari e locali, oltre che sul web.

Dai primi dati emerge che gli ascolti sono stati inferiori rispetto all’evento del marzo dell’anno scorso "Raiperunanotte", che ebbe un grande seguito anche perché - hanno ricordato più volte gli organizzatori - è stato organizzato in tempi più lunghi rispetto a "Tutti in piedi", messo su in pochi giorni, ed andò in onda nel periodo dello stop dei talk show deciso per le elezioni regionali. Buoni gli ascolti di Current, che registra l’1,46% di share e oltre 255 mila telespettatori medi al minuto. Per Raiperunanotte lo share era stato del 2,47% con una media di 538 mila spettatori. Il canale, tra le 21,15 e l’1 di notte, è il più visto della piattaforma Sky. Lo share sale al 3,15% sul target giovani 20-24 e sulla piattaforma Sky raggiunge il 16,1%, con il picco sull’area intrattenimento (di cui Current fa parte) del 35,7%. Quasi 700 mila i contatti netti, oltre 4 volte la media del canale. Su Twitter "Tutti in piedi" lanciato dal profilo ufficiale CurrentItalia è stato il "top trend topic" per tutta la serata. La community di Current Italia registra inoltre un record nella serata di ieri: supera in totale i 150.000 followers complessivi e si conferma come la tv italiana con il più ampio seguito sui social media. 

Sindaco: Napoli non avra' siti in piu'

(ANSA) - NAPOLI - 'Napoli non avra' un aumento dei siti di trasferenza'. Lo ha detto il sindaco Luigi de Magistris parlando della situazione dei rifiuti in citta' e spiegando che la raccolta e' ripresa nella notte e andra' avanti anche domani. 'I rifiuti delle strade - continua il primo cittadino - vengono portati ad Acerra, Caivano e in parte nei centri di raccolta che l'Asia aveva gia', ma non erano partiti'. 'Se tutto va come deve andare, Napoli sara' pulita entro martedi', ha concluso De Magistris.

Tunisia: niente basi a Nato contro Libia

(ANSA) - TUNISI - Le autorita' militari tunisine hanno affermato che non sara' concesso alla Francia di installare una sua base nel territorio del Paese per offrire alla Nato un punto di partenza per un attacco di terra contro le forze libiche di Muammar Gheddafi. ''Il suolo tunisino - ha detto il colonnello Mokhtar Ben Nasr - non servira' come punto di partenza per un attacco terrestre contro la Libia''.

Usa tiene 11 iraniani nelle sue prigioni senza alcuna prova


Usa tiene 11 iraniani nelle sue prigioni senza alcuna prova
TEHERAN - Hassan Qashqavi, vice ministro degli esteri iraniano oggi parlando in un’intervista rilasciata all’IRNA ha denunciato il governo Usa di aver rapito e tenuto nelle sue prigioni circa 60 cittadini iraniani 11 dei quali per motivi politici e senza una minima di prova. Egli ha poi sottolineato che tra i prigionieri iraniani negli Stati Uniti ci sono Amir Hossein Ardebili, estradato negli Stati Uniti da parte della Georgia, e Shahrazàd Mir-Qolikhan, arrestati entrambi con accuse false. Una corte distrettuale di Wilmington ha consegnato un mandato di arresto di cinque anni a Ardebili il quale è basato sulla rivendicazione del procuratore che lo aveva dichiarato colpevole per il contrabbando di armi. Shahrazàd, cittadina iraniana residente negli Usa è stata arrestata a Florida nel dicembre 2007 dopo essere stata costrettaa tornare negli Stati Uniti da una vacanza a Cipro. Il suo ex marito, Mahmoud Seif, aveva presumibilmente cercato di esportare binoccoli in Iran da Austria. Tuttavia, lei è stata arrestato e condannata successivamente a cinque anni di carcere da un tribunale federale della Florida, in assenza del marito. Qashqavi riferendosi poi al caso dell'ex ambasciatore iraniano in Giordania Nosratollah Tajiki, ha detto che lui è stato agli arresti domiciliari nel Regno Unito per un presunto coinvolgimento in alcuni contratti nucleari che a loro dire avrebbero violato le sanzioni statunitensi contro l’Iran. Secondo Qashqavi, nel corso di questi ultimi anni circa 778 cittadini iraniani sono stati liberati dalle 25 prigioni nei diversi paesi del mondo e trasferiti in Iran.

Italia: oggi a Milano manifestazione pro-palestinese contro occupazione israeliana


Italia: oggi a Milano manifestazione pro-palestinese contro occupazione israeliana
MILANO - È prevista per le 15 di oggi 18 giugno una grande manifestazione nazionale che si terrà a Milano per protestare contro l’occupazione israeliana e contro l’indifferenza del governo italiano nei confronti dei crimini commessi da Israele ai danni della popolazione palestinese. Nel cuore di Milano, in piazza Duomo, si terrà dal 12 al 23 giugno la kermesse "Israele che non ti aspetti". Una kermesse, apparentemente, sul turismo e la tecnologia israeliane promossa direttamente da Tel Aviv in accordo con gli enti locali lombardi per promuovere i cosiddetti “scambi scientifici e culturali tra Tel Aviv e Milano", ma, in realtà, una campagna di propaganda sionista. Una campagna tesa a rafforzare ed estendere i legami economici e a legittimare sempre più l'esistenza del regime sionista israeliano e, contemporaneamente, negare definitivamente il diritto all'esistenza stessa ai palestinesi a cui, dalla violenta cacciata dalla Palestina nel 48-49, si negano quotidianamente i diritti fondamentali al lavoro, a una casa, alla salute, alla cultura fino alla prigione a cielo aperta quale è Gaza, dal 2006 sotto embargo totale e un assedio fatto di vessazioni fino all'operazione di Israele "Piombo fuso" del 2009 con l'uso di armi illegali come il fosforo bianco che hanno portato a morti atroci, compresi 322 bambini.
Le manifestazioni in solidarietà e contro la feroce aggressione di Gaza da parte di Israele che si conclusero proprio nella stessa piazza Duomo, criminalizzate perchè le migliaia di musulmani osarono pregare in quella piazza, oggi, invece, viene concessa per la kermesse israeliana, dimenticando la pulizia etnica che quotidianamente il popolo palestinese subisce.

A Napoli corsa contro il tempo per rimuovere la spazzatura


Gli operatori dell'Asia lavorano 24 ore su 24, a terra circa 2mila tonnellate di rifiuti. In città miasmi, topi e blatte.

Napoli, 18 giu. (TMNews) - A Napoli corsa contro il tempo per togliere i rifiuti dalle strade. Il personale dell'Asia, la società che si occupa della raccolta dell'immondizia, sta effettuando tre turni di lavoro quotidiani, garantendo una copertura di 24 ore su 24. Nonostante gli sforzi e l'apertura di tre siti di trasferenza, su disposizione del presidente della provincia di Napoli Luigi Cesaro, a terra nel solo capoluogo campano ci sono poco meno di 2mila tonnellate.

Spazzatura che, con il caldo, fermenta generando non solo miasmi, ma anche il proliferare di insetti, blatte e topi. Situazione critica sia nelle periferie come Pianura, dove sia ieri che questa notte centinaia di sconosciuti hanno rovesciato cassonetti in strada bloccando il traffico, ma anche in centro.

Disagi nella zona della cosiddetta "city", a due passi da Palazzo San Giacomo, sede del Comune, nelle stradine dei Quartieri Spagnoli e nel quartiere Montecalvario. Nel pomeriggio di ieri, nel corso della notte e in mattinata, diversi i raid ad opera degli abitanti esasperati dai cumuli e dai cattivi odori. Non va meglio in altre zone della città come via Foria, piazza Cavour, via Marina e le arterie che conducono alla zona collinare.

Se pensate che la Guerra Fredda sia finita vent’anni fa…


Da tempo sono in corso le trattative tra Sati Uniti e Russia per includere quest'ultima nel futuro sistema di difesa antimissile europeo. Un'ipotesi che solo due decenni fa sarebbe parsa fantascientifica. Ma in realtà le parti sono molto lontane tra loro e lo stallo politico che ne consegue contrasta con l'idea che la contrapposizione dei blocchi sia solo un ricordo del passato.
Durante il recente G8 tenutosi a Deauville, il presidente russo Dmitry Medvedev ha espresso la sua insoddisfazione per come i negoziati stanno procedendo, affermando senza giri di parole che le parti stanno solo perdendo tempo. Mosca vorrebbe avere il controllo parziale del sistema, ma Washington è restia ad accordarglielo.
Ma ciò che Medvedev trova frustrante non è solo la riluttanza degli Usa ad accettare le proposte avanzate dal Cremlino, quanto la vaghezza della Casa Bianca nel fornire garanzie che il nascente sistema di difesa missilistica non sarà rivolto contro la Russia. Garanzie che il presidente russo lamenta di non aver mai ricevuto.
La sensazione di accerchiamento temuta da Mosca è stata rafforzata dall'incontro tra Obama e il suo omologo polacco Bronislaw Komorowski a Varsavia lo scorso 28 maggio, ultima tappa del tour europeo de presidente Usa. L'inquilino della Casa Bianca ha sottolineato l'importanza di una collaborazione con la Russia nel nuovo sistema di difesa, ma ha anche ribadito la volontà di affidarne il controllo esclusivo alla Nato. Una circostanza che Mosca considera quasi una perdita della propria sovranità.
"Invito tutti a pensare in quale mondo vorremmo vivere. In questo caso, sarà un mondo con più lanciatori di missili nucleari. Lo abbiamo già vissuto. Non voglio che l'Europa torni ad esserlo", ha detto Medvedev.
Così le parti hanno convenuto di proseguire le consultazioni per cercare una soluzione reciprocamente accettabile, formula di rito per (non) dire che un accordo è tutt'altro che vicino.
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Luca Barbareschi: “Mai chiesto favori alla P4″


“Bisognani è solo un amico”: così il popolare attore e politico risponde alle “insinuazioni” su alcune “spinte” ricevute
‘Leggo stupito quanto e’ stato riportato dai giornali negli articoli secondo la quale avrei chiesto a Bisignani di diventare Direttore Artistico del Teatro Stabile di Roma. Tra me ed il signor Luigi Bisignani, pur essendoci un rapporto amichevole, non c’e’ stato niente che mi potesse indurre a chiedere un suo interessamento nei miei confronti per la nomina a Direttore Artistico. Nel nostro incontro ci siamo limitati a commentare come fossero lenti i tempi per una nomina cosi’ delicata’. Lo afferma Luca Barbareschi, deputato del Gruppo Misto.
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Processo a Berlusconi: Attanasio, "Mai dati 600 mila dollari a Mills"


Processo a Berlusconi: Attanasio, 'Mai dati 600 mila dollari a Mills'

Sconfessata la versione difensiva del premier

MILANO - Ancora una sconfitta, dal punto di vista giudiziario, per SIlvio Berlusconi: la sua tesi difensiva, portata avanti dall'inizio del processo Mills, è stata sconfessata in Tribunale per l'ennesima volta.
Udienza che come sempre ha avuto i suoi guai procedurali. L'avvocato difensore del premier, il deputato Pdl Nicolò Ghedini, ha chiesto che l'esame di Diego Attanasio - teste chiave per accusa e difesa - avvenisse nelle forme dell'articolo 210 del Codice di Procedura Penale cioè come imputato di un reato connesso, per una condanna di primo grado che Attanasio - imprenditore napoletano - ha ricevuto dal Tribunale di Salerno. Ma il Tribunale, dopo un'ora di Camera di Consiglio, ha rigettato la richiesta. La differenza non è poca: come teste ex articolo 210, Attanasio avrebbe potuto non rispondere alle domande; invece ha dovuto rispondere a tutto con la consapevolezza che una dichiarazione falsa poteva aprire un processo per falsa testimonianza.
Durante l'esame testimoniale, l'imprenditore campano ha negato di aver versato 600 mila dolari a Mills o che l'avvocato inglese si sia tenuto questi soldi, per qualunque motivo. Questo è il punto focale del processo: secondo l'accusa, i soldi sono stati dati a Mills da Berlusconi, tramite il suo manager - ora defunto - Bernasconi, come affermato dall'avvocato inglese in una lettera inviata al suo comercialista, che ha dato il via all'indagine; secondo la difesa e secondo una versione data da Mills ai giudici italiani (ma mai supportata da prove), quei soldi provenivano dal teste odierno. Versione sentita da Attanasio sia nel processo Mills che in questo. Ma in realtà tutto questo fa solo parte dell'ostruzionismo difensivo fatto dai legali, dato che la verità processuale è stata accertata nel processo a carico di Mills.
Ora la prossima udienza è stata fissata il 19 settembre, deludendo le richieste del Pm Fabio De Pasquale di finire la parte testimoniale entro la fine di luglio.
Silvio Berlusconi era in aula oggi, ma non c'erano i suoi sostenitori radunati fuori dal Tribunale. Ha assistito all'intera udienza, ma senza andare alla ricerca dei giornalisti, come ha sempre fatto. Segno che è molto pensieroso.

Vendola a Bersani: no a dialogo con Lega e Tremonti, parte peggiore del centrodestra


Roma, 18 giu. (Adnkronos) - "Tremonti e la Lega nord non sono state due anomalie del centrodestra. Sono l'architrave del centrodestra e la Lega è la parte peggiore del centrodestra".
Il presidente di Sinistra Ecologia e Libertà boccia senza appello la linea-Bersani, favorevole al dialogo che il Pd intende costruire con il ministro dell'Economia e con il partito di Umberto Bossi, per superare Berlusconi e il berlusconismo. "La Lega - ha insistito il leader di Sel a margine della direzione nazionale del partito che si sta svolgendo a Roma - è il partito che ha sdoganato la cultura razzista e xenofoba. Per me non c'è alcuna possibilità di interlocuzione e spero che non ci sia anche da parte delle altre forze dell'opposizione. Con gli avversari bisogna discutere e trovare le convergenze sul terreno delle regole ma poi nel gioco politico noi siamo parte antagonista. Con questo centrodestra - ha sottolineato il leader di Sel - è difficile immaginare qualunque terreno di scambio possibile".
Mettendo quindi a fuoco, nel corso della direzione nazionale di Sel, il rapporto con il Pd, Vendola ha chiarito di non aver "proposto il partito unico". Le amministrative, il risultato dei referendum con il protagonismo di tanti soggetti inediti per la politica, testimoniano che "siamo precipitati in un mondo totalmente nuovo e che quindi il tema del partito nuovo è una questione aperta. Gli attrezzi da lavoro che abbiamo utilizzato finora, rischiano di essere inadeguati e dobbiamo tutti essere pronti a metterci in discussione".
Il risultato referendario lo ha dimostrato. Il superamento del quorum è stato ottenuto grazie ai "movimenti della società, ai giovani, alle donne, alle associazioni o alla mobilitazione del mondo cattolico attraverso le parrocchie. Tutti sono scesi in campo per difendere i beni comuni come l'acqua, l'ambiente, la giustizia. Credo che questa sia una ricchezza, una moltitudine di protagonisti che deve aiutarci a riflettere che la politica non si esaurisce nei partiti, che fuori dai partiti c'è tanta buona politica di cui abbiamo tutti bisogno per mettere insieme le forze del cambiamento. Il centrosinista - ha concluso Vendola - deve allearsi con il popolo dei referendum, non con Bossi".
E lo strumento indicato da Vendola sono ancora una volta le primarie che "non servono solo a scegliere il leader: dico a Bersani che siamo tutti impegnati a combattere il leaderismo. Ma non si può fare una gara tra leader a chi è più antileadersitico. Il leaderismo si combatte allargando la platea degli attori che decidono, si combattono con la democrazia".

Berlusconi in aula al processo Mills. Attanasio: ''Mai dati quei 600mila dollari''


Milano, 18 giu. (Adnkronos/Ign) - Silvio Berlusconi si è presentato questa mattina davanti ai giudici del processo milanese sul caso Mills, dove risponde di corruzione.
Fuori dal Palazzo di giustizia di Milano nessun fan, né contestatore del presidente del Consiglio, ma solo una schiera di giornalisti e fotografi. L'ultima volta che il premier si era presentato al tribunale meneghino era il 16 maggio scorso sempre per la vicenda Mills, quando in città si votava per il primo turno delle amministrative.
Il Cavaliere non ha rilasciato alcuna dichiarazione, né quando è arrivato né al termine dell'udienza. Berlusconi non ha voluto parlare con i giornalisti. Seduto al fianco dei suoi avvocati ha seguito le varie fasi in aula senza dire una parola. Il premier ha assistito per circa quattro ore all'udienza in cui c'è stata la testimonianza dell'armatore napoletano Diego Attanasio e poi è andato via senza fare dichiarazioni.
L'armatore Attanasio, testimone-chiave oggi al processo, in aula ha negato con decisione che la somma di denaro al centro del procedimento venga dal suo patrimonio. "Non ho mai regalato 600mila dollari a David Mills, né avrei avuto motivo per farlo" ha detto Attanasio. Per di più Mills "non mi ha mai detto di essersi trattenuto dai miei conti 600mila dollari".
Per l'accusa, è noto, Silvio Berlusconi si assicurò una testimonianza compiacente di David Mills compensandolo appunto con 600mila dollari. Per la difesa del premier quella somma rintracciata dalla magistratura milanese proveniva in realtà dal patrimonio che Attanasio aveva dato in gestione a Mills. Tra il 1997 e il 2000, infatti, Mills gestì qualcosa come 10 milioni di dollari dell'armatore.
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Berlusconi-in-aula-al-processo-Mills-Attanasio-Mai-dati-quei-600mila-dollari_312145539378.html

Pdl: Giovanardi a Berlusconi, se si va avanti cosi', ce ne andiamo dal partito

Roma, 18 giu. - (Adnkronos) - "Se si continua ad andare avanti cosi', noi siamo pronti ad andare via dal partito". Lo dice Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, tra i leader democristiani del Pdl, nel suo intervento all'assemblea nazionale di tutti i Democratici cristiani del Pdl in corso al Palazzo della Cooperazione di via Torino a Roma.

Afghanistan: ordigno contro convoglio Nato nell'Est, 4 guardie morte

Kabul, 18 giu. - (Adnkronos/Aki) - L'esplosione di due mine piazzate sul ciglio di una strada nell'Afghanistan orientale e' costata la vita a quattro guardie che scortavano un convoglio della Nato e il ferimento di altre quattro. I due ordigni sono esplosio questa mattina nella provincia di Ghanzi, come ha spiegato Mohammed Hussain, capo della polizia della provincia.

PROCESSO MILLS: DIFESA BERLUSCONI, CONSIDERARE ATTANASIO TESTE-IMPUTATO

(ASCA) - Milano, 18 giu - Sentire l'armatore napoletano Diego Attanasio non come un testimone semplice, ma in qualita' di teste-imputato in un procedimento connesso. E' questa la richiesta che i difensori di Silvio Berlusconi hanno avanzato in aula ai giudici della decima sezione penale del tribunale di Milano durante l'udienza del processo Mills, che vede il premier sul banco degli imputati per l'ipotesi di corruzione in atti giudiziari. In particolare, gli avvocati-deputati Niccolo' Ghedini e Piero Longo hanno sollevato di fronte al tribunale tutta una serie di questioni capaci, a loro giudizio, di dimostrare che vi siano elementi comuni, anche sul piano dei conti bancari, tra il processo che vede Attanasio imputato dal tribunale di Salerno per presunta corruzione e il procedimento sul caso Mills. ''La difesa - ha spiegato l'avvocato Niccolo Ghedini in aula - ha interesse che Attanasio non venga sentito come testimone ma come co-imputato in un procedimento connesso''. Contro la richiesta della difesa si e' schierato il rappresentante della pubblica accusa, il pm Fabio De Pasquale. Il collegio di giudici presieduto da Francesca Vitale si e' ritirato in camera di consiglio. Il verdetto arrivera' tra qualche decina di minuti. Se il tribunale dovesse accogliere la richiesta dei legali del premier e considerare Attanasio come teste imputato in procedimento connesso, l'armatore napoletano potrebbe avvalersi della facolta' di non rispondere, cosa che non gli sarebbe invece permesso se fosse invece considerato come testimone semplice.

LIBIA: NYT, SU INTERVENTO USA OBAMA RESPINSE PARERI AVVOCATI PENTAGONO

(ASCA-AFP) - Washington, 18 giu - Nel decidere se intervenire o meno in Libia senza l'autorizzazione del Congresso, il presidenteBarack Obama ha respinto i pareri degli avvocati del Pentagono e del ministero della Giustizia. Lo rivela il New York Times, citando funzionari Usa. Secondo il quotidiano americano, il consigliere generale del Pentagono Jeh C. Johnson, e Caroline D.Krass, la responsabile dell'ufficio legale del dipartimento Giustizia, avevano detto alla Casa Bianca che le operazioni militari equivalevano a ''ostilita'''. Nei giorni scorsi un gruppo ''bipartisan'' di parlamentari statunitensi ha presentato una causa contro il presidente Obama, sostenendo che le operazioni militari americane in Libia sono ''illegali'' perche' non hanno ottenuto l'approvazione del Congresso. La citazione e' firmata dal democratico Dennis Kucinich e da altri nove membri della Camera, fra cui diversi repubblicani, ed e' stata depositata presso un tribunale federale di Washington.

Così la P4 voleva attaccare la Boccassini

Quella vecchia storia della rissa del figlio per attaccare sui giornali il Pm di Milano.

Luigi Bisignani, agli arresti, e la sua rete di contatti. E’ la P4, il teorema che i pubblici ministeri di Napoli stanno mettendo in piedi per tentare di spiegare il giro di informazioni filtrate, sussurri a mezza bocca, piccole spinte per promuovere questo o quell’altro esponente politico gradito alla cricca di turno. E’ il sistema dei ricatti di stato gestito da Bisignani e Papa, che aveva voce in capitolo su tutte le nomine importanti all’interno della Pubblica Amministrazione. E Bisignani, “uomo di relazioni”, gestiva questo scambio, questo flusso di notizie interessanti per qualcuno e distruttive per qualcun altro.

CONTRO LA BOCCASSINI – Le cronache di oggi, su tutti i giornali, parlano del coinvolgimento nei verbali della P4 di alcuni esponenti del governo Berlusconi, soprattutto di tre ministri, donne: la Prestigiacomo, la Carfagna e la Gelmini. C’è poi un’altra donna che è finita nella rete, una rete che però, in quella sede, fungeva più da trappola che da altro. Parliamo di Ilda Boccassini e di quella vecchia storia della rissa del figlio, per la quale il giovane finì sotto processo – per essere poi prosciolto.

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http://www.giornalettismo.com/archives/130055/cosi-la-p4-voleva-attaccare-la-boccassini/

Prestigiacomo, Carfagna e Gelmini: le ministre al telefono con la P4

Nella rete di Bisignani anche le tre componenti dell’esecutivo, nonché Daniela Santanché.

Luigi Bisignani, l’uomo di relazioni, l’uomo della rete informativa che per i Pm di Napoli è P4, è associazione a delinquere finalizzata alla rivelazione del segreto istruttorio. Chi sa è più forte, in posizione migliore, più abile e più pericoloso di chi non sa. E il Bisignani, ora agli arresti, sapeva molto. Metteva bocca: “Il mio parere è sempre ascoltato”, diceva di sé.

MINISTRE – Da molti, ed importanti, esponenti politici. Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera tira in ballo ben tre nomi di rilievo, apparsi dal nulla sui verbali dell’inchiesta napoletana. Siamo alle prese con tre ministre dell’attuale esecutivo: tutte e tre, chi più chi meno, avrebbero intrecciato contatti e interessi proprio con Bisignani, per motivazioni ogni volta differenti.

Ci sono i contatti con il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo che è stata intercettata mentre era nell’ufficio dell’uomo d’affari e proprio su questo è stata ascoltata nei mesi scorsi dalla Procura di Napoli. Non è l’unica. Ci sono anche quelli con la titolare dell’Istruzione Mariastella Gelmini, che Bisignani lo avrebbe consultato frequentemente, come lei stessa avrebbe confermato quando i pubblici ministeri le hanno chiesto di chiarire la natura di alcune conversazioni.
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Riecco la Casta: “I rimborsi ai partiti? Salgono del 1000%!”

I conti della Pubblica Amministrazione sembrano impazziti. I rimborsi elettorali ai partiti crescono a dismisura. Intanto le agenzie di rating ci declassano.

E due: dopo Standard & Poor’s, anche Moody’s declassa l’Italia e il suo debito pubblico. Outlook, il che sarebbe a dire, le prospettive del nostro paese sul versante economico, non sono allegre, anzi, tutt’altro: e che cosa impariamo, leggendo il Corriere della Sera di oggi? Che la nostra classe politica non sembra imparare mai il senso della misura. Sergio Rizzo sul giornale di Via Solferino rispolvera l’antica polemica che diede il via al fenomeno editoriale-popolare della “Casta“: i costi della politica. E si finisce per capire che la macchina dello Stato, della Burocrazia, e del Parlamento, ma più che altro del Governo, è ormai in maniera permanente del tutto fuori controllo.

RIALZI STRATOSFERICI – Siamo alle spese pazze, e ai rialzi del tutto ingiustificati dei rimborsi elettorali dei partiti – quelli che una volta si chiamavano finanziamenti pubblici alla politica, poi abrogati per referendum e rientrati dalla finestra come per magia.

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Rifiuti: Napoli, proteste e roghi

(ANSA) - NAPOLI - Si fa sempre piu' tangibile l'insofferenza dei cittadini di Napoli contro l'emergenza rifiuti. Nella notte, a Pianura, quartiere periferico di Napoli, circa duecento persone sono scese in strada per sparpagliare l'immondizia e ribaltare i cassonetti, impedendo la circolazione delle automobili. Sul posto le forze dell'ordine e intorno alle 3,45 la situazione e' tornata alla normalita' con la rimozione della spazzatura e il ripristino della viabilita'. Analoga protesta anche nel centro storico.

Trasporti: soppresso treno a Bologna

(ANSA) - BOLOGNA - Disagi e proteste di 250 passeggeri rimasti a terra perche' il treno delle 0:45 da Bologna a Parma e' stato soppresso per mancanza del personale viaggiante. Secondo un testimone sul posto, alcuni funzionari della stazione hanno messo a disposizione dei passeggeri solo un pullman, suggerendo agli altri rimasti a terra di prendere un taxi.

Caso Mills, al via il processo a Milano. Berlusconi in aula davanti ai giudici

Milano, 18 giu. (Adnkronos/Ign) - Silvio Berlusconi si è presentato davanti ai giudici del processo milanese sul caso Mills, dove risponde di corruzione.
Fuori dal tribunale di Milano non c'è nessun fan, né contestatore del presidente del Consiglio, ma solo una schiera di giornalisti e fotografi.

Oggi è prevista la testimonianza dell'armatore Diego Attanasio, citato dal pm Fabio De Pasquale, nell'ambito dell'inchiesta. L'ultima volta che il premier si era presentato al tribunale meneghino era il 16 maggio scorso sempre per la vicenda Mills, quando in città si votava per il primo turno delle amministrative.

Rai: Pardi (Idv), rinunciare a 'Report' e' fare favore a comitati di affari

Roma, 18. giu. - (Adnkronos) - "Non c'e' limite al peggio: rinunciare a 'Report', punta di diamante del giornalismo d'inchiesta italiano, significa eliminare dalla Rai una trasmissione al servizio esclusivo dei cittadini per rendere un favore ai comitati di affari economici e politici. Cosi' il servizio pubblico rischia di diventare pericolosamente privato, e questo e' del tutto inaccettabile". Lo afferma il senatore Pancho Pardi, Capogruppo dell'Italia dei Valori in Commissione di Vigilanza.

Libia: Obama ignoro' alcuni pareri autorevoli su autorizzazione Congresso

Washington, 18 giu. - (Adnkronos) - Barack Obama decise di ignorare il parere di due dei giuristi piu' autorevoli della sua amministrazione, gli esperti del dipartimento della Giustizia e della Difesa, rispettivamente Caroline Krass e Jeh Johnson, quando decise di proseguire la campagna aerea in Libia oltre 60 giorni dal suo inizio senza chiedere l'autorizzazione del Congresso.

FIOM: BENIGNI, L'ITALIA S'E' DESTA VOI SIETE L'ITALIA MIGLIORE

(AGI) - Bologna, 18 giu. - "L'Italia s'e' desta!". Cosi' Roberto Benigni ha esordito sul palco di Bologna per la festa della Fiom, accanto a Michele Santoro. "Proprio qui si doveva fare la festa, a villa Angeletti?" ha scherzato Benigni, riferendosi al segretario Uil. "Voi siete l'Italia migliore, cari lavoratori", ha detto al folto pubblico accorso allo spettacolo, "glissando" a suo modo su Brunetta e la sua polemica con i precari: "Meglio non parlare di Brunetta, sarebbe come sparare sulla crocetta rossa". Poi battute sulla Rai ("ci sono persone che vogliono far perdere la propria squadra") e elogi al lavoro, citando Rimbaud ("giu' il cappello, questi sono i veri uomini") e alla Fiom, "il piu' bel sindacato degli ultimi 110 anni". Il lavoro, ha detto il premio Oscar, "e' un diritto che nessuno ci puo' togliere, e' una cosa sacra, e ogni legge che attenti al lavoro e' un sacrilegio.
Amare il proprio lavoro e' la vera e concreta felicita' che esiste sulla terra".

Ciancimino, spunta un nuovo pizzino Sospetti su organi istituzionali

Le frasi riportate nel biglietto del '93 tirerebbero in ballo il capitano dei carabinieri Giuseppe De Donno. E torna in piedi l'ipotesi che Provenzano abbia in qualche modo collaborato all'arresto di Totò Riina

di ALESSANDRA ZINITI

Nel pieno della stagione delle stragi, ai piani alti dei palazzi istituzionali c'era qualcuno che parlava con Massimo Ciancimino e si interessava della situazione giudiziaria di Don Vito, in quel momento detenuto. Il pizzino che sembra confermare quanto dichiarato recentemente da Massimo Ciancimino, in carcere da quasi due mesi per calunnia aggravata e per il rinvenimento di candelotti di esplosivo nel suo giardino, è stato depositato agli atti del processo Mori dal pm Nino Di Matteo insieme ad un migliaio di pagine. Il pizzino, questa volta, sembra autentico. Grafia di Massimo e carta d'epoca, ha stabilito la polizia scientifica. In quell'appunto, rinvenuto solo il 22 aprile scorso in uno sgabuzzino nella disponibilità di Ciancimino finora mai scoperto dalla polizia, Massimo - erano i primi mesi del 1993 - dava al padre indicazioni criptate: "Per papà. Ho visto Giancarlo come da appuntamento: ho posto i tre quesiti ('T', '18 P' e se era possibile prima della Cass. andare a casa). Mi ha detto che fino ad ora non ci sono novità. Restano i vecchi accordi presi con te". E poi ancora: "T non fa niente prima della sentenza P - prosegue - Dichiarazioni dei pentiti (nuovi) su di te non dicono nulla. Le ha lette. Aspetta insediamento del nuovo a Palermo. (E' amico), per sapere notizie dei nuovi assetti. Per quanto riguarda P si preoccupa di interventi esterni e per poterli arginare ha bisogno di parlare con te. Abbiamo stabilito che è il caso che vi incontriate al più presto. Come te lo spiego giorno 12 al colloquio".

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http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/06/17/news/ciancimino_spunta_un_nuovo_pizzino_sospetti_su_organi_istituzionali-17848693/

Finmeccanica e le talpe in procura una rete per proteggere Guaraglini

Così Bisignani mosse Papa dopo la doppia inchiesta di Napoli e Roma sulla società oggetto di indagine

di CARLO BONINI ROMA - Che tipo di informazioni riservate trafficava la rete di Luigi Bisignani? In che occasioni si attivò o venne attivato l'ex pubblico ministero e deputato del Pdl Alfonso Papa? Nell'ordinanza napoletana si rintracciano interferenze significative su inchieste giudiziarie che hanno segnato l'agenda politica dell'ultimo anno. Riferisce l'avvocato Patrizio Della Volpe, uno dei testimoni ascoltati dai pubblici ministeri Francesco Curcio e Henry John Woodcock: "Ricordo che mi venne detto che Papa era particolarmente interessato ai procedimenti penali riguardanti la P3 (Procura di Roma ndr), Guido Bertolaso, il G8 e la "Cricca" (Procure di Firenze e Perugia ndr.), il coordinatore del Pdl Denis Verdini (Procura di Firenzendr)". E' un elenco significativo, che dà la misura del valore che certe notizie avevano o potevano avere al mercato del "ricatto". Cui va aggiunta una vicenda - anche questa giudiziaria e politica - che come quelle elencate da Della Volpe ha messo a rumore per mesi Palazzo Chigi e di cui i pubblici ministeri napoletani afferrano un bandolo. L'affaire Finmeccanica. Esattamente un anno fa, maggio 2010, due inchieste - una della Procura di Roma, l'altra della Procura di Napoli - stringono contemporaneamente sulla holding a partecipazione pubblica. A Roma, il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo lavora alla vicenda "Digint" e all'ipotesi di fondi neri creati dal gruppo.
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