domenica 3 febbraio 2008

Unione Brancaleone

Berlusconi viaggia come un treno verso le urne. Correrà con tutti gli alleati, inclusi Mastella e Dini, poi abolirà le intercettazioni e la libertà di stampa
L'eterno ritorno di Silvio Berlusconi, candidato per la quinta volta a Palazzo Chigi a 71 anni suonati, ricorda i film horror sui morti viventi. Ma prendersela col destino cinico e baro, o col solo Mastella, o con gli eterni secondi Fini e Casini che tre mesi fa annunciavano sfracelli e ora son già rientrati all'ovile, sarebbe comico. A novembre il Cavaliere era un uomo politicamente defunto. Bossi flirtava con la sinistra in cambio di uno straccio di 'federalismo', An e Udc picconavano la Cdl e parlavano financo di conflitto d'interessi, i Fini Boys schifavano "gli amici del mafioso Vittorio Mangano" e riscoprivano antiche affinità con Paolo Borsellino. Lo statista di Milanello, detronizzato dai partner, in picchiata nei sondaggi, fallite una dozzina di 'spallate' al governo, tentava di intercettare l''antipolitica' inventandosi un Avatar al femminile, Michela Vittoria Brambilla, fondando partiti dai nomi cangianti sul predellino di una Mercedes e millantando 10 milioni di baionette nei gazebo semideserti delle finte primarie. Un caso umano. A quel punto entrò in scena Walter Veltroni, legittimato da tre milioni di voti veri. Anziché incunearsi nelle divisioni del centrodestra, dialogando con Fini, Casini e Bossi su un unico tavolo che comprendesse legge elettorale, conflitto d'interessi e tv, scelse il Cavaliere come interlocutore privilegiato e lo riportò sul trono, isolandone gli alleati in fuga. Sordina al conflitto d'interessi e al problema tv, dialogo su una riforma elettorale e addirittura costituzionale che consentisse ai due partiti maggiori di scrollarsi di dosso gli alleati. Chi non ricorda gli amorosi sensi tra i due "grandi riformatori" nonché "padri della Terza Repubblica",le telefonate quotidiane tra Gianni Letta e Goffredo Bettini, gli entusiasmi dei dalemiani vedovi inconsolabili della Bicamerale e le serenate di Cicchitto&Bondi sotto il Campidoglio? Giuliano Ferrara coniava la figura del 'CaW' (mezzo Cav. e mezzo Walter), Veltroni rilasciava mega-interviste al 'Foglio' e il Pd invitava il consigliori berlusconiano a presenziare alla riunione del comitato Valori. Invano Prodi e i suoi mettevano in guardia dalla pluricollaudata inaffidabilità del Cavaliere, rassicuravano gli alleati su un ritorno al Mattarellum e insistevano sul conflitto d'interessi per tener insieme l'Unione Brancaleone.
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Berlusconi conferma: andra'da Marini

ANSA) - ROMA, 3 FEB - Berlusconi conferma che sara' domani a Roma per incontrare alle 12 il presidente incaricato Franco Marini con la delegazione di Forza Italia. Lo dice in una nota lo stesso Berlusconi che esprime un ringraziamento a tutti coloro che hanno voluto partecipare al suo lutto. I funerali della mamma, Rosa Bossi Berlusconi, si terranno in forma strettamente familiare e privata nella giornata di martedi'.

Revocato l'obbligo di dimora a Sandra Lonardo

Napoli, 3 feb. (Adnkronos) - Il pm della Procura di Napoli Francesco Curcio "ha revocato l'obbligo di dimora per il presidente del Consiglio regionale della Campania". Lo ha reso noto il portavoce di Sandra Lonardo Mastella, Alberto Borrelli."Adesso il presidente Sandra Lonardo - ha detto Borrelli - è una donna libera a tutti gli effetti e domani finalmente potrà ritornare in Consiglio regionale".

Venezuela: Chavez, "Guai agli Usa se ci attaccano"

CARACAS - Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, ha avvertito: "Siamo in stato d'allerta". Secondo Chavez, infatti, ci sarebbe una congiura ordita dalla Colombia, in accordo con gli Stati Uniti, per attaccare il Paese. "Se dovessero aggredirci - ha ammonito il presidente - se ne pentirebbero per 100 anni. Gli Usa hanno trame imperialiste, attuate con l'aiuto della Colombia con cui hanno i migliori rapporti". (Agr)

Medio Oriente: chiuso il confine tra Egitto e Striscia di Gaza

GAZA CITY - E' stato chiuso il confine tra l'Egitto e la Striscia di Gaza. Lo hanno deciso le autorita' egiziane per motivi di sicurezza. Da dieci giorni il passaggio era libero e cosi' migliaia di palestinesi hanno potuto passare la frontiera per comprare cibo e beni di necessita'. (Agr)

Roma: arrestati 2 pregiudicati legati alla camorra

ROMA - Arrestati a Civitavecchia due pluripregiudicati napoletani, legati alla camorra. L'accusa per i due e' detenzione di armi, munizioni e riciclaggio. I finanzieri hanno perquisito un furgone sull'Autostrada del Sole e, trovando quattro passamontagna, si sono insospettiti e dopo poco sono arrivati agli arresti. Trovate anche armi, che ora saranno analizzate. (Agr) http://www.corriere.it/ultima_ora/detail.jsp?id={83902FF3-2CE8-4CE3-8755-0394BD55E89F}

Ciad, trasferiti 400 cittadini stranieri

Ucciso il Capo di stato maggiore Lasciano la capitale anche 21 italiani. Il presidente Deby rifiuta l'offerta francese di lasciare il Paese NAIROBI – Furiosi combattimenti da questa mattina all'alba a N’Djamena. A difesa del presidente Idriss Deby Itno, asserragliato nella sua residenza, sono intervenuti anche gli elicotteri che hanno bombardato le posizioni dei ribelli, cannoneggiate dall'artiglieria lealista. Il contrattacco dei governativi ha bloccato l'avanzata dei guerriglieri che ieri mattina erano entrati nella capitale, conquistandola quasi tutta. Il palazzo presidenziale è circondato dai carri armati e da ingenti forze governative della guardia personale di Deby, l'unico corpo ben addestrato ed equipaggiato del Paese. Obbiettivo della controffensiva è ricacciare gli insorti fuori dalla città. La Francia si è offerta di scortare il presidente fuori dal Paese, ma lui, ha spiegato il Quai d’Orsay, ha rifiutato. La controffensiva governativa è partita ieri pomeriggio ed è ripresa questa mattina. Furiosi combattimenti si segnalano in tutta la città. Una colonna ribelle è stata bloccata mentre tentava di assaltare la sede della radio nazionale. Comunque la situazione è ancora assai confusa.«I combattimenti sono cominciati sabato mattina alle sette – ha raccontato ieri sera al telefono un italiano che vive a N'Djamena -. I rombi dei cannoni si sentivano in lontananza, poi pian pian si sono avvicinati. I ribelli a bordo di camionette, dotate di un cannoncino o una mitragliatrice pesante, hanno superato l’hotel Kempinski, alla periferia della capitale e senza trovare resistenza si sono attestati nei pressi del palazzo presidenziale». Alla fine della mattinata sembrava che gli insorti avessero vinto e che Deby fosse scappato. Invece c’è stata una feroce controffensiva delle truppe lealiste. I cannoni dei carri armati si sono messi a sparare, provocando, probabilmente, gravi danni ai palazzi attorno alla presidenza. «Si sentivano le sparatorie che andavano e venivano, si avvicinavano e si allontanavano – ha raccontato il testimone italiano ieri sera -. Ora che è calato il buio tutto è calmo e tranquillo». Stamattina all’alba la battaglia è ricominciata furibonda.Secondo fonti diplomatiche i ribelli, dai mille ai millecinquecento uomini, che si riconoscono per la divisa verde scura e una fascia bianca attorno alla fronte, si sono sparpagliati nelle vie della capitale: «Si saranno cambiati d’abito, mescolati e confusi con la popolazione che in alcune zone li ha accolti con grande giubilo», è stato il commento.Sicuramente i governativi controllano il quartiere della presidenza e del parlamento e quello che si affaccia sul fiume Chary, confine naturale con il Camerun. Un corridoio che per Deby è anche una via di fuga. Comunque non c'è una linea di fronte precisa. Proprio per questo nessuno mette il naso fuori di casa.In Ciad stazionano 1500 soldati francesi, inquadrati dal 1986 nel dispositivo Eparvier (Sparviero), che hanno preso posizione a difesa degli alberghi e della loro ambasciata. A tarda notte sono arrivati almeno tre aerei militari per portare in salvo circa 400 stranieri (tra loro 21 italiani) che hanno chiesto di lasciare il Ciad: «Non è stata un'evacuazione. È partito solo chi l'ha chiesto. I parà francesi sono andati a prendere a casa con un blindato quelli che volevano imbarcarsi». Gli aerei hanno portato i passeggeri a Libreville, in Gabon dove c’è una base francese. L'Onu, invece ha dato ordine al suo personale di evacuare al più presto. Gran parte dei funzionari è stata già trasferita in Camerun, al di là del fiume Chary. Continua ... http://www.corriere.it/esteri/08_febbraio_03/ciad_capo_stato_maggiore_stranieri_52587d64-d236-11dc-98b2-0003ba99c667.shtml

E Silvio diventa il «grande sopravvissuto»

Il financial times: «Grazie alla scienza sembra più giovane»
Berlusconi sulla stampa anglosassone: «Torna in un sistema che non dà scelte agli elettori»
ROMA — Quasi sorpresa di dover tornare sui suoi passi, la stampa americana e britannica torna a dare risalto a Silvio Berlusconi. «È un uomo che fa notizia. Considerato che prima o poi in Italia ci saranno elezioni e concorrerà, occuparsene sarà inevitabile», osserva Ian Fisher, giornalista del New York Times che lavora a Roma da tre e anni e mezzo. Fisher ieri ha firmato, con la sua collega Elisabetta Povoledo, un articolo imperniato su questo interrogativo: «Con la caduta di Romano Prodi, gli italiani sono pronti per un'altra dose di Berlusconi?». Ripreso in prima pagina dall'Herald Tribune, il servizio è uscito mentre il corrispondente da Roma del britannico Financial Times, Guy Dinmore, sotto una vignetta con il Cavaliere ipotizzava quasi una risposta a quella domanda. Il titolo del suo articolo era: «Il grande sopravvissuto d'Italia». Sottotitolo: «Il colosso dei media ed ex primo ministro sfida i suoi necrologi politici». Nel testo, la constatazione che «la scienza moderna» ha portato Berlusconi, 71 anni, «a sembrare perfino più giovane e con più capelli rispetto al 2006, quando perse contro Romano Prodi per soli 24 mila voti». Ce n'è da rallegrarsene relativamente, per il fondatore di Forza Italia. Perché se nelle prime puntate della sua storia governativa, nel 1994 e nel 2001, la stampa straniera si soffermava soprattutto sul conflitto di interessi tra le sue attività pubbliche e private, adesso l'attenzione si concentra sulla sua longevità politica, inquadrata nella cornice di un'Italia restia a rinnovare la propria classe politica. «Quasi 14 anni dopo il suo primo, breve mandato come primo ministro la macchina ben finanziata di Berlusconi mostra i segni del logorio. Ha un pacemaker impiantato dopo che è svenuto in pubblico nel 2006. I suoi capelli tinti e più forti, la chirurgia plastica, il suo trucco stranamente rossastro (...), tutto questo continua a rimanere parte della ricorrente risata nazionale sotto i baffi», ha sostenuto il New York Times. Titolo: «La lunga ombra di Berlusconi porta il gelo sulla politica italiana ». Per il quotidiano americano, ormai Berlusconi non è tanto una «promettente novità». È l'esser rimasto alla guida del centrodestra che lo rende nel sistema politico «la sola scelta quando cade un governo impopolare di centrosinistra come quello di Prodi». Prospettive? «Probabilmente affronterà il popolare sindaco di Roma Walter Veltroni, esperto di media e quasi 20 anni più giovane», ha aggiunto il Nyt. Riportando che Emilio Giannelli, il vignettista, sospira: «Siamo stati a disegnare Berlusconi per 18 anni, e ne siamo stanchi». Commento del quotidiano: «Molti italiani sanno che la questione principale non è tanto Berlusconi, ma lo stesso sistema elettorale italiano, un sistema che offre poche scelte agli elettori». Dice Fisher, a voce: «Abbiamo chiesto un'intervista Berlusconi da giorni. Finora nessuna risposta». Nel frattempo, Dinmore sul Financial Times ha messo in dubbio che i sondaggi sulla vittoria del Cavaliere siano «robusti» e ha fatto notare che gli alleati con i quali cercherà voti erano stati da lui giudicati «ectoplasmi », poi si sono riallineati sia Gianfranco Fini («era furioso per il modo in cui un canale tv di Berlusconi aveva trattato la sua partner più giovane») sia Pier Ferdinando Casini. Maurizio Caprara

Rifiuti: oltre 50 roghi spazzatura

(ANSA) - NAPOLI, 3 FEB - Oltre cinquanta roghi di spazzatura sono stati registrati nella notte tra Napoli e provincia. Ancora superlavoro per i vigili del fuoco chiamati a intervenire per spegnere incendi di immondizia che, anche da un mese, sono abbandonati nelle strade del Napoletano; di nuovo in difficolta' Napoli dopo che nei giorni scorsi erano state azzerate le giacenze di spazzatura in strada.

Lavoro, un capo come Gesù? lo vuole un impiegato su tre

Milano, 3 feb. (Adnkronos) - Le qualità del capo ideale? Carisma, capacità di motivazione, fiducia nel team. E un mix di umiltà e fermezza, unite a una certa visione del futuro. Un po' come Gesù, insomma, che secondo un terzo degli impiegati italiani, è il modello ideale di capo anche sul lavoro. Meglio di condottieri, leader politici e militari, che, da John Fitzgerald Kennedy a Napoleone, da Giulio Cesare a Garibaldi, cedono il passo nella top ten dei leader storici. Al secondo posto il profeta della non violenza Gandhi, che batte il rivoluzionario Che Guevara. E' quanto emerge da un'indagine condotta da Accor Services, società che si occupa di soluzioni innovative per coniugare benessere e produttività in azienda (dai famosi Ticket Restaurant ai Compliments fino al maggiordomo in ufficio) nell'ambito di un'iniziativa chiamata ''Il segreto del successo'', che ha coinvolto oltre 20.000 dipendenti italiani, maschi e femmine, appartenenti a settori aziendali differenti, per eleggere il capo ideale. A sorpresa, Gesù ha letteralmente sbaragliato gli avversari, raccogliendo ben il 35% delle preferenze (in pratica una su tre) e distaccando notevolmente il secondo posto di Gandhi, fermo al 22,2%, e il terzo di Che Guevara (9,1%). Insomma tre diversi tipi di rivoluzionari guidano la classifica dei leader più amati. Insomma, anche in ufficio Gesù è senza dubbio il capo ideale. Curiosamente, nella classifica stilata da Accor Services non figura nessun guru dell'economia o del mondo delle imprese, e scarseggiano anche i leader politici veri e propri. Non solo: il ruolo di capo, ancora oggi sembra essere appannaggio maschile, tanto è vero che ben 7 tra i 10 dei nomi più votati appartengono a uomini, mentre solo tre sono le donne. Ma quali sono gli altri leader ideali? Al quarto posto di questa particolare top ten c'è Giulio Cesare, decisamente distante dai primi tre col 5,8% di preferenze, che supera di un soffio la prima donna in classifica che, guarda caso, è proprio la sua contemporanea Cleopatra (al quinto posto col 5%) di pochissimo davanti a J.F. Kennedy (4,9%) al sesto posto. Il presidente americano è il primo e unico politico a comparire tra i primi 10. Napoleone si accontenta del settimo posto (4,4%), Giovanna d'Arco, seconda donna in classifica, dell'ottavo (3,2%) e il generale Giuseppe Garibaldi del nono (3%). Sotto la soglia di sbarramento la terza donna più votata: si tratta della regina Elisabetta I (1,5%), favorita forse dalle fattezze cinematografiche di Kate Blanchett.

TV: DI PIETRO, AGCOM CONDANNA CHI FA IL PROPRIO DOVERE

Roma, 3 feb. (Adnkronos) - "Con un'autorita' per le comunicazioni che prende una decisione di questo genere nei confronti di una trasmissione soltanto perche' racconta i fatti, si ha la certezza che lo scopo non sia quello di dare pari opportunita', ma sia quello di impedire che i cittadini conoscano i fatti". Il ministro delle Infrastrutture e leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, critica sul suo blog l'operato dell'Agcom in merito al richiamo alla trasmissione 'Annozero'.

Lele Mora condannato per evasione fiscale, dovrà pagare 5,6 mln

Roma, 3 feb. - (Adnkronos) - Un viaggio Cuba-Milano per 'el pibe de oro' Diego Armando Maradona, un concerto 'fantasma' di Zucchero Fornaciari all'Avana, ville in affitto, aerei e barche a noleggio. Erano tanti, e alcuni molto originali, i modi in cui Lele Mora (nella foto) ha tentato di evadere il fisco. Ma l'agente delle star, già coinvolto in 'vallettopoli', è stato 'beccato' e quindi dovrà pagare 5,6 milioni di euro. La società di Mora, la L.M. Management, è caduta nella rete dell'Agenzia delle entrate di Treviglio, che aveva rilevato delle irregolarità per gli anni 2003 e 2004. La sentenza, emessa dalla Commissione tributaria provinciale di Bergamo, ha dato ragione agli uffici fiscali secondo cui, tra evasioni e sanzioni, l'agente dei vip dovrà pagare 2,7 milioni per il primo anno e 2,9 milioni per il secondo anno. Un concerto di Zucchero a Cuba (poi annullato) è stato lo spunto per presentare delle spese in deduzione, per viaggi fatti da persone che però, secondo i controllori del fisco, non avevano nessun rapporto commerciale con la società. Ci sono poi dei piccoli ''regali'', confessati dallo stesso legale della L.M. Management, come un biglietto aereo per Maradona, oppure una ''crociera-regalia'' per due persone.In alcuni casi sono fantasiosi i tentativi di evasione, come ad esempio le spese portate in deduzione per l'affitto di una casa in Sardegna, oppure per la manutenzione di una villa a Porto Cervo. Stravagante anche lo sgravio fiscale presentato per il costo di ormeggio di una barca.Purtroppo anche i costosi pranzi, per un totale di 233.000 euro, sono caduti sotto la tagliola dei controlli. E' stata infatti ritenuta illegittima la 'manovra' fiscale effettuata sulle spese da ristorante visto che non erano stati registrati i beneficiari dei prelibati banchetti. Molto costosi anche i fiori che Mora ha cercato di portare in deduzione, che insieme a orologi, vestiti e soggiorni in albergo sono arrivati a totalizzare la somma di 535.000 euro circa. Tra le spese che l'agente delle star voleva recuperare ci sono anche noleggi di imbarcazioni, di autovetture, di aerei, l'acquisto di pacchetti ore volo, per un totale di circa 645.000 euro.
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Trapani: Craxi, Stiamo Facendo Il Possibile Per Rilascio Peschereccio

Palermo, 2 feb. - (Adnkronos) - ''Si sta facendo il possibile per sollecitare il rilascio del natante italiano sequestrato dalle autorita' libiche. Penso ad una soluzione rapida della questione e i nuovi buoni rapporti spero possano agevolare il rilascio''. Lo ha detto Vittorio Craxi, sottosegretario agli Affari esteri, in merito alla vicenda del sequestro del motopesca di Mazara del Vallo (Trapani), sequestrato dalla autorita' libiche, perche' considerato in acqua di competenza territoriale della Libia.

Contro i perditempo arriva la sigaretta-sprint

L’obiettivo: limitare le lunghe pause sul lavoro dei fumatori
TORINODice il saggio: quando un problema non ha soluzione, l’unica cosa da fare è cambiarne i termini. Così ha fatto il gigante del tabacco Altria (Philip Morris) per affrontare con vigore e forza immaginativa la montante campagna mondiale contro il fumo. La risposta è arrivata su due piani. Il primo è l’innovazione di prodotto: il gruppo ha messo in vendita in via esplorativa in Turchia, ma presto lo farò nel resto del pianeta, una sigaretta molto più corta di quelle normali ma con dentro la stessa quantità di nicotina, di catrame e (quindi) anche di gusto, che si fuma in meno tempo. Tutto per venire incontro ai «poveri» fumatori costretti a uscire spesso dall’ufficio dal ristorante; potranno soddisfare la loro libidine con pochissime inalazioni potenziate. La seconda risposta ai problemi del colosso del tabacco è sul piano societario. La holding Altria si divide in due: una nuova Altria con sede in Virginia (non più a New York) continuerà a controllare solo le attività negli Stati Uniti, mentre tutto il resto (cioè l'80% del gruppo) finirà sotto il cappello della compagnia Philip Morris International con sede a Losanna (in Svizzera). A che scopo? I più maligni dicono che questa mossa serve a mettere al riparo le attività internazionali di Altra/Pm dalle richieste di risarcimenti miliardari per i danni da fumo che ormai affliggono la branca americana. Il quartier generale di Losanna, contattato telefonicamente, respinge ogni illazione: «In qualunque luogo dove operiamo siamo soggetti alle leggi locali, non solo, ma siamo a favore dello sviluppo di norme a tutela della salute, dei minori e così via. Avere di fronte una legislazione chiara ci aiuta a sviluppare un ambiente d’affari più tranquillo e prevedibile». Confermate invece le innovazioni di prodotto. Ecco i dettagli. La sigaretta sprint è la nuova Marlboro Intense, lunga 7,2 centimetri; i produttori valutano che si possa fumare in 6 o 7 boccate anziché in 8 o 10. Ma siamo sicuri che non possa infliggere più danni alla salute inalare la stessa quantità di nicotina e di catrame in meno tempo, con più stress per cuore e polmoni? Il quesito lascia perplesso il professor Claudio Terzano, docente di Malattie dell’apparato respiratorio alla Sapienza di Roma: «Non credo che ci sia questo rischio. Ma chi è dipendente dalla nicotina potrebbe rimanere psicologicamente insoddisfatto da una sigaretta più corta, ed essere indotto a fumarne in numero maggiore». Non è una condanna, solo una prima impressione a caldo; bisognerà vedere i dati di ricerca. La Marlboro Intense non è l’unico asso nella manica della Philip Morris International. In Svizzera e in Australia, e presto ovunque nel mondo, anziché uscire da un luogo «proibito» per fumare in fretta una sigaretta è possibile inalare nicotina e catrame tramite un apparecchietto a pila, battezzato Heatbar, che riscalda il tabacco senza propriamente bruciarlo; il fumo che si sviluppa è solo il 10% di una sigaretta tradizionale. L’apparecchietto, che si può comprare o affittare al bar o al ristorante, era già stato messo sul mercato in una forma analoga negli anni Novanta ma con poco riscontro; la Pm ritiene che ora avrà molto più successo perché nel frattempo le zone «no smoke» si sono parecchio estese e con loro anche l’utilità della Heatbar. Al di fuori di Nord America-Europa-Australia la Altria/Pm non ha problemi: il suo mercato è in espansione soprattutto in Oriente (la Cina è la nuova terra di conquista) e per di più vengono richiesti tabacchi sempre più forti, al contrario dei Paesi sviluppati.