giovedì 17 febbraio 2011

Emorragia Fli, lascia anche Rosso

Roma, 17 feb. (Adnkronos) - Dopo Giuseppe Menardi, anche Roberto Rosso lascia Fli e torna nel Pdl. Il deputato piemontese, dato in bilico in questi giorni, scioglie le riserve dopo un incontro con il premier Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli. L'annuncio arriva con un comunicato del Pdl: ''Nel corso dell'incontro - si legge - si è convintamente preso atto della decisione di tornare nelle fila del Pdl da parte di Rosso, che entrerà nella direzione regionale del partito, già convocata per domani alle 14, e che ricoprirà nuovi ruoli di responsabilità nell'ambito dell'attività politica nella provincia di Vercelli''.

In procinto di lasciare il gruppo di Futuro e libertà anche il senatore Franco Pontone. La decisione, a quanto si apprende da fonti della maggioranza, è presa. L'ex amministratore di An, da tempo in 'sofferenza' in Fli, non solo sta per formalizzare il suo addio al gruppo nel giro di poche ore, anche se gli è stato chiesto un rinvio di qualche giorno, ma avrebbe deciso di tornare al gruppo del Popolo della libertà.

La sopravvivenza del gruppo è così sempre più a rischio. E se anche la notizia di un incontro tra il presidente della commissione Finanze Mario Baldassarri e Gianfranco Fini rappresenta già qualcosa rispetto all'assenza di comunicazioni post-Assemblea costituente, l'esito del colloquio non sembra aver schiarito le idee a chi non sa se sentirsi lasciato a se stesso o tenuto ad adeguarsi a una linea che pare essere decisa una volta per tutte.

Nel 'transatlantico' del palazzo peraltro quasi deserto dopo una seduta dedicata a un'interrogazione sui licei musicali, chi ha parlato con Baldassarri riferisce di un incontro con il presidente della Camera in cui Fini avrebbe manifestato la determinazione totale a proseguire lungo la strada intrapresa: quello che dovevo dire l'ho detto a Milano, sarebbe stato il succo del discorso. La linea è questa e non cambia. Quanto alle nomine, il presidente avrebbe fatto capire che il tira e molla e le beghe tra i possibili numeri 2 del partito erano arrivati a un livello non più tollerabile.
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Iraq: in centinaia manifestano nel sud contro il governo

Baghdad, 17 feb. - (Adnkronos/Aki) - Centinaia di iracheni hanno manifestato nelle province dell'Iraq meridionale contro l'alto tasso di disoccupazione e le carenze nel settore dei servizi. Decine di dimostranti, riferisce l'agenzia di stampa 'Xinhua', hanno sfilato per le strade della cittadina di al-Nassir, nella provincia di Dhi-Qar, dove si trova Nassiriya. I dimostranti hanno lanciato pietre e sassi contro la sede del municipio, che poi hanno dato alle fiamme. Nei disordini sono rimaste ferite sette persone, tra le quali un agente di polizia. Intanto nella cittadina e' stato imposto il coprifuoco e diverse persone sono state arrestate.

Bindi for president? L'idea di Nichi Vendola lascia il Pd 'freddo' 'Entusiasmo popolare'

D'accordo Latorre e Vittoria Franco, cauti per il momento Bersani e D'Alema, critico Fioroni. E l'ex presidente del consiglio Prodi: "Io non partecipo al totopotere".
Nichi Vendola, 52 anni, e Rosy Bindi, 59 anni (foto Ansa, Tonino Di Marco)
Nichi Vendola, 52 anni, e Rosy Bindi, 59 anni (foto Ansa, Tonino Di Marco)

VENDOLA: ENTUSIASMO POPOLARE - "C’è un entusiamo popolare straordinario", insiste oggi il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, a margine del passaggio di consegne relativo alla presidenza della Fiera del Levante di Bari, rispondendo a una domanda circa l’accoglimento piuttosto freddo che si è registrato nel Pd.

"Stamattina mi hanno detto che in una trasmissione della Rai -ha aggiunto- pare che ci fosse il riverbero di un entusiasmo popolare nei confronti di questa proposta. Vediamo: io l’ho fatta, mi pare coerente con il presupposto che bisogna affrontare la crisi democratica. La affrontiamo con una personalità politica di spicco che possa aiutarci a traghettare il paese verso la normalità".

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http://qn.quotidiano.net/politica/2011/02/17/460581-bindi_president.shtml

Iran/Italia: Lamberto Dini a Boroujerdì, costruttivo il ruolo dell’Iran per la pace nella regione

Iran/Italia: Lamberto Dini a Boroujerdì, costruttivo il ruolo dell’Iran per la pace nella regione
ROMA – Il presidente della commissione Esteri del Senato italiano Lamberto Dini ha definito costruttivo il ruolo svolto dall’Iran nella stabilizzazione della regione del Medioriente. Secondo l’IRIB, Dini lo ha detto ieri durante l’incontro con il suo pari iraniano Alaeddin Boroujerdì che in questi giorni è in visita in Italia a capo di una delegazione parlamentare. Durante il colloquio tenutosi nella sede dell’ambasciata iraniana a Roma, Dini ha parlato della grande civiltà e cultura dell’Iran ed ha definito l’Iran un paese “pacifico” che si batte per la stabilità nella sua regione. Boroujerdì che in Italia sarà ospite del Senato e incontrerà anche alcuni ministri italiani tra cui Frattini, ha spiegato che l’incontro con Dini è stato molto positivo per l’esame di alcuni temi particolari di interesse comune.

Armi nucleari: 200 bombe Usa in Europa, almeno 60 in Italia ma i media ‘dello stivale’ non ne parlano

Armi nucleari: 200 bombe Usa in Europa, almeno 60 in Italia ma i media ‘dello stivale’ non ne parlano

ROMA – Chissà perchè ma l’ultimo bollettino pubblicato dalla società degli scienziati nucleari statunitensi, che dice che in Italia ci sono almeno 60 bombe atomiche Usa, non fa notizia in Italia. Le nostre disperate ricerche nei media italiani non hanno dato infatti alcun esito. Ad ogni modo l’importante resoconto pubblicato mercoledì 16 negli Stati Uniti spiega che sono complessivamente 200 le bombe atomiche gli Usa mantengono in Europa. Nel documento, riferisce l’IRIB, si legge che in Olanda, Belgio e Germania ci sono tra le 10 e le 20 bombe. In Italia e Turchia le bombe sarebbero tra le 60 e le 70. La questione è che i governi di Germania e Olanda non vogliono più nemmeno una bomba sul loro territorio e ciò potrebbe significare l’aumento delle bombe assegnate all’Italia.

Scuola, tornano gli ispettori: daranno le pagelle a istituti e insegnanti

Ma la pianta organica resta quella del 2009: 300 persone.

di Alessandra Migliozzi

ROMA - Il ministro Gelmini mette in campo la riforma del sistema di valutazione della scuola: nelle pieghe del milleproroghe approvato ieri al Senato ci sono due commi, inseriti in corsa nel maxi emendamento del governo, che mettono mano alla questione, affidando al corpo degli ispettori il compito di dare le ‘pagelle’ a istituti e insegnanti. A novembre il ministro aveva lanciato due progetti sperimentali per giudicare scuole e prof: le adesioni sono arrivate a rilento nelle città campione. Così, mentre quei progetti sono ancora in partenza, Gelmini procede in parallelo, per via normativa, dotandosi di strumenti e mezzi per poter rafforzare il processo valutativo. Con il Pd che, però, parla di “colpo di mano”.
Nel milleproroghe ci sono novità in vista per gli ispettori: entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto il Miur dovrà emanare un regolamento per riorganizzarne le funzioni “secondo parametri che ne assicurino l’autonomia e l’indipendenza, finalizzata alla valutazione esterna della scuola, da effettuare periodicamente secondo modalità e protocolli standard definiti dallo stesso regolamento”. In pratica, come si specifica in un altro punto del decreto, agli ispettori spetterà il compito di “valutare le scuole e i dirigenti scolastici” secondo “quanto previsto dal decreto legislativo 27 ottobre 2009 numero 150”. Ovvero secondo la riforma Brunetta, che, però, in un incontro recente con i sindacati, era stata messa da parte per il momento nella scuola.
La rivoluzione dell’ispettorato comunque parte zoppa: la pianta organica resta quella del 2009 (poco più di 300 persone in tutta Italia su 10mila scuole e oltre 700mila docenti) e non sono previsti nuovi oneri per lo Stato, dunque, niente assunzioni. Attualmente si sta svolgendo un concorso per 150 posti, ma il corpo degli ispettori, nel frattempo, è stato indebolito da molti pensionamenti e queste figure spesso reggono anche uffici amministrativi scoperti. Senza nuove risorse sarà difficile mettere in campo la valutazione del sistema scolastico e conciliarla con le funzioni di controllo già assegnate agli ispettori. Il ministro, comunque, li vuole come terza gamba del nuovo sistema di valutazione. Le altre due, come spiega il milleproroghe, saranno l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa, che avrà compiti di “formazione in servizio del personale della scuola e di ricerca didattica”, e l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione, l’Invalsi, che dovrà continuare a predisporre le prove di valutazione degli apprendimenti degli alunni. Il nuovo sistema a tre gambe sarà definito con un apposito regolamento sempre entro 60 giorni.
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Ocse: la crescita sta rallentando Italia ultima in classifica nel G7

Nel 4° trimestre 2010 il Pil dell'area Ocse ha segnato +0,4%, l'Italia +0,1%.

Gli Usa sono gli unici ad accelerare.

ROMA - Rallenta la crescita economica dei Paesi Ocse nel quarto trimestre del 2010: il Pil dell'area ha messo a segno un rialzo dello 0,4% contro il +0,6% del trimestre precedente. Dai dati comunicati dalla stesa Ocse risulta che in Italia la crescita rallenta allo 0,1% rispetto allo 0,3% del terzo trimestre 2010, in Germania allo 0,4% dopo il +0,7% del trimestre precedente e in Francia resta stabile allo 0,3%. Subisce una contrazione la crescita economica in Giappone (-0,3%) e in Gran Bretagna (-0,5%). Accelera quella degli Stati Uniti: +0,8% rispetto a +0,6% del terzo trimestre. Nell'Eurozona la crescita è stata pari allo 0,2% (0,5% nel terzo trimestre).
Rispetto allo stesso periodo del 2009, la crescita nel quarto trimestre nell'area Ocse si attesta al 2,7% (+3,2% nel terzo trimestre). Nel G7, la crescita più alta è quella registrata in Germania (+4%) e la più bassa in Italia (+1,3%). Per l'intero 2010 la crescita del Pil nell'area Ocse è stata pari al 2,9% (+3,5% nel 2009).

Vigili di MIlano: in tre (per ora) facevano sparire le multe incassandone un terzo

Ieri mattina tre vigili urbani di Milano, due agenti e un commissario aggiunto, sono stati buttati giù dal letto all'alba e si sono visti recapitare avvisi di garanzia per reati che variano dalla corruzione all'abuso d'ufficio, dalla truffa al falso ideologico.
Dopo una perquisizione nelle loro case e uffici, sono stati sequestrati computer, qualche cd e qualche agenda, chiavette usb e, almeno in un caso, anche soldi in contanti per quattromila euro.
Tra i reati anche abuso d'ufficio perché il commissario aggiunto avrebbe evitato a un amico del collega il pagamento di un verbale di oltre 4mila euro rimediato per avere esposto abusivamente una pubblicità non autorizzata dal Comune. Per gli altri due vigili, invece, il quadro è più intricato. Dietro compenso di denaro - l'accusa ritiene il 30% del valore del verbale che i privati avrebbero dovuto pagare alle casse di Milano - avrebbero inserito fuori termine nel sistema informatico dei vigili decine e decine di ricorsi degli amici che poi si sarebbero in qualche modo smarriti nel dedalo dell'iter burocratico fino ad evaporare completamente.
Un altro trucco per non far pagare il divieto di sosta, era inserire nella pratica un finto pass per invalidi e una finta dichiarazione (firmata col nome di un invalido vero) che certificasse un accompagnamento nel luogo della contravvenzione.
L'inchiesta potrebbe essere solo a una prima fase e non si esclude possa coinvolgere altri vigili.

U.E. - Farmaci. Europarlamento vota la tracciabilita'

Via libera del Parlamento europeo a una nuova direttiva Ue che impone norme piu' severe contro i medicinali contraffatti e introduce un quadro normativo comune per le farmacie online. Sono previsti anche una serie di dispositivi di sicurezza e tracciabilita', nonche' sanzioni per i contraffattori. La nuova legislazione e' passata con 569 voti a favore, 12 contrari e 7 astensioni.
"Proteggere la sicurezza del paziente e' l'obiettivo principale di questa direttiva", ha dichiarato il relatore del provvedimento davanti all'Aula, l'eurodeputata portoghese Marisa Matias, spiegando che "l'assenza di una legge quadro incoraggia la contraffazione, un crimine organizzato" in un contresto in cui "abbiamo assistito a una crescita smisurata di questa attivita' criminale, con un incremento dal 2005 del 400% dei sequestri di farmaci contraffatti".
La nuova legislazione Ue introduce norme di sicurezza sulle confezioni dei farmaci, per garantire l'autenticita' e l'identificazione delle singole confezioni, nonche' per verificare se l'imballaggio esterno sia stato manomesso. Queste regole si applicano a tutti i medicinali soggetti a prescrizione e, in caso di rischi, anche a quelli che non necessitano della ricetta medica. Inoltre gli Stati membri dovranno creare un meccanismo per impedire che medicinali pericolosi, falsificati e con difetti di qualita', raggiungano il paziente.
Una parte della nuova legislazione Ue riguarda anche la vendita di farmaci via Internet, uno dei canali principali di immissione sul mercato usati dalla contraffazione. In particolare, negli Stati membri in cui sono consentite, le farmacie online dovranno ottenere un'autorizzazione speciale per poter operare, mentre i siti dovranno dotarsi di un logo comune, riconoscibile in tutta l'Ue per aiutare il pubblico a individuare le farmacie autorizzate. Inoltre, tutte le farmacie online autorizzate saranno collegate a un sito centrale nazionale in ogni Paese, a loro volta collegati a un sito Ue.
Sono inoltre introdotte sanzioni in caso di violazione della direttiva Ue, che "non devono essere inferiori a quelle applicabili alle violazioni del diritto nazionale, equiparabili per natura e importanza", si legge nel testo approvato dall'Aula di Strasburgo.
La legislazione che ha ricevuto l'ok del Parlamento europeo e' frutto di un'intesa trovata con il Consiglio Ue, che dovra' ora dare la sua approvazione formale. Una volta giunta anche questa, gli stati membri avranno 24 mesi di tempo per apportare modifiche alla loro legislazione nazionale in modo da allinearla a quella di Bruxelles.

U.E. - L'Iniziativa europea dei cittadini diventa legge

"Oggi ci avviciniamo alla realizzazione dello spirito del Trattato di Lisbona: un'Unione europea che sia, per i cittadini, partecipata, inclusiva e trasparente.
Grazie all'iniziativa europea dei cittadini, la società civile potrà avviare confronti veramente europei sul modo in cui l'UE può migliorare la loro vita quotidiana.
È sufficiente un milione di firme, lo 0,2 per cento dei nostri cittadini, per sollecitare la Commissione ad agire su materie che li riguardano direttamente. L'iniziativa dà voce ai cittadini: è lo strumento giuridico per creare un ulteriore legame diretto tra i cittadini e le istituzioni dell'Unione, colmando il divario che li separa. Si tratta di un esercizio di democrazia su scala paneuropea che non ha precedenti.
Con la nostra firma, oggi, l'Iniziativa europea dei cittadini diventa legge. Spero di firmare tra breve anche il primo atto legislativo che scaturirà dall'esplicita richiesta di un milione, e forse più, di europei ".
Informazione di base
Nel corso della cerimonia di firma, il Presidente Jerzy Buzek ha ringraziato in particolare modo le Presidenze belghe ed ungheresi del Consiglio, la Commissione europea, i Presidenti delle Commissioni Affari costituzionali (AFCO) e Petizioni (PETI), Carlo Casini ed Erminia Mazzoni, i quattro relatori - Alain Lamassoure, Zita Gurmai, Diana Wallis e Gerald Hafner, così come molti altri Membri coinvolti in qualità di "relatori ombra".
L'Iniziativa europea dei cittadini consentirà ai cittadini dell'Unione europea di chiedere alla Commissione di presentare una proposta legislativa qualora vengano raccolte almeno un milione di firme provenienti da un numero significativo di Stati membri, a condizione che l'iniziativa proposta ricada in una delle aree di competenza dell'Unione europea e sia in linea con i valori dell'Unione.
Il requisito del "numero significativo" di Stati membri è definito come almeno un quarto dei membri dell'Unione europea. Il numero minimo richiesto di firme provenienti da ciascuno Stato corrisponde al numero dei Membri del Parlamento europeo eletti in ogni Stato membro moltiplicato per 750.

La Minetti ammette ai pm rapporti sessuali con Berlusconi

La Minetti ammette ai pm rapporti sessuali con Berlusconi

Per settimane abbiamo dubitato. Ci siamo divisi, addolorati, scandalizzati della ferocia di Ilda di la rossa. Ma come, il nostro premier si sputtanò andando a puttane (parafrasando Zucconi)? Non è possibile. Lui non ha mai pagato. Figuriamoci.

E poi. Così buono, generoso. Soccorritore di fragili fanciulle in difficoltà. Non scherziamo! E’ una persecuzione.

Ma poi di verbale in verbale, di intercettazione in intercettazione, di intervista in intervista, la pura immagine del premier cavaliere solitario, roba da figurine della Panini, ha cominciato a mostrare crepe. E che crepe.

E da giorni è sempre più evidente che la linea di difesa del premier va a contrastare con quella di altri imputati, in particolare con quella della Minetti. E oggi un’ulteriore conferma.

Inoltre, sempre come riporta “La Stampa”, la ragazza avrebbe sottolineato: “Ho avuto una relazione col Presidente del Consiglio e quindi ho avuto anche rapporti sessuali”. Mentre, per quanto riguarda il denaro, la Minetti avrebbe chiarito che tale circostanza era indipendente dal rapporto con Berlusconi. Sulla marocchina Ruby, invece, avrebbe precisato di non averla mai frequentata, “al di fuori delle due o tre volte che l’ho vista ad Arcore”.

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http://www.agoravox.it/Che-sorpresa-La-Minetti-ammette-ai.html

Ecco il rinvio a giudizio di B. di Giovanna Trinchella

Ventisette pagine, incluse le note. Per spiegare i reati del presidente del Consiglio: prostituzione minorile e concussione. E dimostrare che la competenza non è del tribunale dei ministri. Ecco il decreto integrale

Scrive il Gip nel decreto che il reato più grave, quello di concussione, sarebbe stato commesso per nascondere «fatti suscettibili di arrecare nocumento alla sua immagine di uomo pubblico»: cioè «i reiterati episodi di prostituzione verificatisi nella sua dimora privata di Arcore».
Per questo, Silvio Berlusconi ha telefonato in questura la notte del 27 maggio 2010, «ottenendo per sé un indebito vantaggio». Di qui la concussione: il Cavaliere infatti ha telefonato al capo di gabinetto della questura di Milano, Pietro Ostuni, riferendogli che Ruby «gli era stata segnalata come nipote di Mubarak e sollecitandolo ad accelerare le procedure del suo rilascio, aggiungendo che il consigliere regionale Nicole Minetti si sarebbe fatto carico del suo affido e quindi inducendo il dotttor Ostuni a dare disposizioni alla dottoressa Iafrate (funzionaria della questura) affinché la citata minore venisse affidata a Nicole Minetti, sottraendola al controllo e alla vigilanza delle autorità preposta alla tutela dei minori, in contrasto con le disposizioni al riguardo impartite dal Pm».
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http://espresso.repubblica.it/dettaglio/ecco-il-rinvio-a-giudizio-di-b/2144865

Dalla Consulta avviso a Berlusconi "Sul conflitto di poteri decide la Cassazione"

Dalla Corte costituzionale trapela che in caso il Parlamento decida di sollevare la questione della competenza un pronunciamento di inammissibilità sarebbe pressoché scontato. Aumenta la freddezza del Vaticano, niente faccia a faccia tra premier e Bertone

ROMA - Per il momento è solo un'indiscrezione rilanciata dall'Ansa, ma se confermata avrebbe ripercussioni enormi sui futuri rapporti di forza tra Berlusconi e la magistratura di Milano nell'ambito del braccio di ferro sull'inchiesta Ruby. Stando a quanto spiegato all'agenzia da una qualificata fonte della Corte costituzionale, la possibilità di sollevare il conflitto tra poteri dello Stato davanti alla di Consulta e ottenere così il trasferimento del processo dal Tribunale di Milano a quello dei ministri per la difesa del premier rischia di rivelarsi un'arma spuntata.
"Secondo quanto previsto dall'articolo 37, secondo comma, della legge 87 del 1953", sul funzionamento della Consulta, si fa notare dalla Corte costituzionale, sulle questioni di giurisdizione decide la Cassazione e non la Corte Costituzionale. Un elemento, spiega ancora la stessa fonte all'Ansa, che alla Consulta si auspica "sia tenuto in conto nel caso in cui la Camera o la Presidenza del Consiglio decidano di sollevare il conflitto".
Dal canto suo, la Corte costituzionale ha precisato, riferendosi all'indiscrezione dell'Ansa che la Consulta "si esprime solo tramite i propri atti giurisdizionali o le dichiarazioni ufficiali del suo presidente".
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Appello di Amnesty all'esercito egiziano "Basta con le torture nelle vostre carceri"

Ci sono testimonianze agghiaccianti di detenuti, catturati durante le recenti manifestazione di piazza. Parlano di bastonate, frustate, scariche elettriche. altri sono stati appesi a testa in giù immersa nell'acqua

ROMA - Amnesty International ha sollecitato le forze armate egiziane ad agire per porre fine alla tortura e ai maltrattamenti nei confronti dei detenuti. L'organizzazione per i diritti umani ha raccolto le testimonianze di persone arrestate dai militari, che hanno denunciato di essere state torturate con vari metodi tra cui le frustate e le scariche elettriche. "Le autorità militari egiziane si sono pubblicamente impegnate a creare un clima di libertà e democrazia dopo tanti anni di repressione di Stato - ha dichiarato Malcolm Smart, direttore del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International - ora devono tradurre le parole in fatti immediati, intervenendo per porre fine alle torture che sappiamo essere praticate nei confronti di detenuti in loro custodià" .
Testimonianze agghiaccianti. Detenuti rilasciati recentemente hanno riferito ai ricercatori di Amnesty International presenti in Egitto che i soldati hanno bastonato, frustato e sottoposto ad altre torture i manifestanti per intimorirli e ottenere informazioni sulle proteste in programma.
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L'anti-stress che fa ricrescere i capelli rimedio anticalvizie scoperto per caso

Su Plos One i risultati dello studio di un team dell'Ucla su una molecola che doveva inibire gli effetti della tensione sull'apparato gastrointestinale. Dopo tre mesi di somministrazione alle cavie "calve" era completamente ricresciuta la peluria sul dorso

di ADELE SARNO
ROMA - Dalla cura dello stress potrebbe dipendere anche quella della calvizie. La scoperta è avvenuta per caso. Un gruppo di ricercatori tentava di 'spegnere' l'ormone dello stress e ha trovato l'interruttore per 'accendere' la ricrescita dei capelli nei topi calvi. Secondo lo studio pubblicato dalla rivista Plos One 1, il team di Million Mulugeta, dell'università della California a Los Angeles (Ucla), stava testando su delle cavie gli effetti di una molecola chiamata astressina-B, studiata per limitare gli effetti dello stress sull'apparato gastrointestinale. Mentre il gruppo di ricerca attendeva i risultati dell'esperimento, si è trovato davanti a un fenomeno del tutto inaspettato: la sostanza si è dimostrata miracolosa nel favorire la ricrescita della peluria nei topi.
"I nostri risultati - dice Million Mulugeta, coordinatore dello studio - dimostrano che un trattamento di breve durata con questo composto causa, nel lungo termine, un'incredibile ricrescita dei peli in topi mutanti, cronicamente stressati". Questo, spiega lo studioso, potrebbe aprire la strada a nuovi rimedi contro la caduta dei capelli nell'uomo: modulando i recettori degli ormoni dello stress si potrà contrastare la calvizie legata all'invecchiamento.
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Tunisia, Ben Ali colpito da ictus L'ex presidente in coma. "E' grave"

Un amico di famiglia conferma le indiscrezioni: il dittatore destituito il 14 gennaio dalla sollevazione popolare è da due giorni in gravi condizioni in un ospedale di Gedda, capitale dell'Arabia Saudita. Intanto Tunisi ribattezza la piazza principale con il nome dell'ambulante che diede inizio alla rivolta dandosi fuoco

TUNISI - L'ex presidente tunisino Ben Ali è in coma da due giorni per un ictus in un ospedale della capitale saudita Gedda. Lo ha rivelato un amico di famiglia. Bel Ali, 74 anni, è fuggito dalla Tunisia 1 assieme alla famiglia lo scorso 14 gennaio a seguito della protesta popolare, riparando in Arabia Saudita. Era al potere da 23 anni 2. "E' in coma da due giorni. Ha avuto un ictus e versa in gravi condizioni" ha spiegato la fonte, contattata telefonicamente dall'agenzia Afp in un paese del Golfo.
A Tunisi, nel frattempo, le autorità municipali hanno annunciato che la piazza principale della capitale sarà intitolata a Mohammad Bouazizi, il venditore ambulante di verdure che, dandosi fuoco lo scorso dicembre a Sidi Bouzid, centro a ovest della Tunisia, aveva innescato la protesta popolare che ha portato alla destituzione di Ben Ali. Sotto il vecchio regime, la piazza si chiamava "7 Novembre", per ricordare la data in cui, nel 1987, lo stesso Ben Ali era arrivato al potere. Nell'ottobre del 2009, lo stesso Ben Ali era stato rieletto per il suo quinto mandato presidenziale con il 90 per cento dei consensi, percentuale "preoccupante" persino per Washington, che nel presidente tunisino vedeva la garanzia contro l'ascesa dei movimenti politici a sfondo islamico nel paese.
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Test antidroga obbligatorio anche per medici e infermieri

Il provvedimento, non ancora operativo, sta per essere varato dal Dipartimento. E spunta l'ipotesi di sottoporre ad accertamenti anche gli insegnanti

ROMA - Anche medici, infermieri e ostetriche dovranno sottoporsi ai test anti-droga già previsti per alcune categorie a rischio: il Dipartimento politiche antidroga ha approntato un provvedimento che andrà presto in Conferenza Stato-Regioni per un'intesa. Lo rende noto il capo del Dipartimento, Giovanni Serpelloni, aggiungendo che si sta valutando di inserire anche gli insegnanti. Interessati dal provvedimento saranno medici e personale sanitario a contatto con i pazienti, precisa Serpelloni, quindi non gli amministrativi o alcune tipologie come i medici legali. In pratica, spiega il capo del Dipartimento antidroga che fa capo alla Presidenza del Consiglio, si vuole uniformare l'attuale elenco delle categorie lavorative considerate "a rischio" che devono effettuare periodici controlli sul consumo di alcol con l'elenco delle categorie che già ora - ad esempio piloti di aerei, autisti di mezzi pubblici, lavoratori edili che lavorano a una certa altezza - vengono sottoposte a periodici controlli antidroga. "Ci sarà probabilmente - aggiunge Serpelloni - una differenziazione tra alcune categorie, considerate maggiormente a rischio, i cui lavoratori dovranno essere sottoposti tutti, periodicamente, a controlli antidroga e altre dove invece si sceglierà di intervenire con i test solo per una parte, tipo un 50% di lavoratori. Questo anche per motivi di copertura finanziaria". Gli insegnanti potrebbero rientrare in quest'ultima tipologia di controlli.
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Mondadori compra le frequenze di Radio Padania

Sei nuove stazioni dell’organo del Carroccio acquistate da Segrate La notizia era stata pubblicata ieri da Mf, e oggi ilFatto quotidiano la riprende:

Monradio srl, concessionaria radiofonica del gruppo Mondadori che edita Radio 101, può tranquillamente comprare da Radio Padania Libera sei nuove stazioni di trasmissione, e relative frequenze. In cambio i leghistiriceveranno da Monradio l’antenna di Monte Pascolet, nel bellunese, e una somma imprecisata di denaro: ogni frequenza vale in media 100 mila euro sul mercato, ma tutto sta al libero accordo tra le parti (non soggetto a valutazioni dell’authority).

Qual è il problema? Che in teoria, non si potrebbe.

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http://www.giornalettismo.com/archives/114227/mondadori-compra-le-frequenze-di-radio-padania/

Sgarbi querela Vendola

Il presidente di Selaveva controbattuto ad alcune frasi del critico d’arte ad Otto e Mezzo

Vittorio Sgarbi ha incaricato il suo legale,Giampaolo Cicconi di querelare Vendolaper le dichiarazioni rilasciate da quest’ultimo ad ‘Otto e mezzo’ lesive della reputazione del critico. Eppure lo stesso Sgarbi conVendola era andato giù in modo molto pesante in quella stessa puntata:

PEDOFILO VS ISTERICO – Vendola aveva risposto: “Quando uno che si picca di essere un intellettuale assurge al ruolo del cecchino è difficile replicare”, “lui ha costruito il proprio personaggio sull’isteria e sulla logorrea”. Che Sgarbi sia un po’ troppo permaloso, o guardi solo la pagliuzza del vicino?

BILANCIO ECONOMICO – La spiegazione che fornisce Sgarbi non lo rende un eroe senza macchia e senza paura che difende un principio: “Non ho un interesse specifico a querelare Vendola – spiega -, ma siccome lui ha querelato me per un’altra vicenda, questa azione legale puo’ servire in qualche modo a bilanciare l’eventuale passivo economico”. Capito?