sabato 14 maggio 2011

Ceneri radioattive in depuratori Tokyo

(ANSA) - TOKYO - Una sostanza molto radioattiva e' stata rilevata nelle polveri di inceneritore finite in alcuni impianti di depurazione di Tokyo alla fine di marzo, poco dopo l'inizio della crisi nella centrale nucleare di Fukushima 1. Secondo la stampa, che cita fonti del governo della capitale, in un impianto nel distretto di Koto le ceneri hanno una concentrazione radioattiva fino a 170.000 becquerel/kg. I residui, recuperati dal trattamento di rifiuti inorganici, sono gia' stati riciclati.

Obama autorizza nuove trivellazioni

(ANSA) - NEW YORK - Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha deciso di dare il via libera a nuove trivellazioni nel Golfo del Messico, nell'Atlantico e in Alaska, per rispondere alle crescenti preoccupazioni dell'opposizione repubblicana sull'aumento del prezzo del petrolio e della benzina, a un anno e mezzo dalle presidenziali del novembre 2012. Nel suo discorso radiofonico ed internet del sabato, Obama ha indicato che ''chiedero' al ministero dell'interno di dare ogni anno nuove licenze.

Libia, imam lancia fatwa contro l'Italia per i raid Nato su Brega

(Xinhua)
Tripoli, 14 mag. (Adnkronos/Aki) - E' una vera e propria fatwa contro "Italia, Francia, Gran Bretagna, Qatar e Danimarca" quella lanciata da un imam libico, identificato come Noureddin al-Mijrah, nel corso di una conferenza stampa a Tripoli. Il religioso ha infatti invitato il mondo musulmano a uccidere "1.000 persone per ogni imam" morto ieri in un raid della Nato sulla città di Brega, in Libia. Secondo il portavoce del governo libico, Moussa Ibrahim, sono morti undici imam nel raid.

Ibrahim, citato dal sito web dell'emittente 'al-Jazeera', ha definito l'attacco"un crimine barbaro", precisando che i religioni sono stati uccisi mentre stavano dormendo. Il portavoce ha infine sottolineato che gli imam facevano parte di un gruppo di religiosi giunti a Brega per pregare per la fine del conflitto.

La Nato conferma l'attacco al bunker nella città di Brega, nell'est della Libia, nel quale, secondo il governo del colonnello Gheddafi, sono rimasti uccisi gli undici imam. "Sebbene non possiamo confermare queste affermazioni, deploriamo la perdita di vite innocenti quando essa si verifica", ha dichiarato l'Alleanza, per la quale "l'edificio di Brega era chiaramente identificato come un centro di comando".

Secondo il membro del Comitato dei ricercatori dell'università egiziana di al-Azhar, Abdel Mouti al-Bayoumi, le minacce "non sono una fatwa, ma è propaganda di qualche religioso vicino al regime ". "Se la Nato pensava di bombardare un edificio militare allora si è trattato di un errore", afferma ad Aki-Adnkronos International. "Secondo la sharia la morte per errore prevede un risarcimento in denaro, la deya, pari al valore di quattro chili d'oro", spiega l'esponente di al-Azhar, una delle massime istituzioni islamiche mondiali.
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Libia, la Casa Bianca riconosce il Cnt. Ma solo “per metà”

Libia, la Casa Bianca riconosce il Cnt. Ma solo “per metà”

I ribelli potranno ricevere fino a 150 mln di dollari

TRIPOLI – Il leader libico Muammar Gheddafi rompe nuovamente il silenzio e lo fa a distanza di poche ore dalle dichiarazioni del ministro Frattini, che proprio ieri aveva affermato con quasi certezza che il rais, ferito dai bombardamenti delle scorse notti, quasi sicuramente avrebbe cercato rifugio nel deserto presso gente a lui fidata. A quanto pare non è così. E il nuovo messaggio di Gheddafi sembra arrivare proprio come risposta a chi, come Frattini, credeva che il rais avesse le ore contate. Questa volta il colonnello torna a parlare in un messaggio audio trasmesso dalla tv di Stato, a differenza però delle altre volte in cui era apparso in televisione. E, come a sentirsi quasi sfidato dalle precedenti parole del ministro Frattini, il leader libico ha voluto fare delle precisazioni.
“Mi trovo in un posto in cui non potete raggiungermi”, ha assicurato, e “vi voglio dire che i vostri bombardamenti non mi colpiranno perchè milioni di libici mi portano nei loro cuori”, ha aggiunto il colonnello, rivolgendo un ringraziamento ai leader e capi di stato che si sono informati sulla sua salute dopo l’attacco Nato dei giorni scorsi, definito da lui stesso “un raid vigliacco di crociati”.
Ciò che differenzia questo ultimo messaggio da quelli precedenti è che si tratta di un messaggio audio e non di video in cui Gheddafi mostra il suo viso e il suo corpo. Proprio in riferimento a ciò il ‘New York Times’ ha riferito di aver chiesto alle autorità libiche per quale motivo il colonnello non sia comparso in video come le altre volte. “Perchè attraverso le immagini televisive è più facilmente rintracciabile”, è stata la risposta. Il messaggio audio del leader libico non dissipa i dubbi sulle sue condizioni di salute nè sul luogo in cui si trovi in questo momento. Interrogativi che per il momento restano privi di risposta, nonostante le diverse ipotesi e congetture che al riguardo si stanno facendo. Di sicuro, però, se ci si vuole riferire al contenuto dell’ultimo messaggio, da questo emergerebbe un Gheddafi tutt’altro che ferito e quasi perdente.
AGGIORNAMENTO ALLE ORE 13:05
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Giappone: sisma magnitudo 5.7 a Fukushima, no allarme tsunami

Tokyo, 14 mag. (Adnkronos/Dpa) - Un terremoto di magnitudo 5.7 della scala Richter con epicentro a circa 30 chilometri sotto l'Oceano Pacifico e' stato registrato in Giappone, nella regione di Fukushima colpita dal violento sisma dell'11 marzo scorso. Non e' stata diramata l'allerta tsunami dopo la scossa che secondo rilevazioni Usa e' stata di magnitudo 6.2.

Che classe...politica

Napoli, in fiamme cumuli di rifiuti è allarme sanitario per la diossina

Rifiuti in fiamme a Napoli

NAPOLI - Non accenna a diminuire il fenomeno dei roghi di rifiuti a Napoli. Nella notte sono stati quaranta gli interventi dei vigili del fuoco, concentrati soprattutto nel quartiere Ponticelli e nel centro storico. Le autorità sanitarie hanno più volte lanciato l'allarme diossina a causa delle esalazioni che provengono dai rifiuti dati alle fiamme.

Melania, la telefonata del marito all'amante: «Fidati di me, aspetta la fine»

Salvatore Parolisi

Parolisi e Ludovica intercettati, nuove ombre sul caporale. Lui l'avverte: «Mi raccomando, non parlare in ambienti chiusi».

ASCOLI PICENO - Melania è morta, uccisa a coltellate ormai 26 giorni fa, ma lei non si rassegna: non vuole scomparire dalla scena, non si arrende a questo carosello di telecamere, di dolore e di sospetti. Lei, Ludovica P., la soldatessa di Sabaudia in servizio oggi a Lecce, continua a tempestare di telefonate Salvatore Parolisi, il caporal maggiore che Melania aveva sposato dopo un lunghissimo fidanzamento, l’uomo che ormai da un paio d’anni frequentava convinta di aver trovato l’amore della vita.
Continua a chiamarlo, nonostante Parolisi fin dalla mattina del 1° maggio l’avesse messa sull’avviso: «Chiudi, ti richiamo io da una cabina...». Sono così finite nel fascicolo di quest’inchiesta ancora senza indagati alcune intercettazioni di recenti colloqui fra i due. Ludovica che insiste e Salvatore che ancora una volta l’avverte: «Mi raccomando, non parlare in ambienti chiusi...». Vuole dirle, cioè, di fare bene attenzione a microspie che potrebbero essere state piazzate sulla sua strada. Ma Salvatore fa di più, a Ludovica che non trova pace, a un certo punto chiede un ultimo sforzo: «Fidati di me, aspetta la fine...».
Si tratta di conversazioni captate dai carabinieri sicuramente prima dell’ultimo interrogatorio, brandelli di frasi che rendono bene il dramma di questi due ragazzi, ma che vanno lette e rilette perché demoliscono quasi definitivamente l’immagine idilliaca che in tanti hanno provato a fornire della vita di coppia tra Salvatore e Melania, perché potrebbero avere una loro utilità anche nelle faticosissime e incerte indagini sull’omicidio della bellissima moglie del caporale.
Dovrebbe essere stato il pm Monti a chiederne conto a Salvatore proprio nell’ultimo lunghissimo faccia a faccia di mercoledì scorso, nella caserma di Castello di Cisterna. E Salvatore potrebbe aver risposto come ha risposto in una delle sue ultime apparizioni in tv: «I miei errori con la morte di Melania non c’entrano niente». Ma allora perché tutta quell’attenzione alla possibile presenza di microspie? Perché tutte quelle chiamate da cabine telefoniche pubbliche che ormai non le usa più nessuno?
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Frequentazioni

Torna il “Palermo Pride”, sette giorni dedicati al mondo omosessuale

Dal 14 al 21 maggio previsti eventi politici, culturali, spettacoli e feste. Omogenitorialità, legalità, lotta alla mafia e diritti i temi al centro della manifestazione

PALERMO. Dopo il grande successo del "Sicilia Pride" dello scorso anno, il primo in assoluto a Palermo, torna nel capoluogo siciliano la manifestazione dedicata all'universo omosessuale. Sette giornate, dal 14 al 21 maggio, di eventi politici, culturali, spettacoli e feste prima del corteo finale, a cui parteciperà la madrina del “Palermo Pride”, Vladimir Luxuria. Quest'anno verrà data centralità all'elaborazione politica dei movimenti lesbici, queer e femministi e al tema dell'Omogenitorialità. Grande spazio sarà dedicato anche ai temi della legalità, della lotta alla mafia e allo stato del dibattito politico/istituzionale sui diritti.
Tra gli eventi previsti nel corso della settimana, l'inaugurazione della mostra a cura di Maria Chiara di Trapani, “Letizia Battaglia 1974- 2011”, con un allestimento pensato da Gandolfo Gabriele David per Spazio Deep. La mostra si terrà sabato 14, alle 19, a Palazzo Steri.

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http://www.gds.it/gds/sezioni/cronache/dettaglio/articolo/gdsid/158073/

Le suore fanno cantare Faccetta Nera a scuola

14 maggio 2011

“Non studiamo forse il fascismo a scuola?”, è la risposta dell’istituto.

Curiosa la recita dell’istituto Marcelline di Lecce che nel saggio di fine anno ha intenzione di inserire all’interno del programma dei canti che i bambini delle elementari dovranno eseguire anche un caposaldo della musica risorgimentale come Faccetta Nera. Già: la recita che conclude l’anno è naturalmente ambientata nei 150 anni dell’Unità d’Italia, come da programma ministeriale: ma stranamente anche un canto in pieno stile fascista è stato inserito all’interno del programma della serata.

BELL’ABISSINA – Le spiegazioni che le suore che gestiscono l’istituto privato hanno dato a quelli di 20 centesimi, quotidiano online che per primo ha trovato la storia non appaiono in effetti granché soddisfacenti: “Il fascismo è argomento del programma no? E allora è naturale che qualcosa del concerto di fine anno lo riguardi!”.

Nel programma del coro finale, che gli scolari provano ogni mercoledì, c’è qualcosa che non quadra. Qualcosa che può sembrare pure orecchiabile, ma pesa come un macigno. Vi compaiono, fra gli altri, l’inno nazionale italiano; il “Garibaldi Innamorato” di Sergio Caputo; “Le radici ca teni” dei Sud Sound System; “Bella ciao” e, appunto, “Faccetta nera”. Un genitore è andato su tutte le furie, quando lo ha saputo. E’ padre adottivo di una bambina di colore. La risposta dell’Istituto pare sia stata libro di storia alla mano. Il loro programma didattico include il periodo fascista e dunque hanno inserito una canzone lo rievoca e che, comunque, i bambini sanno ormai a memoria e vogliono cantare come tutte le altre. Come se “Faccetta nera” fosse un’altra canzone pop che rievoca un qualunque periodo storico dall’Unità a noi (anche perché, chiediamo venia, ma il Fascismo cosa ci azzecca con i 150 anni dall’Unità?). E non, come è, la celebrazione sonora di una delle fogne assolute della nostra storia, scritta dal profondo di quella fogna stessa. Un caso di straordinaria leggerezza, una pericolosissima negligenza.

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http://www.giornalettismo.com/archives/125288/le-suore-fanno-cantare-faccetta-nera-a-scuola/

Il Giornale difende la Santanchè: “Freedom Flotilla come Arrigoni, tutti terroristi”"

Si sa, la pupa ha sempre ragione: a quale prezzo?

Il Giornale ha deciso che la cosa non poteva passare in secondo piano. O, più probabilmente, che l’errore di Daniela Santanché ad Annozero, che ha paragonato la bandiera della Freedom Flotilla a quella di Hamas, era troppo grosso per non poter metterci una pezza: e così, un articolo sparato sulla prima pagina di oggi e che trova il suo degno spazio a pagina 3, a firma di Gian Micalessin, si occupa di raccontare ai lettori dell’organo di stampa di Via Negri, edito dalla famiglia Berlusconi, diretto da Alessandro Sallusti e finanziato dalla pubblicità di Daniela Santanchè (li hanno anche beccati in giro mano nella mano) , che quella bandiera era proprio dei terroristi: insomma, ha proprio ragione il sottosegretario del governo, ci dice il Giornale.

FREEDOM FLOTILLA – Perchè? Perchè quelli della Freedom Flotilla sono terroristi, punto e basta. Ve lo ricordate, eh? Ve lo ricordate, quel che hanno fatto?

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http://www.giornalettismo.com/archives/125281/il-giornale-difende-la-santanche-freedom-flottilla-come-arrigoni-tutti-terroristi/

Berlusconi si appresta ad infrangere l'ultimo tabù

Berlusconi si appresta ad infrangere l'ultimo tabù
In 17 anni di Berlusconi e di berlusconismo, abbiamo visto infrangere più o meno ogni barriera ed ogni limite. Ma uno finora era rimasto nella forma, anche se non nella sostanza: le 24 ore di silenzio prima del voto e fino alla fine delle votazioni stesse. Certo, Berlusconi l'aveva infranto spesso: con i comizi nel seggio elettorale quando andava a votare; oppure dando ordine a tutti coloro che conducono trasmissioni sulle sue TV (da Ambra Angiolieri ad Iva Zanicchi, per fare qualche nome tra coloro che ho visto io) di fargli propaganda elettorale, o cose del genere. Ma diciamo che erano "propagande" abbastanza surrettizie o limitate. Invece quest'anno, sfruttando una serie di circostanze, pare voglia intasare i TG del sabato, della domenica e del lunedì con la propria propaganda. Innanzitutto oggi pomeriggio, quando ci sarà la festa per lo scudetto del Milan, e sarà una forte spinta elettorale per se stesso. E di certo il premier non starà zitto davanti ai giornalisti. Ma anche se stesse zitto, lo stesso fatto di andare in giro per la città festeggiando con i giocatori del Milan costituisce campagna elettorale illecita, dato che il premier è capolista del Pdl nel capoluogo lombardo. Poi ci sarà domenica, quando andrà al seggio e quasi sicuramente farà il suo solito comizio, senza che il Presidente del seggio, come sarebbe suo dovere, chiami i carabinieri o i poliziotti di guardia per far allontanare il trasgressore. E anche questo verrà riportato, con la scusa che si tratta di cronaca. E naturalmente lunedì, quando ci sarà l'udienza del processo Mills. Berlusconi ha annunciato che sarà là ed ovviamente farà un comizio davanti alla clacque che normalmente il premier si porta ogni volta che c'è una udienza, anche se le urne saranno ancora aperte fino alle 15. Non basta? Ed allora ecco un retroscena, citato da Repubblica.it. Poichè si sa che la Lega Nord è parecchio tempo che vuole lo spostamento materiale di molti ministeri al nord, per affermare anche visivamente il proprio controllo sullo Stato Italiano, ecco l'idea: un annuncio - da fare ovviamente domani - dello spostamento di un ministero o due a Milano ed uno a Napoli. In modo da aiutare i candidati del Pdl in entrambe le città. Ed anche qua ci sarebbe la scusa giusta per costringere i giornali a parlarne e per insultare chi non lo farà. Naturalmente questo richiederebbe le conseguenti sanzioni, come prevede la legge. Ma ci sono sempre meno persone disposte a mettersi contro il Cavaliere: la sua macchina del fango è pronta a distruggere chiunque ci provi. E quindi è facile che anche in questo caso le autorità preposte ad intervenire chiuderanno tutte e due gli occhi, ed anche le orecchie, la bocca e tutto il resto.

Stati Uniti condannati dal parlamento del Pakistan

Stati Uniti condannati dal parlamento del Pakistan

Islamabad - Continuano a raffreddarsi i rapporti tra Pakistan e Stati Uniti d'America. Il parlamento del Pakistan ha votato all’unanimità una richiesta per revisionare le relazioni internazionali con gli Stati Uniti e ha avviato una richiesta d'indagine indipendente, sull’operazione che ha consentito di scovare e uccidere il leader di al Qaeda. Il voto dei membri delle due camere del parlamento, è stato anche influenzato dagli ultimi attacchi di droni americani sul suolo pakistano, contro persone sospettate di essere militanti di Al Qaeda, che tanta rabbia hanno destato nell'opinione pubblica del paese. Poche ore prima, un drone statunitense aveva sparato missili contro un veicolo nel Nord del Waziristan, uccidendo cinque persone. ''Il popolo pakistano non tollererà più questo tipo di azioni e la reiterazione di queste operazioni unilaterali potrebbe avere forti conseguenze per la pace e per la sicurezza di quest’area e del mondo'', è quanto recita il documento approvato dal parlamento. Anche se i funzionari degli Stati Uniti hanno risposto che esse siano state effettuate nell'ambito di un accordo tra i paesi. Se gli attacchi non dovessero terminare, il Pakistan potrebbe opporsi al passaggio sul proprio territorio dei rifornimenti e delle risorse della Nato diretti in Afghanistan.

Libia, Gheddafi rompe il silenzio: “Non mi troverete”

Libia, Gheddafi rompe il silenzio: “Non mi troverete”

E sugli attacchi Nato: “Raid vigliacchi di crociati”.

TRIPOLI – Il leader libico Muammar Gheddafi rompe nuovamente il silenzio e lo fa a distanza di poche ore dalle dichiarazioni del ministro Frattini, che proprio ieri aveva affermato con quasi certezza che il rais, ferito dai bombardamenti delle scorse notti, quasi sicuramente avrebbe cercato rifugio nel deserto presso gente a lui fidata. A quanto pare non è così. E il nuovo messaggio di Gheddafi sembra arrivare proprio come risposta a chi, come Frattini, credeva che il rais avesse le ore contate. Questa volta il colonnello torna a parlare in un messaggio audio trasmesso dalla tv di Stato, a differenza però delle altre volte in cui era apparso in televisione. E, come a sentirsi quasi sfidato dalle precedenti parole del ministro Frattini, il leader libico ha voluto fare delle precisazioni. “Mi trovo in un posto in cui non potete raggiungermi”, ha assicurato, e “vi voglio dire che i vostri bombardamenti non mi colpiranno perchè milioni di libici mi portano nei loro cuori”, ha aggiunto il colonnello, rivolgendo un ringraziamento ai leader e capi di stato che si sono informati sulla sua salute dopo l’attacco Nato dei giorni scorsi, definito da lui stesso “un raid vigliacco di crociati”. Ciò che differenzia questo ultimo messaggio da quelli precedenti è che si tratta di un messaggio audio e non di video in cui Gheddafi mostra il suo viso e il suo corpo. Proprio in riferimento a ciò il ‘New York Times’ ha riferito di aver chiesto alle autorità libiche per quale motivo il colonnello non sia comparso in video come le altre volte. “Perchè attraverso le immagini televisive è più facilmente rintracciabile”, è stata la risposta. Il messaggio audio del leader libico non dissipa i dubbi sulle sue condizioni di salute nè sul luogo in cui si trovi in questo momento. Interrogativi che per il momento restano privi di risposta, nonostante le diverse ipotesi e congetture che al riguardo si stanno facendo. Di sicuro, però, se ci si vuole riferire al contenuto dell’ultimo messaggio, da questo emergerebbe un Gheddafi tutt’altro che ferito e quasi perdente.

Usa:Mississippi in piena,e' emergenza

(ANSA) - ROMA - Le autorita' statunitensi hanno avviato le procedure per aprire le chiuse di Morganza, lungo il Mississippi in piena, per evitare inondazioni a New Orleans e Baton Rouge, nel sud della Louisiana. Lo riferiscono i media Usa. Circa 25.000 persone si preparano a lasciare le proprie case: l'apertura delle chiuse, la prima misura di questo tipo in 38 anni, dovrebbe consentire di diminuire la pressione dell'acqua del fiume ma causera' l'inondazione di migliaia di ettari di campagna.(ANSA).

Iran: Ahmadinejad sfida parlamento, licenziati 3 ministri

Teheran, 14 mag. - (Adnkronos/Aki) - Il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, ha licenziato tre ministri del suo governo, tra cui quello strategico del Petrolio. Lo ha riferito l'agenzia d'informazione 'Isna', che riporta una nota secondo cui "i ministri del Petrolio, Affari Sociali e Industria e Miniere sono stati licenziati dal governo del presidente Ahmadinejad".

Scuola, religione e il rischio di perdere la laicità

Scuola, religione e il rischio di perdere la laicità

Ho già parlato sul mio blog della proposta presentata dall'Onorevole Gargagnani in merito alla guerra contro i 'prof politicizzati', ma nel documento c'è un altro passaggio interessante. Che mette a rischio, stavolta, la laicità dell'istruzione.

Modificando il Testo unico sulla scuola, si prevede anche una norma che specifichi come l’insegnamento della religione non possa essere considerato semplicemente "lo studio della storia delle religioni".
Per cui, inculcazione forzata della Bibbia e dei Valori Cattolici. Che, come ho già scritto (qui), non sarebbe neanche un'eresia, se fossero però inseriti in uncontesto sociale e laico corretto, senza troppi 'amen' di mezzo.
Io sono dell'idea che la religione, se uno vuole, se la studia per conto suo, a catechismo, in convento, o dove gli pare. Ma non a scuola.
'La Storia delle Religioni' potrebbe essere un buon compromesso, anche se qualche dubbio me lo lascia ancora: in questo modo, sembra quasi sia obbligatorio seguire una religione, scegliere un piatto dal menù, ma non è così, si vive benissimo anche senza alcun amico immaginario in cui credere o pregare.
Inoltre, di religioni ne esistono talmente tante che come si fa ad essere democratici su questo? Cristianesimo (nelle sue varie declinazioni, poi: Cattolicesimo, Ortodossia, Protestantesimo...), Islamismo, Buddismo, Ebraismo, Induismo, Bahá'í, Confucianesimo, Shintoismo, Sikhismo, Taoismo, Zoroastrismo, Ananda marga, Bambini di Dio, Chiesa dell'unificazione, ISKCON, Meditazione trascendentale, Movimento raeliano, Organizzazione Sathya Sai, Rastafarianesimo, Rajneeshismo, Sahaja Yoga, Scientology, Soka gakkai, Wicca, Sciamanesimo, Pastafarianesimo..
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Referendum del 12 giugno: se andremo al mare affogheremo

Referendum del 12 giugno: se andremo al mare affogheremo

Ci avviamo verso una fase elettorale e forse è utile ricordare che vince le elezioni chi ha la capacità, i soldi, i mezzi di informazione, per convincere una parte delle classi subalterne (salariati, stipendiati, disoccupati, casalinghe, precari, pensionati) a votare contro i propri interessi, aiutato in modo decisivo dalla struttura operativa della Chiesa, che ha sempre spinto i credenti a votare per la destra.

Ma perché chiamiamo democrazia (potere del popolo) un sistema capitalista che concentra nelle sue mani i poteri decisivi: dalle decisioni di chi assumere nell’apparato produttivo, al potere di licenziare, al potere di decidere quali merci produrre e distribuire, al potere di usare i propri apparati mediatici per imporre mode e consumi, a cui va aggiunto il potere delle mafie, che in Sicilia riescono a far vincere le destre in ogni provincia?

A questi “poteri forti”, a cui si aggiungono le varie massonerie e i servizi deviati sempre operanti nella nostra Repubblica, si contrappone il NULLA nelle sembianze di una opposizione divisa, senza identità, che ha perduto il rapporto con il territorio e con quel proletariato profondo, abbandonato e preda ormai dei preti e del lavaggio del cervello delle Tv commerciali.

Sarebbe saggio ricordare che gli operai al Nord hanno votato Lega,i quartieri popolari di Roma sono tutti per la destra, al Sud comandano le mafie che fanno votare PDL.

La RAI, che sulla carta doveva essere “pubblico servizio” e quindi contrappeso antagonista allo strapotere capitalista, è finita miserabilmente per due terzi in mano agli uomini del Caimano ed è l’ufficio di collocamento dei parenti della Casta politica.

L’opposizione politica ha il maggior rappresentante nel PD, partito interclassista di Centro, diviso in correnti, erede della Democrazia Cristiana, che non mette in discussione il capitalismo, né il ruolo del Vaticano, né la proprietà privata monopolista dei mezzi di informazione, né le guerre imperialiste al seguito degli USA e della Nato.

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http://www.agoravox.it/Referendum-del-12-giugno-se.html

NoPonte in marcia per la difesa del territorio

I NoPonte in marcia per la difesa del territorio

Sabato 14 maggio, il movimento No Ponte torna in piazza contro quello che è per tutti il nuovo “Mostro sullo Stretto”, il devastante progetto di collegamento stabile tra Calabria e Sicilia. Lo farà a Messina con un corteo gioioso e colorato che avrà come temi centrali l’utilizzo delle risorse finanziarie destinate alla grande infrastruttura (10 miliardi di euro secondo le stime più recenti) per la messa in sicurezza sismica e idrogeologica del territorio, il potenziamento dei trasporti pubblici nello Stretto, la riqualificazione dei centri urbani a partire dall’edilizia scolastica.

“Le ragioni del No al Ponte non sono solo di natura ambientale”, spiega Luigi Sturniolo, attivista della Rete dei cittadini in lotta contro il megaprogetto. “L’opera è fortemente impattante dal punto di vista sociale, si caratterizza per gli insostenibili costi economici e possiede un ritorno bassissimo in termini di posti di lavoro. Urgono invece interventi che mettano i territori al riparo dai rischi idrogeologici. Ma i soldi, secondo il governo, non ci sono. Eppure 1.300 milioni di euro provenienti dai fondi dell’Unione europea per le aree più svantaggiate sono stati congelati in vista dell’avvio dei lavori del Ponte. Messina è stata colpita l’1 ottobre 2009 da frane e smottamenti che hanno causato una tragedia senza precedenti con 37 morti. Episodi calamitosi si susseguono ormai costantemente nei monti Peloritani e nei Nebrodi e in buona parte del territorio della provincia di Reggio Calabria. Non intervenire è un crimine, stiamo mettendo a rischio la vita di decine di migliaia di persone”. Per la Rete No Ponte, la messa in sicurezza dei territori avrebbe effetti positivi anche dal punto di vista occupazionale, specie in un’area del Mezzogiorno dove si registrano alti tassi di disoccupazione. “Le azioni di prevenzione e contrasto del rischio idrogeologico e gli interventi per garantire la sicurezza antisismica alle strutture pubbliche e alle abitazioni private avrebbero un saldo occupazionale nettamente superiore a quanto previsto per i cantieri del Ponte”, aggiunge Sturniolo. “Secondo Eurolink, General Contractor per la progettazione e la realizzazione dell’opera, nel periodo di massima attività dei cantieri, saranno impiegati 4.500 lavoratori. Per gli interventi nei paesi colpiti dalle frane più recenti, con soli 40 milioni d’investimenti verrebbero occupati oltre 250 addetti e per periodi molto più lunghi”.

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Fini:Berlusconi galvanizza elettori come si fa con gli ultras

Il presidente della Camera: "Premier vede il Pd come un nemico, non come avversario"

Bologna, 13 mag. (TMNews) -Silvio Berlusconi considera gli avversari politici come dei "nemici che o li uccidi o ti uccidono". Lui tratta gli elettori galvanizzandoli come si fa con gli ultras allo stadio. Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini a Bologna durante la presentazione del suo libro 'L'Italia che vorrei' assieme al leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini.
Dialogando sul tema del bipolarismo che, con l'arrivo di Berlusconi, è completamente cambiato perché vede e presenta "l'altro come una coalizione nemica e non come un avversario, dove ci sono delle regole condivise da rispettare", Fini si è soffermato sul tema della campagna elettorale: "La concezione che Berlusconi ha degli avversari è quella che si ha di un nemico: o lo uccidi o ti uccide; il Pd è sempre considerato causa dei suoi mali".
"Questo sistema bipolare - ha aggiunto - sta aumentando a dismisura nel nome di coloro che rifiutano le palate di fango, questo non è solo per colpa di Berlusconi, anche il Pd ha le sue responsabilità". Il premier, secondo il presidente della Camera, è "abile" a fare di tutto "perché non si parli dei problemi reali delle città" dimenticando che "negli ultimi 10 anni a Palazzo Chigi" c'è stato lui. Berlusconi "ha bisogno di galvanizzare gli elettori con lo stesso modo con cui si galvanizzano gli ultrà della curva, che spesso non guardano neanche il campo e voltano le spalle".

Libia: Tripoli, uccisi 11 imam in raid Nato di ieri su Brega

Tripoli, 14 mag. (Adnkronos/Aki) - Sono morti undici imam nel raid compiuto ieri dagli aerei della Nato su Brega, in Libia. E' quanto ha riferito il portavoce del governo libico, Moussa Ibrahim, citato dal sito web dell'emittente 'al-Jazeera'. Ibrahim, che ha definito l'attacco "un crimine barbaro", ha precisato che i religiosi sono stati uccisi mentre stavano dormendo. Il portavoce ha infine sottolineato che gli imam facevano parte di un gruppo di religiosi giunti a Brega per pregare per la fine del conflitto.

Uranio: dopo sequestro Quirra giunta Sardegna delibera stato di crisi

Cagliari, 14 mag. - (Adnkronos) - La giunta regionale della Sardegna, convocata d'urgenza alle 22 di ieri, e conclusa verso le 23, ha deliberato lo stato di crisi dopo il sequestro del Poligono interforze del Salto di Quirra da parte della magistratura, deliberando un primo intervento di 250mila euro a sostegno degli allevatori, e chiedera' un immediato tavolo di confronto con il ministero della Difesa affinche' vengano elargiti gli indennizzi ai pastori che non possono pascolare le loro greggi nell'area.

Giappone: chiuso ultimo reattore di centrale nucleare Hamaoka

Tokyo, 14 mag. (Adnkronos/Xinhua) - L'ultimo reattore della centrale nucleare di Hamaoka, nel centro del Giappone, e' stato chiuso dall'operatore Chubu Electric Power. La scorsa settimana il primo ministro Naoto Kan aveva chiesto la sospensione delle attivita' nell'impianto situato nella prefettura di Shizuoka per ragioni di sicurezza. La centrale, la terza per grandezza in Giappone, ha cosi' fermato gli impianti alle 10.15, ora locale, chiudendo il reattore n.5 di Omaezaki, a circa 180 chilometri sudovest di Tokyo.