sabato 29 gennaio 2011

8 TEORIE COMPLOTTISTICHE SULLA SALUTE CHE I MEDIA MAINSTREAM SONO STATI OBBLIGATI AD AMMETTERE ESSERE EFFETTIVAMENTE VERE

w drugs 0412 8 TEORIE COMPLOTTISTICHE SULLA SALUTE CHE I MEDIA MAINSTREAM SONO STATI OBBLIGATI AD AMMETTERE ESSERE EFFETTIVAMENTE VERE

Chi ne sa di più sulla salute – i media mainstream o quelli che credono nelle “teorie della cospirazione”?

Bene, la verità è che dopo tempo e tempo, quelli dei “media alternativi” e quelli delle “teorie cospirative” hanno dimostrato di essere molto più avanti di quelli dei media principali su questioni di salute. Purtroppo i media mainstream ricevono così tanti finanziamenti e così tanti dollari in pubblicità provenienti dall’ industria farmaceutica, da quella medica, dalle grandi compagnie chimiche, e dal business delle assicurazioni sanitarie, che sono diventati estremamente cauti nel riportare qualsiasi informazione che possa risultare dannosa per loro. Così, per anni, i principali media si sono generalmente rifiutati di parlare dei pericoli provenienti da cose come: il floruro, l’ aspartame, i farmaci da prescrizione, le colture geneticamente modificate, e i telefoni cellulari. Ora che i media alternativi stanno facendo così tanto rumore, da così tanto tempo, su questi fatti di salute, il mainstream è stato forzato ad ammettere che alcune di queste “teorie complottistiche” sono effettivamente vere.

Non che i media mainstream di colpo abbiano voltano le spalle ai giganti della finanza, che gli pompano nelle tasche miliardi di dollari, ma la verità è che stiamo cominciando a vedere un briciolo di onestà in più nei report sui problemi di salute da parte del mainstram in questi giorni.

Di seguito ci sono 8 teorie complottistiche riguardo il tema della salute che i media mainstream sono stati obbligati ad ammettere essere effettivamente vere…..

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http://informarexresistere.fr/8-teorie-complottistiche-sulla-salute-che-i-media-mainstream-sono-stati-obbligati-ad-ammettere-essere-effettivamente-vere.html

IL PDL NON MANIFESTERÀ IL 13 FEBBRAIO, ANTICIPA LA RUSSA

"Presenza capillare su territorio è più importante"
Il Pdl non manifesterà il 13 febbraio, anticipa La Russa
Milano, 29 gen. (TMNews) - Ignazio La Russa, ministro della Difesa e coordinatore nazionale del Pdl, esclude che il partito organizzi, come anticipato da alcune fonti, una manifestazione nazionale a Milano il 13 febbraio a sostegno del premier Silvio Berlusconi. "Non credo che faremo una manifestazione il 13 - ha detto il ministro dal gazebo di piazza San Babila - né nazionale né regionale perché stiamo verificando che la presenza capillare sul territorio è una cosa più importante che non rinchiudersi per due o tre ore in un teatro o in una piazza".

In piazza e su internet, monta la protesta contro il Cavaliere

File ai banchetti del Pd che raccoglie firme per le dimissioni. Oggi a Milano il primo appuntamento. Poi, il 5 febbraio, la grande iniziativa di Libertà e Giustizia con Eco, Saviano, Zagrebelsky, Ginsborg. Poi il 13 in contemporanea Santoro, le donne in molte città. E i sit-in ad Arcore
di CARMINE SAVIANO

IN piazza e sul web. Decine di iniziative, una protesta multiforme con al centro un solo messaggio: "Berlusconi, dimettiti". Tanti settori della società civile sono in movimento. Associazioni, gruppi, comitati. Che da oggi, e per le prossime settimane, non lasceranno niente di intentato. Un fronte comune. Il cui spettro emotivo va dal disgusto all'indignazione. Che nasce dal vedere istituzioni e discorso pubblico degradati come mai nella storia della Repubblica. L'altra Italia. Quella che con Berlusconi e il Bunga Bunga, con gli abusi di potere e le menzogne, non ha, e non vuole avere, niente a che fare.
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Arriva Forza del Sud, Silvio contro la Lega?

Da Napoli Micciché si riferisce direttamente al carroccio: “Berlusconi vuole una forza che controbilanci il potere della Lega”. Quella stessa che ora lo tiene sotto scacco.
E’ nato a Napoli il nuovo partito Forza del Sud, una sorta di Lega meridionale che si pone come
l’ennesima costola del Pdl, voluta da Gianfranco Micciché e oggi celebrato in Campania da Mara Carfagna, Gianfranco Rotondi e il presidente della Regione Stafano Caldoro. Seguito daqualche centinaio di simpatizzanti, Micciché ha spiegato le finalità del nuovo partito, nato stando alle sue parole “per bilanciare lo strapotere della Lega”, come si auspicherebbe lo stesso Berlusconi. “ha compreso – dichiara Micciché – che oggi per il centrodestra è “estremamente importante avere una forza che controbilancia lo strapotere della Lega”. Per il centrodestra ma soprattutto per lui, che oggi è praticamente alla mercé del carroccio vista la traballante situazione del Governo, messo in pericolo dallo scandalo Ruby. “Abbiamo un Presidente del Consiglio che ama il Sud quanto noi – ha precisato Micciché – ma non e’ messo nelle condizioni di aiutarlo perche’ qualcuno glielo impedisce. Il nostro obiettivo e’ condizionare le scelte del governo, affinche’ nessuno dal Nord ci sottragga le risorse destinate al Sud”.
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«Papi viene sabato, hai amiche carine?» Quella festa (saltata) del 15 gennaio

I preparativi per un'altra serata ad Arcore. Ma il giorno prima arriva l'incriminazione da parte dei pm.

MILANO - «Chi non c'è? Spin o Papi?». «Papi viene sabato». «Tu hai qualche amica carina che possiamo portare?». «Sì, trovo qualcuna. Fatto! Lei studia a Riccione e fa la modella, è una affidabile, sai che io sono molto attenta a queste cose...». L'ultima delle feste di Arcore è, paradossalmente, quella che non si è potuta tenere perché rovinata dai guastafeste togati. Se infatti il 14 gennaio non ci fosse stata l'incriminazione del presidente del Consiglio, l'ultima delle molte feste al centro dell'inchiesta non sarebbe stata quella svoltasi il 6 gennaio e descritta in versione hard dalla teste T.N., ma quella che appena il giorno prima dell'invito a comparire al premier, e cioè il 13 gennaio, la consigliere regionale Nicole Minetti, la brasiliana Marystelle Polanco (ex fidanzata del dominicano arrestato e condannato a 8 anni per 12 chili di cocaina) e l'amica Floriana Marincea (starlette in tv de «La Pupa e il Secchione») stavano organizzando per la sera del sabato successivo, 15 gennaio.

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Fli: Granata querela settimanale 'Panorama'

Roma, 29 gen. - (Adnkronos) - ''Panorama rispondera' in sede civile e penale dell'articolo che riguarda me e alcuni miei familiari''. Fabio Granata, deputato di Fli e vice presidente della commissione Antimafia, annuncia ''azioni legali immediate a tutela della sua immagine''.

Rivolta in Egitto, oltre 100 i morti. A Londra i familiari di Mubarak

Il Cairo, 29 gen. (Adnkronos/Ign) - Mentre in tutto l'Egitto nonostante il coprifuoco, infuria la rivolta, il presidente Hosni Mubarak - che in un messaggio la notte scorsa aveva ribadito l'intenzione di non lasciare il potere - gioca la carta del rinnovamento con la nomina a vice presidente della Repubblica del capo dei servizi segreti, Omar Suleiman e l'incarico di formare il nuovo governo ad Ahmad Shafiq, alto ufficiale dell'Esercito.

Suleiman, personalità di rilievo del mondo politico egiziano, da più particonsiderato il candidato ideale del Partito nazional democratico per le prossime elezioni, ha già giurato sulla Costituzione alla presenza di Mubarak.

Una notizia accolta con scene di giubilo e festeggiamenti tra i manifestanti in piazza a Suez, riferisce l'inviato di 'al-Arabiya'.

Nel messaggio andato in onda nella notte, Mubarak aveva anche promesso riforme ''per una migliore democrazia e per contrastare la corruzione'' e ha espresso rammarico per le vittime puntando il dito contro gli ''infiltrati'' tra i manifestanti colpevoli di ''atti di sabotaggio''. Oggi si è dimesso anche il segretario generale del Partito nazional democratico, Ahmad Ezz, considerato molto vicino al presidente.

Intanto, stando a quanto riferisce la tv araba 'al-Jazeera', i figli (Jamal e Alaa) e la moglie di Mubarak (Suzanne), sarebbero fuggiti a Londra insieme alle loro famiglie. Il figlio del presidente egiziano Jamal, era considerato candidato alla successione al potere.
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EGITTO, IL GOVERNO SI DIMETTE, SULL'ORLO DELLA GUERRA CIVILE

(AGI) - Il Cairo, 29 gen. - Il governo egiziano si e' dimesso. Lo ha riferito il canale televisivo di Stato. Le dimissioni erano state richieste venerdi' dal presidente, Hosni Mubarak, in un discorso alla nazione .

E' di almeno 30 morti il bilancio delle vittime degli scontri di venerdi' alCairo. Il dato e' stato fornito da fonti mediche dell'ospedale di El Damardash. Tra le vittime vi sono due bambini di quattro e sette anni.

Sono migliaia i manifestanti tornati in piazza questa mattina nel centro del Cairo per scandire slogan contro il presidente Hosni Mubarak. "Vattene, Vattene", ha urlato la folla all'indomani del discorso del Rais che ha promesso riforme e un nuovo governo per placare le proteste dilagate in tutto il Paese.

I manifestanti si sono radunati in piazza Tahrir, l'epicentro di quella che e' stata ribattezzata la Rivoluzione del 25 gennaio, presidiata da centinaia di soldati e poliziotti. "Pacifici, pacifici", hanno scandito per rimarcare che la protesta contro il Rais al potere dal 1981 non vuole essere violenta. Ma ci sono stati momenti di tensione, con alcuni poliziotti che hanno sparato, non e' chiaro se con proiettili di gomma o munizioni vere. Gli agenti erano affiancati dai militari che su ordine di Mubarak presidiano le strade principali.

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http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201101291213-ipp-rt10033-egitto_il_governo_egiziano_si_e_dimesso

Anm: "Contro la giustizia gli attacchi alla Costituzione, non ci faremo intimidire"

Roma, 29 gen. - (Adnkronos) - L'inaugurazione dell'anno giudiziario ''è la sede più appropriata per ribadire con forza che i magistrati continueranno a svolgere il compito loro affidato, senza lasciarsi intimidire e avendo come unico riferimento i principi di legalità e di eguaglianza sanciti dalla Costituzione italiana''. E' quanto si legge nel documento dell'Anm letto oggi dai presidenti delle giunte locali, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario nei distretti di Corte d'appello.

"Sono contro la giustizia gli insulti, le offese, le campagne di denigrazione di singoli giudici, le minacce di punizione, gli annunci di ''riforme'' dichiaratamente concepite come strumenti di ritorsione verso una magistratura ritenuta colpevole solo perché si ostina ad adempiere al proprio dovere di accertare la commissione dei reati e di applicare la legge imparzialmente e in maniera uguale nei confronti di tutti i cittadini. Sono contro la giustizia - prosegue il documento dell'Anm - le strumentalizzazioni delle inchieste e delle decisioni giudiziarie e l'assurda interpretazione come complotto politico della semplice applicazione delle regole, dell'attuazione del principio di obbligatorietà dell'azione penale e del fisiologico funzionamento degli istituti di garanzia propri dei moderni Stati costituzionali di diritto".

"Sono contro la giustizia gli attacchi alla Costituzione e ai principi di autonomia e indipendenza della magistratura. Sono contro la giustizia le iniziative legislative dirette esclusivamente a risolvere singole vicende giudiziarie e che hanno snaturato il processo penale. Sono contro la giustizia i continui tagli alle risorse, la riduzione degli organici del personale amministrativo, la mancanza di investimenti e di progetti per la modernizzazione del sistema giudiziario, la mortificazione della dignita' professionale dei magistrati. Sono contro la giustizia - si legge nel documento dell'Anm- l'inerzia e l'assenza di iniziativa dei responsabili politici di fronte alle proposte concrete e costruttive avanzate dagli operatori del diritto per far fronte alla drammatica crisi di funzionamento della giustizia''.

Parole ribadite con forza anche nel messaggio letto da Antonino Di Matteo, pm della Dda di Palermo e presidente distrettuale dell'Anm di Palermo, nel corso della cerimonia inaugurale. "Negli ultimi anni non c'è stata una guerra reciproca tra la magistratura e la politica - sottolinea -, c'è stato un attacco violento, scomposto, continuo, sistematico da parte di settori autorevolissimi della politica nei confronti della magistratura".

Crisi Euro: Merkel, difenderemo la moneta unica

Crisi Euro: Merkel, difenderemo la moneta unica
DAVOS - 'Difenderemo l'euro': a dirlo e' il cancelliere tedesco Angela Merkel, in linea con le parole del presidente francese Sarkozy, secondo cui 'se fallisce l'euro, fallisce l'Europa'. L'Europa e' alle prese con una crisi del debito, non della sua valuta, ha detto la Merkel nel suo intervento al Forum economico mondiale, sollecitando un maggiore coordinamento delle politiche economiche da parte dei paesi dell'area euro. 'L'eccessivo debito - ha concluso - e' la maggiore minaccia per la prosperita''.

Mafia, condannato l'uomo che brindò alla strage di Capaci

Sei anni di reclusione per Girolamo Guddo, 74 anni, proprietario della villa di Altarello in cui fu pianificata la strategia di violenza mafiosa aperta dall'omicidio di Salvo Lima e chiusa dall' eliminazione dell'esattore Ignazio Salvo

PALERMO. La quinta sezione del tribunale di Palermo ha condannato a 6 anni di reclusione Girolamo Guddo, imputato di concorso in associazione mafiosa. Si tratta del proprietario della villa del quartiere di Altarello in cui fu pianificata, all'inizio del 1992, la strategia di violenza mafiosa aperta dall'omicidio di Salvo Lima e chiusa dall' eliminazione dell'esattore Ignazio Salvo, passando per le stragi di Capaci e via D'Amelio.
E a casa di Girolamo Guddo, 74 anni, i boss brindarono alla riuscita dell'eccidio costato la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e a tre agenti di scorta. Era il 23 maggio 1992 e proprio Guddo, secondo il pentito Salvatore Cancemi (morto nei giorni scorsi) andò a comprare lo champagne.
L'imputazione originaria contestata al boss di Altarello era l'associazione mafiosa, ma oggi il collegio presieduto da Giuseppina Cipolla l'ha derubricata in concorso esterno. Il pm Rita Fulantelli aveva proposto 9 anni. All'udienza di oggi si sarebbe dovuto ascoltare Cancemi, ma i giudici hanno preso atto della sua scomparsa e hanno acquisito i suoi verbali. A Guddo, per effetto di queste accuse, erano già stati confiscati i beni e il suo patrimonio è stato destinato a fini sociali.
In Cosa nostra c'é anche un altro Girolamo Guddo, cugino del condannato e al quale a sua volta era stato inflitto l'ergastolo nel processo Tempesta, perché aveva messo a disposizione il suo pollaio, poco distante dalla villa del brindisi, per alcuni omicidi di mafia.
Girolamo Guddo era già stato processato a Caltanissetta, perché la sua vicenda era stata ritenuta collegata ai processi per le stragi. Il 13 maggio del 2005 la sesta sezione penale della Cassazione aveva però annullato la sentenza, ritenendo insussistente la connessione con gli eccidi che videro come vittime i magistrati palermitani e i loro uomini di scorta. Gli atti erano stati così "rinviati" nel capoluogo siciliano e il procedimento contro Guddo era dovuto ripartire dalla fase delle indagini.

Antidiabetico contro i tumori al seno parte il test su sedicimila italiane

Al via il Progetto Tevere: un team italiano sperimenta un farmaco già usato contro il diabete per "riparare" i difetti metabolici che possono causare il cancro della mammella. Lo studio coinvolge donne sane reclutate tra volontarie e si concluderà tra cinque anni

di ADELE SARNO
ROMA - Prevenire il tumore al seno nelle donne sane grazie all'azione di un antidiabetico. È la sfida del Progetto Tevere, una ricerca scientifica voluta dall'Istituto Regina Elena di Roma e dall'Istituto nazionale dei tumori di Milano, finanziata anche dal ministero della Salute. La sperimentazione, che inizia proprio in questi giorni e si concluderà tra cinque anni, sarà condotta su 16mila donne sane. Ce ne parla la professoressa Paola Muti, direttore scientifico dell'Istituto, in occasione della giornata delle Arance della salute, l'evento che ogni anno l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) promuove per raccogliere fondi da destinare alla ricerca.
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Rifiuti, indagato anche Bassolino Arrestati prefetto e ex vice di Bertolaso

Una operazione del Noe e della Guardia di Finanza a Napoli ha portato all'arresto di 14 persone. Ai domiciliari Marta Di Gennaro, Corrado Catenacci e Gianfranco Mascazzini, ex direttore generale del Ministero dell'Ambiente. Sono accusati di associazione per delinquere, truffa e reati ambientali. Indagato l'ex governatore Antonio Bassolino. La procura: depurazione "solo apparente". Bassolino: sono estraneo, fiducia nei giudici. I verdi: inascoltati, siamo stati un capro espiatorio

di DARIO DEL PORTO
Finiva direttamente in mare il percolato sversato nei depuratori campani. E' questa l'ipotesi centrale della nuova inchiesta condotta dalla Procura di Napoli sulla gestione della crisi rifiuti in Campania. I militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli e i carabinieri del Noe hanno eseguito oggi 14 arresti.
Ai domiciliari sono andati fra gli altri anche il prefetto Corrado Catenacci, ex commissario straordinario per l'emergenza rifiuti, la dirigente della protezione civile Marta Di Gennaro, vice commissario ai rifiuti durante la prima gestione di Guido Bertolaso, e il dirigente del ministero dell'ambiente Gianfranco Mascazzini. Ordinanza di custodia in carcere per il manager della società Hidrogest Gaetano De Bari e l'architetto Claudio De Biasio.
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Da Mentana il retroscena su Santoro e Masi

Il Tg1 manda Silvio in versione quasi integrale, Chicco passa un suo video registrato ad Annozero

Subito dopo una puntatina in Egitto, è Silvio il protagonista dell’inizio del Tg1, con il suo ennesimo videomessaggio alla nazione che viene pubblicato inframmezzato da qualche parolina della giornalista che firma.Berlusconi continua per un paio di minuti mentre Mentana è all’Egitto, e vira proprio al momento giusto. Enrico critica la scelta del videomessaggio alla nazione prima di annunciare la sintesi del videopensiero di Silvio. Il servizio parte subito dopo ed ha molta più voce e sintesi rispetto all’altro. Lascia il punto in cui Berlusconi parla di violazione di domicilio del presidente del Consiglio: un’amenità bella e buona che sentiremo ripetuta urbi et orbi nei prossimi mesi. Silvio punta a far identificare lo spettatore, chiedendo quasi “e se dovesse capitare a te?”. Poi, ancora la contestazione sulla competenza.

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http://www.giornalettismo.com/archives/111562/da-mentana-il-retroscena-su-santoro-e-masi/

Il PdL fa i “training” per difendere Silvio ad Annozero

Training. La parola è eloquente. Dalle parti di Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, anche su richiesta, è disponibile un bel “training” per andare a difendere le
ragioni della maggioranza e del capo del Governo nei talk show televisivi. Lo assicura Francesco Paolo Sisto, deputato del PdL che era stato inviato, a suo dire, adAnnozero di MicheleSantoro come testa di ponte delle contromisure al caso Ruby. Ma Santoro, quel fazioso dittatore, non l’ha lasciato entrare.
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Egitto: Mubarak, governo si dimette

(ANSA) - ROMA - Il governo egiziano si dimette: lo ha annunciato questa sera il presidente Mubarak in un discorso in diretta tv. 'Domattina daro' l'incarico per formare il nuovo esecutivo'. Il capo dello Stato ha poi chiesto ai manifestanti che da stamani sono per le strade delle principali citta' egiziane di 'interrompere immediatamente gli atti di violenza e di sabotaggio'. Intanto, secondo fonti mediche sono 11 i morti negli scontri di oggi a Suez mentre al Cairo ci sarebbero oltre mille feriti.

Omicidio Sanaa, nessuno sconto di pena. Confermati trent'anni al padre omicida

Trieste, 28 gen. - (Adnkronos) - La Corte d'Appello di Trieste ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione per il marocchino El Katawi Dafani, l'uomo che uccise la figlia Sanaa a Montereale Valcellina (Pordenone), sgozzandola, e ferendo il fidanzato che aveva tentato di difendere la giovane di 18 anni. La Corte ha quindi confermato la condanna in primo grado e non ha accettato la richiesta della difesa di una riduzione della pena.

La difesa sosteneva infatti che nel delitto non ci fosse premeditazione. La ragazza era andata a vivere con il suo fidanzato italiano, scatenando la furia omicida del padre.
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Egitto, vittime e centinaia di feriti. Cairo, assalto a palazzi del potere

Il Cairo, 28 gen. (Adnkronos/Aki/Ign) - Continua a salire il bilancio di vittime e feriti delle proteste contro il governo egiziano, mentre è atteso per questa sera un discorso alla nazione del presidente HosnyMubarak, a quanto anticipa Cnn. Sono diverse le città in cui i manifestanti hanno preso il sopravvento e in strada è sceso l'esercito.

Solo oggi, 'venerdì della collera', i morti sarebbero almeno dieci. Le vittime si concentrano al Cairo, dove sono decedute 5 persone tra cui una donna e in 870 sono rimasti feriti, a Suez e ad Alessandria. Alle vittime di oggi si aggiungono i sette manifestanti morti da quando la protesta è esplosa.

Tra le vittime c'è anche un ragazzo di 14 anni, ucciso nel corso delle proteste a Port Said, nell'Egitto settentrionale all'imboccatura del Canale di Suez. Lo ha riferito all'emittente satellitare al-Jazeera una fonte dell'opposizione, vicina a Mohamed ElBaradei, ex capo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea). La fonte ha aggiunto che nella città almeno 80mila persone sono tuttora in piazza per manifestare contro il governo.

Dal canto loro le autorità egiziane hanno deciso di imporre il coprifuoco. In un primo momento riguardava solo Il Cairo, Alessandria e Suez. Poi sembrava fosse stato allargato a tutto il Paese, anche se la tv di Stato non ha poi confermato la notizia. "Il presidente Mubarak in qualità di capo delle forze armate ha decretato il coprifuoco dalle 18 di sera alle 7 del mattino - si legge nel comunicato diffuso dall'esercito - e questo perché le manifestazioni pacifiche sono sfociate in violenze. Il provvedimento è stato preso per proteggere i beni pubblici e privati e resterà in vigore fino a nuovo ordine".
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