WASHINGTON - Per il candidato alla Casa Bianca Rick Perry, i marines ripresi in un video diffuso su internet mentre urinano su cadaveri di afghani sono ragazzi, non criminali! Perry, parlando alla Cnn, ha dichiarato che i marines che hanno compiuto quel gesto in Afghanistan hanno fatto una ragazzata, ma non sono criminali. Per questo, dovrebbero essere puniti, ma non accusati penalmente. Ha anche accusato l'amministrazione Obama di "retorica esagerata" e di "disprezzo per l'esercito", perché ha condannato il video. Sinora nessuno è stato incriminato per il caso, sebbene gli ufficiali statunitensi e stranieri abbiano chiesto pene severe per i quattro soldati. Una indagine militare criminale e una interna al corpo dei marines sono in corso.
Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
domenica 15 gennaio 2012
Silvio vuole cambiare governo?
L’ipotesi di un rimpasto con ministri politici. Caldeggiata dal PdL
Il classico rimpasto di democristiana memoria, ma con nomi di politici invece che di tecnici. Secondo Francesco Bei di Repubblica Silvio Berlusconi starebbe pensando a questo cambio di rotta da proporre a Mario Monti: un governo-bis con una connotazione maggiormente politica:
Un Monti-bis «con alcuni politici di peso in settori chiave». Per dare una spinta maggiore al governo e non subirne passivamente le decisioni come è stato finora. Da qualche giorno il Cavaliere è tornato alla casella di partenza, a quell´ipotesi di un governo «tecnico-politico» che resistette appena 48 ore durante le trattative per la formazione del gabinetto Monti. Naufragata allora per il veto del Pd a impegnarsi in una formazione insieme a Gianni Letta o altri ex ministri di Berlusconi come Frattini e Fitto, nelle ultime ore è lo scenario che il Cavaliere sta soppesando attentamente con alcuni consiglieri del primo livello. Berlusconi è infatti allarmatissimo per il crollo generale di fiducia degli elettori nel sistema dei partiti.
Un “downgrading” che (per ora) colpisce il Pdl più di altri:
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Nave Costa, altri due morti: "Mai partito May Day"
Monti: "Medaglia d'oro per Giglio e Argentario"
GROSSETO – Sale a cinque il numero delle vittime del naufragio della Costa Concordia al largo dell'Isola del Giglio. Dopo il ritrovamento di due turisti francesi e di un peruviano membro dell'equipaggio, due cadaveri sono stati ritrovati nello scafo della nave Costa Concordia dai sommozzatori. I corpi sono di due anziani entrambi uomini. Erano tutti e due sott'acqua in una zona completamente allagata. "Sono stati ritrovati dai sommozzatori. Una cosa che potrebbe, purtroppo, succedere ancora". Lo ha reso noto Filippo Marina, capo relazioni esterne della Capitaneria di porto. Al momento non si sa ancora dove verranno trasferite le salme.
I sommozzatori della Guardia Costiera hanno trovato i due anziani uomini senza vita mentre stavano ispezionando la zona del salone ristorante della nave Costa Concordia. Le due vittime avevano addosso il giubbotto di salvataggio. I soccorritori hanno dato il via alle operazioni di trasporto dei cadaveri a riva.
I sommozzatori della Guardia Costiera hanno trovato i due anziani uomini senza vita mentre stavano ispezionando la zona del salone ristorante della nave Costa Concordia. Le due vittime avevano addosso il giubbotto di salvataggio. I soccorritori hanno dato il via alle operazioni di trasporto dei cadaveri a riva.
CAPITANERIA: OPERAZIONI SUB MOLTO DIFFICILI - ''Ci sono tavoli e sedie ammassati contro le pareti, moquette che formano barriere, poi il buio dei locali interni''. E' la descrizione fatta dal portavoce della Capitaneria di porto di Livorno, il capitano di fregata Francesco Paolillo, degli ambienti interni della nave Concordia dopo le diverse missioni subacquee effettuate oggi dai nuclei dei sommozzatori della guardia costiera. ''Si tratta di operazioni - aggiunge Paolillo - che vengono eseguite con molta attenzione e che prevedono situazioni con grosse difficolta', non solo tecniche, ma anche psicologiche e di orientamento, perche' bisogna fare i conti con l'oscurita' e con locali sottosopra''. Nella parte sommersa della nave operano tre nuclei di sommozzatori della Guardia costiera, tutti ad alta specializzazione, arrivati da Genova, San Benedetto del Tronto e Napoli e coordinati dal capitano di fregata, livornese di 44 anni, Rodolfo Raiteri.
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Gli indignados sfilano di nuovo a Roma, alcuni scavalcano i cancelli del Colosseo
''Non basta autodefinirsi indignados per poter bloccare impunemente strade, fare incursioni nel Colosseo, creare difficoltà e fastidi ai cittadini romani - ha aggiunto Alemanno - Ho chiesto alle autorità di Ordine pubblico un intervento immediato e tempestivo per fermare 200 persone che scorrazzano per la città''.
Il paese dei cavalli abbandonati
In Inghilterra mantenere gli animali è dura: e allora vengono lasciati morire di fame
Sono la passione della Regina Elisabetta ma in Gran Bretagna migliaia di cavalli vengono abbandonati o legati e lasciati morire di fame, o addirittura venduti come carne agli zoo da disperati sudditi di Sua Maesta’ che a causa della crisi economica non riescono piu’ a mantenerli.
UN PUNTO DI ROTTURA - ‘Siamo a un punto di rottura’, ha detto al quotidiano Independent l’organizzazione Redwing, la maggiore charity nazionale per equini abbandonati, che ha visto salire il numero di casi portati alla sua attenzione da 160 nel 2009 a 450 lo scorso anno. A oggi dall’inizio dell’anno Redwing ha posto sotto la sua protezione fino a dieci esemplari al giorno, nonostante l’ondata emotiva di War Horse, il film sui cavalli eroi della Prima Guerra Mondiale. Gli inglesi amano gli animali e in questi giorni affollano le sale cinematografiche per il film di Steven Spielberg ma la recessione e’ piu’ forte di ogni passione: centinaia di altri cavalli, oltre a quelli salvati da Redwing, non sono stati cosi’ fortunati. Lasciati in balia di se stessi dai loro padroni finiscono sbranati dai cani o investiti da auto lungo le strade.
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Iran: GB, nessuna opzione e' esclusa per fare fronte a pericolo crescente
Londra, 15 gen. (Adnkronos/Dpa) - La Gran Bretagna non esclude l'intervento militare, per fare fronte al ''sempre piu' pericoloso'' programma nucleare dell'Iran. ''Non abbiamo escluso alcuna opzione cosi' come non ne sosteniamo alcuna. Riteniamo che tutte le opzioni debbano rimanere sul tavolo, che questo sia parte della pressione sull'Iran'', ha dichiarato il ministro degli esteri, William Hague, in una intervista a Sky News. ''Non stiamo certo sollecitando o schierandoci per una azione militare. Ci schieriamo per negoziati significativi con l'Iran e per sanzioni che esercitino pressione crescente, per cercare di convincere l'Iran a un certo grado di flessibilita''', ha precisato.
Giglio, 5 morti e 15 ancora dispersi "Nave era a soli 150 metri da riva"
Il bilancio ufficiale delle vittime della sciagura avvenuta la sera di sabato all'Isola del Giglio sale così a 5. I dispersi sono 15.
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Giglio-5-morti-e-15-ancora-dispersi-Nave-era-a-soli-150-metri-da-riva_312860050428.html
Il disastro della libertà economica in Italia
La Heritage Foundation ha pubblicato il 2012 Index of economic freedom. Il nostro Paese è al 92esimo posto
Come da 18 anni a questa parte, la Heritage Foundation ha pubblicato il 2012 Index of economic freedom, un rapporto che misura, per l’appunto, le libertà economiche e di intrapresa in 184 paesi analizzando alcuni parametri che sono:
- La tutela dei diritti di proprietà,
- La libertà dalla corruzione,
- La spesa pubblica,
- Il regime fiscale,
- La libertà el business,
- Il mercato del lavoro
- La libertà monetaria,
- Libertà del commercio,
- Libertà degli investimenti,
- Libertà finanziaria.
LA CLASSIFICA – La combinazione pesata dei punteggi attrbuiti genera un indice complessivo che consente di stilare una classifica globale che, per il 2012 vede l’Italia al 92° che deriva dall’analisi dei parametri appena citati che vengono dettagliati analiticamente qui . Oltre ai valori assoluti, può essere utile verificare la tendenza dell’indice di libertà economica nel tempo che, nel caso italiano è leggibile nel grafico che segue:
Roma: forte esplosione e incendio in negozio alimentari, indagano carabinieri
Roma, 15 gen. - (Adnkronos) - Una forte esplosione ha completamente distrutto la notte scorsa un negozio di generi alimentari in via Grazia Deledda, nel quartiere Talenti, a Roma. La forte deflagrazione, poco dopo mezzanotte, ha provocato un incendio. Al momento dell'esplosione il negozio era chiuso. Sul posto per i rilievi sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Montesacro e i vigili del fuoco che hanno spento le fiamme.
Iran,Golfo non rimpiazzi nostro petrolio
(ANSA) - TEHERAN - I Paesi del Golfo non aumentino la loro produzione petrolifera per sostituire il petrolio iraniano nel caso siano varate le sanzioni europee contro l'export di petrolio iraniano. E' l'avvertimento lanciato da Mohammad Ali Khatibi, governatore iraniano presso l'Opec, che ha rilasciato un'intervista al quotidiano Sharq. Nei giorni scorsi e' emerso a Bruxelles che un nuovo pacchetto di sanzioni Ue sul petrolio iraniano e' in dirittura di arrivo e dovrebbe essere approvato il 23 gennaio.
Ban Ki-moon, Israele cessi occupazioni
(ANSA) - BEIRUT - Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha affermato oggi che ''l'occupazione israeliana di territori arabi e palestinesi deve cessare, cosi' come la violenza sui civili e la costruzione di insediamenti''. Ban parlava a Beirut in occasione di una conferenza dell'Onu sul processo di democratizzazione dei paesi arabi. Nel primo giorno della sua visita a Beirut, venerdi', Ban Ki-moon aveva chiesto al governo di procedere con il disarmo delle milizie del movimento sciita Hezbollah.
Giglio, raggiunto terzo superstite Notte in carcere per il comandante
Poco fa è stato raggiunto dai soccorritori un terzo superstite. L'uomo si chiama Marrico Gianpetroni ed è un capo commissario di bordo. I soccorritori hanno riferito di averlo trovato in buone condizioni sul ponte 3.
Cina: le sanzioni non ostacoleranno gli affari con Iran
PECHINO - La Cina ha ancora una volta condannato le sanzioni unilaterali imposte dagli Usa contro l'Iran, per via del suo programma nucleare. Per Liu Weimin, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Washington vuole internazionalizzare le sanzioni unilaterali contro Teheran. Il governo cinese "manterra' la sua cooperazione con l'Iran nei settori dell'energia e del commercio", ha precisato Weimin citato dalla PressTv. Pechino ha cosi' risposto alla decisione dell'amministrazione americana di sanzionare la Zhuhai Zhenrong, uno dei quattro maggiori gruppi statali cinesi che trattano idrocarburi, per i suoi affari con l'Iran. Zheng Mei, un rappresentante della Zhuhai Zhenrong, ha dichiarato al giornale Legal Mirror che l’embargo americano “non avra’ alcun effetto sulle attivita’ dell’azienda."
Iran: prove su coinvolgimento Cia nell’omicidio Ahmadi-Roshan
In un messaggio di condoglianze inviato alla famiglia dell’ingegnere (impiegato come vice-direttore agli Affari commerciali del sito nucleare di Natanz) la Guida suprema iraniana l’ayatollah Ali Khamenei, dopo aver condannato l’uccisione dell’uomo ha attribuito l’attentato ai servizi segreti statunitensi (Cia) e israeliani (Mossad).
Inoltre l’Iran ha criticato l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) perche' alcuni indizi lasciano pensare che gli ispettori dell’Aiea stiano svolgendo il ruolo di spie durante la loro permanenza in Iran. La PressTV, citando una fonte informata, precisa che "Ahmadi-Roshan aveva incontrato recentemente ispettori dell’Aiea e che probabilmente sono stati loro a fare il suo nome ed inserirlo sulla lista di coloro che hanno deciso di eliminarlo per danneggiare il programma nucleare dell’Iran". Secondo le autorità iraniane infatti, non c’era altro modo per scoprire che il giovane docente iraniano avesse una responsabilita' nel sito nucleare di Natanz".
La Repubblica Islamica ha inviato una lettera formale all’Assemblea Generale dell'Onu, al Consiglio di Sicurezza ed al Gruppo dei Paesi Non Allineati denunciando l’assassinio dei suoi studiosi ad opera di elementi stranieri. Secondo l’Agenzia IRNA, l’ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite Mohammad Khazae, a proposito della lettera ha spiegato: “Ho ribadito che le attività del nostro paese sono pacifiche e che pertanto l’Iran esige che la comunità internazionale condanni questi attentati terroristici”. La lettera, si chiede come sia possibile fare silenzio davanti a simili attentati quando alcuni paesi hanno chiaramente annunciato di usare “azioni segrete” per fermare il programma nucleare dell’Iran.
L’attentato contro Ahmadi Roshan compiuto da due sicari a bordo di una motocicletta – che hanno piazzato una piccola bomba magnetica all’automobile sulla quale il giovane stava viaggiando – è l’ultimo di una lunga scia di omicidi dalle modalità pressoché identiche o di improvvise sparizioni, sempre ai danni scienziati e docenti iraniani del settore nucleare.
Prima di lui un fisico nucleare, Daryoush Rezaie di 35 anni, era stato assassinato il 23 luglio a Teheran da sconosciuti in motocicletta che gli hanno sparato davanti a casa. Un precedente episodio risale al 29 novembre 2010, quando le auto di due responsabili del programma nucleare iraniano, Majid Shahriari e Ferydoun Abbassi Davani, saltarono in aria per l’esplosione di ordigni piazzati vicino alle vetture da motociclisti mai identificati. Shahriari, responsabile del progetto sui reattori nucleari, morì. Abbassi Davani rimase invece soltanto leggermente ferito e da febbraio è il direttore dell’Agenzia atomica iraniana. Il 12 gennaio 2010 un altro scienziato nucleare di fama internazionale, Masoud Ali Mohammadi, era stato ucciso dall’esplosione di una moto-bomba mentre usciva di casa a Teheran
Credo di aver capito perchè, nonostante siamo alla rovina, le piazze sono vuote, nessuno protesta, l’indignazione da reale è diventata virtuale.
Slasch16 per Informare per Resistere.
Una volta ho detto a mia moglie: qualsiasi cosa succeda, o succederà tra di noi, nessuno potrà portarmi via i 40 anni passati insieme.
Sarà un problema del dopo, ma il vissuto non potrà essere cancellato.
Ho fatto questa premessa per evitare che qualcuno prenda per nostalgia quello di cui andrò a scrivere, le lotte operaie e le conquiste degli anni che vanno dal 1968 al 1977.
Non è un problema di nostalgia è un problema di reazione e di protesta contro il potere e lo Stato di polizia che ancora oggi è in vigore.
Erano tempi in cui la coscienza collettiva, la lotta di classe, la battaglia contro i soprusi di quelli che allora erano i padroni ed oggi è la globalizzazione ed il dominio della finanza parassita alla quale il potere politico, in modo particolare delle destra, si è piegato supino ai voleri dell’economia parassita, delle banche e dei grandi finanziatori parassiti.
A noi dava fastidio, allora, che certi politici si inchinassero davanti al Papa e gli baciassero la mano. Lo vedevamo come un segno di sottomissione sul piano della libertà, dell’etica, e della morale. Il Papa dettava la line sulla famiglia, la sessualità, l’aborto, tutte battaglie civili di libertà che nascondevano l’oppressione del proletariato, il concetto che chi fosse sfortunato e quindi in miseria dovesse comunque accettarlo come un dono di Dio.
Per chi ha frequentato la chiesa, studiato dai preti come me, veniva da una famiglia cattolica la frase più ripetuta e sentita era sempre la stessa: beati gli ultimi perchè saranno i primi nel regno dei cieli.
Praticamente l’elogio dello sfigato ed un presa per il culo.
Ed è per questo che a 11 anni ho smesso di credere al regno dei cieli e mi sono dedicato alla vita reale.
Pur venendo da una famiglia che oggi si chiamerebbe borghese ho sposato, prima istintivamente, poi sempre più convinto la causa degli ultimi ed ho notato che gli ultimi erano sempre gli stessi, le stesse famiglie, la stessa classe di proletari.
Quelli destinati all’inferno, i ricchi, gozzovigliavano e si arricchivano sulle spalle degli ultimi ma andavano a messa tutte le domeniche per garantirsi il regno dei cieli. Essendo abituati a prendere, pretendere, comprare tutto quello che serviva ai loro agi ed ai loro privilegi tentavano di comprarsi la villa anche nel regno dei cieli, esibendo offerte corpose proporzionate al loro amore per Dio al punto che i migliori venivano citati dal prete coem benemeriti della chiesa.
Una ulteriore umiliazione per gli ultimi, poveri ma devoti, che non avevano offerte da esibire.
Comunque avrebbero potuto contare sul fatto che dopo, nel regno dei cieli, sarebbero stati i primi ed avrebbero avuto, finalmente, la rivalsa contro chi si è approfittato ed arricchito con la loro vita da miserabili.
Ma questo è un discorso filosofico che al momento non mi interessa, è marginale.
Mi chiedo come mai in un momento economico in cui i poveri sono tartassati più che mai dalla politica, dai tecnici, dai professori, dalla globalizzazione e dai quei parassiti, nel caso nostro dell’Italia al quel 10% di italiani che posseggono il 50% della ricchezza nazionale, che decidono quanti panini possiamo mangiare al giorno e chi avrà un lavoro e chi no.
La logica è la stessa del caporalato contro il quale si è battuto per tutta la vita Giuseppe Di Vittorio, il più grande sindacalista che l’Italia abbia mai avuto.
Il mondo è diventato una grande piazza come quella di Cerignola negli anni di Di Vittorio dove i disoccupati si riunivano alle 2 del mattino in attesa che il caporale o un padrone venisse a fare la chiamata, a sceglier chi avrebbe lavorato quel giorno e chi no in base alle loro esigenze.
Verso le 5 si sapeva già chi avrebbe potuto dare da mangiare alla sua famiglia e chi si sarebbe dedicato alla raccolta di erbe selvatiche per fare un minestra.
Da queste lotte in campagna, dallo sfruttamento nelle fabbriche, è nato il sindacato, il movimento operaio al quale nei decenni si è unito il movimento studentesco, con qualche incomprensione, ma guidato da grandissimi intellettuali ha saputo conquistare una forza ed una unità che ci ha portati alle conquiste degli anni 70.
Ci sono voluti decenni, le lotte sono costate lacrime e sangue, ci sono stati dei martiri come a Reggio Emilia, la polizia sparava sui manifestanti ed è stata dura, durissima.
Ovvio che io non abbia partecipato a tutte le battaglie ma ero informato e dal 1972 in poi ho cercato di fare la mia parte.
La cosa più bella di quegli anni, che nessuno potrà portarmi via, nemmeno i revisionisti alla Pansa, per il semplice fatto che li ho vissuti sulla mia pelle, e li ha pagati anche la mia famiglia, nel 1972 aveva già un figlio e la moglie a carico in quanto era stata licenziata proprio perchè diventata madre. Poco prima che entrasse in vigore lo Statuto dei lavoratori, altra memorabile conquista, che avrebbe garantito la maternità. L’avrò ripetuto mille volte, sino all’esaurimento del lettore.
CONTINUA ...Tratto da: Credo di aver capito perchè, nonostante siamo alla rovina, le piazze sono vuote, nessuno protesta, l’indignazione da reale è diventata virtuale. | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/01/14/credo-di-aver-capito-perche-nonostante-siamo-alla-rovina-le-piazze-sono-vuote-nessuno-protesta-l%e2%80%99indignazione-da-reale-e-diventata-virtuale/#ixzz1jVsAjUNz
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
Costa Concordia: il Pm, errore del comandante
GROSSETO – Dopo le operazioni si salvataggio della coppia di coniugi coreani di 29 anni, un uomo e una donna (nella foto), in viaggio di nozze, ritrovati vivi in serata e chiusi all’interno della loro cabina, a bordo della Costa Concordia incagliata al largo dell’'isola del Giglio, arriva la svolta nelle indagini ad opera del procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio che ha passato il pomeriggio di ieri, nella caserma dei carabinieri di Orbetello a interrogare quanti tra i membri dell'equipaggio potevano aiutare a ricostruire l'accaduto. Nel tardo pomeriggio arriva la decisione del magistrato: il comandante della nave Costa Concordia, Francesco Schettino, 52 anni, campano, viene fermato e portato in carcere. Schettino insieme al primo ufficiale in plancia, sono accusati, oltre a naufragio e omicidio colposo plurimo, anche dell’ abbandono della nave naufragata a 50 metri dall’Isola del Giglio, mentre c'erano ancora molti passeggeri da trarre in salvo.
Secondo quanto ricostruito dal magistrato, il comandante: ''si e' avvicinato molto maldestramente al Giglio, la nave ha preso uno scoglio che si e' incastrato sul fianco sinistro, facendola inclinare ed imbarcare tantissima acqua nel giro di due, tre minuti''. Ai comandi ''c'era Schettino'', ed e' stato lui ''ad ordinare la rotta: questo e' quanto ci risulta. E' stata una manovra voluta''.
Nel frattempo arriva la reazione del legale del comandante Schettino: ''Il mio assistito – ha commentato l'avvocato Bruno Leporatti - comprende le ragioni del fermo ma come suo difensore vorrei dire che diverse centinaia di persone devono la vita alla perizia che il comandante della Costa Concordia ha manifestato nell'emergenza''.
Leporatti era con il suo assistito quando e' stato notificato il provvedimento di fermo al comandante, che non e' stato sentito dai magistrati. Intanto la nave e' stata posta sotto sequestro dalla magistratura cosi' come la “scatola nera”, ovvero la registrazione di quanto avvenuto in plancia durante la navigazione. Acquisiti anche i tracciati della rotta. E proprio la rotta seguita dalla nave e su quale scoglio sia andata a sbattere sono tra le questioni al centro degli accertamenti.
Sempre ieri pomeriggio, prima del fermo, il comandante Schettino, al Tgcom24, aveva riferito: ''Mentre navigavamo ad andatura turistica abbiamo impattato uno sperone di roccia che non era segnalato. Secondo la carta nautica, doveva esserci acqua a sufficienza sotto di noi''.
Mentre sulla vicinanza della nave all'isola l’armatore della nave, Gianni Onorato, ha assicurato massima collaborazione con le autorità, ma ha anche specificato: ''Non e' corretto dire che la nave era fuori rotta. E' stato un evento imprevedibile aggravato da una non prevedibile inclinazione della nave''.
Quella penale non e' l'unica indagine aperta sulla tragedia: e' stata avviata anche un'inchiesta amministrativa, da parte del ministero dei trasporti.
Nave Costa: in 39 mancano a appello
(ANSA) - ROMA - Sono ancora 39 le persone, tra ospiti e equipaggio, che mancano all'appello tra i presenti sulla nave Costa Concordia, schiantatasi la sera di venerdi' contro uno scoglio a 300 metri dall'isola del Giglio. Due superstiti, rimasti intrappolati nella cabina 838, sono stati recuperati intorno all'una della scorsa notte dai pompieri: si tratta di una coppia di giovani coreani che erano sulla nave in viaggio di nozze. Ora le ricerche si sono concentrate sul ponte 3 da dove provengono alcuni rumori.
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