domenica 25 settembre 2011

Russia: protesta a Mosca contro nuova candidatura Putin a presidenza

Mosca, 25 set. (Adnkronos/Dpa) - Circa 300 manifestanti sono scesi in strada a Mosca per protestare contro la nuova candidatura, annunciata ieri, del primo ministro Vladimir Putin alla presidenza nel 2012. "Chiediamo al governo di dimettersi e di introdurre un sistema elettorale normale", ha detto Denis Bilunov del movimento Solidarnost, citato dall'agenzia Interfax.

Sono fuori dal Tunnel...

Usa e Pakistan, nervi tesi

di Michele Paris

I già complicati rapporti tra gli Stati Uniti e il Pakistan hanno subito giovedì una nuova gravissima scossa. L’ufficiale più alto in grado nelle forze armate americane, il capo di Stato Maggiore, ammiraglio Mike Mullen, ha infatti accusato pubblicamente i servizi segreti del paese centro-asiatico di avere avuto un ruolo diretto nei recenti spettacolari attacchi che hanno colpito il contingente NATO in Afghanistan.

Parlando di fronte ai membri della Commissione per le Forze Armate del Senato, Mullen ha sostenuto che l’attentato del 10 settembre scorso contro una base NATO di Kabul, nel quale hanno perso la vita cinque persone e sono stati feriti 77 soldati della coalizione, e l’assalto della settimana scorsa all’ambasciata USA, che ha fatto 16 morti tra civili e poliziotti afgani, sono stati opera della rete terroristica degli Haqqani con il sostegno concreto dell’ISI (Inter-Services Intelligence), la principale agenzia spionistica pakistana.

Senza mezzi termini, Mullen ha affermato che “gli Haqqani agiscono come se fossero una vera e propria sezione dell’ISI”, pur senza specificare che genere di supporto i servizi segreti pakistani avrebbero fornito a questo gruppo di insorti né citare alcuna prova concreta al riguardo.

Esponenti del governo e delle forze armate americane spesso accennano più o meno esplicitamente alla complicità delle autorità pakistane con i gruppi talebani che operano nelle aree tribali al confine con l’Afghanistan, al fine di estendere la propria influenza in quest’ultimo paese. Mai però era stata fatta un’accusa così esplicita da una personalità autorevole come Mullen, ritenuto oltretutto, nell’establishment militare statunitense, tra i più convinti sostenitori della necessità di stabilire rapporti amichevoli con il Pakistan.

Le accuse del Capo di Stato Maggiore americano vanno ad aggiungesi a numerosi altri episodi che negli ultimi mesi hanno già incrinato notevolmente i rapporti tra i due improbabili alleati, a cominciare dal blitz dello scorso mese di maggio contro il rifugio di Osama bin Laden nella cittadina pakistana d Abbottabad.

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http://informarexresistere.fr/2011/09/25/usa-e-pakistan-nervi-tesi/

Referendum, raggiunta quota 500mila Ultimi giorni per firmare contro il Porcellum

I promotori vogliono arrivare a 700mila firme in vista del controllo della Corte di Cassazione. Parisi: "E' la rivolta dei cittadini"

ROMA - Obiettivo 700mila firme. Perché il traguardo delle 500mila è stato superato ma, per stare tranquilli, meglio abbondare. Va a gonfie vele la raccolta delle firme per il referendum sulla legge elettorale che punta ad abolire l'attuale sistema (il porcellum) e ripristinare il cosidetto Mattarellum. Da oggi fino al 30 settembre i gazebo dei promotori 1 resteranno aperti. Perché è meglio stare larghi, visto che nel controllo della corte di Cassazione qualche firma viene sempre annullata per vizi di forma. "E' una svolta che - spiegano i promotori - permetterà che i cittadini tornino a partecipare in modo attivo all'andamento politico del Paese scegliendo, con il proprio voto alle prossime elezioni politiche (che potrebbero essere anche anticipate) i propri rappresentanti in Parlamento e non essere più governati da una buona parte di personaggi scelti a monte dai partiti". Per questo "bisogna moltiplicare gli sforzi" Esulta Arturo Parisi: " E' la rivolta dei cittadini annunciata e resa manifesta dal referendum ad aver loro aperto gli occhi e sciolte le loro lingue. E' ora dimostrato nei fatti quanto fondata fosse la convinzione che solo il referendum sarebbe stato il pungolo capace di spingere il parlamento a risvegliarsi dalla propria colpevole inerzia e a cambiare l'attuale legge elettorale nel senso indicato dai cittadini sottoscrittori dei quesiti.
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“Un elettore PdL su cinque vuole le dimissioni di Berlusconi”

I sondaggi di Mannheimer sul Corriere della Sera

Un elettore del Popolo delle Libertà su cinque pensa che il tempo di Silvio Berlusconi sia giunto, e che sia giunto il momento di passare la mano. I sondaggi di Renato Mannheimer pubblicati dal Corriere della Sera di oggi fotografano cosa pensano gli italiani dell’attuale situazione politica:

Ma cosa ne pensa la gente? In che misura la richiesta di dimissioni del premier è condivisa dalla popolazione? Già da tempo, un quesito al riguardo viene posto mensilmente ai cittadini: se ne rileva un decremento progressivo, di mese in mese, di quanti auspicano che Berlusconi continui a governare e una corrispondente crescita, non tanto dei sostenitori di un governo alternativo (malgrado, come si sa, questa sia l’ipotesi su cui in questi giorni i politici stanno lavorando maggiormente), quanto, più direttamente, delle elezioni anticipate. Oggi meno di un cittadino su cinque (19%) si dichiara favorevole all’opportunità di una prosecuzione del governo attuale. A gennaio erano il 27%, ad aprile il 22%.

E all’interno c’è la sorpresa:
Naturalmente, la gran parte dei fautori della permanenza al governo di Berlusconi fa parte dell’elettorato del Pdl: ma anche in quest’ambito, la percentuale di sostenitori del mantenimento dell’esecutivo è pari al 77%, ciò che significa che più del 20% dei votanti dello stesso partito del premier è del parere che il Cavaliere debba cedere il passo. Tra gli elettori della Lega Nord, la situazione appare ancora più critica: la maggioranza assoluta (60%) opta infatti per una soluzione che veda le dimissioni di Berlusconi. Quest’ultima, ovviamente, è l’ipotesi prediletta dalla gran parte della base delle forze di opposizione.
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