Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
domenica 25 settembre 2011
Russia: protesta a Mosca contro nuova candidatura Putin a presidenza
Usa e Pakistan, nervi tesi
di Michele Paris
I già complicati rapporti tra gli Stati Uniti e il Pakistan hanno subito giovedì una nuova gravissima scossa. L’ufficiale più alto in grado nelle forze armate americane, il capo di Stato Maggiore, ammiraglio Mike Mullen, ha infatti accusato pubblicamente i servizi segreti del paese centro-asiatico di avere avuto un ruolo diretto nei recenti spettacolari attacchi che hanno colpito il contingente NATO in Afghanistan.
Parlando di fronte ai membri della Commissione per le Forze Armate del Senato, Mullen ha sostenuto che l’attentato del 10 settembre scorso contro una base NATO di Kabul, nel quale hanno perso la vita cinque persone e sono stati feriti 77 soldati della coalizione, e l’assalto della settimana scorsa all’ambasciata USA, che ha fatto 16 morti tra civili e poliziotti afgani, sono stati opera della rete terroristica degli Haqqani con il sostegno concreto dell’ISI (Inter-Services Intelligence), la principale agenzia spionistica pakistana.
Senza mezzi termini, Mullen ha affermato che “gli Haqqani agiscono come se fossero una vera e propria sezione dell’ISI”, pur senza specificare che genere di supporto i servizi segreti pakistani avrebbero fornito a questo gruppo di insorti né citare alcuna prova concreta al riguardo.
Esponenti del governo e delle forze armate americane spesso accennano più o meno esplicitamente alla complicità delle autorità pakistane con i gruppi talebani che operano nelle aree tribali al confine con l’Afghanistan, al fine di estendere la propria influenza in quest’ultimo paese. Mai però era stata fatta un’accusa così esplicita da una personalità autorevole come Mullen, ritenuto oltretutto, nell’establishment militare statunitense, tra i più convinti sostenitori della necessità di stabilire rapporti amichevoli con il Pakistan.
Le accuse del Capo di Stato Maggiore americano vanno ad aggiungesi a numerosi altri episodi che negli ultimi mesi hanno già incrinato notevolmente i rapporti tra i due improbabili alleati, a cominciare dal blitz dello scorso mese di maggio contro il rifugio di Osama bin Laden nella cittadina pakistana d Abbottabad.
Continua ...
http://informarexresistere.fr/2011/09/25/usa-e-pakistan-nervi-tesi/
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I sondaggi di Mannheimer sul Corriere della Sera
Un elettore del Popolo delle Libertà su cinque pensa che il tempo di Silvio Berlusconi sia giunto, e che sia giunto il momento di passare la mano. I sondaggi di Renato Mannheimer pubblicati dal Corriere della Sera di oggi fotografano cosa pensano gli italiani dell’attuale situazione politica:
E all’interno c’è la sorpresa:Ma cosa ne pensa la gente? In che misura la richiesta di dimissioni del premier è condivisa dalla popolazione? Già da tempo, un quesito al riguardo viene posto mensilmente ai cittadini: se ne rileva un decremento progressivo, di mese in mese, di quanti auspicano che Berlusconi continui a governare e una corrispondente crescita, non tanto dei sostenitori di un governo alternativo (malgrado, come si sa, questa sia l’ipotesi su cui in questi giorni i politici stanno lavorando maggiormente), quanto, più direttamente, delle elezioni anticipate. Oggi meno di un cittadino su cinque (19%) si dichiara favorevole all’opportunità di una prosecuzione del governo attuale. A gennaio erano il 27%, ad aprile il 22%.