mercoledì 9 marzo 2011

Libia: si muovono le diplomazie

(ANSA) - PARIGI - Per la questione libica si muovono le diplomazie. Il presidente francese Nicolas Sarkozy ricevera' domani due emissari del Consiglio di transizione libico. Lo riferisce l'Eliseo. Intanto, sempre domani, il ministro degli Esteri portoghese Luis Amado incontrera' gli emissari di Gheddafi. Quanto ai combattimenti, i ribelli hanno ammesso di non avere piu' il controllo del centro di Zawiya. 'Attaccheremo di nuovo, lo faremo stanotte. Non e' finita qui', ha detto una fonte vicina ai rivoltosi.

Claps: dna Restivo da tracce ematiche

(ANSA) - ROMA - Il Dna di Danilo Restivo individuato dagli ufficiali del Ris che stanno eseguendo la 'superperizia' genetico-forense sarebbe stato estratto da residui di tracce ematiche isolate sulla maglia di Elisa Claps. Lo si apprende da indiscrezioni in ambienti vicini all'inchiesta. Il Dna estratto e' risultato sovrapponibile con quello di Restivo: sia col profilo genetico estratto da una tazza e da un bicchiere usati dall'uomo, sia con quello trasmesso dalla polizia inglese alla magistratura di Salerno.

Pubblicazione delle e-mail di magistrati, il Garante della Privacy apre istruttoria

Roma, 9 mar. (Adnkronos/Ign) - Il Garante per la Privacy ha aperto due istruttorie per "la pubblicazione di informazioni personali da parte di due quotidiani", ovvero le comunicazioni fra magistrati riportate da 'Il Giornale' e dati di un estratto conto ricondotto dal 'Corriere della Sera' a Silvio Berlusconi.

"A seguito di segnalazioni ricevute da parte di soggetti interessati, il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato - si legge in una nota dell'Autorità - un'attività istruttoria in ordine alla pubblicazione di informazioni personali da parte di due quotidiani".

"Un'istruttoria - sottolinea la nota - riguarda la pubblicazione da parte di un quotidiano del contenuto di e-mail scambiate all'interno di una mailing list riservata a magistrati, compresa, in particolare, la diffusione di indirizzi di posta elettronica privati di alcuni iscritti alla lista. L'altra istruttoria si riferisce alla pubblicazione, da parte di un altro quotidiano, di informazioni relative ad un estratto conto, ricondotto dal giornale all'On. Silvio Berlusconi".

Con una lettera del suo presidente, Luca Palamara, l'Anm aveva infatti chiesto all'Autorità garante di intervenire dopo la pubblicazione, oggi sul quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, di ''corrispondenza riservata di magistrati tratta illecitamente dalle liste di discussione interne alla magistratura, con la diffusione, addirittura, degli indirizzi privati di posta elettronica dei magistrati". La vicenda rappresenta, per la Giunta dell'Anm, "una gravissima violazione della legge sulla riservatezza delle comunicazioni che si iscrive in una campagna di aggressione e di delegittimazione della magistratura da tempo avviata da quel quotidiano". Per questo la Giunta ha deliberato di "investire della questione l'Autorità Garante della riservatezza per la valutazione dei profili di illiceità della condotta del quotidiano".

''Mi sorprende che i magistrati invochino per loro il diritto alla privacy che regolarmente calpestano - ha commentato Sallusti - Non sono cittadini diversi dagli altri. E' sospetto che la loro categoria non abbia mai invocato l'intervento del Garante quando nel tritacarne mediatico provocato dalle loro inchieste sono finiti comuni cittadini, giornalisti o politici a loro non graditi''.

''Il Giornale - conclude Sallusti - si è limitato a pubblicare una notizia e cioè che alcuni pm stanno dando la caccia al premier a prescindere da fatti giudiziari''.

Libia: mistero sui jet di Gheddafi, rais in volo verso Cairo?

Libia: mistero sui jet di Gheddafi, rais in volo verso Cairo?

TRIPOLI - Tre aerei privati del rais libico diretti in Egitto, uno atterrato con un suo emissario a bordo. Secondo la tv pan-araba Al Arabiya, Muammar Gheddafi sta lasciando la Libia ed è diretto in Egitto. La notizia completa una nota ufficiale del Ministero della Difesa di Atene, secondo cui un aereo privato appartenente a Gheddafi ha sorvolato i cieli greci nel suo viaggio verso l'Egitto. Al Jazeera, invece, riferisce di tre jet privati del Colonnello già decollati da Tripoli: sono diretti ad Atene, Vienna e Il Cairo. I Falcon avrebbero già sorvolato Malta, stando a quel che dice una fonte del Ministero greco, e in particolare quello diretto in Egitto sarebbe già atterrato: a bordo ci sarebbe un emissario del Raìs. Trova conferma, dalla stessa fonte, la notizia di una telefonata avvenuta nella giornata di martedì tra Gheddafi e il primo ministro greco George Papandreou. Lo spazio aereo su Tripoli, intanto, è stato chiuso.

Colonialismo italiano in Libia: un passato da svelare

- di Amalia Navoni – Coordinamento Lombardo Nord Sud del Mondo rete Lilliput-Milano -

Colonialismo italiano in Libia un passato da svelare1 medium Colonialismo italiano in Libia: un passato da svelare

Recentemente ho fatto un viaggio nel deserto della Libia. Ne ho ammirato le bellezze, ne ho gustato il silenzio e ho appreso con sorpresa, dalla guida “Libia” di Andrea Semplici, alcuni episodi raccapriccianti del nostro colonialismo in Libia negli anni 1911-43. Queste vicende sono state il “leitmotiv” del mio viaggio. Alcuni fatti mi hanno maggiormente colpita per l’atrocità, lo sterminio, il disprezzo per l’altro e la negazione della verità.

Quando nel 1911 con un motivo pretestuoso il liberale Giolitti scatena una guerra coloniale contro la Turchia che dominava la Libia, un contrattacco arabo-turco sorprende i bersaglieri italiani e ne uccide 500. La rappresaglia militare è immediata e spietata: oltre 2000 arabi sono fucilati o impiccati e cinque mila vengono deportati in Italia e confinati nelle isole di Ustica, Ponza, Favignana e Tremiti.

Deportazioni e campi di concentramento
La Libia chiede ancora oggi di sapere la verità sulla sorte dei libici scomparsi in Italia. Quando sono stata in queste isole, non ho visto alcuna traccia del passaggio di queste persone. Poiché la resistenza libica era molto forte in Cirenaica, il generale Rodolfo Graziani, inviato da Mussolini nel 1930, non esitò a mettere “a ferro e fuoco” tutta la zona. Confisca le zavie, centri spirituali ed assistenziali, sbarra con campi minati la frontiera con l’Egitto, annienta le mandrie e brucia i raccolti, usa gas e armi chimiche contro i civili. Tutta la popolazione dell’altopiano della Cirenaica, cento mila libici, viene deportata in campi di concentramento nel deserto della Sirte. In 40mila moriranno per fame, epidemie, violenze, uccisioni. Per tre anni staranno rinchiusi in questi campi delimitati da doppio filo spinato. Ogni atto di ribellione o tentativo di fuga era punito con la morte.

L’impiccagione avveniva a mezzogiorno, al centro del campo, dove tutti erano costretti a radunarsi. Ogni giorno, dicono i sopravvissuti, 50 cadaveri uscivano dal recinto. Naturalmente questi campi in Italia erano propagandati come paradisi dove fiorivano ordine e disciplina e regnavano igiene e pulizia.

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http://informarexresistere.fr/colonialismo-italiano-in-libia-un-passato-da-svelare.html

Rai, offensiva di Masi: fuori Dandini, Fazio e ricorso contro reintegro Santoro

Mauro Masi
di Alberto Guarnieri

ROMA - Sì a emendamenti costruttivi, no allo snaturamento della proposta: con questa apertura del Pdl riprende oggi in Vigilanza la discussione generale sull’atto di indirizzo sul pluralismo, finito al centro delle polemiche per alcune norme della bozza messa a punto dal capogruppo Pdl, Alessio Butti. Il nuovo clima, più disteso, di cui già dallo scorso week end si avvertivano segnali, dipende forse anche dalle mosse del direttore generale Mauro Masi, che sta a grandi passi “riequilibrando” pro Pdl i palinsesti della tv pubblica.
Masi, che già ha inserito dalla primavera Giuliano Ferrara e Vittorio Sgarbi e darà una prima serata a Bruno Vespa, sembra deciso a non rinnovare i contratti di due big di Raitre particolarmente sgraditi al centrodestra: Fabio Fazio e Serena Dandini. Il loro rapporto di esclusiva con Viale Mazzini scade a luglio, e l’idea del dg è di non presentare nei palinsesti di autunno nè “Che tempo che fa”, nè “Parla con me”.
Fazio ha appena annunciato di voler rifare con Roberto Saviano “Vieni via con me”, ma le sue parole vengono lette a viale Mazzini più come una provocazione, per alzare il clamore dell’addio, che come una reale intenzione. Certo non sarà facile per la Rai, sempre nel mirino di Corte dei conti e magistratura, giustificare l’addio a trasmissioni di grande successo. Anche se lo spirare del contratto aiuta.
Molto più semplice risolvere il “caso” Dandini, il cui programma non è altrettanto popolare.Inoltre la risoluzione del contratto non porrebbe problemi perché si tratta di una collaborazione con la casa di produzione, la Fandango, non con la conduttrice direttamente.
L’offensiva di Masi, come già scritto, è rivolta anche a Michele Santoro. Il dg sta procedendo su due fronti. Ha ingaggiato nuovi avvocati che hanno fatto istanza di anticipazione (accolta) dell’udienza in Cassazione, contro il reintegro di Santoro, che si potrebbe celebrare già entro giugno. Poi una seconda istanza alla corte d’Appello per la reinterpretazione della sentenza di reintegro

Giustizia, no di Pd e Idv alla riforma Bersani: copre leggi ad personam

Alfano e Bossi

Il testo domani in Consiglio dei ministri: doppio Csm e limiti all'azione penale. Anm già in fermento. La Lega contro Vietti

ROMA - La riforma costituzionale della giustizia verrà esaminata domani dal Consiglio dei ministri, convocato per le 9.
La bozza della riforma della Giustizia è pronta e il Guardasigilli Angelino Alfano la illustrerà in serata al presidente della Repubblica al Quirinale. Domani la riforma passerà al consiglio dei ministri, poi andrà in parlamento. La bozza, sempre oggi, verrà presentata al cosiddetto gruppo dei "Responsabili" che sostiene il governo alla Camera e stasera sarà oggetto anche di un vertice di maggioranza.
Tra le novità della riforma la separazione delle carriere tra giudici e pm; la divisione del Csm in due; il mantenimento dell'obbligo di esercitare l'azione penale, ma «secondo le modalità stabilite dalla legge»; la possibilità che a presiedere il Csm dei pm sia il pg della Cassazione eletto dal Parlamento.
Le toghe sono già in fermento: l'Anm riunirà oggi la Giunta per fare il punto su eventuali iniziative di protesta.
«Non c'è nessun problema, aspettiamo il Consiglio dei ministri ma la riforma passerà», ha detto il leader della Lega Nord, Umberto Bossi.
«Le anticipazioni sulla riforma della giustizia contengono elementi inaccettabili. C'è un elemento di manovra per dare copertura sul piano politico generale e costituzionale al bricolage domestico dell'aggiustamento delle leggi ad personam, e continuare a non parlare dei problemi seri della giustizia», ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. «Vedremo le carte - afferma Bersani - ma le premesse non sono buone. È un treno senza stazione».
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LIBIA: LA NATO NON RICEVERA' EMISSARI GHEDDAFI

(AGI) Bruxelles - La Nato ha annunciato che non ricevera' gli emissari che Muammar Gheddafi ha inviato a Bruxelles. Lo ha riferito il portavoce dell'Alleanza, Oana Lungescu .

A difesa della Costituzione: lo spot

Claudio Bisio, Paola Cortellesi, MonicaGuerritore, Maria Luisa Busi, Shukri Said, Jun Ichikawa, Francesco Castellani, studenti e ricercatori. Testimonial dello spot per la manifestazione del 12 marzo 2011 a Roma “A difesa della Costituzione”

Da Mentana il giallo dei tre aerei di Gheddafi

Servizietto piccolo piccolo al Tg1 sulla riforma della giustizia, tanto mica è nulla di importante.

Enrico Mentana su Tg de La7 ci vuole parlare di 2 temi: “La Libia e la giustizia”. Appunto, subito in Libia: “Tre aerei diplomatici libici sono partiti verso l’Europa: è una fuga? Dove andavano i tre Falcon di Gheddafi che hanno fatto scalo a Roma e Vienna? Il regime del Colonnello ha mandato in Europa suoi emissari per esercitare una vasta azione diplomatica. Di certo sono diretti al Cairo, a Bruxelles e a Lisbona; aperto anche il fronte della trattativa con la Lega Araba”. Alcune fonti affermano che i morti sarebbero “400″ in tutta la guerra di Libia, il che contraddirebbe molti dei numeri usciti finora che parlavano di oltre 10mila vittime. E intanto in Egitto si parla di “controrivoluzione”, gli uomini di Mubarak sarebbero pronti a rivoltare l’ordine costituito. Andiamo agli interni: il ministro Alfano ha presentato al presidente della Repubblica un pacchetto di riforme di grande importanza e di grandi cambiamenti, tre ore e mezzo di esposizione, un incontro meticoloso e approfondito. 2 Csm, uno per i giudici e uno per i pm; la responsabilitàcivile dei giudici sarà analoga a quella dei dipendenti della pubblica amministrazione. Si tratta di una riforma che ridimensionerà i poteri del comparto giustizia”. Il Quirinale appare piccato: “Avremmo gradito essere informati mentre il testo veniva elaborato, e con il processo Ruby in ballo, non ci sarà condivisione sul testo”.

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http://www.giornalettismo.com/archives/116995/da-mentana-il-giallo-dei-tre-aerei-di-gheddafi/

“Quella al Grande Fratello ce l’ha mandata Berlusconi”

Le ragazze di Via Olgettina si lamentano e vengono intercettate: “Valentina entra domani, l’ha voluta lui”. Aris ad Iris: “Dopo l’operazione, farò di tutto”

Cose che capitano quando il proprio munifico ospite è un uomo davvero potente e ha qualche voce in capitolo sugli spettacoli televisivi più seguiti della televisione, pubblica e privata: i reality show. Qualcuna che entra, qualcuna che resta, chi salta la fila e chi si offende. E come, se si offende: mugugni, invidie incrociate, sbuffi via telefono nei contatti incrociati fra le ragazze di via Olgettina. Tutto perchè papi SilvioBerlusconi avrebbe favorito una di loro a discapito di un’altra per l’entrata, udite udite, addirittura algrande fratello.

AL GRANDE FRATELLO – Iris Berardi, una delle due minorenni che avrebbero avuto rapporti sessuali con Silvio Berlusconi, premier e papi, si lamenta al telefono prima con Aris Espinosa, poi con una delle due gemelle De Vivo: non ha affatto gradito che Valentina, ovvero Valentina Costanzo, destinataria peraltro di un bel bonifico da 40mila euro, avesse avuto un bel biglietto d’ingresso per la casa più guardata d’Italia.

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ran: Rafsanjani lascia la politica, Ahmadinejad ha vinto

Iran: Rafsanjani lascia la politica, Ahmadinejad ha vinto

ore 10:04 -

TEHERAN (IRAN) - Dopo sei anni di lotta sotterranea, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad può esultare: il suo principale avversario politico, il suo predecessore Ali Akbar Hashemi Rafsanjani, non si ripresenterà alla carica di presidente del Consiglio degli Esperti, un organo di controllo giuridico sull'attività del Presidente iraniano formato da 86 giuristi. I contrasti politici tra i due nascono nel 2005, quando entrambi si presentano per la carica di Presidente e vince Ahmadinejad. Contrasti che poi si acuiscono quando Rafsanjani appoggia, sia pure debolmente la cosiddetta "Onda vedre", un movimento guidato da Housein Mir Moussavi e finanziato dall'Occidente, che si è caratterizzato per le sue manifestazioni violente. Al punto che pochi giorni fa la figlia di Rafsanjani, Faeze, è stata arrestata durante dei tafferugli durante una manifestazione; mentre uno dei figli, Mehdi, è scappato a Londra per sfuggire ad un mandato di cattura. Queste disavventure familiari hanno indebolito la posizione politica dell'ex presidente, convincendolo a non presentare la propria candidatura per il rinnovo della carica. E così adesso è stato eletto Mahdavi Khani, ottantenne ayatollah e khomenista della prima ora, ora rettore dell'università Imam Saddaeq, che è quella in cui si formano i fituri diplomatici iraniani.

Berlusconi dilaga in Rai: oltre 400 minuti a gennaio

Berlusconi dilaga in Rai: oltre 400 minuti a gennaio

ROMA - Ormai la presenza di Berlusconi è sempre più dilagante nella Rai: nel solo mese di gennaio, secondo l'Osservatorio di Pavia, il premier ha occupato i telegiornali della TV di Stato per 402 minuti. Improponibile il confronto con gli altri leader di partito: Bersani è stato presente per 72 minuti, Casini 54, Fini 48, Di Pietro 25. E questi dati escludono i videomessaggi che il premier ha mandato con tanta frequenza e che sono stati fedelmente trasmessi in edizione integrale. Insomma, il pluralismo in TV appartiene al passato. Anche perchè poi bisogna contare l'abnorme spazio che viene dato ai la Russa, ai Cicchitto e comunque a tutti i membri della maggioranza. Replica a questi dati Giorgio Lainati, vicepresidente in Vigilanza Rai ed esponente del Pdl: "Non ho visto gli ultimi dati dell'Osservatorio di Pavia, un istituto universitario di grande professionalità, ma credo ma credo il problema vada visto da una diversa angolatura, Io non contesto quei dati. Ma penso che la comparazione vada fatta tra i tg e i programmi di approfondimento. Può essere che Vendola non si veda molto nei Tg, ma poi totalizza due ore e passa con 'Annozero'. E che dire di un partito 'virtuale' come il Fli di Fini che, da Mirabello in poi, era ovunque in Rai perché alzava la critica contro Berlusconi?. Quindi a differenza di Zaccaria, io dico che sommando le uscite di Bersani, Fini e Casini nei vari 'Ballarò', le cifre darebbero ragione a chi, come noi del Pdl, propone di bilanciare l'insieme dell'informazione. Non solo i tg".

Egitto: coprifuoco anticipato alle 21

(ANSA) - IL CAIRO - Il Consiglio Supremo delle Forze Armate ha disposto che da stasera il coprifuoco in Egitto cominci alle 21, anticipandolo di tre ore rispetto alla mezzanotte. La notizia e' stata diffusa dalla tv di stato egiziana, che ha letto un comunicato dei militari, ed e' stata comunicata per strada ai passanti dai militari ai posti di controllo istituiti sulle strade principali del Cairo.

Giallo su emissari di Gheddafi a Bruxelles. Caccia libici attaccano terminal petroliferi

Tripoli, 9 mar. (Adnkronos/Aki/Ign) - Continuano gli scontri in Libia ed è giallo su emissari di Gheddafi inviati all'estero. Su un volo libico atterrato al Cairo il vice ministro alla Difesa libico, Abdelrahman al-Zawi, arrivato in Egitto per incontrare esponenti del Consiglio Supremo delle Forze Armate che governa il paese dopo la caduta di Mubarak.

Mentre fonti dell'Unione Europea all'Adnkronos dicono di non sapere ''nulla del possibile arrivo a Bruxelles di due emissari'' inviati dal Colonnello per contatti con i vertici dei 27 e della Nato. "E' una voce, piuttosto sorprendente", hanno sottolineato le fonti dell'Ue, e anche al quartier generale dell'Alleanza atlantica definiscono "inverosimile" la notizia. E' inoltre "assolutamente falsa al 100%" la notizia di un incontro a Bruxelles tra l'Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza comune Catherine Ashton ed emissari di Gheddafi. E' quanto ha affermato il portavoce della Ashton Michael Mann, sottolineando che "non sono previsti incontri".

Il giallo investe anche i tre jet decollati da Tripoli. Per due voli si era parlato di uno scalo in Italia, ma "ho fatto le mie indagini e la notizia mi è stata smentita - ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa - Le notizie che ho io tendono assolutamente a escluderlo". "Sicuramente nessuno - ha sottolineato - è sbarcato in Italia da aerei libici". Allo stesso modo il ministro degli Esteri, Franco Frattini. ''Non mi risulta'' che gli aerei ''siano atterrati in Italia'' ha detto il titolare della Farnesina.

INTERVISTE DI GHEDDAFI - Il Colonnello oggi ha rilasciato due interviste televisive. Se i paesi occidentali decideranno di imporre la no-fly zone, i libici "prenderanno le armi e combatteranno", ha detto alla tv di stato turca Trt. Un'eventuale decisione sulla no-fly zone, secondo il raìs, dimostrerebbe "cosa questi Paesi vogliono veramente, e cioè prendere il petrolio". Gheddafi ha infine ribadito che non lascerà il paese, ricordando nuovamente che "dal 1977 è il popolo libico che comanda".
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Reso noto un nuovo video sull'11 settembre

NEW YORK - Sia pure con 10 anni di ritardo, il National Institute of Standards and Technology - un ente federale americano - ha rilasciato un video, girato l'11 settembre del 2001. E' un video di 17 minuti, cominciato dopo che lo schianto degli aerei sulle torri era avvenuto. Il filmato è stato girato da un elicottero della Polizia di New York e pubblicato dal sito Cryptome. Anche se l'inquadratura è particolare, dato che sono riprese fatte da un elicottero della Polizia che sorveglia la zona. Il fumo impedisce di vedere gran parte di ciò che succede, e al momento del crollo delle torri, il velivolo è già atterrato, per cui le immagini - peraltro di non eccelsa qualità - sono quelle che abbiamo visto già da tante angolazioni. Insomma, non aggiunge niente, nè per coloro che vedono il crollo delle torri come un'azione voluta dal governo Usa per avere la scusa per invadere Iraq ed AFghanistan nè per chi invece imputa il crollo allo schianto degli aerei dirottati da Al Qaeda. Tuttavia, c'è una conferma: il fumo. Ce n'è veramente tanto, anche più di quanto non appaia da terra. E il fumo significa una combustione "incompleta", a temperature relativamente basse. E quindi lasciano aperto il dubbio: come hanno fatto delle fiamme ad una temperatura che la termografia valuta in 600-650 gradi al massimo a sciogliere delle travi di acciaio (che resiste fino a 1500 gradi) avvolto nell'amianto (che resiste fino a 3000 gradi)? Un fenomeno che deve essere avvenuto se, come dice la teoria ufficiale, le travi si sono indebolite al punto di cedere sotto il peso dei piani superiori.

L'ira di Gheddafi: complotto colonialista - Obama: azione militare internazionale

Il Colonnello accusa i Paesi occidentali, ma anche Al QaedaLa Clinton: qualsiasi intervento non sarà guidato dagli Usa .
TRIPOLI - È tornato a parlare in tv il leader libico Muammar Gaddafi, che in un'intervista all'emittente francese Lci ha nuovamente accusato le potenze straniere di essere coinvolte nella ribellione in corso nel Paese nordafricano per chiedere le sue dimissioni. In particolare, questa volta il Colonnello ha parlato di un complotto colonialista contro la Libia, guidato dalla Francia. A riprova della sua tesi ha detto che martedì le sue forze hanno catturato diversi stranieri nel corso di vari raid. L'influenza straniera, secondo Gheddafi, sarebbe quindi determinante sul movimento dei ribelli libici. Citando la presenza di «armi e alcol» all'interno di moschee riconquistate dai suoi miliziani, il leader libico ha parlato di rivoluzionari provenienti da Afghanistan, Egitto e Algeria. «Le forze straniere», ha aggiunto, stanno reclutando giovani vulnerabili a Zentain, Al Zawiyah e Bengasi, le città in mano ai ribelli. Il nuovo discorso di Gheddafi arriva dopo che i ribelli gli hanno posto un ultimatum di 72 ore per dimettersi. Ultimatum a cui il Colonnello non ha fatto cenno nel suo discorso. I ribelli che lottano contro il governo hanno ricevuto il lavaggio del cervello da parte di Al Qaida. Ha aggiunto il leader libico Muammar Gheddafi tornando a parlare alla televisione di stato, secondo quanto riferisce Al Jazira.
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