sabato 21 gennaio 2012

Napolitano: Subito la legge elettorale


Giorgio Napolitano
Napolitano: subito la legge elettorale.
E’ il messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ai presidenti di Camera e Senato dopo gli incontri dei giorni scorsi con i leader politici.
“Il Parlamento può impegnarsi celermente sulle riforme e la legge elettorale – ha detto -. Anche per corrispondere alle attese dell’opinione pubblica”.
Per il capo dello Stato, dunque, il Parlamento può impegnarsi velocemente in un efficace e produttivo confronto sulle questioni più mature di riforma degli assetti istituzionali, dei regolamenti parlamentari e della legge elettorale, anche al fine di corrispondere alle attese dell’opinione pubblica.
“Spetta quindi ai Presidenti delle Camere – si legge nel testo diffuso da palazzo Chigi – definire, secondo le procedure regolamentari, i programmi e calendari relativi alle materie da affrontare in ciascuno dei due rami del Parlamento. Comune è l’auspicio che si concretizzi un largo e convergente impegno per giungere a soluzioni capaci di concorrere al rafforzamento del sistema politico-istituzionale“.
Le parole di Napolitano arrivano a conclusione di una giornata in cui il trema della legge elettorale ha tenuto banco nel dibattito politico. Pier Luigi Bersani, aprendo l’assemblea nazionale del Pd, ha ringraziato Napolitano per l’iniziativa sulle riforme e ha confermato che l’attuale porcellum è “inaccettabile”.
Sulla stessa linea anche Massimo Donadi dell’Idv. Il capogruppo alla Camera ha chiesto il superamento del Porcellum e una nuova legge “che salvi anche il bipolarismo e il diritto di conoscere prima quali sono le coalizioni che si candidano al governo, con quale leader e con quale programma“.
Per il leader Udc Pier Ferdinando Casini “la legge elettorale va affrontata, naturalmente, come anche le riforme istituzionali generali. Credo che bisogna fare di più con grande attenzione verso l’autoriforma della politica e riconsegnare anche ai cittadini la possibilità di scegliere i propri parlamentari perchè questo è un fatto importante”.

Cannabis rallenta sclerosi. Studio

Ormai da diversi anni ricercatori e medici discutono sul possibile uso della canapa indiana (Cannabis sativa) e dei suoi derivati, come l'hashish e la marijuana, per scopi terapeutici in diverse patologie neurologiche come, ad esempio, la sclerosi multipla ed i traumi cranici e del midollo spinale. Ma la mancanza di dati sui meccanismi di questa azione ha fino ad ora rallentato le possibili applicazioni cliniche: nuova luce sulle effettive capacità terapeutiche di questa sostanza e dei meccanismi d'azione della stessa arrivano ora da uno studio svolto dall'IRCCS Fondazione Santa Lucia di Roma in collaborazione con l'Università di Teramo pubblicato sulla rivista internazionale "Journal of Molecular Medicine".
Lo studio ha permesso, per la prima volta, di caratterizzare i rapporti tra la stimolazione da Cannabis e l'azione di un composto gassoso ben noto per le sue azioni sulle cellule del sistema nervoso centrale (Snc): l'ossido di azoto. Questa molecola è coinvolta nella regolazione di importanti funzioni del Snc e svolge azioni sia in senso neuroprotettivo che neurotossico. La ricerca ha dimostrato come, proprio attraverso i recettori cannabici, ed in particolar modo il recettore cannabico di tipo 2, sia possibile indirizzare gli effetti dell'ossido di azoto in senso neuroprotettivo o neurotossico.
Lo studio permette sia di fare un ulteriore passo avanti nella comprensione del meccanismo d'azione attraverso cui il principio attivo della Cannabis esercita la sua funzione neuroprotettiva a seguito di danno cerebrale, sia di guardare con maggiore interesse all'uso di queste sostanze in ambito clinico tanto per le malattie acute che croniche del Snc. Grazie a questi risultati, si aprono prospettive in ambito terapeutico per lo sviluppo di nuovi approcci farmacologici, utili per patologie di grande diffusione, come l'ictus e la sclerosi multipla, in grado di "sfruttare" la proprietà neuroprotettiva dell'ossido d'azoto mediata dall'azione della Cannabis.

Mutui, bollette, rc auto, conti corrente: risparmi da 465 € a famiglia


ROMA – Con il pacchetto liberalizzazioni i vantaggi per i consumatori ci saranno in termini di risparmi, anche se di molto inferiori a quelli previsti. Secondo delle stime si arriverà a risparmiare circa 465 euro a famiglia all’anno. Risparmi ridotti perché il governo Monti non ha voluto “osare” troppo: i farmaci a pagamento di fascia C restano saldamente nelle mani delle farmacie da sempre restie a praticare sconti, saltano i “saldi liberi” nei negozi, i gestori di pompe di benzinapotranno fare meno sconti perché avranno meno libertà del previsto di acquistare carburante senza vincoli di marca, non c’è più l’estensione del campo di applicazione della class action e gli agenti assicurativi non sono più obbligati a offrire polizze di più compagnie, dando così l’opportunità al cliente di risparmiare.
Resta però la possibilità di ottenere sconti in farmacia su tutti i medicinali, scompaiono le “tariffe minime” di avvocati, medici e professionisti vari che avranno anche l’obbligo di presentare un preventivo al cliente, le assicurazioni dovranno abbassare la polizza a chi mette la scatola nera sulla propria auto, le edicole potranno praticare sconti su tutta la merce venduta e rifiutare supplementi e prodotti aggiuntivi vari forniti da editori e distributori. Ferma restando la possibilità di vendere “qualsiasi altro prodotto”. In più arrivano i conti correnti “base” con bancomat e una serie di servizi minimi gratuiti; quando si stipula un mutuo la banca non potrà imporre solo una polizza assicurativa ma dovrà lasciare la scelta tra almeno due compagnie.
Per la Cgia i settori interessati dalle liberalizzazioni incidono per il 15% della spesa media di una famiglia, circa 4500 euro, e il Casper (cartello di associazioni dei consumatori) ha già fatto i conti: il decreto sulle liberalizzazioni nella versione finale vale 465 euro di risparmi a famiglia, contro i 900 della versione di partenza. Vediamo nel dettaglio i vantaggi voce per voce:
Prezzi dell’energia: mercato più “aperto”. Ci saranno risparmi per i clienti “vulnerabili”, ovvero quelli propensi a cambiare compagnia di erogazione. Per il resto la discesa “europea” dei prezzi italiani di luce, gas e benzina non sarà né semplice ne tantomeno veloce. La strada è stata imboccata, puntando l’indice sui problemi strutturali che impongono i sovrapprezzi ai consumatori finali, famiglie e imprese.
Benzina: con più self-service possibili ribassi. I vantaggi per i consumatori sono possibili ma ancora tutti da dimostrare. Aumentare i self-service (non solo) fuori città e dare la possibilità ai gestori proprietari di approvvigionarsi per metà dello stock sul mercato, sono misure positive, ma forse non del tutto sufficienti se il prezzo del litro è composto ancora per quasi il 70% da accise ed Iva. L’effetto del decreto potrà stimolare la diffusione delle cosidette “pompe bianche” ma probabilmente in misura minore rispetto alla prima bozza del decreto, fortemente contestata dall’Unione petrolifera. Ci vorranno al massimo un paio d’anni per capire i benefici di questa riforma sugli utenti.
Via le tariffe minime per i professionisti e preventivi obbligatori. L’obbligo di pattuire i compensi e di stilare un preventivo scritto – che il cliente può confrontare tra una pluralità di proposte analoghe – consentirà al cliente di selezionare e scegliere il professionista confrontando in maniera oggettiva il rapporto qualità/prezzo.
La stesura del compenso scritto dovrebbe garantire massima trasparenza e diminuire il contenzioso per onorari non pagati. L’aumento delle sedi notarili dovrebbe garantire un servizio più capillare e un’offerta differenziata anche per quanto riguarda le parcelle.
Dal 2015 le nuove leve potrebbero rappresentare un terzo dei notai. L’alta percentuale dei giovani ha conseguenze anche per i consumatori perché chi inizia una professione ha interesse a limitare i compensi per affermarsi sul mercato.
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Il catfight delle Olgettine


La Guerra e la Berardi si costituiscono parte civile contro la Minetti
Il Fatto Quotidiano annuncia una costituzione parte civile a sorpresa nel processo Ruby: quello di Barbara Guerra e Iris Berardi nei confronti di Nicole Minetti. Ne parla Gianni Barbacetto:
Altre due ragazze hanno chiesto di costituirsi parte civile contro la consigliera regionale del Pdl Nicole Minetti, considerata dall’accusa l’organizzatrice del bunga-bunga. E che ragazze: non due arrivate quasi per caso ad Arcore, come Ambra Battilana e Chiara Danese; o sostanzialmente estranee al giro delle fedelissime, come Imane Fadil. No: Barbara Guerra e Iris Berardi sono due “o l ge t t i n e ” di lungo corso, tra le più assidue frequentatrici dei festini. Iris almeno una volta è andata ad Arcore che non aveva compiuto 18 anni. E il 26 ottobre 2010, si sfoga con un sms: “Sto andando alla festa tesorino, mammamia è incredibile lo schiffo ke fa il denaro, in questo momento mi sto faccendo schiffo da sola!”.
Barbara è una delle amiche del cuore di Nicole, sempre al telefono con lei a confidare tremori e timori, tutta “amo” (che sta per “a m o re ”) nei messaggini:
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“Ho pagato tangenti ai ministri”


Francesco Piscicelli racconta alla procura come funzionava il sistema di corruzione della cricca
Piscicelli vuota il sacco: l’imprenditore considerato uno dei sodali della cricca ha deciso di parlare con i magistrati e raccontare tutto. Anche, riferisce Lavinia di Gianvito sul Corriere della Sera, di tangenti pagate a dirigenti, funzionari, parlamentari ed ex ministri:
La confessione-fiume dell’imprenditore legato alla «cricca» del G8 è appena cominciata: dopo aver reso una dichiarazione spontanea a luglio, ieri si è sottoposto al primo interrogatorio a piazzale Clodio. Piscicelli ha risposto per oltre quattro ore alle domande del procuratore aggiunto Alberto Caperna e al termine della «lunga e faticosa»maratona ha annunciato: «Tornerò altre tre o quattro volte». L’avviso è tale da mandare in fibrillazione i palazzi della politica, perché sembra che l’imprenditore diventato famoso per aver riso la notte del terremoto dell’Aquila non intenda fermarsi: ha aperto la valigia dei ricordi dal 2004 e ha già indicato circa quindici nomi alla procura. «Personaggi ancora in carica», sottolinea il suo avvocato, Gianpietro Anello, riferendosi ai funzionari pubblici. Tra gli altri, Piscicelli ha coinvolto nelle sue dichiarazioni l’ex magistrato della Corte dei Conti Antonello Colosimo e l’ex commissario dei Mondiali di nuoto Claudio Rinaldi: «Lo conosco da dodici anni», precisa l’imprenditore.
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 http://www.giornalettismo.com/archives/191295/ho-pagato-tangenti-ai-ministri/

Il consiglio PdL che censura Berlusconi


A Como critiche all’ex premier per le frasi contro i gay
Della storia parla Libero in un articolo a firma di Dario Alemanno ospitato nella cronaca lombarda:
Il Consiglio comunale di Como, roccaforte del Pdl amministrata dal sindaco Stefano Bruni, ha approvato una mozione contro Berlusconi e, per la precisione, contro le sue dichiarazioni tacciate di omofobia risalenti al novembre 2010. Il documento era stato depositato all’epoca da Alessandro Rapinese (gruppo misto d’opposizione) ma è arrivato in discussione solo l’altra sera. I
l testo della mozione prende le mosse dalla dichiarazione dell’ex premier: «Meglio essere appassionato di belle ragazze che essere gay»:
Secondo Rapinese ne sarebbe derivata una «grave offesa ai nostri concittadini omosessuali». Il documento si conclude impegnando il sindaco Bruni «a compiere tutte quelle azioni che possano restituire la dignità lesa ai nostri concittadini omosessuali dalle frasi offensive del presidente del Consiglio». C’è da dire che la mozione è stata approvata con solo 11 voti favorevoli contro 10 contrari.Aparte il voto favorevole del presidente del Consiglio comunale Mario Pastore (ex Pdl eora gruppo misto) tutti i consiglieri di centrodestra hanno votato contro. Peccato solo che mancavano in aula la bellezza di 15 consiglieri di maggioranza che, per caso o per volontà, hanno scelto di non difendere Berlusconi con il loro voto.

Monti a Tripoli, per ricostruire i rapporti con la Libia


Monti a Tripoli, per ricostruire i rapporti con la Libia
TRIPOLI – Rilanciare i rapporti tra l’Italia e la nuova Libia, quella del post Gheddafi. Un compito delicato, per il quale il premier Mario Monti si è messo in prima persona. Atterrato poche ore fa a Tripoli, il Professore incontrerà il primo ministro del governo transitorio libico, Abdel Rahim Al Kib. È questo il primo appuntamento in agenda del presidente del Consiglio in visita ufficiale in Libia: ad accompagnarlo in questo viaggio il capo della Diplomazia italiana, Giulio Terzi, e il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola.
Monti e la sua squadra in trasferta presenzieranno alla firma di una serie di accordi in materia, fra l’altro, di ricostruzione, cooperazione politica, sicurezza e pesca. Nella capitale libica, per l’occasione, c’è anche l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, che firmerà oggi con la compagnia petrolifera libica un memorandum sul finanziamento di strutture sanitarie, case e formazione. Ad accogliere la delegazione italiana all’aeroporto c’erano il vice primo ministro libico, Mustafa Abu Shagur, e il ministro della Difesa Osama Jwelli, oltre al picchetto d’onore e il corpo diplomatico straniero accreditato il Libia.
Quanto al discusso Trattato di amicizia italo-libico, sospeso dal nostro Paese all’indomani della rivolta contro Gheddafi, esistono diverse voci: c’è chi lo considera come il punto di partenza del rapporto tra Roma e Tripoli e chi invece lo vede come una delle tante opportunità sul tavolo per sviluppare i contatti tra i due Paesi. Senza dubbio, però, c’è l’interesse da parte delle autorità libiche a rafforzare i rapporti con l’Italia, anche se non manca chi vorrebbe lasciare il Trattato sullo sfondo, in quanto è un lascito del vecchio regime Gheddafi.

Frequenze tv, «beauty contest» sospeso Mediaset reagisce: «Sospesa è la legalità»


Monti replica al gruppo del Biscione: «Bene scarso e pubblico, non vedo perché dovremmo concederle senza corrispettivo»

Il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado PasseraIl ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera
MILANO - «Abbiamo deciso di sospendere per 90 giorni la procedura di assegnazione delle frequenze per avere il tempo di definire al meglio la destinazione delle frequenze». Lo ha detto il ministro Corrado Passera, precisando che sul beauty contest ha «informato il cdm dopo aver rivalutato la situazione» insieme all'Agcom e agli organismi europei. Dura la risposta di Mediaset per la quale a essere «sospesa è la legalità». E però anche netta, nell'intervista a «Otto e mezzo» su La7, la risposta cdel presidente del Consilio, Monti: « «È naturale che una azienda si riservi di far valere i propri diritti se ritiene di averli, così come credo che l'opinione pubblica non sia sorpresa dalla decisione. Le frequenze un bene scarso, un bene pubblico. Erano state prese certe decisioni per l'attribuzione, ma noi non vediamo perché, nel momento in cui abbiamo dovuto chiedere grandi sacrifici a molti, una risorsa pubblica venga concessa senza corrispettivo».
IL BANDO DI GARA - «Il bando di gara emesso dal ministero dello Sviluppo - spiega un tecnico - si basava su una delibera dell'Agcom che aveva stabilito il regolamento. Dunque per cambiare le regole non è necessario un provvedimento di legge. Ora, dunque, dovrebbe spettare di nuovo all'Autorità presieduta da Corrado Calabrò rivedere il regolamento qualora ci dovesse essere tra tre mesi una nuova gara». Al momento la commissione che lavora all'assegnazione delle frequenze, composto da Giorgio d'Amato, Vincenzo Franceschelli e Francesco Troisi, non ha ancora ricevuto una comunicazione ufficiale.
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Liberalizzazioni, via libera al piano Monti: «Basta con le tasse occulte»


Alle farmacie l'esclusiva dei farmaci di fascia C. Project bond per le infrastrutture, crediti alle imprese pagati in titoli di stato

MILANO - Tre grandi vincoli: «un'insufficiente concorrenza sui mercati, inadeguatezza delle infrastrutture, insufficienza delle procedure amministrative in tutti i campi». Ecco i vincoli - che secondo Monti - avrebbero bloccato la crescita italiana in questi ultimi anni. E anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è espresso di fatto appoggiando il pacchetto liberalizzazioni (elaborato in un unico decreto): «è un provvedimento corposo e incisivo - ha detto - che inciderà sulle liberalizzazioni e sulle infrastrutture». Mentre l'ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non si è sbilanciato nel commentare le liberalizzazioni, assicurando però che alcune cose possono «ancora essere modificate». Monti - intervenuto poi a Otto e Mezzo su La7 - ha invece rincarato: «È un pacchetto che ha molti petali e il significato è quello di riguardare cambiamenti necessari. Un aspetto è che abbiamo favorito la costituzione di un tipo di società chiamate semplificata a responsabilità limitata per giovani fino a 35 con capitale di 1 euro e procedure semplificate per non scoraggiare l'attività imprenditoriale». Su quanto con le liberalizzazioni ogni famiglia potrà risparmiare, il premier ha sottolineato che «è difficile prevedere quanto, però è vero che questa è una politica contro il costo delle vita. La produttività del Paese può aumentare del 10% e quindi ci sarà più spazio e occupazione. Anche il Pil può aumentare di questa grandezza».
I PROVVEDIMENTI - Dai provvedimenti fiscali per i costruttori, alle class action e gli edicolanti. Ecco alcune novità contenute nell'ultimissima bozza del decreto sulle liberalizzazioni (scarica il testo del decreto in formato .pdf), all'esame del Consiglio dei ministri che ha come obiettivo quello di aumentare la crescita. Ma il testo non piace e gli avvocati hanno già annunciato uno sciopero lunedì e martedì prossimo. E una settimana di astensione dal lavoro a marzo.
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Pakistan: continua blocco convogli Nato


(ANSA) - ISLAMABAD - I rifornimenti alle truppe della Nato in Afghanistan rimarranno bloccati fino a quando il Parlamento pachistano non approvera' le nuove linee guida dell'intesa con gli Stati Uniti. Lo hanno deciso il presidente Asif Ali Zardari e il capo dell'esercito, generale Ashfaq Parvez Kayani. I convogli di merci e carburante dell'Alleanza sono bloccati dal 26 novembre scorso in seguito al raid di elicotteri Nato contro una postazione pachistana.

Mosca boccia percorso marcia anti-Putin

(ANSA) - MOSCA - E' braccio di ferro con le autorita' moscovite per la prossima manifestazione di piazza contro il premier Vladimir Putin e i brogli elettorali annunciata per il 4 febbraio: gli organizzatori hanno chiesto un'autorizzazione per 50 mila persone per un corteo che dovrebbe arrivare al Maneggio, sotto le mura del Cremlino. Ma il vice sindaco Aleksandr Gorbenko ha replicato che il percorso non puo' essere approvato per motivi di sicurezza e ha proposto itinerari alternativi o di spostare l'iniziativa.

Lega: Bossi e Maroni domani a Milano contro il governo Monti

Milano, 21 gen. (Adnkronos) - Dopo la pace siglata mercoledi' sera a Varese, Umberto Bossi e Roberto Maroni saranno di nuovo insieme domani a Milano alla manifestazione promossa da tempo dalla Lega per protestare contro il governo Monti. Dopo settimane di tensioni all'interno del movimento, culminate con l' 'invito' espresso dal grande capo leghista al 'delfino' Maroni a non partecipare a nessun incontro pubblico, ieri sera si e' forse scritta definitivamente la parola fine, con la decisione del senatur di sostituire il capogruppo alla Camera.

Giglio: depositato ricorso Procura Grosseto contro domiciliari Schettino

Grosseto, 21 gen. - (Adnkronos) - La Procura di Grosseto ha depositato questa mattina al Tribunale del Riesame di Firenze il ricorso contro la decisione del gip Valeria Montesarchio che ha concesso gli arresti domiciliari al comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, rifiutando di confermare la misura di custodia cautelare in carcere. La Procura di Grosseto chiede invece che il comandante torni in carcere perche', come spiegato nei giorni scorsi dal procuratore capo Francesco Verusio, c'e' il timore dei magistrati che Schettino possa fuggire o anche inquinare le prove.

Anziani rinchiusi nei ripostigli, scoperta a Roma casa di cura 'lager': un arresto

Roma, 21 gen. (Adnkronos) - Gli agenti del commissariato Flaminio, diretto da Angela Cannavale, hanno scoperto una casa di riposo abusiva, in zona Flaminio a Roma: le vittime sono dieci anziani ai quali venivano somministrati farmaci senza alcuna prescrizione medica. Due di loro, un uomo di 68 anni e una donna di 77 anni, invece, venivano tenuti chiusi in due rispostigli. A chiudere l'ospizio ''lager'' sono stati gli agenti, che hanno effettuato un controllo.
All'interno della struttura, di cura e di riposo, gestita da una 49enne romana, gli agenti hanno trovato 8 anziani, quasi tutti non autosufficienti e in stato confusionale. Il controllo degli agenti è proseguito nei quattro piani della villetta bifamiliare.
In due rispostigli chiusi a chiave, uno al piano terra e uno al quarto piano della struttura, si è concentrata l'attenzione dei poliziotti. All'interno gli agenti hanno trovato due anziani stesi sul letto in precarie condizioni igienico-sanitarie. Al termine degli accertamenti, la responsabile della struttura è stata arrestata per sequestro di persona. Gli anziani ospiti della struttura sono stati affidati a parenti o dati in affidamento ai servizi sociali per le cure e collocati in strutture adeguate.
Alla richiesta di aprire le due stanze, la responsabile del centro inizialmente ha dichiarato di non avere le chiavi, poi, vistasi scoperta, ha aperto le porte dei due locali. Dai controlli effettuati da personale medico è emerso che a tutti gli anziani ''ospiti'' della casa venivano somministrati farmaci senza la presenza di personale specializzato.
I poliziotti, inoltre, hanno accertato che la responsabile svolgeva attività assistenziale, priva di qualsiasi autorizzazione. Numerose le irregolarità sotto il profilo igienico sanitario che sono state riscontrate dagli investigatori, oltre alla presenza di due romene che svolgevano assistenza prive di regolare contratto di lavoro.
Accompagnata presso gli uffici del Commissariato, dai successivi riscontri è emerso che la donna già nel 2006 si era resa protagonista di un episodio analogo, gestendo anche in quel caso una residenza per anziani ''illegale''.

Sicilia, lo sciopero dei tir non si ferma. Protesta potrebbe sbarcare in Sardegna

Palermo, 21 gen. - (Adnkronos) - Ufficialmente la protesta degli autotrasportatori in Sicilia, e' finita a mezzanotte, ma adesso il 'Movimento dei forconi' annuncia la 'Fase 2'. I primi varchi sono stati aperti per fare passare alcuni tir "ma solo con generi di prima necessita'". "Apriremo le maglie - spiega Mariano Ferro, uno dei 'rivoluzionari' - soltanto per i casi piu' importanti". Intanto ieri e' stata chiesta la proroga del blocco per altri cinque giorni. E la notte scorsa decine di automobilisti palermitani hanno dormito davanti ai distributori di benzina per riuscire a fare il pieno al primo rifornimento.
Intanto, sulla scia di quanto sta succedendo in Sicilia e Calabria, la protesta degli autotrasportatori potrebbe sbarcare in Sardegna. Un tam tam su internet sta mettendo a punto l'iniziativa che dovrebbe portare a diversi blocchi sulla Ss 131 Carlo Felice per martedi' prossimo, ma non si escludono iniziativa isolate.

Concordia, recuperato l'hard disk di bordo con i video della plancia

Foto dal sito dei Vigili del fuoco
Isola del Giglio, 21 gen. - (Adnkronos/Ign) - La Costa Concordia ha smesso di muoversi e i responsabili dei soccorsi hanno deciso che le ricerche dei dispersi nel naufragio possono andare avanti.
I palombari questa mattina hanno piazzato altre microcariche di esplosivo per aprire varchi nel relitto della nave. I sommozzatori e gli speleosub hanno potuto cosi' ispezionare anche altre parti sommerse della nave finora non raggiunte.
Proprio dopo poche ore, i sub hanno recuperato l'hard disk di bordo che contiene le immagini registrate dalle telecamere della nave. Il supporto contiene i video di telecamere che inquadravano varie parti della nave, tra cui la plancia di comando. Un elemento fondamentale ai fini delle indagini in quanto il supporto informatico contiene i video di telecamere che inquadravano varie parti della nave, tra cui la plancia di comando: si potra' ricostruire cosi' dov'era il comandante Francesco Schettino al momento del naufragio.
L'hard disk e' stato affidato a degli specialisti, che stanno verificando se i dati sono sempre leggibili. Altre parti del Vdr (il sistema di registrazione definito 'scatola nera' e fondamentale proprio ai fini dell'indagine) devono essere invece ancora recuperate dai sub nel relitto. Ieri l'avvocato del comandante, Bruno Leporatti, riferendosi alla scatola nera, ha detto: ''La verita' sta li', e' tutto registrato''.
Sempre sul fronte dell'inchiesta, gli inquirenti stanno verificando se fosse attivo effettivamente l'Ais della Capitaneria di Porto di Livorno, ovvero il sistema di rilevamento satellitare, la sera del naufragio all'isola del Giglio. Sul 'brogliaccio' del ''cronologico degli eventi accaduti il 13 e 14 gennaio 2012'', il capo turno alle 22 scrive: ''Tutto regolare''. E alle 22.06 scrive di essere stato contattato dai carabinieri di Prato, perche' la figlia di una passeggera riferisce che la mamma le ha riferito di problemi a bordo della Costa Concordia. Ma ''al momento non abbiamo segnalazioni di nave in difficolta''', scrive sul brogliaccio sempre alle 22.06 il capo turno della Capitaneria di Porto di Livorno. Questi dati verranno ora confrontati con le affermazioni del capitano di vascello Nerio Busdraghi, del Comando generale delle Capitanerie di Porto, che ieri pomeriggio ha incontrato i pm della Procura di Grosseto: ''L'operatore della Capitaneria di Porto di Livorno - ha detto Busdraghi - quella sera ha notato qualcosa di anomalo nella rotta della nave e lo ha prontamente segnalato''. Gli inquirenti vogliono capire come mai alle 22 del 13 gennaio veniva segnalato ''tutto regolare'', mentre alle 21.40 c'era stato l'impatto.
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