giovedì 21 luglio 2011

La nostra Casta è la più cara d’Europa



Pensioni e assegni di fine mandato superano ampiamente la media di quelli di importanti paesi come Francia, Gemania e Gran Bretagna
Lo stipendio e’ tutto sommato in linea, anzi in qualche caso pure lievemente al di sotto, rispetto a quello che ricevono i colleghi europei. Cio’ che pero’ marca la differenza nei guadagni dei nostri deputati sono l’assegno di fine mandato e la pensione. E’ quanto emerge da uno studio riservato del Servizio per le Competenze dei parlamentari della Camera dei deputati datato 31 marzo 2011 che mette a confronto il trattamento economico dei deputati in Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Parlamento europeo. Oggi siamo alla vigilia dell’esame della bozza Calderoli in Consiglio dei ministri – sulla scia delle polemiche legate alla manovra e ai mancati tagli dei costi della politica – ma lo studio dimostra che in verita’ Montecitorio gia’ da qualche mese si interrogava sugli emolumenti dei propri rappresentanti in relazione a quelli degli omologhi europei. Vediamo nel dettaglio.
TRATTAMENTO ECONOMICO - Un deputato italiano guadagna 10.257, 84 euro netti al mese. La somma e’ composta da indennita’ (5.164, 80, al netto anche delle addizionali regionali e comunali), diaria (3.503,11, ridotta per il triennio 2011/2013), spese di viaggio (1.331,70), spese telefoniche (258,23). La cifra e’ vicina ai 10.217 euro dei colleghi tedeschi (in cui si sommano 5.233 euro di indennita’ a 3.984 di diaria a un massimo di 1000 spese di segreteria) e inferiore a quella dei francesi (11.863,60 di cui 5.035 per indennita’, 6.412 per spese di segreteria, 416,6 per spese telefoniche). Ben superiore invece lo stipendio netto di un parlamentare europeo che porta a casa 13.285,72 euro al mese di cui 6.200,72 per indennita’, 2.432 per diaria, 354 per spese di viaggio, 4.299 per spese di segreteria. Fanalino di coda invece i deputati britannici che vantano uno stipendio di “soli” 8.914,83 euro di cui 4.756 di indennita’, 1.922,25 di diaria, 2.236,58 di spese di segreteria. A questi soldi si aggiunge un importo massimo per la retribuzione dei collaboratori che va dai 3.690 euro dell’Italia ai 9.138 della Francia ai 10.581 della Gran Bretagna ai 14.712 della Germania ai 19.709 del Parlamento europeo.
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Di Pietro, non condivido Napolitano

(ANSA) - ROMA - ''Con tutto il rispetto per il capo dello Stato, non posso condividere le sue parole, pronunciate proprio il giorno dopo che il Parlamento ha finalmente preso una decisione storica, quale quella di concedere l'autorizzazione all'arresto di un proprio parlamentare, smettendola cosi' di trincerarsi dietro una sfacciata connivenza di casta. Mi pare fuori luogo parlare di scontro tra politica e magistratura, come se ci trovassimo di fronte ad una guerra tra bande''. Lo afferma Antonio Di Pietro

Brunetta: "Parlamento, metà stipendio agli assenti" Bilancio Camera, 110 milioni di tagli in tre anni

Costi della politica: il Pdl studia come abolire le Province il più rapidamente possibile. Ma due settimane fa ha bloccato una proposta analoga presentata dall'IdV.

Roma, 21 luglio 2011 - Gli stipendi dei parlamentari dovrebbero essere decurtati in caso di assenza sia ai lavori che alle votazioni di Camera e Senato. Ne e’ convinto il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta che, alla vigilia della presentazione del ddl costituzionale del ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, previsto domani in consiglio dei Ministri, torna sull’argomento al centro del dibattito del dopo manovra. Brunetta ha, a questo proposito, citato l’esempio di quanto avviene al Parlamento europeo dove gli emolumenti dei politici vengono ridotti anche della meta’ in base alle assenze.
“Sono d’accordo perché venga introdotto un meccanismo simile anche in Italia”, ha affermato il ministro, a margine di una conferenza sullo stato di digitalizzazione della Pubblica amministrazione in Sicilia. Tuttavia, Brunetta ha sottolineato che “il costo maggiore della politica pero’ riguarda i servizi, le infrastrutture e le spese per gli affitti”.
Il ministro ha fatto poi riferimento alla manovra finanziaria “quanto previsto dalla manovra e’ l’approccio piu’ completo, piu’ strutturale e positivo su questo tema. Il governo quello che puo’ fare lo sta facendo e lo ha gia’ fatto - ha continuato- ci dovra’ essere una convergenza sui costi della politica rispetto agli altri Paesi europei che sara’ operativa a partire dal 2012 e proprio oggi vedro’ il presidente dell’Istat per concordare il lavoro della commissione da lui presieduta”.
FINI - "Non si arrivera' a pagare i deputati a ore. E' l'indennita', non la diaria da legare alle presenze, o si torna alla democrazia per censo". Lo dice Gianfranco Fini, manifestando sorpresa per la proposta Calderoli, rilanciata da Brunetta.
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Usa: polizia uccide 19 enne di colore, non aveva biglietto (video, visione sconsigliata per persone sensibili)


Usa: polizia uccide 19 enne di colore, non aveva biglietto (video, visione sconsigliata per persone sensibili)
SAN FRANCISCO – Caso di violenza e di razzismo orrendo negli Stati Uniti ed al centro c’è non un criminale ma la polizia di San Francisco. Kenneth Harding, ragazzo di colore di 19 anni di Seattle, è stato centrato da cinque pallottole della polizia di San Francisco dopo che era stato trovato senza biglietto su un bus nel quartiere di Bayview. Secondo Press TV ciò che rende ancora più scandaloso il caso, il fatto che tutta la vicenda è documentata da un filmato pubblicato dal sito INFOWARS. Ciò che è straziante è che la polizia impedisce alla gente di aiutare il ragazzo sanguinante disteso per terra dopo essere stato centraro dagli spari. A San Francisco la gente è indignata e considera un atto di odio razziale l’assassinio del ragazzo. La polizia sostiene che il ragazzo fosse armato ma la sua pistola sarebbe stata ritrovata sorprendentemente in una casa vicina.
Il video:
http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/94651-usa-polizia-uccide-19-enne-di-colore-non-aveva-biglietto-video-visione-sconsigliata-per-persone-sensibili

Casta: la differenza tra lo stipendio dei parlamentari e il reddito degli italiani


Osservavo un interessante grafico pubblicato sul sito de Lavoce.inforicchezza dei cittadini da una parte, stipendio dei parlamentari dall'altra. In tutti i paesi europei esiste una "relazione lineare piuttosto precisa" tra queste due grandezze. In linea di massima, più tanno bene le persone, più stanno bene gli onorevoli, e viceversa. Una cosa abbastanza normale, in democrazia.
 
Ma l'Italia? Tenendo presente che il nostro pil pro capite si aggira sui 30 mila euro, lo stipendio dei parlamentari italiani - visto cosa succede nel resto d'Europa - dovrebbe collocarsi più o meno in quel quadratino verde... proprio lì ... sui 50 mila euro annui ...
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In Cile si può: gli studenti obbligano Sebastián Piñera a cambiare ben otto ministri


Lo ha riconosciuto lo stesso Presidente Sebastián Piñera (destra) con il cambio di ben otto ministri in caduta libera di consenso. Le proteste di unmovimento studentesco ogni giorno più forte (nella foto la presidente della FECH, Camila Vallejo) stanno facendo tremare il governo del più stabile dei paesi che in America meridionale affacciano sul Pacifico e che restano ancorati ai dogmi del neoliberismo.
Avere ogni settimana centinaia di migliaia di persone in piazza per una lotta perfettamente comprensibile quale quella per il diritto allo studio stava minando il consenso del suo governo rendendo un profondo rimpasto ineludibile. Oggi infatti il 53% dei cileni esprimono un giudizio negativo sul governo in rapido aumento dopo i fasti al momento della liberazione dei minatori quando il consenso sfiorava l’80%. Il dissenso si fa poi un’alluvione tra i minori di 35 anni: oggi addirittura il 71% ha un giudizio negativo del governo giunto ad un terzo del suo cammino.
Il profondo rimpasto di lunedì 18 luglio ha dunque visto cambiare o ruotare ben otto ministri. Proprio dal Ministero dell’Educazione viene il cambio più importante: rotola via la testa dell’odiatissimo Joaquín Lavín, ex-enfant prodige della destra post-pinochetista oggi 58enne. Membro dell’Opus Dei e quasi presidente nel 1999, Lavín fu sconfitto di misura al ballottaggio da Ricardo Lagos ma seppe raccogliere quasi il 49% dei voti lanciandolo tra gli uomini forti della destra cilena. Scelto da Piñera per l’Educazione si è subito sottratto a qualunque tipo di dialogo col movimento. Le continue proteste studentesche, che chiedono il ripristino del diritto ad un’educazione pubblica e gratuita smantellata dalla dittatura e mai più ripristinata in 22 anni di democrazia fondomonetarista, ne hanno infine ottenuto la caduta non prima di aver dilapidato ben 23 punti di popolarità personale in appena due mesi.
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Prima casa: ritorna l’Irpef


Ritorna l’Irpef sulla prima casa, ecco uno dei tanti regali della manovra, che andrò via via a scovare.
Oltre la reintroduzione dei ticket sanitari, oltre il generale ribasso delle detrazioni fiscali, vengono colpite anche le abitazioni, qualunque esse siano, minuscole, piccole, grandi, un colpo trasversale impietoso.
Pensate che l’Irpef era stata abolita ben undici anni fa, per opera del governo Amato.
Oggi, grazie al maxiemendamento di conversione del decreto legge n.98/2011 - che prevede una riduzione “lineare” del 5 per cento nel 2013 e del 20 per cento dal 2014 dei regimi di esenzione, esclusioni e agevolazioni fiscali rilevati dalla commissione sulle “tax expenditures” – non ci ritroveremo più la deduzione integrale della rendita catastale dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e delle relative pertinenze, bensì la sua tassazione, su una base imponibile pari al venti per cento della rendita catastale.
Misure regressive ed inique, che vanno a colpire le famiglie, le tante famiglie che risultano essere proprietarie di una unità immobiliare, magari con una ipoteca di trenta o quarant’anni sulle spalle, dunque con un mutuo da pagare. E, visto la situazione particolarmente instabile dei mercati, è facilmente plausibile un andamento crescente dei tassi di interesse.
Gli esborsi di mantenimento della casa diventeranno sempre più onerosi, sempre più difficili da sostenere, le famiglie sono state lasciate sole.
Alla voce “evasione fiscale” invece, non viene data particolare importanza, anzi sembra proprio lasciata a se stessa, libera di crescere, ormai è stimata in 100 miliardi di euro l’anno, pari al doppio della media europea.
Come si dice, oltre il danno la beffa.

La storia di Bradley Manning, che ha fatto la storia


Oggi è finalmente possibile avere un quadro chiaro della vicenda che ha visto coinvolti il soldato americano Bradley Manning Wikileaks nella divulgazione di un filmato che prova un massacro americano in Iraq, spacciato invece per uno scontro tra bande locali, e soprattutto degli ormai famosicable, le centinaia di migliaia di messaggi che le sedi diplomatiche americane hanno diramato nel corso di diversi anni. Il documento principale sul quale ci si può fare un'idea della vicenda e dei suoi protagonisti è rappresentato dalla copia di colloqui su una chat IRC tra Manning e Adrian Lamo, incautamente scelto da Manning come confidente in momenti di grande difficoltà emotiva. Il documento costituisce la principale prova a carico di Manning, ormai noto da tempo in alcune sue parti e ora pubblicato integralmente. Non è dato sapere se i suoi accusatori abbiano qualcosa di più, anche se un documento del genere, qualora ne sia accertata la genuinità è sicuramente già molto compromettente, quello che sappiamo è che Bradley Manning è da mesi sottoposto a un regime carcerario durissimo senza che ancora siano state formalizzate imputazioni e senza che i suoi avvocati abbiano potuto far nulla, nemmeno per alleviare le condizioni di detenzione di una persona che appare ormai del tutto innocua e schiacciata da grossi problemi psicologici, che è trattata come il più feroce degli ospiti di Guantanamo pur essendo cittadino statunitense.
Per gli Stati Uniti Manning è un traditore e su questo molti non vogliono nemmeno discutere, ma la violenza con la quale il governo l'ha investito ha più il sapore della vendetta e della punizione esemplare che della giustizia. Identica conclusione si può trarre sull'accanimento ai danni di Julian Assange, che proprio dalle parti fino ad ora sconosciute di questo dialogo emerge invece come non imputabile dalla giustizia americana e innocente anche per l'accusa di essere il responsabile della cattura di Manning. Una calunnia smentita esplicitamente da quanto scritto nelle sue confidenze dallo stesso Manning, che però ha potuto circolare e diffondersi incontrastata proprio grazie alla pubblicazione a puntate di queste sessioni di chat.
Di questo si può agevolmente individuare una bella responsabilità in capo alla rivista Wired, che non solo ha pubblicato le confidenze di Manning, ottenute da Lamo sotto il vincolo del segreto come quello “di un giornalista o di un prete” e che lo stesso Lamo ha promesso che non avrebbe mai pubblicato, ma ha anche seguito un timing per la pubblicazione evidentemente gradito alle autorità americane. Lo dimostra il fatto che quando Assange è stato oggetto di accuse che a Wired sapevano essere infondate, nessuno si è scomodato a smentirle.
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Relazione Governo su tossicodipendenze ancora irreperibile. Denuncia dei Radicali

A quasi trenta giorni dal suo annuncio in una conferenza stampa tenuta dal sottosegretario Giovanardi, il testo integrale della relazione annuale del governo sulle tossicodipendenze non è ancora disponibile online; esistono solamente poche copie cartacee e una sintesi dove Giovanardi ha scritto quello che gli interessava, ad uso giornalisti.
Cosi' una nota del sen. Marco Perduca (Radicali) e Giulio Manfredi (vice presidente Comitato nazionale Radicali Italiani), che continua:
Una settimana fa Giovanardi ci ha spiegato che di “liberalizzazione” (noi radicali diciamo e scriviamo “legalizzazione” e non è una differenza di poco conto) delle droghe non si deve nemmeno parlare perchè si fanno solamente danni e si distolgono i cittadini dalla guerra santa contro “la droga”, che, da cinquant'anni a questa parte, sta per essere vinta. Proibito, dunque, parlare; proibito leggere la Relazione integralmente (potremmo ricavarne ulteriori elementi sufficienti per sbugiardare ancora una volta Giovanardi quando dichiara impunemente che “Basta guardare alle statistiche sugli incidenti stradali gravi in Italia per accorgersi che in quasi un caso su due sono provocati da persone che sono sotto l’effetto di droghe, pesanti o leggere”, La Stampa, 15/07/2011), proibito capire …
… e Giovanardi fa proseliti anche fuori Italia poiché abbiamo sperimentato di persona che è anche proibito fotografare dall'esterno la sede di Lisbona dell'Osservatorio Europeo sulle Tossicodipendenze (OEDT), che non è una casa privata ma una struttura dell'Unione Europea pagata con le tasse di tutti i cittadini europei, anche di coloro che pensano che di fronte a narcomafie sempre più inquinanti le città e le economie legali le proibizioni alla Giovanardi sono solo tristi e inutili foglie di fico.

Benzinai, sospeso sciopero 26-27 luglio "Non è passo indietro per riforma settore"


Il Coordinamento delle sigle Faib e Fegica accoglie l'invito della Commissione di garanzia, nonostante "la gravissima iniziativa del governo" per "punire le imprese di gestione e i cittadini" firmatari del progetto di legge "Libera la benzina" e "proteggere le rendite di petrolieri e retisti". Adesione alla iniziativa del 25 luglio, per chiedere all'esecutivo la rimozione delle accise

ROMA - E' stato sospeso lo sciopero dei benzinai 1previsto nei giorni 26 e 27 luglio. Lo annunciano in una nota i sindacati dei gestori Faib e Fegica, che assieme al passo indietro annunciano l'adesione all'iniziativa promossa da Fita CNA per il 25 luglio, giorno in cui si chiederà al governo di rimuovere le accise che gravano sul prezzo dei carburanti.

L'agitazione del 26 e 27 luglio era stata indetta dal Coordinamento Nazionale Unitario di Faib e Fegica "per contestare misure del governo che rafforzano il monopolio dei petrolieri, per sostenere l'iter parlamentare della riforma del settore e consentire di abbassare i prezzi dei carburanti su tutta la rete".

La decisione di far rientrare la due giorni di stop ai rifornimenti, informa una nota del Coordinamento, è stata assunta "rispondendo positivamente all'invito pressante della Commissione di garanzia per lo sciopero nei pubblici servizi e per dare il giusto riconoscimento e maggiore forza al tentativo di conciliazione della vertenza con il Governo, annunciato nelle scorse ore dalla Commissione stessa".
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http://www.repubblica.it/economia/2011/07/21/news/benzinai_sospeso_sciopero_26-27_luglio-19417023/

La Lega svizzera: “Italiani föra di ball, siete Mafialand”


In Canton Ticino i lavoratori del nostro Paese sono attaccati costantemente dal partito di Bignasca
Sul confine tra Italia e Svizzera va in atto da mesi una guerra tra la Lega dei Ticinesi e i lavoratori italiani. Molti dei nostri connazionali che risiedono nelle province di frontiera, Varese, Como e Verbano-Cusio-Ossola, ogni mattinavarcano il valico per lavorare nellaConfederazione elvetica. Dopo una campagna elettorale vinta anche grazie ai messaggi contro gli italiani, ora la Lega svizzera sta proseguendo la sua guerra a Mafialand, come chiamano l’Italia sul loro giornale, invitando i leghisti padani alla secessione, unica soluzione per salvare i rapporti tra la Svizzera e il Nord che tanto interessa a Bossi.
LA GUERRA DELLA LEGA AI ‘TALIAN– La Lega dei Ticinesi è arrivata per la prima volta ad essere maggioranza relativa nella Svizzera italiana nelle elezioni dello scorso aprile. Il boom leghista si spiega da una parte con il consolidamento del tripolarismo elvetico, dove sinistra, destra e centro sono ormai equivalenti. In Canton Ticino dominavano ancora i centristi, ma lo spostamento verso destra dell’elettorato borghese ha premiato il partito del Nano Bignasca. Dall’altro lato la crisi economica, che ha colpito anche se in misura contenuta la Confederazione Elvetica, ha rinfocolato il problema dei lavoratori stranieri occupati in Svizzera ma residenti all’estero. In ogni cantone di confine esistono i frontalieri, ma rispetto a quelli confinanti con Germania, Austria e Francia, dove è più avvertito il problema degli immigrati, in Ticino la presenza degli italiani è da sempre controversa. Ricchezza per un Cantone che senza di loro non avrebbero potuto svilupparsi economicamente per alcuni, ladri di posti di lavoro per gli autoctoni per altri, leghisti in primis. Nell’autunno del 2010, poco prima delle campagna elettorali per le cantonali, il partito alleato della Lega, l’Udc di Blocher, aveva lanciato una serie di manifesti nei quali i lavoratori italiani erano ritratti come topi che rubavano il formaggio. 
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“Sei un prete pedofilo, meriti di essere pestato”


Il sacerdote cattolico è stato subito picchiato dopo esser stato incarcerato per le molestie su tre minorenni
Il sacerdote cattolico Andreas L., appena arrestato per aver molestato ripetutamente tre minorenni, è stato immediatamente picchiato appena è arrivato in prigione.Il prete è stato preso a calci e pugni nella stazione di polizia  di Braunschweig. L’incidente è stato confermato dal procuratore Birgit Seel. Il sacerdote è in carcerazione preventiva da sabato, e ha già ammesso alcuni fatti nel nuovo caso di violenze su minori che riguardano religiosi della Chiesa cattolica.
BOTTE AL PEDOFILO - Lunedì sera un carcerato ha allertato le guardie di sicurezza perchè aveva sentito i colpi di un’aggressione. Quando le guardie sono arrivate, il prete Andreas L. era seduto con evidenti segni sul viso nella sua cella.  Il sacerdote ha raccontato di essere stato aggredito dal suo compagno di detenzione, che l’ha ripetutamente picchiato urlandogli contro uno degli insulti più pesanti nel mondo del carcere. “Sittich”, un sostantivo che appartiene al gergo dei detenuti, e significa pervertito che molesta i bambini. Dopo l’aggressione il sacerdote è stato spostato di cella, ed è ora sorvegliato in maniera più attenta dalle guardie di sicurezza.
NUOVE RIVELAZIONI - Nel frattempo la diocesi di Hildesheim ha ammesso di aver avuto un colloquio recente con Andreas L, nel quale era di nuovo emerso il suo torbido passato. Il sacerdote avrebbe tentato di contattare per lettera un ragazzino che aveva costretto ad andare a letto con lui. La diocesi l’aveva minacciato con sanzioni disciplinari, prima dell”intervento della magistratura che ha portato all’arresto del prete pedofilo. Il vescovo ausiliare ha inoltre evidenziato come in questo caso la diocesi abbia agito male, e per questo terrà domenica prossima un incontro con i fedeli della ex parrocchia di Andreas L.

La Gran Bretagna sotto processo. Per tortura


Parte la causa legale contro il governo britannico accusato di aver utilizzato una violenta repressione contro i Mau Mau negli anni ’50
Dopo quasi mezzo secolo, finalmente la speranza di avere giustizia. L’Alta Corte di Londra ha dato il via libera alla causa legale di quattro anziani keniani contro il governo britannico, accusato di torture durante la rivolta dei Mau Mau in Kenya negli anni Cinquanta.
CASTRATI – I quattro keniani – Ndiku Mutwiwa Mutua, Paulo Muoka Nzili, Wambugu Wa Nyingi e Jane Muthoni Mara – tutti tra i 70 e gli 80 anni di eta’ – hanno raccontato che, in un campo di prigionia gestito dai britannici tra il 1952 ed il 1961 si sarebbero verificate ogni tipo di atrocita’. Mutua e Nzili hanno dichiarato di essere stati castrati, Nyingi di essere stato malmenato fino a perdere conoscenza in un episodio in cui 11 altri uomini erano stati picchiati a morte mentre Mara ha affermato di essere stata vittima di terribili molestie sessuali. Il ministero degli Esteri – che afferma di non poter essere considerato legalmente responsabile – aveva chiesto ai giudici di considerare la validita’ del caso e questi hanno deciso di dare l’ok alla causa.
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Rifiuti, Vendola gela de Magistris: "No ai trasferimenti"


NAPOLI - Dopo il danno arriva anche la beffa. Non bastava il flop alla Camera del decreto sblocca flussi ad affossare ancora nell’emergenza rifiuti nella città di Napoli; ci si mette anche il no della Puglia sulla possibilità di accogliere la spazzatura napoletana ad inguaiare ulteriormente i piani di de Magistris. Il Governatore della Puglia, Nichi Vendola, parla chiaro: “La Puglia rifiuterà i rifiuti provenienti dalla Campania se non ci saranno garanzie del Paese nell'affrontare l'emergenza”. Secondo il leader di Sel “Siamo sostanzialmente di fronte ad un trasferimento dell'emergenza dalla Campania alla Puglia, ad una solidarietà coatta e impedente dell'esercizio di tutela della salute pubblica”. Inaccettabile, dunque, secondo Vendola, che aggiunge: “La Regione Puglia ha voglia di esprimere solidarietà a qualunque territorio che viva una situazione emergenza perché la solidarietà è dovere assoluto che appartiene al nostro essere membri della comunità nazionale, ma non è un alibi per i territori che intendono sottrarsi a questo dovere e non può essere esercitata a scapito dei cittadini pugliesi”. Uno stop alle porte, dunque, e de Magistris vaglia la possibilità di inviare in Germania ed in Danimarca la spazzatura napoletana. Decisione da studiare mentre ormai è tutto pronto per l’apertura del sito di trasferenza di via Brin, e per le strade di Napoli, da Mergellina a Pianura, aumentano i cumuli di spazzatura.