martedì 20 ottobre 2009

Il posto fisso...

POSTO FISSO

OCCUPAZIONE: BELISARIO (IDV), SUBITO UN DL PER ABOLIZIONE PRECARIATO

(ASCA) - Roma, 20 ott - ''Se anche Berlusconi e' d'accordo con Tremonti il piu' e' fatto. Ci aspettiamo che il prossimo consiglio dei ministri vari un decreto legge sull'abolizione del precariato''. Lo dice il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori Felice Belisario.''Piu' realisticamente, pero', pensiamo che per l'ennesima volta il premier dica una cosa per farsi bello e poi faccia l'esatto contrario. In tal caso consideriamo un insulto l'aver illuso ancora una volta, e su un tema cosi' serio, le aspettative degli italiani. Francamente facciamo fatica a credere che Tremonti e Berlusconi siano stati entrambi folgorati sulla via di Damasco. Finora i due - conclude Belisario - hanno avuto, su questo tema, una politica diametralmente opposta con una deregulation degna del peggior tatcherismo degli anni 80. Ma se avessero davvero cambiato idea presentino un decreto: L'Idv lo votera'''.
http://www.asca.it/news-OCCUPAZIONE__BELISARIO_(IDV)__SUBITO_UN_DL_PER_ABOLIZIONE_PRECARIATO-868295-POL-1.html

MAFIA: DI PIETRO, SENTIRE VIOLANTE SU MANCATA AUDIZIONE CIANCIMINO

(ASCA) - Roma, 20 ott - ''Oggi, in Commissione Antimafia, abbiamo messo le mani su un documento che dimostra in modo inequivocabile che, negli anni '92,' 93 e '94, un pezzo di Stato e importanti uomini politici hanno occultato la possibilita' di conoscere e far conoscere al Paese le ragioni per cui in quegli anni ci furono le stragi di mafia''.Lo afferma in una nota Antonio Di Pietro, presidente dell'Italia dei Valori e componente della commissione parlamentre Antimafia.''E' una questione politica e morale grossa come una casa che deve essere affrontata e risolta e riguarda i motivi per cui -spiega Di Pietro- la Commissione parlamentare Antimafia, in quegli anni, non ritenne di ascoltare Vito Ciancimino che ne aveva fatto espressa richiesta, addirittura con una lettera scritta, nella quale testualmente affermava: 'l'omicidio dell'onorevole Lima e di quelli che vanno oltre la persona della vittima e puntano in alto, un avvertimento, come si suol dire. Sono stato, per molti anni, testimone ed in parte protagonista di un certo contesto politico. Sono convinto che questo delitto faccia parte di un disegno piu' vasto, un disegno che potrebbe spiegare altre cose, molte altre cose'. Insomma, -prosegue Di Pietro- Ciancimino era a conoscenza di fatti e circostanze che riguardavano le stragi di mafia di quell'epoca (Falcone e Borsellino compresi) e degli oscuri rapporti tra mafia e Stato e voleva informarne la Commissione. Nonostante cio', la Commissione Antimafia, dopo aver pure deliberato, il 6 luglio '93, di ascoltare Ciancimino, poi se ne e' guardata bene dal farlo.
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http://www.asca.it/news-MAFIA__DI_PIETRO__SENTIRE_VIOLANTE_SU_MANCATA_AUDIZIONE_CIANCIMINO-868297-POL-1.html

Italia scivola al 49mo posto nella classifica sulla libertà di stampa

PARIGI - L'Italia continua a perdere posti nella classifica di Reporter senza frontiere per la libertà di stampa: quest'anno l'organizzazione la piazza al 49/mo posto, era al 44/mo nel 2008 e al 35/mo nel 2007. Secondo RSF - si legge sul rapporto- a "giustificare" questo continuo regresso sono "lepressioni esercitate dal Cavaliere ed il suo asprointerventismo, le violenze della mafia nei confronti deigiornalisti, oltre che un progetto di legge che limitadrasticamente le intercettazioni da parte della stampa". "Siamo molto preoccupati per la situazione della libertà distampa in Italia", ha commentato Jean-Francois Julliard,segretario dell'organizzazione, intervistato dall'ANSA. "E' incorso una vera deriva - ha aggiunto - legata innanzitutto alconflitto di interessi del capo del governo. In particolarel'elemento nuovo registrato quest'anno è l'atteggiamentoaggressivo di Silvio Berlusconi nei confronti dei media". In testa alla classifica figurano Danimarca, Finlandia eIrlanda. In fondo alla lista, per il terzo anno consecutivo, al173/o, 174/o e 175/o posto, si piazzano Turkmenistan, Corea delNord e Eritrea. Gli Stati Uniti di Barack Obama entrano fra iprimi 20 (erano al 40/o posto l'anno scorso).In tre anni l'Italia perde quattordici posizioni e dal 35/o posto del 2007 scivola quest'anno al 49/o. E mentre gli Stati Uniti, nell'anno di Barack Obama alla Casa Bianca, guadagnano 20 posizioni rispetto all'anno scorso (dal 40/o al 20/o posto), Israele è in caduta libera (perde 47 posizioni e precipita al 93/o posto) e l'Iran si ritrova addirittura al quart'ultimo posto (172/o), avanti solamente al "trio infernale" Eritrea, Corea del Nord e Turkmenistan. I dati di Rsf sono accompagnati da un rapporto pubblicato oggi a Parigi. Il Paese che gode di maggiore libertà di stampa - secondo i dati raccolti - è la Danimarca, seguita da Finlandia e Irlanda. Ma anche se le prime tredici caselle della classifica sono occupate da paesi europei, alcuni - come Francia (43/esima), Slovacchia (44/esima) e Italia - "proseguono la loro caduta".
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http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2009/10/20/visualizza_new.html_988751137.html

MESIANO: COMMISSIONE CSM APRE PRATICA A TUTELA

(AGI) - Roma, 20 ott. - La prima commissione del Csm ha deciso di aprire una pratica a tutela del giudice Raimondo Mesiano, estensore della sentenza sul lodo Mondadori. L'apertura della pratica e' stata decisa stamane all'unanimita': la commissione dovra' ora spendere le motivazioni ed e' possibile che il documento venga portato gia' domani in plenum con procedura d'urgenza. Nel corso della seduta di questa mattina, la commissione di palazzo dei Marescialli ha affrontato il caso Mesiano sotto tutti i suoi aspetti, parlando anche degli ulteriori attacchi rivolti al giudice negli ultimi giorni, con il video diffuso da Canale 5 e gli articoli pubblicati da Il Giornale. La tutela, spiegano al Csm, non riguarda, in questo caso, soltanto il singolo giudice, ma "l'intera magistratura civile". La commissione, infatti, a quanto si apprende, ha ritenuto che le polemiche e gli attacchi rivolti a Mesiano abbiano avuto un "effetto intimidatorio". A chiedere di aprire un fascicolo dopo le polemiche che avevano investito il magistrato, all'indomani della pubblicazione della sentenza sul lodo Mondadori, erano stati 15 consiglieri del Csm, i togati di Unicost, magistratura democratica e movimento per la giustizia, nonche' i laici di centrosinistra Mauro Volpi e Letizia Vacca.
http://www.agi.it/rubriche/ultime-notizie-page/200910201338-cro-rom1069-mesiano_commissione_csm_apre_pratica_a_tutela

MAFIA: MASSIMO CIANCIMINO, O MI TUTELANO O NON PARLO PIU'

(AGI) - Palermo, 20 ott. - "Se non mi tutelano a tutti i livelli e quelli che ne hanno la competenza, non parlo piu'. Cosi' non vado avanti, non mi sento tutelato". Lo ha detto Massimo Ciancimino parlando con i giornalisti davanti all'aula del Tribunale di Palermo dove e' in corso il processo a carico del prefetto mario Mori e del colonnello dei carabinieri Mauro Obinu per la mancatra catrtura di bernardo Provenzano nel 1995. All'udienza e' stato chiamato a testimoniare oggi tra gli altri Giovanni Ciancimino, fratello di Massimo. E alle dichiarazioni rese in questi giorni da Massimo Ciancimino ha fatto riferimento il rpesidente del Tribunale Mario Fontana, che rivolgendosi a Giovanni Ciancimino ha detto: "Fa un gran chiasso mediatico suo fratello prima di venire dal giudice a deporre, va in tv, fa interviste...".
http://www.agi.it/rubriche/ultime-notizie-page/200910201359-cro-rom1082-mafia_massimo_ciancimino_o_mi_tutelano_o_non_parlo_piu

MAFIA: LEGALI DI MASSIMO CIANCIMINO RINUNCIANO AL MANDATO

(AGI) - Palermo, 20 ott. - Massimo Cianciminio dovra' nominarsi nuovi difensori. Gli avvocati Roberto Mangano e Giuliano Dominici hanno infatti rinunciato al loro mandato. Il primo lo ha fatto perche' nel processo d'Appello in cui Ciancimino risponde di riciclaggio e fittizia intestazione di beni, la difesa di un altro imputato, il commercialista Gianni Lapis, ha depositato la trascrizione di colloqui tra l'avvocato Mangano e lo stesso Ciancimino. Dominici ha invece abbandonato la difesa perche' vi sono divergenze sulla linea processuale da tenere e perche' non era stato informato della partecipazione di Massimo Ciancimino alla trasmissione "Annozero" di Michele Santoro.
http://www.agi.it/rubriche/ultime-notizie-page/200910201405-cro-rom1086-mafia_legali_di_massimo_ciancimino_rinunciano_al_mandato

MORI, 4 GLI INCONTRI CON CIANCIMINO NEL '92 DOPO STRAGI

(AGI) - Palermo, 20 ott. - Furono quattro gli incontri tenuti nel 1992 fra il prefetto Mario Mori, all'epoca colonnello e vicecomandante del Ros e Vito Ciancimino. A dirlo e' stato lo stesso Mori nelle dichiarazioni spontanee rese oggi davanti alla quarta sezione del Tribunale di Palermo, dov'e'imputato di favoreggiamento aggravato per la mancata cattura di Provenzano nel 1995. Mori ha precisato di avere instaurato questo rapporto confidenziale in un "gravissimo momento attraversato dalla societa' italiana iniziato nella primavera di quell'anno, 1992. Nella qualita' di responsabile operativo del Ros -ha affermato- volli dare un nuovo impulso all'attivita' investigativa". Il primo incontro fu il 5 agosto del '92, dunque poco dopo la strage di via D'Amelio del 19 luglio, il secondo nello stesso mese, il terzo e il quarto tra il primo e il 18 ottobre del '92. Mori ha precisato che il primo ottobre gli venne consegnata, in due copie, la bozza di un libro intitolato "Le mafie". E ha aggiunto che in piu' di un'occasione il padre di Massimo Ciancimino ed ex sindaco mafioso gli chiese di essere ascoltato dalla commissione Antimafia. "Mi specifico' che l'audizione si sarebbe svolta senza condizioni, mentre invece in altre precedenti richieste aveva posto condizioni varie".
http://www.agi.it/rubriche/ultime-notizie-page/200910201451-cro-rom1094-mori_4_gli_incontri_con_ciancimino_nel_92_dopo_stragi

SESSO PER FAVORI, SOSPESO DIRETTORE CARCERE FEMMINILE

(AGI) - Genova, 20 ott. - Il direttore del carcere femminile di Genova Pontedecimo, Giuseppe Comparone, e' stato sospeso dall'incarico per decisione del gip del tribunale genovese Adriana Petri, su richiesta dei pm Alessandro Bogliolo e Vittorio Ranieri Miniati. I magistrati ipotizzano a carico di Comparone i reati di violenza sessuale continuata e aggravata dal fatto che la vittima era detenuta, concussione "sessuale", induzione alla calunnia, falso ideologico e materiale. Comparone e' accusato di avere abusato sessualmente di una detenuta marocchina concedendole in cambio vari favori, tra cui anche il permesso di rientrare in ritardo in carcere dopo le uscite previste dal regime di semiliberta'. Gli inquirenti si erano accorti che la detenuta aveva a disposizione un cellulare nel quale custodiva vari numeri di agenti di polizia penitenziaria che non avrebbe dovuto avere. Nella rubrica aveva anche il numero di cellulare del direttore del carcere. Il caso emerse un giorno che la donna non si presento' al lavoro. In quell'occasione il direttore Comparone fu accusato di avere svolto accertamenti per appurare dove fosse stata la donna, senza poi presentare rapporto all'Amministrazione carceraria.
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MAFIA: DE MAGISTRIS, INQUIETANTE PASSERELLA DI MEMORIA

(AGI) - Roma, 20 ott. - "C'e' un'inquietante e per certi versi vergognosa passerella mediatica e non solo che vede sfilare esponenti istituzionali guariti dall'amnesia, che con la memoria spesso intermittente e mutevole ritrovano anche il coraggio di esprimere verita' su cui per anni non si sono pronunciati". Lo scrive Luigi de Magistris sul suo sito, spiegando: "Si tratta di persone che negli anni '90 ricoprivano incarichi importanti che offrono, anche ai media, i loro ricordi riconquistati con un coraggio ad orologeria, che scatta in modo a dir poco sospetto: in concomitanza con il recente slancio investigativo delle procure di Palermo e Caltanissetta". Secondo l'europarlamentare Idv "la trattativa e' esistita, ma resta da capire per conto e a nome di chi trattarono - per come sembra emergere - il colonnello Mori e il capitano De Donno, della cui attivita' l'allora ministro Mancino si dice inconsapevole, lasciando che si sollevi un inquietante interrogativo sulla capacita' di controllo di chi era responsabile della sicurezza nazionale oppure sollevando l'ipotesi dell'esistenza di poteri paralleli allo Stato e stile P2 che agivano autonomamente". Per de Magistris, "c'e' da augurarsi che la magistratura possa lavorare senza le interferenze della politica, ma anche da parte dello stesso ordine giudiziario che puo' insinuarsi da piu' parti, per arrivare alla verita'".
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Inchiesta sulla bonifica dell'area Santa Giulia, cinque arresti a Milano

Milano, 20 ott. (Adnkronos) - Cinque nuovi arresti a Milano nell'ambito dell'inchiesta sulla bonifica dell'area Santa Giulia. Destinatari della misura cautelare sono stati, tra gli altri,Rosanna Gariboldi, assessore a Pavia e moglie del parlamentare del Pdl Giancarlo Abelli e Giuseppe Grossi, a capo della Sadi, il maggior imprenditore italiano delle bonifiche ambientali di ex aree industriali. In manette sono finiti anche tre stretti collaboratori dell'imprenditore: Cesarina Ferruzzi, Paolo Titta e Maria Ruggero. Le accuse per questi ultimi sono, a vario titolo, di associazione a delinquere, frode fiscale, appropriazione indebita, truffa e riciclaggio. Oltre ai cinque arresti eseguiti dai militari della Guardia di Finanza di Milano nell'ambito dell'inchiesta sul Santa Giulia, sono in corso in queste ore i fermi di due persone di cui non si conoscono, al momento, le generalità. I due fermati, entrambi italiani, sono accusati di concorso in riciclaggio e risultano essere titolari effettivi di società straniere (formalmente gestite da prestanomi) attraverso le quali venivano ripuliti i proventi delle false fatturazioni del gruppo industriale che aveva ottenuto l'appalto per la bonifica dell'area Santa Giulia. I fermi, sono stati eseguiti, poche ore fa, dalla Guardia di Finanza di Milano su provvedimento dei pm Laura Pedio e Gaetano Ruta, titolari dell'operazione ribattezzata 'Green Clock'.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Inchiesta-sulla-bonifica-dellarea-Santa-Giulia-cinque-arresti-a-Milano_3898308155.html