giovedì 16 gennaio 2014

Preti pedofili: Vaticano davanti all'Onu per abusi sui minori

Preti pedofili Vaticano davanti all Onu per abusi sui minori
(AGI) - Ginevra, 16 gen. - Per la prima volta il Vaticano dovra' dare spiegazioni dinanzi all'Onu per gli abusi sessuali compiuti da alcuni preti sui minori. Una delegazione del Vaticano e' attesa oggi dinanzi agli esperti del Comitato della Convenzione Onu sui diritti dell'Infanzia, a Ginevra, che valutera' la risposta data dalla Chiesa agli abusi sessuali compiuti da alcuni preti nel corso degli anni. Si tratta della prima volta che la Santa Sede viene interrogata da un organismo internazionale per aver coperto per anni lo scandalo. Sono state alcune organizzazioni e vittime statunitensi, europee e messicane a far arrivare il dossier sul tavolo del comitato. Il comitato, del quale fa parte anche l'italiana Maria Rita Parsi e che ha sede a Ginevra, si ispira alla Convenzione sui diritti dell'Infanzia, firmata da 193 Stati, tra i quali anche la Santa Sede: una convenzione che chiede ai firmatari di prendere le misure necessarie per proteggere i bambini dai pericoli e porre il loro benessere in cima a tutto.
  Il Vaticano ha ratificato la Convenzione nel 1990. Accusato per anni di aver coperto lo scandalo, il Vaticano nel 2011, scosso dall'entita' del fenomeno, ha ordinato a tutti i vescovi di denunciare alla giustizia ordinaria del proprio Paese i membri del clero accusati di pedofilia e papa Benedetto XVI prima e poi papa Francesco hanno promesso una nuova linea.
  Il Comitato non ha poteri giuridici per punire i colpevoli e imporre riforme, ma una sanzione sarebbe un brutto colpo per la Chiesa che sta cercando di darsi una nuova immagine. (AGI) .
http://www.agi.it/cronaca/notizie/201401160839-cro-rt10026-preti_pedofili_vaticano_davanti_all_onu_per_abusi_sui_minori?utm_source=facebook.com&utm_medium=Agi&utm_campaign=standard16012014

Il Papa nomina la commissione di vigilanza Ior Via Bertone e Calcagno, confermato solo Tauran

Rinnovo per i prossimi cinque anni. Tra i nuovi nominati il Segretario di Stato Pietro Parolin

Papa Francesco (LaPresse)

ROMA - Il Papa ha rinnovato «per il prossimo quinquennio» la commissione cardinalizia di vigilanza sullo Ior, da oggi composta dall’arcivescovo di Vienna Christoph Schonborn , l’arcivescovo di Toronto Thomas Collins, il cardinale Santos Abril y Castello (arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore )e il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, che riceverà la berretta cardinalizia il prossimo 22 febbraio. Papa Francesco confermato nell’organismo il cardinale Jean Luis Tauran ( che fa parte anche della Commissione referente sulla cosiddetta banca vaticana). Escono dalla Commissione, il cardinale Tarcisio Bertone (ex segretario di Stato), il cardinale Domenico Calcagno (presidente dell’Apsa, dove lavorava monsignor Nunzio Scarano, arrestato a giugno), i cardinali Odilo Pedro Scherer, brasiliano, arcivescovo di San Paolo; Telesphore Placidus Toppo, indiano, arcivescovo di Ranchi;. E questo nonostante l’intera Commissione fosse stata rinnovata per cinque anni il 18 febbraio del 2013, dopo le dimissioni di Benedetto XVI .
Continua ...
http://www.corriere.it/politica/14_gennaio_15/papa-nomina-commissione-vigilanza-ior-via-bertone-calcagno-confermato-solo-tauran-5eb8b2e2-7ddc-11e3-80bb-80317d13811d.shtml

Indagato il pm dell'inchiesta Mps, l'accusa: "Spiegava al telefono come difendere il Pd"

Nelle conversazioni telefoniche con un avvocato, i consigli sulla strategia difensiva del Pd

Mps, indagato il pm: al telefono spiegava ai legali
come difendere
al meglio il Pd
La rivelazione via telefono di particolari riguardanti, non solo le sentenze ancora da motivare, ma addirittura i contenuti delle inchieste giudiziarie in pieno svolgimento, sembra un vizio collaudato fra le toghe. Le quali, a differenza di Silvio Berlusconi, alla fine la fanno sempre franca.  Sembrano lontani i tempi in cui l’ex Presidente del consiglio veniva messo sotto inchiesta, processato e condannato per rivelazione del segreto d’ufficio, per avere favorito la pubblicazione su il Giornale della famosa intercettazione («Abbiamo una banca!») tra l’ex capo dei Ds Piero Fassino e  Giovanni Consorte. Erano i tempi della scalata del gruppo assicurativo bolognese Unipol a Bnl. Silvio, con questa storia, ha collezionato una condanna che il prossimo settembre cadrà nell’oblio della prescrizione. Il giudice Antonio Esposito, che invece ha anticipato in un’intervista le motivazioni della sentenza di condanna da lui stesso pronunciata a carico del Cavaliere, rischia (forse) un procedimento disciplinare. 
E poco importa se nel rivelare che Silvio Berlusconi fosse (secondo la Cassazione) al corrente della frode fiscale a lui contestata, rischi inevitabilmente di condizionare il relatore Amedeo Franco che ora dovrà scrivere quelle stesse motivazioni. Ai giudici sembra tutto concesso. Basta guardare quanto accaduto a Viterbo, dove  Aldo Natalini, pm nella famosa inchiesta senese sul Monte dei Paschi di Siena, si sente in diritto di rivelare al telefono a un amico dettagli dell’indagine. Questo amico del pm inquirente si chiama Samuele De Santis, soggetto finito sotto accusa per una storia di estorsione a imprenditori invischiati in una vicenda di appalti e tangenti. Samuele De Santis viene addirittura arrestato per falso ed estorsione. Ma tra febbraio e marzo 2013 raccoglie al telefono le rivelazioni dell’amico e compagno di studi Aldo Natalini, pm dell’inchiesta sulla banca. Il magistrato di Viterbo, Massimiliano Siddi, che indaga sull’avvocato per l’estorsione, intercetta le conversazioni e iscrive nel registro degli indagati il collega togato. 
Rivelazione del segreto istruttorio, l’accusa. Stando al Giornale d’Italia che ieri ha dato notizia dell’inchiesta, il pm Natalini si sarebbe consultato apertamente con l’amico avvocato sulle strategie legali che si potrebbero intraprendere nel caso nell’inchiesta su Mps venissero coinvolti «anche i vertici del Partito Democratico». 
Continua ...