sabato 2 luglio 2011

Sanità pubblica, in tre anni un taglio di 10 miliardi di euro


I cittadini potrebbero dover sborsare 500 euro in più all'anno per famiglia. Il finanziamento statale si riduce al 6,3 % del Pil nel 2014. Oggi è del 6,7 %

ROMA - E' di 10 miliardi in tre anni il 'taglio' che la Manovra economica potrebbe apportare alla sanità pubblica. Se si vorranno mantenere i livelli di spesa attuali, quindi, i cittadini potrebbero dover sborsare 500 euro l'anno a famiglia. I calcoli sono stati fatti da Federico Spandonaro, coordinatore Ceis Sanità della facoltà di Economia dell'Università di Tor Vergata a Roma.

"Per la sanità pubblica - spiega Spandonaro a quotidianosanità.it - si configura una recessione in termini reali, di dimensioni tutt'altro che banali. In pratica il finanziamento pubblico della Sanità che è stato congelato al 6,7% del Pil da alcuni anni, si ridurrebbe giungendo al 6,3% nel 2014". Ma per l'economista "appare più probabile che i cittadini debbano mettersi le mani in tasca per pagare maggiori ticket, maggior prestazioni private e, infine, per pagare con tasse regionali i disavanzi".

A pagare il conto, conclude Spandonaro, "saranno certamente i cittadini del meridione e del Lazio, Regioni dove si concentrano i disavanzi e quindi dove maggiore dovrà essere il prelievo compensativo".

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