giovedì 14 aprile 2011

«Niente sesso, siamo la casta dei casti»

Preferiscono lo spirito, i ricordi, le chiacchiere. Abbiamo incontrato la tribù di quelli che si fermano ai baci...

L
ibido? no, grazie. Indifferenti al richiamo della carne, per natura o per scelta: sono gli asessuali, orientamento di nicchia che in Italia conta circa 1.300 iscritti sul portale AVENit. Più nutrita la community americana (network per la visibilità e l’educazione degli asessuali), creata nel 2001 da David Jay (oltre 27 mila gli utenti della piattaforma globale asexuality.org/en): il 3 per cento della popolazione, come ipotizzato secondo le stime ufficiose del sito. Particella infinitesimale, agli antipodi rispetto all’iperconsumo sessuale degli anni Duemila. I «no sex» si astengono più che per oltranzismo religioso, per semplice disinteresse. Rivendicano la castità con orgoglio, senza fanatismo, come catarsi interiore. Impassibili alle pulsioni fisiche, sperimentano altre forme di piacere. Cani sciolti, trasversali ai ruoli sociali e alle generazioni, sono una galassia sfaccettata. Fuori target e irriducibile a modelli comuni. Sì, perché in questa rete si nasconde di tutto: dall’adolescente in crisi - vedi Giulio, iscritto al gruppo su Facebook «Asessualità» ) che ammette: «Vorrei avere rapporti ma, essendomi scontrato con numerosi insuccessi, la rassegnazione mi ha portato ad avere un animo rinunciatario» - al trentenne neo-platonico, che scinde l’amore spirituale da quello corporeo.

Casi molto diversi, salvo per la sublimazione dall’istinto all’autocontrollo. La stessa varietà emergeva dal sondaggio lanciato nel 2008 sul sito asexuality.org: su 300 intervistati, il 34 per cento si dichiarava etero-romantico, il 17,5 bi o pan-romantico, il 17,5 a-romantico, il 13,5 incerto. L’8,6 per cento non si riconosceva nelle categorie proposte, il 6,5 si professava omoromantico, il 2,9 era attratto solo da alcuni aspetti del sesso opposto, l’1,2 provava un’affinità esclusiva con gli androgini.
Asess - 29 anni, universitario, trapiantato a Roma da Palermo - è l’esempio di come i confini siano sfumati. Eccentrico e flamboyant, sulla sua asessualità ha costruito un personaggio: da animatore delle notti capitoline a ospite televisivo in talk-show e programmi cult tra i giovanissimi. Filosofo del nonsense, un po’ animale da palcoscenico un po’ cantastorie naïf: «Il mio è uno stato mentale» insiste. «Voglio mettermi alla prova per raggiungere un piacere infinito e dedicarmi alla scrittura». D’indole “gaia”, se non ha mai sfiorato una donna, ha vissuto però esperienze omosessuali: «Solo per ciò che m’interessava» precisa, «evitando le effusioni spinte o brutali. Un lungo bacio, altre forme di tenerezza creano un’intimità molto più soddisfacente».
Continua ...

Nessun commento:

Posta un commento