sabato 16 luglio 2011

"Mi hanno usata per incastrare il premier" Su Libero la nuova versione della D'Addario


La escort barese, al centro dello scandalo per le sue notti passate a Palazzo Grazioli, rilascia un'intervista e dichiara di voler parlare con il Cavaliere. Non nega gli incontri e i pagamenti di Tarantini, ma sostiene di essere al centro di un complotto contro Berlusconi

ROMA - Torna a parlare Patrizia D'Addario, la escort barese al centro dello scandalo per le sue notti passate a Palazzo Grazioli con Berlusconi. E da accusatrice diventa vittima: a Libero la D'Addario denuncia di essere stata usata proprio per colpire il premier al quale ora vorrebbe dire "la verità".

"L'idea di rendere pubblici quei due incontri" e "di consegnare i nastri ai magistrati non è stata mia" ma "mi convinsero buttandomi addosso terrore - si legge nell'intervista - Mi sentivo confusa, non capivo niente e impaurita seguivo consigli sbagliati". La D'Addario cita il suo avvocato "Maria Pia Vigilante", fu lei "dire che dovevo consegnare quel materiale per difendere la mia vita" perché "in quel periodo ricevevo minacce. Ho subito un furto in casa e perfino una violenza da parte di un carabiniere (inspiegabilmente mai identificato) entrato nel mio appartamento, suppongo in ricerca di quelle intercettazioni". "Non appena dissi all'avvocato che possedevo quelle registrazioni il magistrato mi convocò in procura e mi arrivò a casa la guardia di finanza" poi l'avvocato "convocò il Corriere della sera e suggerì di rilasciare la famosa intervista. Salvo poi farmi scrivere che lei e le sue amiche giornaliste non volevano che parlassi". "Dissero che dovevo farla, che era il solo modo per proteggere la mia famiglia e mettere fine alle minacce che ricevevo da mesi". La D'Addario dichiara che non voleva rilasciare l'intervista: "Ho i testimoni, ho le prove che quel che dico è la verità. C'è chi mi ha vista piangere per questo".

FOTO IN TRIBUNALE E IN PASSERELLA, I MILLE VOLTI DELLA D'ADDARIO 1

La D'Addario insiste sul fatto che Berlusconi le aveva promesso di aiutarla a costruire il residence dei suoi sogni, ma che al premier non ha mai chiesto nulla né ha ricevuto soldi o favori. Soldi, al contrario, ammette di averne presi da Tarantini per la presenza a Palazzo Grazioli: "L'accordo era che mi avrebbe pagato le spese di viaggio - continua la escort - E così è stato. Duemila euro, che diventarono mille proprio perché la prima volta non p'assai la notte con il Presidente. Una escort non va via. Io, invece, me ne andai". La seconda voltà, invece, restò. "Ma non ricevetti denaro. Scelsi io di rimanere".

L'INCHIESTA: BERLUSCONI TARANTINI E LE ESCORT, UNA STORIA ANCORA SENZA VERITA' 2

Poi ci fu il libro 3, scritto sempre con il Corriere (Maddalena Tulanti) ma "le bozze venivano corrette di notte a mia insaputa, salvo farmi firmare le liberatorie il giorno successivo". "Sono stata presa in giro, dicevano che sarei diventata famosa e avrei guadagnato soldi con libri e interviste invece non ho preso un soldo e sono distrutta" conclude la D'Addario, che ora a Berlusconi vorrebbe dire "la verità. Cioè che lui ha ragione quando afferma che certi magistrati lo perseguono ingiustamente e lo colpiscono nella vita per cancellarlo dalla vita politica".

Nessun commento:

Posta un commento