domenica 24 luglio 2011

Il premier ricuce con il Senatur "Bisogna emarginare Maroni"


Il presidente del consiglio blinda la coalizione nel timore che a ottobre arrivi la "valanga giudiziaria". Martedì un vertice a palazzo Grazioli per scegliere il nuovo ministro della Giustizia

di FRANCESCO BEIROMA - "Bossi per me resta l'unico interlocutore. Come si dice? L'intendenza seguirà". Rassicurato dalle prese di posizione ufficiali del Carroccio - Calderoli che in pubblico gli garantisce che "mangerà il panettone e anche la colomba" a palazzo Chigi - il Cavaliere trova conferma direttamente dalla viva voce di Umberto Bossi che la Lega non intende per ora prestarsi ad alcuna "congiura" per farlo fuori. Alla fine la telefonata che allunga la vita, lungamente attesa, è arrivata e per il capo del governo "è la prova che Umberto è ancora saldo, che non ha affatto intenzione di cedere la leadership a chicchessia".
Certo, il trauma causato dal voto favorevole all'arresto di Alfonso Papa non è stato affatto superato. Il premier ha individuato in Roberto Maroni l'unico responsabile di quanto è successo mercoledì scorso, visto che il capogruppo leghista Reguzzoni gli aveva assicurato più volte che Papa sarebbe stato salvato. "Maroni va isolato - va ripetendo il Cavaliere - perché quello che ha fatto è stato di una gravità assoluta". Un grammo della rabbia accumulata in questi giorni il premier se l'è fatto scivolare dalla tasca ieri mattina, rivelando che qualche leghista gli aveva promesso un esito diverso del voto su Papa: "Chi è che ha preso un impegno e non lo ha rispettato nel voto in Parlamento?".
Berlusconi passa al microscopio le mosse del ministro dell'Interno per capire fin dove abbia intenzione di spingersi, convinto di avere per il momento circoscritto l'incendio. Per garantirsi il sostegno del Carroccio ieri il premier ha "consigliato" a Michela Vittoria Brambilla di andare a Monza ad aprire anche lei un ufficio del ministero del Turismo a villa Reale. Un messaggio chiaro per far capire a tutti che la provocazione leghista sui ministeri al Nord era benedetta dal premier, che ha persino inviato una sua fedelissima per mettere il sigillo sull'operazione. Non a caso, con l'ovvia eccezione del sindaco di Roma, nessuno del Pdl ha osato fiatare.
Continua ...
http://www.repubblica.it/dal-quotidiano/retroscena/2011/07/24/news/il_premier_ricuce_con_il_senatur_bisogna_emarginare_maroni-19536961/

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