domenica 24 luglio 2011

Tangenti, i trenta miliardi dati alla sinistra



L’imprenditore Di Caterina racconta gli episodi di concussione con protagonista Penati
Venti, trenta milioni di lire al mese versate a Filippo Penati per coprire le spese locali del partito. E’ quel che Piero Di Caterina, l’imprenditore di Sesto San Giovanni, titolare della Caronte, impresa operativa nel trasporto pubblico ha messo a verbale un anno fa, definendosi ‘concusso’ e raccontando le ‘condizioni’ che sarebbe stato costretto ad accettare per lavorare.
L’INCHIESTA - C’e’ anche questo particolare nell’inchiesta su un giro di presunte tangenti per favorire interventi edilizi nelle aree ex Falck e Marelli, coordinata dai pm di Monza Walter Mapelli e Franca Macchia, e nata dalle dichiarazioni rese alla magistratura milanese da Di Caterina e dal costruttore Giuseppe Pasini. Penati, ex capo della segreteria politica di Pier Luigi Bersani, fino a qualche giorno fa vice presidente del Consiglio Regionale e in passato Presidente della Provincia di Milano e sindaco di Sesto San Giovanni, e’ indagato per corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti.
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