Da Bologna a Palermo, da Venezia a Pisa fino alla capitale i giovani tornano a manifestare nel giorno in cui il resto del mondo occidentale grida pacifico il motto 'Occupy the world'. "Solo la cultura ormai può salvarci", dicono. E in migliaia si sono fermati sotto gli istituti credito. Con maschere, spettacoli e striscioni
ROMA - La protesta degli studenti torna a sfilare nelle piazze italiane. Sono giovani e sono gli eredi di un'Italia in cui non trovano posto. Sfilano e occupano da "indignati" o da "draghi ribelli", come si definiscono, prenedendo parte alle manifestazioni che oggi, l'11-11-11, giorno del "grande Uno", stanno scoppiando pacifiche anche nel resto del mondo occidentale sotto il motto 'Occupy the world'. Questa mattina presto a Milano in migliaia 1 hanno quindi dato vita a un flashmob nella sede centrale di Unicredit in piazza Cordusio. I manifestanti avevano in mano uno striscione con la scritta 'Sapere e cultura contro debito e crisi' (FOTO 2). Alcuni si sono seduti nell'atrio della banca aprendo libri e inscenando un gruppo di studio. "E' con la cultura e la formazione che si può realmente uscire dalla crisi", dicono. Immaginando e costruendo un modello di sviluppo sostenibile fondato sui beni comuni, redistribuendo redditi e risorse". Poco dopo una cinquantina di studenti ha effettuato un blitz nella sede di milanese del Parlamento Europeo in corso Magenta. REP TV "Prove di una protesta globale" 3 Una decina è riuscita a entrare negli uffici dove ha lanciato slogan contro la crisi finanziaria che colpisce l'Europa. Nel frattempo di fronte all'ingresso il gruppo di studenti rimanente ha attaccato volantini e striscioni sul muro esterno contro "l'Europa dei banchieri e degli affaristi". Agitando finte banconote e bruciando fotocopie di titoli di Stato italiani, greci e irlandesi, i giovani del coordinamento dei collettivi studenteschi di Milano e Provincia hanno bloccato per circa un quarto d'ora la strada. Si definiscono "vittime politiche dell'Austerity". E hanno disegnato con lo spray le sagome dei loro corpi sull'asfalto. L'hanno fatto in pace, lasciando un segno dove le macchine passano, e calpestano. Poi hanno continuato il corteo. Hanno presidiato il Museo del 900 in piazza Duomo. Con vernici, pennelli e lenzuola bianche hanno cominciato la performance. Perché i manifestanti non sfilano e basta ma rappresentano il proprio messaggio, gli danno forza, peso. In via Olona, l'incontro ravvicinato con i poliziotti in tenuta antisommossa. Dal fronte dei ragazzi c'è stato il lancio di uova e pomodori. Dall'altra parte è volata qualche manganellata. Ma la marcia è andata avanti. A Bologna 4, lo stessa copioine. Un quarto d'ora prima delle 10 da piazza San Francesco è partito il corteo degli studenti medi. Dietro lo striscione 'Occupy the school, save the school not the banks' firmato dal Cas (collettivo studentesco autonomo) almeno mille giovani hanno cominciato a camminare uniti, preceduti da un camion con la musica (FOTO 5). In coro scandivano 'Noi la crisi non la paghiamo' e tra gli striscioni mostravano un ottimista 'Join the copernican revolution' e un diretto "Youth against debitocracy".Continua ...
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