venerdì 11 novembre 2011

La fine del Cavaliere sui media del mondo Non solo «Economist», ma anche «Time»

Il settimanale britannico: «Inadatto fino all'ultimo»

Il periodico Usa: «L'uomo dell'economia più pericolosa»

MILANO - Tutta la stampa internazionale contro Silvio Belrusconi. Nonsolo il settimanale britannico The Economist, ma anche il Time ha dedicato la copertina dell''ultimo numero alla caduta del premier italiano. L'Economist aveva ritratto il tramonto del Cavaliere con una copertina, la sesta, dedicata a lui ritraendolo in una dipinto» che riproduce una scena da festino romano. Il titolo è invece da cartoon: «That's all, folks!», come dire «è finita, ragazzi», la stessa frase con la qual chiudono da sempre i cartoni animati della Warner Bros. Il Timeinvece sceglie la forza delle parole, e definisce quella italiana è «l'economia più pericolosa del mondo».

LA COPERTINA DI TIME - Sulla copertina del settimanale statunitense, il presidente del Consiglio dimissionario, sorridente nella foto in primo piano, viene definito «The man behind the world's most dangerous economy» (L'uomo dietro l'economia più pericolosa del mondo). In un reportage realizzato da Rana Foroohar, si spiega «come il primo ministro uscente ha messo a repentaglio l'Unione Europea e il motivo per cui non ne è dispiaciuto». Nell'edizione del 5 novembre, all'indomani del G20, il Financial Times aveva dedicato un sarcastico e durissimo editoriale nei confronti di Berlusconi, dall'eloquente titolo «In the name of God and Italy, go!» (In nome di Dio e dell'Italia, vattene!«).

The Economist, le copertine su BerlusconiThe Economist, le copertine su Berlusconi The Economist, le copertine su Berlusconi The Economist, le copertine su Berlusconi The Economist, le copertine su Berlusconi

«SCIOCCATI» - Nell'articolo dell'Economist, invece, l'analisi è severa come già lo era stata in passato su Berlusconi. Ma concede diverse chance all'Italia per riprendersi «senza» Berlusconi. «L'Economist - si legge - ha sostenuto da tempo che Berlusconi fosse inadatto a governare. Ma persino noi siamo rimasti scioccati nel vedere come, mentre la crisi dell'euro si stava avvicinando all'Italia, egli abbia dedicato il suo tempo alle feste e ai giochi politici e abbia accantonato la necessità di fare le riforme». Adesso «senza Berlusconi, l'Italia ha ancora una possibilità. Il suo debito, benché, alto, è stabile. Non ha patito una bolla immobiliare e il conseguente crollo del sistema bancario. Gli italiani sono dei buoni risparmiatori e gli introiti fiscali del governo non dipendono troppo dalla finanza o dalle proprietà. Prima di applicare il pagamento degli interessi, l'Italia può persino godere di un avanzo primario».

L'homepage del sito dell'Economist
L'homepage del sito dell'Economist
L'IMPEGNO PER MONTI - Le buone notizie però finiscono qui. «Nulla ora può evitare una crisi del debito in Italia». Secondo l'Economist infatti i tassi sul denaro che l'Italia prende in prestito resteranno comunque «superiori a prima della crisi». Per evitare il peggio la Bce dovrebbe impegnarsi a proteggere l'Italia e le banche europee senza se e senza ma. Quanto al possibile incarico a Mario Monti «la sua nomina - scrive il settimanale - delizierebbe i mercati. Il governo provvisorio avrà una parte da giocare nei prossimi mesi. Ma le riforme dovranno essere protratte per anni. E questo richiede, più di ogni altra cosa, legittimità democratica». In conclusione «perché l'euro sopravviva serve che l'Italia si salvi». In questo senso la «promessa» uscita di Berlusconi offre agli italiani, secondo l'Economist, la possibilità di lasciarsi alle spalle anni di stagnazione, «sociale, economica e politica. È ora di cambiare spiaggia».

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