giovedì 16 giugno 2011

“Dimettiti Brunetta”: la rete italiana vuole il suo primo scalpo

Mai come oggi la net generation chiede a gran voce di essere ascoltata non solo per gli articoli di costume e società, ma anche per le cose serie

La rete ha sete di sangue: e il suo obiettivo sembra essere diventato Renato Brunetta. Il ministro, che nei giorni scorsi aveva attaccato i precari, sta ricevendo infatti dal web una risposta dura e decisa, che approfittando della gaffe diBrunetta riporta a galla un malessere mai sopito, quello del precariato.

IL MALE - Quello comune a migliaia di giovani, che non riescono ad entrare stabilmente nel mondo del lavoro causa un connubio di motivi che sono sintomo preciso e perfetto dello stato in cui versa questo paese: furberia, raccomandazioni, e sì, anche crisi. Sono la generazione dello stage gratuito, o pagato al massimo in buoni pasto. La generazione dei traslochi continui, dei capi mal digeriti, della speranza di raggiungere, un giorno, soddisfazione. Non sognano il posto fisso, come piace pensare a quelle cariatidi che ogni tanto si divertono a insultarli: cercano la possibilità di soddisfare se stessi. E proprio loro danno vita oggi alla risposta del web contro Brunetta: continuano senza sosta le richieste di dimissioni e in oltre 8 mila e si alternano con gli insulti (oltre 12.500 solo sulla pagina di Facebook ufficiale del ministro) e con gli sfotto’. Tra i piu’ seguiti c’e’ la serie di Twitter #lavoriprecaribrunetta, dove i giovani sfidano il ministro a sperimentare sulla propria pelle il precariato con lavori decisamente atipici. La fantasia non manca, le proposte vanno dal ‘raddrizzatore di banane’ al ‘callista dei millepiedi’, dall”insegnante di educazione fisica alle bertucce’ al ‘manovratore di gru per raccolta di fragole (stagionale)’. Ci sono post piu’ politici, come ‘palo durante il bunga bunga’ o ‘professore per far rifare l’esame di Stato alla Gelmini’ e altri offensivi, a partire da ‘parcheggiatore abusivo di micro macchine’. Non mancano i riferimenti alla satira televisiva, tra i quali la citazione del duetto Crozza-Bersani a Italialand con il lavoro di ‘pettinatore di bambole’. Non mancano i commenti più fantasiosi all’uscita del ministro: “#Brunetta è sorpreso di aver ricevuto 10000 insulti. È un po’ come andare ad Harlem urlando negracci e aspettarsi di essere invitato a cena.” dice Uboot, Luca Becattini puntualizza: “Offendere #Brunetta sulla sua altezza non è bello. #Brunetta va offeso perché è un imbecille”. L_ottantanove si domanda: “Passo le ore a chiedermi cose su #Stracquadanio e #Brunetta: e se tutto fosse una provocazione contro la rete?”. Può darsi, ma chi dice che la rete non sia pronta, finalmente, a coglierla?

Continua ...

http://www.giornalettismo.com/archives/129860/dimettiti-brunetta-la-rete-italiana-vuole-il-suo-primo-scalpo/

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