venerdì 25 febbraio 2011

Dall'Egitto alla Tunisia, gli altri fronti caldi

Il Cairo, 25 feb. (Adnkronos/Ign) - Continuano le rivolte in Nordafrica e in Medio Oriente. Il fronte più caldo resta la Libia, ma anche in Tunisia e in Egitto, nonostante la caduta dei regimi, la gente torna a manifestare. E in Yemen oggi in mille sono scesi in piazza contro Saleh.

Egitto. Nuova manifestazione, oggi in piazza Tahrir, simbolo della rivolta popolare che l'11 febbraio ha portato alle dimissioni di Hosni Mubarak. I dimostranti chiedono le dimissioni del primo ministro Ahmed Shafiq e un processo rapido per l'ex rais. Secondo quanto riferisce il servizio in lingua araba della Bbc, il migliaio di manifestanti riuniti oggi ha chiesto che il premier ad interim abbandoni il suo incarico e così il suo governo, accusato di essere eccessivamente caratterizzato da uomini della vecchia guardia. La piazza chiede inoltre il rilascio di tutti i detenuti politici.

Tunisia - Alcune decine di migliaia i manifestanti si sono riuniti nel centro di Tunisi per chiedere le dimissioni del governo provvisorio, insediatosi dopo la cacciata dell'ex presidente Zine el-Abidine Ben Ali. Ci si aspetta che, con la conclusione della preghiera islamica del venerdì, la protesta raggiunga dimensioni maggiori. Il governo transitorio tunisino ha annunciato da parte sua che le elezioni nel paese nordafricano si terranno "entro metà luglio". Lo ha riferito l'agenzia d'informazione nazionale 'Tap', non precisando se le elezioni saranno presidenziali o legislative.

Yemen - Migliaia di manifestanti, in gran parte studenti, sono scesi in piazza vicino all'Università di Sanaa, nello Yemen, per protestare contro il governo. Anche i fedeli al presidente Saleh, in carica dal 1978, hanno annunciato una contromanifestazione a sostegno del governo nella capitale yemenita dopo la preghiera del venerdì. ''Manifesteremo in sostegno dell'iniziativa del presidente Saleh e per mostrare alla comunità internazionale che noi siamo con Saleh e che l'opposizione non ha il controllo delle piazze'', ha dichiarato il portavoce del ministero degli Interni, Mohammed Maueri. Gli oppositori, invece, chiedono le dimissioni del governo. ''Questa protesta e tutte quelle che seguiranno sono per la caduta del regime'', ha detto Noman Saleem, manifestante anti-governo. "Non smetteremo fino a quando non cadrà. Non importa se succederà oggi e domani, siamo pazienti e aspetteremo'', ha aggiunto.

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