ROMA - Il MInistro dell'Interno Roberto Maroni annuncia il ritorno dei "sindaci-sceriffo", cioè il ritorno alla norma che consentiva ai sindaci di emanare ordinanze anche quando non ci siano caratteristiche di urgenza da risolvere. Una norma di cui molti sindaci hanno abusato e che poi venne cassata dalla Corte Costituzionale. Ma Maroni non si arrende: "Stiamo elaborando una proposta di legge per reintrodurre il potere d'ordinanza dei sindaci in materia di sicurezza nelle forme, nei limiti e nella cornice individuati dalla Corte Costituzionale. E' un'iniziativa legislativa che stiamo prendendo e che sarà portata al Consiglio dei ministri entro la fine di luglio. L'esperienza avuta è assolutamente positiva: centinaia e centinaia di ordinanze di sindaci di grandi città e di piccoli comuni, di ogni colore politico, dimostrano che erano, e io continuo a credere che siano, uno strumento utile per garantire maggiore sicurezza nei comuni, nelle città. Non c'è motivo per cui se una cosa dà risultati positivi si ritorni indietro per via di qualche cavillo. Se è un cavillo, si modifica. Se ci sono obiezioni relative alla Costituzione, è un altro paio di maniche, ma qui stiamo trovando la soluzione sul fronte della sicurezza".
In realtà, tranne qualche isolata e trascurabile eccezione, questo potere è servito soprattutto ai sindaci leghisti per sfogare il proprio razzismo contro stranieri e rom oppure per fare a gara a chi faceva l'ordinanza più bizzarra ed inconcludente
In realtà, tranne qualche isolata e trascurabile eccezione, questo potere è servito soprattutto ai sindaci leghisti per sfogare il proprio razzismo contro stranieri e rom oppure per fare a gara a chi faceva l'ordinanza più bizzarra ed inconcludente
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