giovedì 19 dicembre 2013

Papa Francesco licenzia Bagnasco dalla congregazione dei vescovi

Lo scontro tra i due è sempre più esplicito. E continua il declino della "lobby genovese".

Papa Francesco procede nella sua riforma della Curia ed elimina dalla Congregazione dei vescovi niente meno che Angelo Bagnasco, il presidente della Cei. Bagnasco ovviamente mantiene il suo ruolo più prestigioso all’interno della Conferenza episcopale, ma a livello simbolico la decisione è comunque di quelle che pesano. Tanto più che Bagnasco viene sostituito da uno dei tre vicepresidenti della Conferenza Episcopale Italiana, l’arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti.
E così, lo scontro tra Bergoglio e Bagnasco esce allo scoperto: il Papa non ha mai fatto troppo mistero di non apprezzare l’operato di Bagnasco alla guida della Cei e con questa mossa ha reso la cosa ancora più esplicita. I rapporti tra i due, d’altra parte, erano cominciati decisamente con il piede sbagliato: la Cei, subito dopo la fumata bianca, aveva commesso una clamorosa gaffe salutando l’elezione a Papa di Angelo Scola.
Nove mesi sono passati da allora, durante i quali Bergoglio ha più volte sottolineato comela Chiesa non debba intrattenere rapporti con il mondo politico italiano, ciò che invece è stato il pane quotidiano della Cei negli ultimi decenni. Insomma, la riforma (alcuni parlano di rivoluzione) di Papa Francesco coinvolge tutte le sfere e non risparmia nessuno. Anche se per il momento Bagnasco è confermato nel ruolo che più conta (ma con direttive del tutto nuove).
Per quanto riguarda la congregazione, confermato alla guida il cardinale canadese, Marc Ouellet, così come Ilson De Jesus Montanari, appena scelto da Bergoglio, la lista comprende anche Tarcisio Bertone e, soprattutto, il neo-segretario di stato, Pietro Parolin. Per il resto, Papa Francesco punta decisamente sul sud del mondo: spazio all’arcivescovo di Bogotà come a quello di Guadalajara. Continua quindi il declino della “lobby genovese”: via Bertone, in difficoltà Bagnasco, spedito in Brasile Marco Simeon e declassato al ruolo di penitenzierie maggiore Mauro Piacenza, ex potentissimo prefetto per la Congregazione della Fede. La riforma-rivoluzione continua.

Nessun commento:

Posta un commento