ROMA - Dopo la spaccatura di Fli e la fuga dal partito - che appena nato rischia di perdere il gruppo al Senato - è scontro fra finiani e Pdl. Ieri il leader Gianfranco Fini ha attaccato duramente il premier Silvio Belrusconi affermando che dietro l'allargamento della maggioranza ci sono i soldi del premier.
«È necessario che la presidenza della Repubblicaaffronti con urgenza il caso Fini. Ormai il presidente della Camera è incontenibilile rispetto all'usurpazione dell'immagine che deriva dall'uso del suo ruolo istituzionale per fare politica di parte». Ad affermarlo è Jole Santelli, vice presidente dei deputati del Pdl.
«Un'ingiuria». Così il senatore Giuseppe Menardi, che martedì è uscito da Fli, definisce le dichiarazioni di Fini, secondo cui, dietro gli addii ai futuristi, ci sarebbe la potenza economica del premier. Menardi stamani è intervenuto a Mattino Cinque, su Canale 5. «È del tutto evidente - ha spiegato il senatore - che» Berlusconi abbia una potenza economica, ma «per quanto mi riguarda non ha in alcun modo interferito né nella mia scelta né nella mia azione politica fino ad oggi». Cosìcome non ha influito la «questione delle poltrone - ha aggiunto - È una questione di profonda convinzione. Mia madre ha 92 anni e quando mi ha chiesto se Fini va con i comunisti ho capito che ci stavamo allontanando dall'elettorato». A convincerlo ad abbandonare Fli è stata «questa deriva, sancita dall'Assemblea di domenica, sempre più a sinistra, con una possibile alleanza di tutti contro Berlusconi. Questo antiberlusconismo con la bava alla bocca non corrisponde non né al progetto iniziale di Fli nè al mio stile di vita».
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