martedì 19 febbraio 2008

Cuba, l'addio di Castro. Bush: ''Sia l'inizio della democrazia''

Il lìder maximo, alla guida del Paese dalla rivoluzione del 1959, rinuncia alle cariche di presidente e comandante in capo. L'annuncio in una lettera pubblicata dal quotidiano Granma: ''Mi sentirei di tradire la mia coscienza occupando un incarico per il quale è richiesto un impegno che le mie condizioni fisiche non mi permettono di offrire''. Ma promette: ''Continuerò a combattere come soldato delle idee''
L'Avana, 19 feb. (Adnkronos) - Il leader cubano Fidel Castro (nella foto) ha annunciato di rinunciare alla guida del Paese in una lettera pubblicata dal quotidiano ufficiale comunista Granma. "Non aspiro, ne intendo accettare la posizione di presidente del Consiglio di Stato e di comandante in capo", si legge nella lettera del lìder maximo.Fidel Castro, 81 anni, alla guida di Cuba dalla rivoluzione del 1959, aveva ceduto temporaneamente il potere al fratello Raul nel luglio 2006, quando ha subito un'operazione chirurgica all'intestino. Da allora è solo apparso in video e fotografie, oltre ad intervenire con articoli sulla stampa di Cuba, senza fornire informazioni precise sul suo stato di salute.Nella sua lettera di addio al potere, Castro scrive che si sentirebbe di tradire la sua coscienza occupando un incarico per il quale è richiesta una totale libertà di movimento e dedizione che non è in condizioni fisiche da offrire. lI suo però "non è un addio" perché intende continuare a "combattere come un soldato delle idee" scrivendo le "Riflessioni del compagno Fidel", che costituiranno "un'altra arma dell'arsenale sul quale si potrà contare". "Preparare psicologicamente e politicamente la gente alla mia assenza era il mio principale obbligo dopo tanti anni di lotta. Non ho mai smesso di sottolineare che la mia era una convalescenza non esente da rischi", ha aggiunto.Per quanto riguarda la successione, lìder maximo non fornisce indicazioni, ma l'accenno ai giovani che non vanno ostacolati fatto lo scorso 18 dicembre sembrava escludere il fratello minore Raoul. E oggi Castro scrive di non essere preoccupato per il futuro del Paese dato che vi sono persone "con l'autorità e l'esperienza" per garantire la successione. "L'avversario da battere è estremamente forte, tuttavia lo abbiamo tenuto a bada per 50 anni", ha poi aggiunto.Il nome del futuro leader dell'isola si dovrebbe conoscere il 24 febbraio, quando si riuniranno i neodeputati dell'Assemblea nazionale per scegliere fra loro i 31 membri del Consiglio di Stato. Il presidente di questo organismo diventerà capo di governo e di Stato. Il sistema, in vigore dal 1976, ha sempre portato alla scelta di Fidel Castro che ha guidato l'isola caraibica dalla rivoluzione che nel 1959 rovesciò il regime di Fulgencio Batista.Immediato è arrivato il commento del presidente degli Stati Uniti George W. Bush. che, avvertito dal suo consigliere per la sicurezza nazionale, Stephen Hadley, durante il suo tour in Africa, ha espresso l'auspicio che le dimissioni di Fidel Castro "possano essere l'inizio di una transizione democratica'' sull'isola. "La comunità internazionale - ha esortato Bush, parlando a Kigali, in Ruanda - dovrebbe lavorare con il popolo cubano per iniziare a costruire le istituzioni che sono necessarie per la democrazia"."Alla fine - ha affermato il presidente americano - questa transizione dovrebbe condurre a elezioni libere e democratiche, e sottolineo libere e democratiche, non a quel tipo di elezioni che i fratelli Castro hanno cercato di rifilarci come vera democrazia".

Nessun commento:

Posta un commento