sabato 16 aprile 2011

Blocca-processo per salvare il premier "Va sospeso per il conflitto Camera-pm"

L'emendamento della maggioranza era stato scartato alla Camera ma ora riemerge al Senato. Gasparri: è la prassi. Invece quasi tutte le cause vanno avanti
di LIANA MILELLA

L'ESTATE della giustizia, che si preannuncia caldissima, guadagna un'altra norma per tentare di mettere in sicurezza Berlusconi. Questa volta puntando al "bersaglio grosso", il processo Ruby. Vogliono bloccarlo con un articolo semplice: se c'è un conflitto d'attribuzioni, il processo deve fermarsi per forza. Volevano giocarsela subito alla Camera e infilarla nella prescrizione breve per gli incensurati. Era già scritta giovedì 17 marzo, quando il relatore Maurizio Paniz, nuovo astro nascente delle leggine "salva Silvio", e il capogruppo in commissione Giustizia Enrico Costa, presentano gli emendamenti al processo breve. Tardarono, quel pomeriggio, ad arrivare. Ci furono riunioni su riunioni. Telefonate frenetiche. Adesso se ne capisce il motivo. Oltre alla prescrizione scontata, nel pacchetto doveva esserci anche un altro articolo, poche righe, per stabilire una nuova regola. Questa: il giudice è obbligato a sospendere il processo se sul suo tavolo arriva un conflitto di attribuzioni.
Leggi: il tribunale di Milano "deve" fermare il dibattimento Ruby nel momento in cui la Camera si rivolge alla Consulta. Un intervento sull'articolo 37 della legge 87 del '53, quella che disciplina la vita della Consulta. Il gioco è fatto. Il Rubygate si congela per mesi e mesi. A stoppare Paniz e Costa sono state due questioni. Una tecnica e una politica. La prima: la (quasi) certezza che la coppia Fini-Bongiorno avrebbe bloccato l'emendamento come inammissibile per estraneità alla materia.
Continua ...

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