martedì 17 dicembre 2013

In Norvegia arriva il mercatino online dei mobili IKEA usati, e la casa produttrice è d’accordo

Oggetti e mobili ancora in buono stato vengono spesso abbandonati nelle cantine o gettati fra i rifiuti, perché non servono più ai loro proprietari, senza pensare che gli stessi oggetti potrebbero invece far molto comodo a qualcun altro.
IKEA, il famoso colosso dell’arredamento, ha recentemente lanciato in Norvegia un “virtual flea market”, ossia un mercatino delle pulci virtuale, dove poter vendere o acquistare mobili IKEA usati.
Il progetto fa parte della campagna “Second Hand”, nata dalla collaborazione fra IKEA e l’agenzia pubblicitaria SMFB, con lo scopo di raggiungere due obiettivi. Il primo è quello di aiutare i clienti della multinazionale svedese a vendere i mobili non più utilizzati, facilitando così l’acquisto di nuovi modelli. Il secondo è invece quello di sviluppare un mercato dell’usato che prolunghi la vita dei prodotti, favorendo così anche una maggiore coscienza ecologica contro gli sprechi.
Tramite la propria pagina Facebook, IKEA ha chiesto ai propri fan se avevano bisogno di aiuto per vendere i loro mobili usati e in molti hanno risposto positivamente. Tra i fan interessati, IKEA ne ha scelti 50, i quali hanno partecipato alla vendita on line del loro vecchio arredamento IKEA. I prodotti in vendita sono apparsi non solo sulla pagina Facebook dedicata, ma anche in spot televisivi e cartelloni pubblicitari, insomma una vera e propria campagna pubblicitaria.
La particolarità è stata quella di far funzionare il mercato virtuale come un reale mercato delle pulci: tramite Facebook i pezzi si potevano acquistare soltanto la domenica ed entro una certa ora, dopo la quale i prodotti venivano rimossi dalla pagina.
La campagna purtroppo è durata solo 8 settimane, ma tutti i prodotti sono stati venduti con successo, così invece di finire tra i rifiuti hanno trovato una nuova casa.
Ciò dimostra che esiste un’effettiva domanda di mercato per i mobili di seconda mano, la quale potrebbe aumentare se ci fossero maggiori servizi dedicati, strutturati e maggiormente pubblicizzati.

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