domenica 3 luglio 2011

“Niente comunione per i politici a favore del matrimonio gay”


La Chiesa americana non ha preso bene l’introduzione dei matrimoni omosessuali a New York, uno degli Stati più importanti degli Usa e centro del cattolicesimo a stelle e strisce. I vescovi non hanno apprezzato una decisione che secondo loro mette a rischio il futuro stesso della società, visto che uno dei suoi pilastri, la famiglia naturale, ne viene scossa. Le contromisure contro i politici pro diritti dei gaysono già state minacciate.
NIENTE COMUNIONE NE’ MESSA - I vescovi cattolici di New York hanno scritto insieme una nota nella quale è stata condannata l’introduzione dei matrimoni omosessuali, che sminuisce e umilia l’istituzione sacra del matrimonio tra uomo e donna. Parole molto pesanti, che però sono state seguite da altre dichiarazioni che sono andati oltre. Il vescovo di Brooklyn, Nicholas Di Marzio,  molto criticato negli anni passati per aver detto che, legalizzati i matrimoni gay, prima o poi si sarebbe arrivati ad accettare anche le unioni tra esseri umani e animali, ha chiesto che il governatore di New York non venga più invitato nelle cerimonie della Chiesa. Andrew Cuomo è un cattolico, e per questo dovrà essere punito, ha sintetizzato il porporato newyorchese. Si è spinto più in là il teologo Edward Peters, che ha teorizzato l’esclusione dalla comunione per tutti i politici cattolici che hanno votato a favore del matrimonio gay. Peters è un noto teologo, molto vicino al Papa, che l’ha appena nominato nella Signatura Apostolica, il massimo tribunale del Vaticano.
Continua ...

Nessun commento:

Posta un commento