domenica 3 luglio 2011

80 miliardi di rigore senza crescita - di EUGENIO SCALFARI


È SBAGLIATO sostenere che Tremonti abbia ceduto alle pressioni congiunte di Berlusconi e di Bossi rinviando il grosso della manovra (40 miliardi) al biennio 2013-14. Il calendario era stato concordato da tempo con la Commissione di Bruxelles: i conti pubblici italiani erano considerati in sicurezza fino al 2012 dopo le manovre effettuate nel biennio precedente. Ci voleva una manovra ulteriore per arrivare entro il 2013 all'eliminazione del deficit ed entro il 2014 al pareggio del bilancio.

Perciò - l'ha sottolineato anche Napolitano - tutto procede secondo i ritmi prestabiliti anche se il peso della manovra si scaricherà sui primi due anni della nuova legislatura e del governo che ne sarà l'espressione.

Il Presidente della Repubblica ha anche osservato che decidere oggi quello che dovrà avvenire tra due-tre anni vincola la responsabilità dell'attuale maggioranza. È un auspicio che tenta di stabilire un collegamento e una coerenza di comportamenti tra la maggioranza attuale e quella della nuova legislatura, quale che ne sarà la composizione e il colore; ma è un auspicio scritto sull'acqua perché, fermo restando il fine del pareggio del bilancio, i modi per arrivarci riguarderanno il futuro Parlamento, il futuro governo ed anche il futuro Presidente della Repubblica. Il futuro è sulle ginocchia di Giove, ammesso che Giove da qualche parte ci sia.
Continua ...
http://www.repubblica.it/economia/2011/07/03/news/scalfari-18579776/

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