venerdì 22 aprile 2011

Le scorie radioattive, un problema eterno

Le scorie radioattive, un problema eterno
Spesso, quando si parla di centrali nucleari, si sottovaluta il problema delle scorie radioattive. Al massimo vi si accenna debolmente, quasi fosse un argomento secondario. Ma di certo non lo è.
Innanzitutto, da che cosa sono composte le scorie di una centrale nucleare? Sono diversi elementi. Innanzitutto ci sono gli elementi ottenuti dalla fissione nucleare. Sono diversi a seconda del tipo di centrale e del combustibile nucleare utilizzato. Possono essere plutonio, stronzio, cesio, iodio e così via. Alcuni di questi sono in forma gassosa, e vanno recuperati legandoli ad elementi solidi per trasformarli in sali radioattivi; altri sono già in forma solida. Poi ci sono tutti i materiali di cui è composta la centrale nucleare stessa che a poco a poco diventano radioattivi: il cemento, l'acciaio, persino il piombo che si usa per schermare. Infatti le sostanze radioattive emettono vari tipi di energia: raggi alfa (nuclei di elio, con bassa energia), raggi beta (elettroni "eccitati", media energia), raggi gamma (onde di alta energia), raggi X e molto altro. Questi raggi colpiscono le pareti circostanti, trasmettendo energia agli atomi dei materiali circostanti, alterandone la struttura fisica, indebolendoli e rendendoli fragili e radioattivi. Per questo il cosiddetto "decommissioning (cioè lo smantellamento della centrale) è così costoso. Perchè ci sono pezzi enormi che non si possono smaltire facilmente. Per esempio, dove si possono mettere chilometri di tubazioni per l'acqua rese radioattive? C'è un esempio pratico: una centrale nucleare negli Usa, smantellata negli anni '90. Viene propagandata come l'esempio che dove c'era una centrale nucleare si può mettere un parco, perchè è esattamente quello che hanno fatto. Ma c'è il trucco: a meno di due chilometri dal parco è stato creato un avvallamento profondo alcune decine di metri (in modo che non sia visibile da lontano) in cui ci sono enormi silos che contengono tutto il materiale di cui era composta la centrale e che oggi è radioattivo. Senza nessuna possibilità di mettere la zona veramente in sicurezza.
Continua ...

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