venerdì 23 dicembre 2011

Rai sull’orlo del baratro a causa dei conti in rosso. Monti prova a risanarla


Ci sta provando il Premier Mario Monti a cercare di risolvere la brutta situazione dell’azienda pubblica televisiva della Rai, che non aveva mai attraversato in tutta la sua storia un periodo nero come questo.
I conti dell’azienda di Viale Mazzini diretta daLorenza Lei e presieduta da Paolo Garimbertisono decisamente in rosso, e anche l’aspetto gestionale relativo alla programmazione televisiva presenta un quadro “poco limpido”. Il servizio pubblico televisivo offerto dalla Rai, a parte alcuni programmi che registrano ancora buoni dati d’ascolto, è decisamente scadente dal punto di vista qualitativo.
E' chiaro che su questo aspetto della questione hanno sicuramente inciso le scelte politiche dettate dagli organi dirigenziali della televisione di Stato. Organi che, essendo appunto orientati dall’ideologia politica, non riusciranno mai a far prevalere agli occhi dei telespettatori un prodotto televisivo qualitativo, poiché i prodotti offerti negli ultimi anni non hanno mai costituito l’indipendenza delle idee e delle opinioni, ma sono sempre stati orientati dalle scelte degli schieramenti di centrodestra e di centrosinistra, quindi dalla politica.
E' normale, perciò, che davanti ad una simile situazione, il pubblico che se ne accorge (non tutti se ne accorgono), venga costretto ad orientare il telecomando del televisore verso altri canali, magari i canali della cosiddetta “Tivù a pagamento”, tipo Sky, ad esempio, canali che siano totalmente distaccati dalle condizioni programmatiche imposte dal mondo della politica, che forniscano una programmazione indipendente sotto tutti i punti di vista.
Questi, purtroppo, sono i tristi risultati di una Rai rimasta vittima di “diciassette anni di potere” dell’ex Premier Silvio Berlusconi, il quale ha praticamente fatto adottare presso la Rai il modello televisivo commerciale di Mediaset, un modello televisivo “altamente scadente” sotto il profilo qualitativo, che non ha fatto altro che far arrivare proprio la Rai alle disastrose condizioni economiche di oggigiorno e ad un’offerta televisiva decisamente volgarizzata nel prodotto, se possiamo usare un termine appropriato.
Che cosa dovrebbe fare, allora, oggi, Mario Monti? Monti dovrebbe innanzitutto fare in modo che la Rai venga amministrata da dirigenti totalmente neutri rispetto al mondo della politica, che siano capaci di offrire ai telespettatori prodotti televisivi indipendenti sotto l’aspetto politico e che siano soprattutto qualitativamente validi. Soltanto in questo modo la Rai potrà risvegliarsi da questo incubo nel quale è inesorabilmente entrata.
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