Sarebbe già pronto il gruppo alla Camera. Fini: se Berlusconi lascia, può scegliere il successore. Casini: "Serve un armistizio tra tutte le forze politiche, non le elezioni anticipate"
di GOFFREDO DE MARCHISROMA - I ribelli, finora, hanno viaggiato in ordine sparso. Adesso vogliono offrire la prova di forza finale contro Berlusconi: un gruppo parlamentare da costituire tra domani e dopodomani. Venti deputati che si uniscono sotto la stessa sigla per chiedere al premier di lasciare mandando in frantumi la maggioranza. Si potrebbe chiamare, fantasticando, "PI": il gruppo del "passo indietro". Giustina Destro, che si è sfilata dal Pdl qualche giorno fa, lo annuncia senza esitazioni: "Siamo pronti". Nomi e cognomi sono nel taccuino di chi sta organizzando il dissenso. Alcuni già noti, ma non sufficienti per avere un proprio spazio autonomo alla Camera. Quelli tenuti coperti però fanno schizzare all'insù le adesioni e gettano nel panico Denis Verdini e gli altri reclutatori del Pdl. I firmatari della lettera che ha messo in mora il premier mercoledì scorso costituiscono il nucleo chiave del gruppo. Sono Roberto Antonione, Fabio Gava, la Destro, Isabella Bertolini, Giorgio Stracquadanio e Giancarlo Pittelli. Nessuno di loro si è mosso, nessuno ha ceduto ai ripensamenti. A questa pattuglia bisogna aggiungere Giuliano Cazzola e Giancarlo Mazzuca. Bolognesi, il primo ex sindacalista il secondo ex direttore del Resto del Carlino. Sono in sofferenza e non lo nascondono.Continua ...
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