Dalle malghe trentine alla tenuta di San Rossore in provincia Pisa. Un patrimonio che va dai 56mila ettari del Piemonte ai 15mila del Veneto: una vendita che potrebbe essere "girata" agli agricoltori
MILANO - E' il Piemonte ad avere la maggiore disponibilità di terreni agricoli di proprietà pubblica, con oltre 56mila ettari, segue il Lazio con 41mila ettari, Trento e Bolzano rispettivamente con 31mila e 24mila ettari, la Basilicata con 24mila ettari e la Lombardia con 23mila. Rilevanti proprietà anche in Campania (17mila ettari) e in Veneto (15mila). E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti che ha visto accolta nel maxiemendamento del Governo al Ddl stabilità la propria proposta di vendita dei terreni agricoli di proprietà pubblica. Una vendita che per Coldiretti dovrebbe e potrebbe essere "girata" agli agricoltori.
Dal Trentino alla Sardegna, infatti, sono diversi gli esempi di proprietà pubbliche sul territorio nazionale che potrebbero essere dismesse e vendute agli agricoltori, con benefici sia dal punto di vista delle finanze dello Stato che della stessa visto la produttività delle aree.
In Abruzzo un esempio è rappresentato dai tratturi, larghi sentieri erbosi, pietrosi o in terra battuta, nati dal passaggio delle greggi per la transumanza. Un patrimonio di strade naturali di circa 560 chilometri che da oltre trent'anni è stato trasferito alla Regione. Continua ...
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