sabato 26 febbraio 2011

Il figlio Seif: "Sono terroristi ma ancora possiamo trattare"

Dalle tv arabe solo bugie, il mondo venga a vedere"

dal nostro inviato VINCENZO NIGRO
TRIPOLI - Forse è troppo tardi, forse servirà solo a prolungare l'agonia di un regime in disfacimento. Ma ieri notte, nel salone delle conferenze del Rixos, il figlio del capo ha dimostrato che la Libia ha un'alternativa. Che un altro leader forse sarebbe stato possibile. Saif Gheddafi ha governato per un'ora e mezza una conferenza stampa disperata di fronte alla stampa di mezzo mondo mentre il suo Paese e la dinastia creata da suo padre danzano sull'orlo dell'abisso.
Signor Gheddafi, lei sa che Stati Uniti, l'Europa, anche Cina e Russia si preparano a varare sanzioni contro il governo libico, contro suo padre, contro di voi?
«Noi abbiamo trattato per anni con le grandi potenze, sappiamo bene come lavorare col Consiglio di sicurezza, con America e Francia. Anche questi Paesi sono sotto influenza di questa grande campagna mediatica costruita contro la Libia. Io dicono solo una cosa: dovranno verificare cosa è successo per davvero in Libia, dovranno mandare una missione che elenchi i fatti, ristabilisca la verità, che racconti per davvero cosa è successo in questi giorni. Gli americani hanno grandi mezzi di intelligence, hanno i satelliti che possono raccontare cosa è successo per davvero in Libia. Venite, scoprirete la verità, perché vogliamo far sapere tutto».
E qual è la verità, lei contesta che siano avvenuti degli attacchi contro il popolo libico che si ribellava al governo?
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