sabato 26 febbraio 2011

Berlusconi: "No alla scuola pubblica, mai coppie gay"

"Nel 1994 sono sceso in politica contro i comunisti"

Berlusconi: 'No alla scuola pubblica, mai coppie gay'

ROMA - Giornata di interventi pubblici per SIlvio Berlusconi: due interventi nelle sale dell'Hotel Ergife di Roma (prima nella riunione del Partito Repubblicano e poi nel summit dei cristiano-riformisti) e un messaggio inviato alla riunione dei giovani del Pdl, che si tiene a Sorrento fino a domani. I temi toccati sono stati diversi.

Il primo intervento l'ha fatto dai repubblicani, dove ha avuto una accoglienza incerta: parte della platea applaudiva e parte lo fischiava. Quando poi ha cominciato a parlare, uno dei primi punti toccati è stata la Libia: il premier ha annunciato che Gheddafi non controlla più la situazione, ma poi ha incolpato l'Europa di inerzia. Ha inoltre sottolineato come non si sa quale sarà l'evoluzione della rivolta libica, se ci sarà uno stato democratico o uno stato estremista islamico. Non sono mancate le frecciate all'opposizione: "Sono desolanti le polemiche provinciali delle opposizioni in Italia sulla Libia e i piccoli tentativi di attaccare il governo su politiche che sono state sempre fatte da molto decenni. Ma oggi l'opposizione con cui ci troviamo a doverci confrontare non ha mai rinunciato all'idea della spallata e alle trame di palazzo per ottenere i risultati che per altre strade non riescono ad ottenere". Poi si è spostato di qualche decina di metri per andare a fare il bis presso i Cristiano-Riformatori. Naturalmente qui ha toccato argomenti diversi, adatti a sollecitare l'estremismo cattolico della platea. E quindi ha rivendicato la sua discesa in politica nel 1994, "per sventare il pericolo del dominio comunista". Poi ha specificato che durante il suo governo "non ci sarà mai una equiparazione tra matrimoni tradizionali e unioni gay, così come non ci saranno adozioni per i genitori single". Poi il premier ha asserito che è ingiusto privare i genitori della possibilità di mandare i propri figli a scuola privata, costringendoli così a mandarli ad una scuola pubblica dove non imparano nulla, perchè gli insegnanti non sono in grado di educare. Poi ha concluso l'intervento dicendo: "E adesso vi invito tutti al bunga bunga".
Continua ...

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