sabato 26 febbraio 2011

Armi italiane in Libia nel 2009 senza alcuna autorizzazione ufficiale

Armi italiane in Libia nel 2009 senza alcuna autorizzazione ufficiale

di redazione

gheddafi42 Armi italiane in Libia nel 2009 senza alcuna autorizzazione ufficiale

“Nel 2009 l’Italia ha triangolato attraverso Malta al regime del Colonnello Gheddafi oltre 79 milioni di euro di armi leggere ad uso militare della ditta Beretta. E’ anche con queste armi che l’esercito di Gheddafi sta sparando sulla popolazione”. Questa la denuncia documentata dalla Rete Italiana per il Disarmo e dalla Tavola della Paceche chiedono al governo Berlusconi di rispondere urgentemente in merito. Si tratta di armi che – come ha confermato direttamente a Rete Disarmo un funzionario del Ministero degli Esteri di Malta sono “di provenienza italiana, e non hanno mai toccato il suolo maltese”. Anche perché (conferma la stessa fonte) nel piccolo stato insulare non son presenti fabbriche di armi e munizioni.
Il Ministero degli Esteri maltese ha precisato poi che “come confermato dall’ambasciata italiana a Tripoli, il destinatario finale della consegna era il Governo libico” e siccome nel 2009 non erano attive forme di sanzione verso il regime di Gheddafi “l’autorizzazione al traffico – comprese quelle doganali – sono state rilasciate senza problemi”.
Ma dalle Relazioni della Presidenza del Consiglio italiano sull’export di armamenti non risulta alcuna autorizzazione all’esportazione di quelle armi né a Malta né alla Libia, creando quindi un buco impressionante in termini di controllo.
“La notizia è certa e documentata” – afferma Giorgio Beretta di Unimondo e analista della Rete Disarmo. Il Rapporto dell’Unione Europea sull’esportazione di armamenti pubblicato nel gennaio scorso riporta per l’anno 2009 autorizzazioni e consegne da Malta verso la Libia di 79.689.691 di euro.
Si tratta di armi della categoria ML 1 e cioè armi ad anima liscia di calibro inferiore a 20 mm, altre armi e armi automatiche di calibro 12,7 mm (calibro 0,50 pollici) e accessori e componenti appositamente progettati)”.
Da nessun rapporto ufficiale della Presidenza del Consiglio (quelli dovuti per la legge 185 sull’export di armamenti militare) si evince che ci sia stata una qualche autorizzazione in merito. Anche i dati dell’ISTAT (che riportano tutte le esportazioni di armi italiane ad uso civile) non segnalano per il 2009 alcuna esportazione di quel valore né a Malta né alla Libia; per quell’anno si parla solo di 390.584 di euro di Armi, munizioni e loro parti ed accessori per Malta e per la Libia solo 8.171.698 di euro di forniture. “E allora i casi sono due: o una ditta italiana ha esportato queste armi senza l’autorizzazione del Governo italiano (ma allora avrebbero dovuto essere bloccate dalle dogane maltesi) o – come è più probabile – vi è stata un’autorizzazione da parte di qualche ufficio del Governo italiano che però non è stata mai notificata né nelle Relazioni al Parlamento né all’Unione Europea” – conclude Beretta.
continua ...

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